Palcoscenico Catania, Eneide si fa in quattro e mostra l’attualità dei miti
nella foto Il regista Angelo D’Agosta con Davide Sbrogiò, Giovanna Mangiù e Agnese Failla
Spettacoli
gratuiti e a prezzo ridotto per il ciclo prodotto da Buongiorno Sicilia e
proposto nell’ambito della rassegna finanziata dal Comune di Catania e dal
Ministero della Cultura. “Eneide, dentro il mito” prevede due titoli nelle Terme della Rotonda e altri due
nell’anfiteatro romano di piazza Stesicoro con regia di Angelo D’Agosta e
testi di Giuseppe Lazzaro Danzuso liberamente tratti dai dodici libri di Publio
Virgilio Marone. A interpretare i quattro spettacoli lo stesso D’Agosta, Davide
Sbrogiò, Lorenza Denaro, Giovanna Mangiù e Andrea Balsamo che firma anche le
musiche. Costumi e oggetti scenici sono di Riccardo Cappello. Le attività
culturali collaterali e i laboratori da prenotare.
Eneide, dentro il mito è il titolo del progetto
comprendente un ciclo di spettacoli, prodotto da Buongiorno Sicilia
e finanziato nell’ambito di Palcoscenico Catania 2025 dal Comune
di Catania e dal Ministero della Cultura, e una serie di attività
culturali.
Quattro i titoli rappresentati, tutti diretti
da Angelo D’Agosta e con una drammaturgia liberamente tratta da
Giuseppe Lazzaro Danzuso dai dodici libri di Publio Virgilio
Marone. I primi due spettacoli, I profughi troiani tra Venere e
Giunone e Didone e l’amore tradito,
saranno rappresentati venerdì 19 e sabato 20 settembre alle ore 21, con ingresso libero, in
quelle Terme della Rotonda che fanno parte del Parco archeologico
e paesaggistico di Catania e della Valle dell'Aci.
Dello stesso Parco fa parte l’anfiteatro
romano di piazza Stesicoro - il cosiddetto Teatro o Colosseo nero –
dove il sabato 27
andrà in scena Gli dèi potenti, le Furie e la guerra
e la domenica 28 sarà la volta di False onnipotenze e
umanità perdute. Per assistere alle repliche, due a sera, si
pagherà un biglietto al prezzo ridotto di dieci euro.
“L’idea – ha spiegato il regista,
artista riconosciuto e apprezzato anche fuori dai confini italiani
– era quella di estrapolare l’opera di Virgilio dal periodo in cui era
ambientata per darle una atemporalità che la rendesse universale
nella storia dell’Uomo. Certo, mettere in scena in questo 2025 tutta
l’Eneide in quattro differenti spettacoli è un’operazione
complessa, della quale sono orgoglioso, soprattutto grazie alla splendida
squadra capace di esprimersi su diversi piani linguistici, con tecniche
teatrali differenti e una recitazione che varia su più registri”.
I quattro titoli proposti contano su un
cast di riconosciuta sensibilità artistica: oltre allo stesso
D’Agosta, Davide Sbrogiò, Lorenza Denaro, Giovanna Mangiù
e Andrea Balsamo che firma anche le musiche. I costumi e
gli oggetti scenici sono di Riccardo Cappello, con scenografi
costruttori Cinzia Puglisi e Silver Ruggeri. In tutti gli
spettacoli, regista assistente è Agnese Failla.
Riguardo alla scelta di mettere in
scena gli episodi più significativi dell’Eneide, rendendoli
comprensibili a tutti gli spettatori, va ricordato che il compito del
Teatro è proprio quello di parlare agli uomini del proprio tempo e
che i concetti espressi da Virgilio risultano ancora dolorosamente
contemporanei in un mondo in cui sono in corso 60 guerre.
“È incredibile – ha affermato Lazzaro
Danzuso - come miti antichissimi possano essere riletti trovandovi
una sorprendente, e tragica, attualità. Publio Virgilio Marone, nella Roma
di Augusto, si ispirò alla figura di Enea, presente nell’Iliade
cantata già mille anni prima da Omero. Virgilio scrisse un poema
breve in dodici libri che oggi sarebbe insopportabilmente
lungo. E che, dal latino in esametri dattilici, sarebbe stato
tradotto in italiano, sempre in versi, da letterati come Annibal
Caro e Vittorio Alfieri”.
“La peculiarità di questo progetto
– ha spiegato Davide Sbrogiò - è legata al linguaggio e prevede
l’uso della prosa per venire incontro a coloro i quali, di fronte
al verso aulico, avrebbero qualche problema di comprensibilità”.
“Ecco perché – ha aggiunto l’autore
della drammaturgia - era necessario riscrivere, e in un certo senso reinventare,
la vicenda di questo profugo per volere del Fato, che diventa
egli stesso strumento di divinità irascibili e cruente, sia pur con una
punta di quella pietas di cui i romani si vantavano. Ma il cosiddetto
eroe cede spesso alla ferocia”.
“L’Eneide – ha sottolineato Giovanna
Mangiù - parla di una guerra. Ma, oggi come ieri, ci ritroviamo ad ascoltare
il rumore dei combattimenti. E poiché sono sempre i popoli a subire le
conseguenze dei conflitti, è al popolo che vogliamo raccontare
questa storia”.
Oltre ai quattro spettacoli, il
progetto prevede anche alcuni approfondimenti con laboratori, che
si svolgeranno tutti nelle Terme della Rotonda. Il primo, sulla regia
di questo tipo di spettacoli, sarà tenuto da Angelo D’Agosta dalle 10
alle 12 di lunedì 15. Il secondo, in cui Andrea Balsamo
parlerà delle musiche di scena, avrà luogo dalle 15 alle 17 di martedì
16. Nel terzo, l’indomani dalle 10 alle 12, Lorenza Denaro
discuterà sull’interpretazione e giovedì 18, dalle 15 alle 17,
sarà Davide Sbrogiò a illustrare la psicologia dei personaggi. Infine, venerdì 19, dalle 10 alle 12, Lazzaro
Danzuso discuterà con il docente universitario Matteo Licari sulla reinvenzione
del mito.
Per partecipare ai laboratori
occorrerà prenotare inviando un messaggio Whatsapp a
Buongiorno Sicilia al numero 347.6380512.
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