martedì 31 agosto 2021

A Segesta Salvatore Guglielmino alla luce del tramonto è Edipo Re

 


A Segesta Salvatore Guglielmino alla luce del tramonto è Edipo Re

 

Dopo il successo di Tindari continua con successo il tour nei teatri di pietra più importanti della Sicilia del regista ed attore Salvatore Guglielmino che mercoledì 1 settembre, al tramonto, alle ore 19.30, mentre il sole cede il posto alla luna nel suggestivo ed imponente Teatro Antico di Segesta indosserà le vesti di Edipo Re.

L'opera di Sofocle riletta e riadattata per le scene da Salvatore Guglielmino, racconta il dramma dell’uomo che cerca di sfuggire i tutti imodi alla profezia che lo vede l’assassino del padre e marito della madre, ma ciononostante si ritroverà nella totale inconsapevolezza, a realizzare ilnefasto responso datogli alla nascita.

Ad affiancare Guglielmino nella tragedia greca più importante per la civiltà occidentale gli attori Franco Colaiemma e Marta Limoli, i quali metteranno in luce la drammaticità dell’uomo illuso di avere sotto controllo la propria vita e le conseguenze delle proprie azioni dove teatro, morte e l’inevitabilità del fato dimostrano ancora unavolta come l’insegnamento dei miti si rifletta nel nostro quotidiano.

SalvatoreGuglielmino per la terza stagione di Mitoff, rassegna dedicata al teatro classico interpreterà il dramma umano ed esistenziale dell’uomo che cerca di sfuggire i tutti i modi alla profezia che lo vede l’assassino del padre e marito della madre, ritrovandosi nella totale inconsapevolezza, a realizzare il nefasto responso datogli alla nascita.

Questa settimana: Brave, De Gregori, Alice, Brignano, Psicologi

 


GLI EVENTI DI QUESTA SETTIMANA

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CARL BRAVE

Registra il tutto esaurito, il concerto di questa sera al Teatro antico di Taormina di Carl Brave, producer e cantante romano, istrionico e versatile, con il suo stile sta tracciando nuove coordinate nella canzone pop italiana. 

  • Apertura botteghino ore 18.30
  • Apertura porte ore 20.00
  • Inizio spettacolo ore 21.30

 

 

ALICE CANTA BATTIATO

GIOVEDI 2 SETTEMBRE – MESSINA ARENA VILLA DANTE ORE 21.30

VENERDì 3 SETTEMBRE – SIRACUSA TEATRO GRECO ORE 21.30

DOMENICA 5 SETTEMBRE – PARTANNA (Tp) ANFITEATRO PROVINCIALE “LUCIO DALLA” ORE 21.30

 

Biglietti disponibili on line e nei punti vendita dei circuiti abituali (boxoffice sicilia, ticketone, vivaticcjet, ciaotickets) e ai botteghini dei concerti dalle 18.30

 

Alice, nome d’arte di Carla Bissi, è una delle cantautrici italiane più note ed amate dal grande pubblico. La canzone “Per Elisa”, scritta insieme a Franco Battiato e al violinista compositore Giusto Pio, con cui vinse il Festival di Sanremo nel 1981 si impose nelle hit parade nazionale e inter-nazionale. Il sodalizio artistico con Battiato ha caratterizzato una parte importante del percorso musicale e professionale di Alice che oggi presenta il nuovo live tour “Alice canta Battiato”. In questo viaggio è accompagnata al pianoforte dal maestro Carlo Guaitoli, da tanti anni collaboratore di Battiato in qualità di pianista e direttore d’orchestra. Alice riesce ad omaggiare l’artista siciliano con autenticità ed eleganza, sia perché sua amica e collaboratrice dagli esordi, ma soprattutto per quell’affinità artistica che da sempre li lega e che la rendono un’interprete unica della musica di Franco Battiato. " Il compositore e autore che sento più vicino e affine, non solo musicalmente, è sicuramente Franco Battiato e da molto tempo, nei vari progetti live e discografici, canto le sue canzoni, quelle a cui sento di poter aderire pienamente. Già nel 1985 gli ho reso omaggio con l'album Gioielli rubati e questo programma in qualche modo ne è il naturale proseguimento. Una versione acustica dei brani con i bellissimi arrangiamenti e rielaborazioni per pianoforte del pianista Maestro Carlo Guai-toli, con cui condivido il programma e che sarà con me sul palco, già stretto collaboratore di Franco Battiato da alcuni decenni anche come direttore d'orchestra. Interpreto canzoni che appartengono ai suoi diversi periodi compositivi, alcune mai cantate prima d'ora e altre che abbiamo cantato insieme per la prima volta nel 2016, nel Tour Battiato e Alice. E poi non ho potuto fare a meno di una breve incursione anche nelle sue cosiddette canzoni misti-che, senza dimenticare quelle nate dalle nostre numerose collaborazioni a partire dal 1980 e che abbiamo scritto insieme come Per Elisa, i nostri duetti oserei dire storici e anche i brani che Franco ha scritto più recentemente per me, Eri con me e Veleni, inclusi rispettivamente nei miei ultimi album Samsara e Weekend. Ora più che mai è mio profondo desiderio essere semplice strumento insieme a Carlo Guaitoli, per quel che possiamo cogliere e accogliere, di ciò che Franco Battiato ha trasmesso attraverso la sua musica e i suoi testi, in questo suo straordinario passaggio sulla Terra."

 

 

ENRICO BRIGNANO

VENERDì 3 SETTEMBRE – MESSINA ARENA VILLA DANTE ORE 21.30

SABATO 4 SETTEMBRE – RAGUSA ARENA PIAZZA DELLA LIBERTÀ ORE 21.30

LUNEDì 13 SETTEMBRE – TAORMINA TEATRO ANTICO ORE 21.30

 

Biglietti disponibili on line e nei punti vendita dei circuiti abituali (boxoffice sicilia, ticketone, vivaticcjet, ciaotickets) e ai botteghini dei concerti dalle 18.30

 

Con “UN’ORA SOLA VI VORREI - ESTATE 2021", Enrico Brignano torna sulle scene con una serie di entusiasmanti date estive, con uno spettacolo che sfida e rincorre il tempo. A spasso nel suo passato, tra ricordi e nuove proposte che rappresentano un ponte gettato sul futuro, Enrico Brignano passeggia sulla linea tratteggiata del nostro presente, saltella tra i minuti, prova a racchiudere il fiume di parole che ha in serbo per il suo pubblico e a concentrarle il più possibile, in un’ora e mezza di spettacolo.

“Ruit hora”, dicevano i latini. “Il tempo fugge”, facciamo eco noi oggi. Che poi, che c’avrà da fare il tempo, con tutta questa fretta? E come mai, se il tempo va così veloce, quando stiamo al semaforo non passa mai?

“L’attesa del piacere è essa stessa piacere”, sosteneva Oscar Wilde.

In effetti, Oscar ha ragione. Perché quando sei sotto al sole alla fermata dell’autobus, ti fanno male i piedi, non ci sono panchine, è ora di pranzo e non hai neanche un pacchetto di crackers… e tornare a casa sarebbe essa stessa un piacere… lì l’attesa del piacere… per piacere… si capisce che è un piacere, no?

Mi sa che le teorie di Oscar Wilde vanno un po’ riviste…

A spasso nel suo passato, tra ricordi e nuove proposte che rappresentano un ponte gettato sul futuro, Enrico passeggia sulla linea tratteggiata del nostro presente, saltella tra i minuti, prova a racchiudere il fiume di parole che ha in serbo per il suo pubblico e a concentrarle il più possibile, in un’ora e mezza di spettacolo. Sì, un’ora e mezza. Ma il titolo dice “un’ora sola”. Sì, ma la mezz’ora accademica non ce la mettiamo? E poi c’è il condizionale “vi vorrei”, che indica un desiderio non una realtà. O magari Brignano riuscirà magicamente, insieme al suo pubblico, a fermare anche il tempo?

 

 

PSICOLOGI

VENERDì 3 SETTEMBRE – CATANIA villa bellini catania ORE 21.30

Ultimi biglietti disponibili on line su www.puntoeacapo.uno e www.ticketone.it

 

Sarà Catania la città del Sud Italia ad ospitarli nella programmazione del Catania Summer Fest 2021 a cura dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Catania e nell’ambito della ricco calendario della rassegna Sotto il Vulcano 2021, organizzata da Puntoeacapo e Sopra La Panca, con la direzione artistica di Nuccio La Ferlita.

Dopo lo speciale tour acustico della scorsa estate, questa volta gli Psicologi “fanno sul serio”, e ci regalano una serie di date full band elettriche accompagnati dalla batteria di Alberto Paone e dal polistrumentista Daniele Razzicchia. Il tour del duo toccherà le principali rassegne live in spazi contingentati e nel rispetto delle norme anti-covid, dove proporranno una selezione di brani dai due ep 2001 e 1002, e dal loro album d’esordio Millennium Bug (e dal repack Millennium Bug X uscito in Aprile).

 

 

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PROSSIMI EVENTI

Taormina - Teatro antico

MADAME14 SETTEMBRE

SANGIOVANNI - 15 SETTEMBRE – sold out

ZUCCHERO 20 e 21 SETTEMBRE

ALBERTO URSO – 26 SETTEMBRE

 

Guia Jelo per Cinemaset di Antonio Chiaramonte al Festival del Cinema di Venezia con ‘Lupo Bianco’

 


Guia si rivolge a noi, al suo pubblico, a sè stessa col fastidio, ci dice, della perenne emozione che le condiziona tutto nella vita (l’emozione di chi comunque fatica nella vita e che vede i propri risultati come davanti a uno specchio opaco), come quando da bambina si precipitava verso l’albero di Natale e, forse trovando troppo, si sentiva in colpa. 

Ora ci racconta, con la voce un po’ rotta, velata, e ce la spiega: “Ho come un buco fra le corde vocali, una piccola voragine fra una e l’altra che mi procura come una sensazione di tormento tutte le volte che formulo le parole. Me l’ha detto il foniatra, ma io sono sicura che invece si tratti della voragine dentro la mia anima…la quale detesta il mio “Io”, insopportabile e qualche volta sbilanciato per la troppa passionalità e attaccamento a valori e ai valori delle persone che ama e di cui si fida”. Lei ci parla di Antonio Chiaramonte e la sua produzione Cinemaset, facendo riferimento ai temi di interesse sociale e di legalità nei suoi film, con grande ammirazione! Questi sono i suoi valori. Eccola col suo tono melò: “Quando la vita ti dona un gioiello, poi col tempo lo incastoni e ti orni con esso e ne diventi fortemente geloso. Questo è il mio rapporto con Antonio Chiaramonte, molto motivato…ma si sa, la gelosia è un po’ follia. Voglio imparare sin da dentro le mie voragini, e lo dico con un fil di voce, a meritare di restare a lungo al suo fianco, come coach director e di riuscire, se possibile, in una agognata avventura in predicato in cantiere, orgogliosa di questo sogno da realizzare e fiduciosa nella possibile risposta positiva da parte del MIUR: essere autrice in un particolare pretrattamento cinematografico e regista, per un medio metraggio sui temi del bullismo, sposati all’animalismo, con una forte presenza anche del mio grande amore equino (anche queste sono, come le chiamo io: ‘le forze del bene che distruggono il male’)”. Eccola adesso, con l’impeto della bambina davanti ai doni di Babbo Natale, con la sua Cinemaset approdare alla Mostra del Cinema di Venezia, col film ‘Lupo Bianco’, dove dà un suggestivo segno con il ruolo di “DING” e con il “sogno” del Cavaliere Carlo Olmo, tra le braccia del regista Tony Gangitano, suo paladino, adesso al quarto film con lei! 

Al momento si divide tra due set, in due prestigiose serie televisive: per Raiplay, prodotto dalla Stand by me, in un ruolo comico, a fianco di Neri Marcorè, dal titolo “Le più belle frasi di Ocho”; per la regia di Laura Muscardin e per Amazon Prime ,prodotto da Indigo Film , “The Bad Guy”, nel ruolo di un magistrato capo del pool antimafia, a fianco di Luigi lo Cascio, per la regia di Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi. In uscita a dicembre sarà nel film “La befana vien di notte 2”, prodotto da “Lucky Red”, con Monica Bellucci, a fianco di Fabio de Luigi e Alessandro Haber, per la regia di Paola Randi. 

La nostra Guglielmina Francesca Maria Jelo, in arte Guia Jelo, ci dichiara: 

“Mamma mia, sto per compiere 70 anni, quanta roba, con questi capelli argento sulla testa…certo che ne sono fiera, ma detto da Cavaliere a Cavaliere (Carlo Olmo) quello che mi sconvolge passionalmente, e mi onora, in maniera particolare è l’ululo, verso l’amore assoluto per l’umanità e la vita, di “Lupo Bianco”, dell’autrice Stephanie Beatrice Genova, con il grande Sebastiano Somma, affiancato da Morgana Forcella, Remo Girone e Gaetano Aronica e Monia Manzo. Aggiungo, a me stessa e a Dio, il mio grazie per il grandissimo amore e che io sto ricevendo da tutte le persone qui citate! Una panacea per le mie fragilità e il mio carattere, forse non sempre impeccabile”, e ci sorride con tanta dolcezza. 

 

Il 5 settembre ad Aci Sant’Antonio va in scena la IX edizione del Premio Carretto Siciliano. Tra gli ospiti Tuccio Musumeci, Antonello Costa, Deborah Iurato e gli Ottoni Animati.

 


Tradizione, cultura e spettacolo tornano domenica 5 settembre, alle ore 21, in piazza Maggiore ad Aci Sant’Antonio con il Premio Carretto Siciliano, quest’anno giunto alla IX edizione. La consolidata manifestazione, che ha visto ospiti nel corso degli anni, tra gli altri, personalità come il giornalista Pietrangelo Buttafuoco, l’attore Nino Frassica, il cantautore Mario Venuti ed il musicista Roy Paci, si propone di conferire un riconoscimento ai siciliani che si sono distinti per particolari meriti nel proprio campo (cultura, politica, arte, scienza, musica), portando alto nel mondo il nome della Sicilia. Ma il Premio, organizzato dal Comune di Aci Sant’Antonio con la direzione artistica di Mario Russo, ha come obiettivo principale la promozione e la valorizzazione della tradizione del Carretto Siciliano, che vede nel comune santantonese la culla di questa forma d’arte, grazie alla straordinaria opera del maestro Domenico Di Mauro. A ricevere quest’anno la caratteristica miniatura di ruota di carretto siciliano su pietra lavica, realizzata dagli artigiani locali, saranno l’attore Tuccio Musumeci, grande interprete di cinema e teatro e tra i protagonisti dell’ultima fiction di successo di Rai 1, Màkari; la cantautrice Deborah Iurato, vincitrice della tredicesima edizione di Amici, il talent show di Maria De Filippi; l’artista Roberto Battiato, talentuoso pittore di carretti siciliani; e la scrittrice Carmela Tuccari, apprezzata autrice di poesie e racconti. Ma ci saranno, come ogni anno, anche spettacolo e divertimento con altri ospiti di livello nazionale, come l’attore Antonello Costa, ritenuto uno dei massimi esponenti del varietà italiano, e gli Ottoni Animati, street band capace di conquistare con le sue originali sonorità, un mix di musica popolare siciliana, ritmi balcanici, arabici, indie e reggae, un pubblico sempre più internazionale. A condurre la serata, con la consueta eleganza e simpatia, sarà Maurizio Caruso. "Anche quest'anno, come gli scorsi otto, non mancherà l'appuntamento con il Premio Carretto Siciliano – dice Antonio Scuderi, assessore al Turismo e allo Spettacolo di Aci Sant’Antonio - Com'è naturale, alla luce della pandemia, è stato difficile, forse l'anno più difficile per l'organizzazione, ma l'evento, compatibilmente con le attuali restrizioni, ci sarà, e ancora una volta con ospiti di primissimo piano. E questo conferma le potenzialità di un simile appuntamento per l'intero territorio". La serata si svolgerà nel pieno rispetto dei protocolli previsti per le manifestazioni all’aperto nel periodo Covid. "Siamo felicissimi di potere ancora una volta annunciare l'appuntamento con il Premio – dichiara il sindaco di Aci Sant’Antonio, Santo Caruso - Si tratta di un evento unico nel suo genere e che ormai, giunto al nono appuntamento, si è fatto tradizione, come quello che è il simbolo di Aci Sant'Antonio, cioè il carretto siciliano. Sono particolarmente lieto di poter offrire questa edizione, realizzata non senza difficoltà, e per questo particolarmente sentita. Sono certo che sarà ancora una volta un grande successo".  

 

Apertura della caccia e impatto faunistico: la lucida analisi di false affermazioni ambientaliste.

 


Il seguente comunicato è stato inviato al Presidente della Regione Siciliana, all’Assessore dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea , all’Assessore del Territorio e dell’Ambiente . Oggi a seguito del ricorso ambientalista presentato il 30 Agosto 2021 al T.A.R. di Catania con oggetto impugnazione calendario venatorio 2021-2022 è estremamente attuale.

 

“Ci risiamo! 

Puntualmente, con l’approssimarsi della apertura della stagione venatoria, ricomincia, da parte delle associazioni ambientaliste, l’attacco alla caccia!!

   

Risale al giorno 11 agosto l’ultima richiesta avanzate da otto associazioni ambientaliste al Presidente Musumeci di “Stoppare la caccia e salvare animali scampati agli incendi”.

Il tema è stato subito dopo ripreso anche da quattro parlamentari regionali con una interpellanza.

Eh si! Per questi signori la soluzione a quanto si sta verificando in Sicilia, che come ogni anno viene gravemente colpita dagli incendi, è fermare la caccia e così salvare gli animali superstiti!!!!

Quanta ipocrisia! Quanto pressapochismo!

Dov’erano questi signori quando divampavano gli incendi? Cosa hanno fatto per evitarli? Non è dato saperlo. Assistiamo solo alle passerelle sulle ceneri delle zone distrutte (epica quella alla fu Oasi del Simeto) lanciando anatemi contro tutto e tutti.

Poi, puntualmente, ecco pervenire la immancabile richiesta di sospensione dell’apertura della stagione venatoria!

Ma veniamo al merito di tale richiesta ed alle sue presunte motivazioni.

-Vastità degli incendi con conseguenti danni alla fauna ed agli habitat naturali che si aggraverebbero con l’avvio della stagione venatoria.

E’ necessario chiarire alcuni aspetti preliminari.

 

La Sicilia ha una superficie regionale complessiva di circa 2.409.000 ettari. Di questa ben 844.000 ettari sono destinati a Parchi, Riserve, Oasi, ecc..

Nel 2020 la superficie andata distrutta a causa degli incendi è stata pari a 36.321 ettari pari a circa l’1,5% dell’intera superficie agro-silvo-pastorale dell’isola. Quest’anno certamente gli ettari già andati distrutti sono senz’altro di più ma anche a voler raddoppiare il dato complessivo dello scorso anno parliamo sempre del 3% circa (purtroppo) della superfice dell’intera isola.

Inoltre il dato oggettivo che emerge dall’analisi degli eventi incendiari che si sono succeduti dal mese di giugno in poi, dato confermato esplicitamente da esponenti di rilievo delle più importanti associazioni ambientaliste, è che ad andare in fumo sono state per lo più zone (almeno teoricamente) oggetto di tutela come Parchi, Riserve, Oasi, ZPS, SIC ecc.. Zone quindi già totalmente precluse all’attività venatoria.

Nelle altre zone che hanno subito incendi, non precluse a vario titolo all’attività venatoria, si applica comunque il disposto dell’art. 10 della L. 353/2000 che prevede per diversi anni una serie di divieti tra cui la caccia.

Che senso ha allora parlare di sospensione dell’attività venatoria per zone in cui la stessa non può praticarsi?

La verità è che si tenta di cavalcare la tragedia ambientale per portare avanti le proprie battaglie di parte.

Ciò anche dinnanzi ai Giudici Amministrativi, come successo qualche anno addietro, senza tuttavia avere ottenuto alcun pronunciamento favorevole.

 

-Contrasto tra la dichiarazione dello stato di crisi e di emergenza a causa degli incendi e dell’eccezionale situazione meteoclimatica e l’avvio della stagione venatoria fissata dal Calendario venatorio 2021-2022 per il 1 settembre prossimo.

Anche in questo caso non può non evidenziarsi la pretestuosità di quanto denunciato.

Di vero la dichiarazione di crisi e di emergenza sottoscritta dal Presidente Musumeci nulla ha a che vedere con la caccia. Essa infatti è stata adottata in applicazione della legge regionale n. 13/2020 e tende soprattutto a permettere al governo regionale di intervenire a sostegno di tutti coloro che hanno subito danni a causa degli incendi con immediatezza per fronteggiare le più urgenti necessità visto anche il perdurare ancora per alcuni giorni dell’eccezionale ondata di calore che ha investito l’isola.

 

-Anticipo dell’apertura della stagione venatoria al 1 settembre in contrasto con il parere scientifico dell’ISPRA.

Anche su questo punto non può non contestarsi l’assoluta non rispondenza di quanto richiesto dalle associazioni ambientaliste con la realtà dei fatti.

Deve infatti chiarirsi come, contrariamente a quanto ex adverso riportato, proprio l’ISPRA nel suo parere sul CV 2021-2022 della Regione Siciliana ha espressamente previsto l’anticipo della caccia sin dal 1 settembre per alcune specie tra cui il Colombaccio, la Gazza, la Ghiandaia ed il Coniglio selvatico, in relazione ai censimenti dello stesso già in corso.

Nessun aumento e/o anticipo illegittimo quindi da parte della PA dei periodi di caccia ma pieno rispetto della normativa comunitaria, nazionale e regionale vigente.

Quanto infine alla “decimazione” della fauna, paventata nella nota de qua, che conseguirebbe all’apertura della stagione venatoria che avrebbe conseguenze irreversibili può facilmente controbattersi come il prelievo venatorio sia quanto mai regolamentato e limitato e mai tendente alla “decimazione “ delle specie cui i cacciatori hanno sempre dimostrato di tenere certamente in misura superiore a chi, dal salotto di casa, perora la causa ambientalista e nulla fa ogni anno per impedire il ripetersi dello scempio ambientale a cui tutti assistiamo.

 

Sicilia Nostra 

Liberi Cacciatori Siciliani

Italcaccia 

A.N.CA.     

AgriAmbiente

 

 

 

venerdì 27 agosto 2021

RussoSan rifornisce gratuitamente di Prontigen, l’igienizzante al 100% naturale e privo di sostanze tossiche, il reparto di Malattie Infettive dell'Ospedale Garibaldi Nesima

 




Un gesto d’amore e di responsabilità quello dell’inventrice di Prontigen, Anna Maugeri Russo, che ha voluto donare un prodotto d’eccellenza creato con alcool alimentare (Prontigen è una soluzione idroalcolica con alcool a 75° al mentolo), a chi quotidianamente combatte in prima linea un nemico subdolo e invisibile qual è il covid.

 “La Distilleria Russo Siciliano ha inteso omaggiare l’Unita Operativa delle Malattie Infettive presso l'ospedale Garibaldi Nesima di Catania di ben sei totem erogatori di Prontigen, disinfettante a base di alcool mentolato naturale. La donazione ha integrato, inoltre, una cospicua ed inesauribile scorta di soluzione idroalcolica per gli opportuni rifornimenti ai totem. – ha commentato il Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive dell’Ospedale Garibaldi, Bruno Cacopardo - Il dono si connota particolarmente per due differenti ragioni: innanzitutto definisce la squisita generosità e l'altruismo della signora Anna Maugeri Russo, generosità non esibita ma schiva, non formale ma etica, non distaccata ma al contrario impegnata e partecipata da una profonda vocazione sociale. In second'ordine, la donazione consente di focalizzare l'attenzione su di un prodotto sopraffino, di grande qualità,  la cui utilità con il perdurare della pandemia Covid19 diventa ancor più pregnante. Prontigen  per la sua formulazione consente al medico ed a tutto il personale sanitario di disinfettare le mani anche ripetutamente con un continuo refrigerio e senza conseguenze dermatitiche. L’elevata e ben tollerata gradazione alcoolica consente di sterilizzare con successo superfici organiche ed inorganiche senza eventi avversi.”

E in questi giorni l’imprenditrice ha inviato altre scorte aggiungendo anche Prontigen sapone mani, multisuperficie e lavapavimenti.

Anna Maugeri Russo si è assunta un impegno importante, che ha anche un grande peso in termini economici ma, per l’imprenditrice, poter contribuire attivamente alla protezione di medici, infermieri e personale medico che ogni giorno vegliano su di noi, non senza immani sforzi, è impagabile perché aggiunge significato e valore ad un prodotto nato in emergenza ma destinato a durare anche dopo la pandemia.

“Con Prontigen è nata la "detergenza di servizio" : trasversale (adatta a tutto), inclusiva (adatta a tutti: malati, bambini, donne incinte, anziani) ), etica (che rispetta la pelle in quanto organo).

Il mondo del food che approccia il non food. – sono queste le parole di Anna Maugeri Russo, ideatrice di Prontigen e Ceo di Russosan - Questa è la mia rivoluzione in azienda!

Pensate cosa abbia significato per una storica Distilleria come la mia ritrovare il suo prezioso alcool alimentare in un sapone mani o in un prodotto per lavare frutta e verdura!

Ma per me, che mi sono laureata in filosofia con una bella tesi sulla morale Kantiana, detergenza di servizio doveva pur significare anche un'altra cosa. “Detergenza di servizio", dove "servizio" doveva essere inteso anche come servizio alla comunità e al territorio.

Investire nel territorio è  il modo vincente, non soltanto per migliorare i luoghi in cui l'azienda vive e produce, migliorando di conseguenza anche il legame naturale tra essa e il suo tessuto sociale, ma è, addirittura, la strada giusta per trasformare un prodotto commerciale in un contenitore di valori condivisi. E valore condiviso vuol dire squadra!

Con questo spirito cerco continuamente un dialogo con il mio territorio coinvolgendo i privati, i gruppi della grande distribuzione, le istituzioni scolastiche, gli enti pubblici.

Nonostante l'impegno, - continua l’imprenditrice - trovo ancora tante difficoltà, di cui non mi lamento in maniera vittimistica, che però voglio superare. Una fra tutte, la mentalità “sganciata dai bisogni del loro tessuto territoriale” delle istituzioni pubbliche e quella troppo chiusa della grande distribuzione. Relativamente alla distribuzione di Prontigen in Sicilia dico grazie alle aziende che, accettando di distribuire Prontigen manifestano reale attenzione nei riguardi dei loro consumatori e sensibilità morale nei confronti di un'azienda che ha resistito. Spero che diventi presto un atteggiamento positivo di supporto alle imprese innovative da imitare. Nonostante le obiettive difficoltà che incontro per arrivare fisicamente ai miei consumatori finali, io non mi fermo e chiedo e chiamo e cerco, coinvolgo sempre con gioia ed entusiasmo, affinché il mio lavoro possa essere un esempio di tante cose belle per altre imprese locali che oggi affrontano il buio della crisi. Spero che Prontigen diventi:

1)Un esempio di resilienza, intesa come capacità di affrontare i momenti difficili intravedendone delle prospettive diverse, anche di sviluppo.

2)Un esempio di coraggio perché, a volte, come succede in amore, bisogna lanciarsi.

3) Un esempio di come la legittima volontà di crescita aziendale  di un imprenditore e il benessere sociale possano anche convergere. "

Concluso il Festival e Premio Letterario Paolo Prestigiacomo San Mauro Castelverde Tre giorni nel Borgo della poesia per “fare comunità”.

 


Concluso il Festival e Premio Letterario

Paolo Prestigiacomo San Mauro Castelverde

Tre giorni nel Borgo della poesia per “fare comunità”.

Premiati: Milo De Angelis (vincitore VIII Premio Paolo Prestigiacomo), Umberto Piersanti (premio alla Carriera), Cettina Caliò (menzione sezione generale). Marco Corsi e Giorgio Ghiotti (vincitori della sezione under 40).

 ph Filmkam

 

È ufficiale San Mauro Castelverde (PA) è il Borgo della Poesia così battezzato da una ridente moltitudine di poeti intervenuti dalla Sicilia e da tutta Italia per partecipare al Festival e Premio Letterario “Paolo Prestigiacomo San Mauro Castelverde” indetto dall’amministrazione comunale, con la direzione di Fabrizio Ferreri e in collaborazione con il periodico culturale l’EstroVerso diretto da Grazia Calanna. Un Festival e Premio Letterario per promuovere cultura, senso di appartenenza, partecipazione e per riportare all’attenzione di stu­diosi e appassionati di poesia l’opera dello scrittore maurino Paolo Prestigiacomo (San Mauro Castelverde, 1947 – Roma, 1992).

“Questa prima edizione del Festival di poesia Paolo Prestigiacomo – San Mauro Castelverde, in concomitanza con l’VIII edizione del Premio Paolo Prestigiacomo, ha lasciato un primo seme. Se la comunità maurina attraverso il Festival può recuperare una parte importante della propria identità, è la stessa poesia, in questo frangente storico dominato dall’individualismo e da una comunicazione ultra-pervasiva e super-egoica, ad aver bisogno di comunità. I tanti poeti giunti da ogni parte d’Italia hanno dimostrato che la poesia ha ancora una sua vitalità, che non è solo quella del testo dentro al sistema chiuso e ristretto degli addetti ai lavori, ma è la vitalità di un messaggio che entra nelle fibre del mondo, produce una scossa, un corto-circuito, la riappropriazione di qualcosa che è andato perduto o dimenticato”, dichiara il Direttore prof. Fabrizio Ferreri.

Su iniziativa degli organizzatori del Festival e del Premio dal 19 al 21 agosto 2021 si sono susseguiti diversi appuntamenti molto partecipati che, a partire dalle scuole, dalle associazioni locali, dei valenti giovani del Servizio Civile, hanno visto il coinvolgimento attivo dell’intera collettività.

Questi i momenti salienti: il 19 agosto, al Teatro Comunale di San Mauro Castelverde, l’incontro con le famiglie e gli studenti dell’Istituto Comprensivo Pollina - San Mauro Castelverde, partecipanti al Laboratorio Poesia Paolo Prestigiacomo. Per l’occasione i poeti in erba hanno letto i componimenti scritti nel corso del laboratorio, ognuno ispirato dai versi di Paolo Prestigiacomo, altresì hanno assistito entusiasti alla proiezione del video che ha documentato le giornate del laboratorio.

Il 20 agosto, si è tenuto il convegno Diamoci verso. Visioni, pratiche e ricognizioni della poesia in Sicilia” con il contributo del comitato scientifico composto da Andrea Accardi, Giuseppe Gabriele Condorelli e Diego Conticello, evento di grande valenza anche in considerazione della presenza di studiosi che sono interventi da tutta la Sicilia e da tutta Italia per un confronto sulla poesia siciliana denso, originale e, ricco di omaggi, al poeta Angelo Scandurra (del quale è stato letto un bellissimo inedito inviato in dono dai figli), come a Bartolo Cattafi, Santo Calì, Salvo Basso, Nino De Vita e, non ultimo, Franco Battiato. La giornata si è conclusa suggestivamente con le Letture poetiche che, a partire dal momento solenne sotto la casa del poeta Prestigiacomo, scortate dalle note di tanti talentuosi musicisti, si sono librate per l’intero borgo.

Il 21 agosto, si è svolta la serata finale del Festival premiazione dell’VIII Premio Paolo Prestigiacomo San Mauro Castelverde: momenti di alta commozione si sono alternati ad altrettanti di festosa ilarità, in Piazza Municipio, presenti con il Sindaco Giuseppe Minutilla e l’assessore alla Cultura Matteo Mazzola, la vedova di Nunzio Prestigiacomo, Alessandra Galluzzo, fratello di Paolo, già Presidente del Premio, scomparso lo scorso 7 luglio, ricordato nel corso della cerimonia.

Premiati dalla prestigiosa giuria composta dalla poetessa Gabriella Sica, dal poeta Nino De Vita e dal professore Salvatore Silvano Nigro:  

 

Milo De Angelis (vincitore sezione generale) con la seguente motivazione:

Milo De Angelis si aggiudica l’VIII edizione del “Premio Letterario Paolo Prestigiacomo” con Linea intera, linea spezzata. Libro potente, imperativo, sempre con quell’inconfondibile sostenuto tono ormai anche per noi familiare, che si dispiega alto senza concessioni, con il massimo dell’esattezza, come in una mappa o in un campo dove la geometria è tutto, fino all’ultimo preciso millimetro. Ogni poesia del libro è un luogo geometrico, sia un campo di calcio o un’aula scolastica, o l’interno di un tram o di un bar, o lo spazio circoscritto di una piscina o di un carcere. Un luogo dunque dell’amata Milano che invoca una conclusione fulminante, inossidabile come un goal stellare o lo sguardo decisivo di una compagna di classe o l’incontro sempre frontale con un compagno di allenamenti o i dialoghi serrati con i minuti e le ore contate. Figure tutte da ricordare come eroi sfolgoranti in un campo della guerra combattuta fin dagli anni Settanta, figure tremende e solitarie, che non restano mai intatte, sempre passeggere. “La poesia non sta dalla nostra parte” scrive Milo mai indulgente mentre scolpisce con le parole, e intanto ci inoltriamo nei nostri giorni chissà se contati da qualche divinità che non ci è dato incontrare. Alla fine tra le “regole del bene” c’è quella dell’affondo decisivo per scrivere una poesia, per “trovare in una stella / l’attimo giusto per il calcio di rigore”.

 

Cettina Caliò (menzione sezione generale), con la seguente motivazione:

Cettiina Caliò riceve la Menzione all'VIII edizione del Premio Paolo Prestigiacomo con i versi di Di tu in noi (La Nave di Teseo). Titolo che gioca sui pronomi personali per sottolineare quel percorso dolente tra il tu che se n'è andato e il noi che, nonostante tutto, rimane intatto, una corrispondenza che prosegue nonostante tutto. Lei si ferma accanto al glicine in fiore, anche se il presente è esondato implacabilmente dagli argini rotti. Cettina Caliò scende con delicatezza in un dialogo impossibile con l'amato e prova a cantare la levità della morte sulla pesantezza della vita. Perché il solo tu si assesti sul noi compiutamente.

 

Marco Corsi e Giorgio Ghiotti (vincitori ex-aequo della sezione under 40), con le seguenti motivazioni:

 

Marco Corsi

La materia dei giorni è il titolo del libro (Manni) di Marco Corsi, poeta che ausculta il passato e il presente del mondo, il suo vasto svolgimento e la sua essenza accostando all’orecchio la conchiglia della poesia. Perché Corsi è poeta sempre all’erta con l’udito ma anche con la vista e il tatto, vivace e sempre molto prensile. Un libro maturo e ricco, apparentemente difficile, che nella lettura si rivela accogliente e affabile, legato alla terra, alle presenze e agli eventi, pieno di una “grazia armata”. Un libro che si muove tutto raccogliendo l’intenso ritmo di fondo intorno ai respiri, ai passi incessanti e viandanti, portando “a spalla un rito antico di pietà umana”. Un libro in versi e in prosa che spazia dal minimo all’assoluto, dal personale alla specie, dalla natura fisica intesa come fibre del corpo al più ampio ordine cosmico. Un libro che si orienta verso il ciclo de “l’ascesa e la caduta”, che assorbe quello che c’è di “succulento” e quello che sa di “dissoluzione”, che si ferma “lungo il filo delle mattonelle” come un filo malinconico di pensiero e si allarga all’esplorazione del mondo misterioso delle origini nei paesi più lontani e colorati. La materia dei giorni si sedimenta e si accumula, si fa memoria piena di buchi e di buio o di improvvisa luce, si fa esperienza e aria, viaggio e visione.

 

Giorgio Ghiotti

La via semplice di Giorgio Ghiotti, già autore di romanzi e altri libri in versi nonostante la sua giovane età, è quella che ci viene indicata con piglio e fermezza come pratica di una possibile poetica, quella di una poesia chiara e appunto semplice, scarna e sincera: “Semplice vorrei la via della parola”. Una poetica che tuttavia non è solo personale ma si allarga a una ipotetica “scuola romana”, scaglionata e molteplice, che va da Sandro Penna a Beppe Salvia, fino Gabriele Galloni, già sceso tra le ombre dell’Ade a venticinque anni, già astro ammirato da una notevole schiera di amici. E dopotutto anche Paolo Prestigiacomo, che non ha mai dismesso i suoi voluttuosi panni siciliani, appartiene di fatto a quella scuola dove il barocco è di casa. Ghiotti dedica a Galloni il suo piccolo e prezioso libro e, ricalcando le orme elegiache di poeti latini e romani, celebra l’amico scomparso e, allo stesso tempo, le molte figure di quella scuola, a cui si sente di appartenere idealmente, come fosse “una chiara luce e un destino”. C’è la bellezza dell’ultima “estate del mondo” di Galloni e chissà che non ci sia sotterraneamente un omaggio a un altro poeta romano che pure dovrebbe essergli caro, che è Dario Bellezza. Ghiotti rinnova così e tramanda lo spirito appassionato e per sempre vivo di una comunità che ha coltivato fraternamente l’amicizia e la poesia stessa e la vita quando diventa leggenda.

 

Assegnato infine il premio alla Carriera al poeta Umberto Piersanti (premio alla Carriera), con la seguente motivazione:

Umberto Piersanti si aggiudica il “Premio alla carriera Paolo Prestigiacomo” con il suo bellissimo e intenso libro rievocativo dell’infanzia, Campi d’ostinato amore (La Nave di Teseo), e libro più idoneo a tale riconoscimento non si poteva scovare in tutta la poesia contemporanea. A rileggere il passato remoto della propria vita, chissà se felice davvero o solo nella rimembranza, Piersanti ricorda la favola bella della vita. Forse non proprio bella, già tarata com’era dalla guerra in corso nei suoi primi anni di vita, anzi vita subito nata alla guerra in corso, costellata dalle immagini del padre tornato per poco a casa, delle voci inquiete delle donne, di qualche partigiano di passaggio sui monti, ma sono immagini sfocate che vivono intensamente solo nella memoria: quello che rimane, ancora sfolgorante nella mente, è il suo scendere per fossi e greppi al mutare delle stagioni, trovare piante e fiori antichi e nuovissimi che nascono proprio in quel mese e non in altri, vicino agli animali che sgusciano accanto ai piedi. Perché Piersanti la vaghezza la conosce solo nella memoria, ma è preciso sempre ed empirico quando scrive di piante e di storia, e allora più che leopardiano è pascoliano e novecentesco, e anzi appartiene di diritto al nuovo secolo che sconta tutte le offese arrecate alla natura. Sul colle dell’infinito, nei pressi della propria casa di prima e di ora, va e viene perché quelli sono i luoghi persi e che sempre ritornano, nella poesia e nella vita che si trasforma in una favola bella e struggente, ora che sta passando, che è irrimediabilmente passata. E allora l’infanzia gli appare finalmente come la bellezza, l’immagine della poesia in assoluto.

 

“Con il premio di poesia intitolato a Paolo Prestigiacomo, poeta di San Mauro Castelverde, discepolo e amico di Palazzeschi, scomparso prematuramente a Roma nel 1992 – ribadisce il Sindaco, Giuseppe Minutilla – l'Amministrazione comunale intende ricordare un proprio illustre concittadino dimostrando al contempo che anche nella Sicilia, a torto considerata minore, è possibile realizzare progetti di alto profilo culturale. Siamo felicissimi degli esiti di questo Festival-Premio, crediamo fortemente nel valore aggiunto che solo la cultura può dare alle nostre vite, la cultura è cibo; scommettiamo sulla poesia a partire proprio dai nostri piccoli poeti. Ringrazio molto Fabrizio Ferreri e Grazia Calanna per il lavoro organizzativo che ha coinvolto la nostra comunità e che ha fatto comunità portando sul nostro territorio poeti intervenuti da tutta Italia”.

 

 

 

venerdì 13 agosto 2021

“Parcomania cronaca di un disastro annunciato”

 


Aree protette della Sicilia bruciano e gli ambientalisti fanno passerella

 

Tutto il verde che c’è in Sicilia se non è già bruciato sta bruciando. Si cerca di dare delle spiegazioni, di trovare il colpevole, di trovare i responsabili a cui addossare le colpe. Ultimamente sentiamo parlare di mafia del fotovoltaico: darebbero fuoco per poi impiantare i pannelli ma… Una domanda sorge spontanea: se tutto ciò che è andato in fumo o che sta bruciando si trova nei parchi regionali dei Nebrodi, delle Madonie, dell’Etna, o nelle Riserve Naturali Orientate o nelle oasi di protezione di tutte le nove province siciliane dove per legge non può essere fatto un impianto di pannelli fotovoltaici che si estende per ettari, di cosa stiamo parlando?

Qualche giorno è stato dato fuoco all’oasi del Simeto: un terribile scempio. Un amico ci manda un video del sopralluogo fatto da associazioni ambientaliste con tanto di ostentazione di bandiere e commenti dei rappresentanti: tutti sono d’accordo sulla cattiva gestione dell’oasi facendo capire che loro avrebbero gestito meglio.

Quindi un pensiero al pollo sultano che era stato reintrodotto, alla moretta tabaccata rara ma che nell’oasi aveva trovato rifugio e ai coniglietti e quindi comincia il racconto alla Disney: gli animali si sono rifugiati sugli alberi o nei giardini delle case adiacenti sono troppo vulnerabili bisogna impedire ai cacciatori di cacciare! Dimenticano forse che pollo sultano, moretta tabaccata non sono specie cacciabili e che in tutta quella zona la caccia è vietata!

E continuando, insistono che spesso sentivano i cacciatori sparare: per loro uno che spara in una zona vietata alla caccia ad un animale protetto è un cacciatore non un bracconiere …. e come se vedessimo un rapinatore entrare in banca e lo definissimo come un cliente che fa un prelievo!

L’ente responsabile dell’oasi del Simeto è l’ex provincia di Catania quindi non una associazione ambientalista … ha ottenuto nel mese di marzo 1585000,00 EURO forse è questo il problema?

Viene in mente un altro incendio capitato nel 2019 alle Saline di Priolo oasi gestita da una associazione ambientalista: come mai al direttore dell’oasi non sì chiesero spiegazioni e si tentò in tutta fretta di fargli avere prima possibile un finanziamento dalla regione?

È vero che questa è un’estate particolarmente calda ma gli altri anni gli incendi hanno colpito ugualmente e spesso in modo devastante principalmente le zone protette. Quindi è un problema cronico che dura da decenni.

Purtroppo la verità che si vuole nascondere è un’altra e si chiama PARCOMANIA ovvero la mummificazione dell’ambiente lasciato nel più completo abbandono pur di permettere a pochi individui di poter attingere a un fiume di denaro pubblico esercitando un potere smisurato sui territori soggetti a vincolo.

Potere di veto che è gestito in maniera dispotica nei confronti di chi in quell’ambiente ci vive, come i proprietari dei terreni, gli agricoltori, gli allevatori e tutti quei portatori di interesse che vivono in quell’ambiente che lo curano e ne traggono sostentamento a differenza degli ambientalisti da salotto.

Parlavamo di fiume di denaro pubblico uno di questi si chiama POFESR 2016-2020 Sicilia (vedi tabelle allegate alla presente mail: tab 1 e tab 2)

 


 


R.N.O. Isola di Lampedusa affidata a Legambiente, finanziamento di oltre 314000,00 euro per l’ERADICAZIONE DELLA PERNICE ROSSA: per essere chiari sterminio delle pernici tramite trappole e quindi traslocazione delle vertebre cervicali …… è brutto dire che gli tirano il collo!

Un momento: in effetti nel loro progetto non lo scrivono dicono che faranno riferimento al progetto di eradicazione della Pernice Rossa approvato per l’isola di Pianosa (protocollo di cattura/traslocazione/eradicazione dell’ibrido Alectoris rufa/Alectoris chukar dall’Isola di Pianosa)”

PROGETTO LIFE13 NAT/IT/000471 “RESTO CON LIFE” nel punto che dice:

5.3 Destino degli animali catturati

Gli ibridi di pernice catturati, per scongiurare rischi di inquinamento genetico di altre popolazioni, non potranno essere utilizzati per effettuare ripopolamenti in altri ambiti territoriali. Parte degli animali verrà quindi trasferita presso centri di recupero le cui strutture di detenzione dovranno garantire l’impossibilità di fuga degli ibridi stessi. In attesa del loro trasferimento presso tali centri, gli animali, una volta catturati, verranno trasportati in auto con apposite cassette e sacchi di iuta, e quindi rilasciati all’interno di un’ampia zona recintata, dotata di aree di rifugio idonee, con alberature ombreggianti e regolarmente rifornita di acqua e cibo. Ai soggetti verranno temporaneamente immobilizzate le remiganti primarie più esterne di un’ala utilizzando nastro adesivo rimovibile, allo scopo di ridurre la capacità di involo; la soluzione è preferibile rispetto alla costrizione di animali selvatici in ambienti chiusi dove sarebbero più probabili gli impatti sulle strutture di contenimento. Gli animali permarranno nell’area recintata per il minimo tempo necessario sufficiente a garantire il trasferimento sulla terraferma.

All’interno della recinzione verrà costruita un’ulteriore piccola struttura di contenimento che faciliterà la cattura degli ibridi al momento del loro trasferimento in terraferma.

Gli animali che non potranno essere ospitati presso i centri di recupero dovranno essere soppressi tramite dislocazione delle vertebre cervicali, secondo la tecnica raccomandata alle amministrazioni provinciali sul documento tecnico INFS n. 19, pag. 25 (Cocchi, 1996) e sempre in conformità con quanto stabilito dalla legge 394/1991.

5.4 Fase di abbattimento

Per eventuali singoli individui che non venissero catturati con i metodi appena descritti si valuterà l’opportunità di ricorrere all’abbattimento mediante arma da fuoco, eventualmente con l’ausilio di cani…

Ora la domanda sorge spontanea: ma se alla fine si farà ricorso a personale provvisto di cani e arma da fuoco perché non rivolgersi ai cacciatori risparmiando 314 mila euro? E poi trasferiti sulla terra ferma? Ma se non possono essere liberati!

 

La giustificazione è che trattandosi di specie alloctona mette in pericolo le specie esistenti e poiché non si può dare vita a degli ibridi sull’isola con la coturnice siciliana perché quest’ultima non è presente a Lampedusa, si dichiara che entra in competizione con la calandrella, un alaudide migratorio, quindi non stanziale, e inoltre che la Pernice Rossa si ciba di insetti particolarmente rari, ma soprattutto perché la sua presenza può spingere ad atti di bracconaggio: quindi per evitare che la catturino dei bracconieri le eradicano loro per la modica somma sopra menzionata! Siamo alla follia!

Noi avremmo in mente una proposta molto vantaggiosa e speriamo che ci sia la possibilità di essere ascoltati da persone di buon senso e che hanno potere di intervenire perché la presenza della Pernice Rossa deve essere vista come una risorsa che porta denaro e presenze all’isola di Lampedusa e non solo sbarchi incontrollati.

Pensate che paesi come Croazia e Serbia attirano il turismo cinofilo con prove cinofile internazionali su starne e noi potremmo fare lo stesso con la Pernice Rossa a Lampedusa portando turismo e denaro sull’isola anziché la distruzione. Purtroppo assurde leggi che non proteggono affatto l’ambiente ideate da incompetenti e che andrebbero riviste permettono questo scempio.

 

Le aree protette così come concepite ora, con il divieto di pascolo, transito e caccia con leggi che permettono solo a pochi eletti l’utilizzo del territorio posto a vincolo, sono fallimentari e questi incendi dimostrano l’abbandono di queste aree da parte dell’uomo. Qualsiasi analisi economico-ambientale seria, conferma il fallimento della gestione delle aree protette siciliane fino ad oggi, e il CRPPN, massimo organo tecnico consultivo dell’Assessore regionale all’Ambiente, formato anche dai rappresentanti delle principali associazioni ambientaliste, fa parte integrale di questo fallimento. (vedi in allegato la tabella con la “Situazione regionale aggiornata al 2012).

 

 


I parchi nazionali non stanno meglio. Secondo il rapporto triennale della Corte dei Conti 2014-2016 quasi tutti i parchi nazionali sono in perdita nonostante il 90% delle risorse provengano dallo stato. ECONOMIA E GESTIONE DEI PARCHI NAZIONALI IN ITALIA:

Ecco cosa dice la Corte dei Conti:

“L’esame dell’intero sistema degli Enti Parco evidenzia aspetti problematici, sia nell’attuazione della Legge quadro n. 394/91, sia di carattere gestionale ed economico-finanziario, riguardanti in particolare:

• la complessità delle procedure di adozione degli atti di pianificazione, che ha comportato un’eccessiva dilatazione dei tempi di approvazione, tanto che per molti, a distanza di oltre 26 anni dall’entrata in vigore della stessa, il relativo procedimento è ancora in itinere;

• l’inadeguatezza del modello organizzativo che, in quanto unico, non tiene conto delle caratteristiche e della dimensione territoriale e demografica di ciascun Ente; fra le fonti di finanziamento, l’assoluta prevalenza dei trasferimenti statali, la carenza di contributi finanziari degli Enti territoriali, la sostanziale irrilevanza delle entrate proprie;

una situazione di deficit economico strutturale di alcuni Enti Parco che richiede una particolare attenzione, anche da parte del Ministero vigilante.’’

 

Il percorso attuale di istituzione di aree protette sempre più sta assumendo i connotati di una vera e propria “espropriazione ambientalista”. Sentire in questi terribili giorni alcuni parlare ancora di istituire il Parco degli Iblei, un parco il cui iter istitutivo seguito fin qui contrasta in pieno con la legge quadro nazionale n. 394/91 e soprattutto non rispecchia la volontà della popolazione e del territorio, è stupefacente.

Invitiamo a leggere la diffida che nel mese di luglio del 2019 è stata presentata dai legali delle associazioni di categoria non favorevoli all’istituzione del parco in cui vengono evidenziate tutte le “anomalie”.

 

Non basta la designazione di “area protetta” per proteggerla veramente: ricordatevi che queste aree se sono arrivate intatte a noi è merito dei nostri padri e dei nostri nonni che hanno protetto e migliorato quei luoghi vivendoci in simbiosi non rimanendo in un salotto. Questi Maledetti incendi stanno cancellando la memoria dei nostri padri!

 

Qualcuno ha invocato l’arrivò dei Carabinieri forestali: noi anche quello della guardia di finanza e di un pool di magistrati!

 

In ogni caso le scriventi Associazioni si riservano di porre in essere le opportune azioni presso tutte le sedi competenti al fine di individuare le responsabilità che a diverso titolo hanno determinato il disastro ambientale cui stiamo assistendo.

 

Sicilia Nostra,

Liberi Cacciatori Siciliani,

Italcaccia,

A.N.C.A.

Agriambiente