Medicina specialista convenzionata, dopo la sentenza del TAR è urgente definire un nuovo tariffario
Medicina specialista convenzionata, dopo la sentenza del
TAR è urgente definire un nuovo tariffario
Roma, 29
settembre 2025 – Con tre pronunce del 22 settembre, il TAR Lazio (Sez. III
Quater) ha annullato il decreto con cui il Ministero della Salute e quello
dell’Economia avevano rideterminato le tariffe per l’assistenza specialistica
ambulatoriale e protesica in regime di convenzione. Il TAR ha accolto i ricorsi
promossi dal CIMEST – Coordinamento Intersindacale Medicina Specialistica
Territoriale, rappresentato dal presidente dott. Salvatore Calvaruso e dai
coordinatori dott. Domenico Garbo e dott. Salvatore Gibbino, con l’assistenza
legale del prof. Salvatore Pensabene Lionti e dell’avv. Tommaso Pensabene
Lionti. Secondo i giudici amministrativi, il Ministero non ha tenuto conto di:
inflazione e aumento del costo della vita; incremento dei costi di apparecchiature
e materiali; evoluzione tecnologica e necessità di aggiornamento delle
strumentazioni; adeguamenti contrattuali del personale sanitario. Il Ministro
della Salute Orazio Schillaci, nel recente Question Time alla Camera, ha
ammesso che il decreto conteneva un errore di valutazione e che la sentenza del
TAR può rappresentare un’opportunità per una equa revisione delle tariffe”. Il
CIMEST chiede che ai prossimi tavoli tecnici vengano coinvolte le vere
rappresentanze della specialistica ambulatoriale territoriale: CIMEST, SBV,
AIOP, ANISAP, ARSE e UAP. Solo attraverso un confronto con chi rappresenta
realmente tutte le branche specialistiche sarà possibile arrivare a un
tariffario giusto e sostenibile. Il coordinamento evidenzia inoltre una grave disparità:
il privato accreditato eroga circa il 70% delle prestazioni LEA, ma riceve
soltanto il 35-40% delle risorse rispetto alla sanità pubblica, che ne eroga il
30%. Il principio costituzionale sancito dall’art. 32 della Costituzione e la
normativa di riferimento (D.Lgs. 502/1992 e s.m.i.) impongono che l’erogazione
dei LEA sia sostenuta da tariffe congrue, capaci di garantire equità,
efficienza e universalità del SSN. “Per ridurre le liste d’attesa – afferma il
presidente Calvaruso – non occorre reclutare professionisti da altri Paesi, ma
valorizzare i medici e i paramedici che già operano nelle strutture
accreditate. È necessario assegnare loro risorse adeguate e distribuirle in
maniera razionale, premiando chi eroga realmente i servizi.” Il CIMEST ribadisce
la necessità urgente di definire un nuovo tariffario equo e sostenibile, che
riconosca il reale costo delle prestazioni e consenta di garantire l’accesso
alle cure per tutti i cittadini. Le soluzioni sono già individuate. Occorre
soltanto la volontà politica di applicarle".
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