L’amicizia è la protagonista dell’originale commedia portata
in scena dall’associazione teatrale “Sotto il Tocco”. Sabato 1 Aprile alle ore
20.30, domenica 2 aprile alle ore 18 e in replica domenica 9 aprile alle ore
18, al Teatro di via Ravanusa, 18 a San Giovanni La Punta andrà in scena “Solo
amici…?”, libero adattamento di “storie di vita” di Michele Russo. La regia è
affidata ad Azzurra Viglianisi, giovane regista, persona curiosa, energica,
dinamica, amante della vita e con tanta voglia di fare. La regista ha trovato
un genere di testo “sempreverde”, in grado di catturare il pubblico di ieri, il
pubblico di oggi e quello di domani. Un testo che pone la domanda “Può esistere
l’amicizia tra uomo e donna?”. Un interrogativo che è sempre esistito da
diverso tempo e al quale non si è mai saputo dare una risposta netta e decisiva
perché è una tematica ricca di ambivalenza. Ma è una realtà anche per i giovani
d’oggi? I giovani protagonisti di questa storia che risposta daranno a questo
interrogativo? Sebastiano (interpretato da Sebastiano Barbagallo) ha una sua
teoria: l’amicizia tra l’uomo e la donna non può esistere, poiché l’uomo per
indole è cacciatore e la donna “preda” da cacciare e quindi desidera sempre e
comunque andare a letto. Non è completamente dello stesso parere Valentina
(interpretata da Valentina Sardo), incontrata per caso e diventata sua amica.
Non condivide il modo di pensare di Sebastiano. Ma questo, visto che vivono una
vita diversa, non è sicuramente un problema, quindi “solo amici”. Ma la
frequentazione di amici in comune come Luca (Luca Coco) amico di Sebastiano e Flavia
(Flavia Lumia) amica di Valentina portano i due protagonisti a condividere
delle esperienze in comune. Sarà sempre valida la teoria che tra loro possa
esistere solo amicizia o la realtà sarà diversa? A completare il cast in questa
avventura Desirèe Gerone, Cristian Alosi, Germana Carani, Carmelo Signorello,
Anna Pelligra, Cettina Raimondo e la partecipazione speciale do Gaetano Russo
(Jata). Scene di Franco Sardo.
Questo blog è intitolato alla Sicilia, alla sua cultura e all'arte che, da secoli, la caratterizzano.
giovedì 30 marzo 2017
ALAN SORRENTI IN CONCERTO A CATANIA IL 6 MAGGIO
ALAN SORRENTI IN CONCERTO A CATANIA
Organizzazione e Direzione Artistica
Giuseppe
Costantino Lentini per INSIDE
Produzioni
6
MAGGIO 2017
Grand
Hotel Villa Itria
Via
Aniante, 3
Viagrande
(CT)
LE PREVENDITE SONO APERTE “IL FIGLIO DELLE STELLE e i suoi Grandi Successi”
ALAN SORRENTI: “Sono felice e soddisfatto del lavoro che stò e stiamo facendo in
questi mesi, avvicinando al pubblico artisti di qualità nella nostra grande
città di Catania” dichiara Giuseppe Costantino Lentini, patron e direttore
artistico della rassegna Class Club, “lavoriamo con passione, dedizione e
competenza. Catania ed un po' tutta la Sicilia ha sete e fame di musica di
qualità, io, come altri colleghi, stiamo tenendo la barra a dritta per
aggiungere cultura musicale alla nostra terra. L'evento con Alan Sorrenti sarà
uno spettacolo con uno dei più grandi Artisti che abbiamo in Italia che è stato
letteralmente già dai primi anni '70 un precursore, già allora, molto avanti
con i tempi di una musica pop ricercata e sofisticata.
Il 6 MAGGIO ci
farà volare e rivivere grandi emozioni attraversando Figli delle Stelle ed i
suoi tanti successi “.
- Alan: “ Oggi 2017, ho voglia di raccontarmi in un ampio e ricco
progetto, che include una raccolta particolareggiata della mia musica
dall'inizi degli anni 70 ad oggi , una registrazione dal vivo di Aria, l'album
del mio debutto, in una riesecuzione prevalentemente acustica, una selezione di
brani miei inediti, contenuti fantasiosi che attingono al mio esordio (Aria) e
mediati dal mio vivere attuale, ed infine un libro in parte autobiografico in
cui racconto incontri, emozioni, passioni, visioni e viaggi.....voliamo alto “.
Nato a Napoli il 9 Dicembre 1950, da padre partenopeo e madre
gallese, vivo i primi vent'anni tra il Vomero , il Galles, Londra e Folkstone
sulla Manica.
Cresco con il Progressive Rock inglese degli inizi anni 70 e cerco un nuovo uso della voce ispirandomi al cantautore californiano Tim Buckley. Debutto con l'album "Aria" (EMI 1972) che ottiene il premio della critica discografica come miglior album dell'anno e che si avvale della preziosa collaborazione di Jean LucPonty, violinista francese famoso per aver introdotto nel jazz l'uso del violino elettrico. La registrazione di Aria mi porta a Parigi e Nizza , quindi col mio primo contratto EMI Harvest mi sposto a Roma che diviene la piattaforma base da cui decolleranno i miei viaggi futuri. Il singolo "Vorrei incontrarti" tratto da questo album finisce per diventare una delle canzoni simbolo della generazione ribelle della contestazione post '68.
Nel 73 registro interamente a Londra il secondo album "Come un vecchio incensiere all'alba di un villaggio deserto" (EMI 1973) con musicisti del Progressive britannico. Il mio terzo album "Alan Sorrenti" (EMI 1974) contiene "DicitencelloVuje", un classico napoletano interpretato e realizzato in chiave psichedelica, che entra a far parte della Top 10 Italia. Qui la mia strada è a una svolta e due anni dopo , nel '75 , il viaggio riprende in Senegal , West Africa, alla scoperta del ritmo e poi in Ghana e Sierra Leone. Non riesco a fermarmi e nel '76 intraprendo il mio primo viaggio transoceanico verso l'America del Nord, prima N.Y. tappa d'obbligo, quindi la West Coast, a San Francisco. Qui registro con una band di "fusion" il mio quarto album "Sientemeit's time to land" (EMI 1976)" interamente cantato in inglese, eccetto Sienteme , che scrivo e canto in dialetto napoletano. La band americana mi segue in tour per una serie di concerti in Italia, arrangiati da Mark Isham, noto compositore americano di musiche per film. Finito il tour mi trasferisco a Los Angeles, California, dove risiedo per 5 anni e dove registro i miei album più popolari: "Figli delle Stelle" (EMI 1977) , la cui hit "Figli delle Stelle" esprime un cambio di costume e stile di vita in Italia e nel mondo, "L.A.&N.Y" (EMI 1979 ) e "Di Notte" (EMI 1980). Il successo è frutto della collaborazione con il leggendario chitarrista e produttore californiano JayGraydon e della partecipazione del pianista e produttore David Foster.
Nel '79 "Tu sei l'unica donna x me" arriva ai primi posti in classifica in Italia, Germania, Svizzera e Scandinavia, vincendo all'arena di Verona il Festival Bar. Un anno dopo "Non so che darei" rappresenta l'Italia all'Eurovision Festival. Nel 1982 Il singolo "La strada brucia" realizzato tra L.A. e Londra e poi L' album "Angeli di strada" (RICORDI 1982) registrato in Islanda, esprimono il mio rifiuto a essere confinato entro certi modelli di mercato ed inizio a riconoscermi come un "outsider visionario e romantico" che vuole continuare ad esplorare dimensioni di vita diverse seguendo il flusso della propria creatività, perché per me la musica è sempre stata ed è tuttora un fatto esistenziale. L'incontro con il "Vero Buddismo di NichirenDaishonin" è l'inizio di una rinascita interiore che si materializza nel mistico album "BonnoSokuBodai" (WEA 1986). Contemporaneamente in quegli anni mi metto a studiare sceneggiatura americana ed insieme al mio produttore, Corrado Bacchelli e lo sceneggiatore americano Tim Olsen, ne scrivo una dal titolo Mirai dove racconto una storia tra fantasia , scienza e misticismo.
Nel 1992 torno a Londra dove realizzo insieme al mio editore Toni Verona, un album dal titolo "Radici " (DSB 1992), una "London Version" dei miei brani più famosi con arrangiamenti di Matteo Saggese con il quale scrivo due inediti "Vola" e "Esisiti tu". Fa seguito un periodo di viaggi, tra le riserve della Tanzania e i vulcani dei Caraibi.
Dal 96 in poi mi fermo spesso a Miami Beach, Florida , e riprendo a scrivere musica. Nel 96 infatti esce una raccolta di GreatestHits intitolata "Miami" (EMI 1996) con 3 inediti e tra questi la traccia "Kyokomonamour" fa la sua entry nel circuito "discoclub".
Nel 2003 realizzo un cd album inedito "Sottacqua" (SONY 2003)" prodotto a fasi alterne con il Dj Alex Neri e Marco Baroni (Planet Funk) e poi con Soul Est una produzione R&B di Trieste e "Paradiso Beach" con la bravissima Jenny B, promosso da Radio DeeJay , mi pone all'attenzione delle nuove generazioni.
Nel 2003 riprendono i viaggi: Caraibi, Sud Africa , Vietnam, Oman, Sri Lanka e Hawaii.
Nel 2014 realizzo a New York con il Dj americano Louis Vega un remix di Figli delle Stelle per diffondere la canzone e il suo messaggio alle nuove generazioni del pianeta.
Cresco con il Progressive Rock inglese degli inizi anni 70 e cerco un nuovo uso della voce ispirandomi al cantautore californiano Tim Buckley. Debutto con l'album "Aria" (EMI 1972) che ottiene il premio della critica discografica come miglior album dell'anno e che si avvale della preziosa collaborazione di Jean LucPonty, violinista francese famoso per aver introdotto nel jazz l'uso del violino elettrico. La registrazione di Aria mi porta a Parigi e Nizza , quindi col mio primo contratto EMI Harvest mi sposto a Roma che diviene la piattaforma base da cui decolleranno i miei viaggi futuri. Il singolo "Vorrei incontrarti" tratto da questo album finisce per diventare una delle canzoni simbolo della generazione ribelle della contestazione post '68.
Nel 73 registro interamente a Londra il secondo album "Come un vecchio incensiere all'alba di un villaggio deserto" (EMI 1973) con musicisti del Progressive britannico. Il mio terzo album "Alan Sorrenti" (EMI 1974) contiene "DicitencelloVuje", un classico napoletano interpretato e realizzato in chiave psichedelica, che entra a far parte della Top 10 Italia. Qui la mia strada è a una svolta e due anni dopo , nel '75 , il viaggio riprende in Senegal , West Africa, alla scoperta del ritmo e poi in Ghana e Sierra Leone. Non riesco a fermarmi e nel '76 intraprendo il mio primo viaggio transoceanico verso l'America del Nord, prima N.Y. tappa d'obbligo, quindi la West Coast, a San Francisco. Qui registro con una band di "fusion" il mio quarto album "Sientemeit's time to land" (EMI 1976)" interamente cantato in inglese, eccetto Sienteme , che scrivo e canto in dialetto napoletano. La band americana mi segue in tour per una serie di concerti in Italia, arrangiati da Mark Isham, noto compositore americano di musiche per film. Finito il tour mi trasferisco a Los Angeles, California, dove risiedo per 5 anni e dove registro i miei album più popolari: "Figli delle Stelle" (EMI 1977) , la cui hit "Figli delle Stelle" esprime un cambio di costume e stile di vita in Italia e nel mondo, "L.A.&N.Y" (EMI 1979 ) e "Di Notte" (EMI 1980). Il successo è frutto della collaborazione con il leggendario chitarrista e produttore californiano JayGraydon e della partecipazione del pianista e produttore David Foster.
Nel '79 "Tu sei l'unica donna x me" arriva ai primi posti in classifica in Italia, Germania, Svizzera e Scandinavia, vincendo all'arena di Verona il Festival Bar. Un anno dopo "Non so che darei" rappresenta l'Italia all'Eurovision Festival. Nel 1982 Il singolo "La strada brucia" realizzato tra L.A. e Londra e poi L' album "Angeli di strada" (RICORDI 1982) registrato in Islanda, esprimono il mio rifiuto a essere confinato entro certi modelli di mercato ed inizio a riconoscermi come un "outsider visionario e romantico" che vuole continuare ad esplorare dimensioni di vita diverse seguendo il flusso della propria creatività, perché per me la musica è sempre stata ed è tuttora un fatto esistenziale. L'incontro con il "Vero Buddismo di NichirenDaishonin" è l'inizio di una rinascita interiore che si materializza nel mistico album "BonnoSokuBodai" (WEA 1986). Contemporaneamente in quegli anni mi metto a studiare sceneggiatura americana ed insieme al mio produttore, Corrado Bacchelli e lo sceneggiatore americano Tim Olsen, ne scrivo una dal titolo Mirai dove racconto una storia tra fantasia , scienza e misticismo.
Nel 1992 torno a Londra dove realizzo insieme al mio editore Toni Verona, un album dal titolo "Radici " (DSB 1992), una "London Version" dei miei brani più famosi con arrangiamenti di Matteo Saggese con il quale scrivo due inediti "Vola" e "Esisiti tu". Fa seguito un periodo di viaggi, tra le riserve della Tanzania e i vulcani dei Caraibi.
Dal 96 in poi mi fermo spesso a Miami Beach, Florida , e riprendo a scrivere musica. Nel 96 infatti esce una raccolta di GreatestHits intitolata "Miami" (EMI 1996) con 3 inediti e tra questi la traccia "Kyokomonamour" fa la sua entry nel circuito "discoclub".
Nel 2003 realizzo un cd album inedito "Sottacqua" (SONY 2003)" prodotto a fasi alterne con il Dj Alex Neri e Marco Baroni (Planet Funk) e poi con Soul Est una produzione R&B di Trieste e "Paradiso Beach" con la bravissima Jenny B, promosso da Radio DeeJay , mi pone all'attenzione delle nuove generazioni.
Nel 2003 riprendono i viaggi: Caraibi, Sud Africa , Vietnam, Oman, Sri Lanka e Hawaii.
Nel 2014 realizzo a New York con il Dj americano Louis Vega un remix di Figli delle Stelle per diffondere la canzone e il suo messaggio alle nuove generazioni del pianeta.
lunedì 20 marzo 2017
ALAN SORRENTI IN CONCERTO A CATANIA
ALAN SORRENTI arriva Catania in
Concerto ed in esclusiva per Sicilia e Calabria il venerdi 31 marzo 2017. Noi
“filgli delle stelle” siamo tutti chiamati ad assistere ad un evento unico
nella splendida cornice del Teatro Ambasciatori.
“Sono felice e soddisfatto del lavoro che stò e stiamo facendo in
questi mesi, avvicinando al pubblico artisti di qualità nella nostra grande
città di Catania” dichiara Giuseppe Costantino Lentini, patron e direttore
artistico della rassegna Class Club, “lavoriamo con passione, dedizione e
competenza. Catania ed un po' tutta la Sicilia ha sete e fame di musica di
qualità, io, come altri colleghi, stiamo tenendo la barra a dritta per
aggiungere cultura musicale alla nostra terra. L'evento con Alan Sorrenti sarà
uno spettacolo con uno dei più grandi Artisti che abbiamo in Italia che è stato
letteralmente già dai primi anni '70 un precursore, già allora, molto avanti
con i tempi di una musica pop ricercata e sofisticata.
Il 31 marzo ci farà volare e rivivivere grandi emozioni
attraversando Figli delle Stelle ed i suoi tanti successi “.
- Alan: “ Oggi 2017, ho voglia di raccontarmi in un ampio e ricco
progetto, che include una raccolta particolareggiata della mia musica dall'inizi
degli anni 70 ad oggi , una registrazione dal vivo di Aria, l'album del mio
debutto, in una riesecuzione prevalentemente acustica, una selezione di brani
miei inediti, contenuti fantasiosi che attingono al mio esordio (Aria) e
mediati dal mio vivere attuale, ed infine un libro in parte autobiografico in
cui racconto incontri, emozioni, passioni, visioni e viaggi.....voliamo alto “.
Nato a Napoli il 9 Dicembre 1950, da padre partenopeo e madre
gallese, vivo i primi vent'anni tra il Vomero , il Galles, Londra e Folkstone
sulla Manica.
Cresco con il Progressive Rock inglese degli inizi anni 70 e cerco un nuovo uso della voce ispirandomi al cantautore californiano Tim Buckley. Debutto con l'album "Aria" (EMI 1972) che ottiene il premio della critica discografica come miglior album dell'anno e che si avvale della preziosa collaborazione di Jean Luc Ponty, violinista francese famoso per aver introdotto nel jazz l'uso del violino elettrico. La registrazione di Aria mi porta a Parigi e Nizza , quindi col mio primo contratto EMI Harvest mi sposto a Roma che diviene la piattaforma base da cui decolleranno i miei viaggi futuri. Il singolo "Vorrei incontrarti" tratto da questo album finisce per diventare una delle canzoni simbolo della generazione ribelle della contestazione post '68.
Nel 73 registro interamente a Londra il secondo album "Come un vecchio incensiere all'alba di un villaggio deserto" (EMI 1973) con musicisti del Progressive britannico. Il mio terzo album "Alan Sorrenti" (EMI 1974) contiene "Dicitencello Vuje", un classico napoletano interpretato e realizzato in chiave psichedelica, che entra a far parte della Top 10 Italia. Qui la mia strada è a una svolta e due anni dopo , nel '75 , il viaggio riprende in Senegal , West Africa, alla scoperta del ritmo e poi in Ghana e Sierra Leone. Non riesco a fermarmi e nel '76 intraprendo il mio primo viaggio transoceanico verso l'America del Nord, prima N.Y. tappa d'obbligo, quindi la West Coast, a San Francisco. Qui registro con una band di "fusion" il mio quarto album "Sienteme it's time to land" (EMI 1976)" interamente cantato in inglese, eccetto Sienteme , che scrivo e canto in dialetto napoletano. La band americana mi segue in tour per una serie di concerti in Italia, arrangiati da Mark Isham, noto compositore americano di musiche per film. Finito il tour mi trasferisco a Los Angeles, California, dove risiedo per 5 anni e dove registro i miei album più popolari: "Figli delle Stelle" (EMI 1977) , la cui hit "Figli delle Stelle" esprime un cambio di costume e stile di vita in Italia e nel mondo, "L.A.&N.Y" (EMI 1979 ) e "Di Notte" (EMI 1980). Il successo è frutto della collaborazione con il leggendario chitarrista e produttore californiano Jay Graydon e della partecipazione del pianista e produttore David Foster.
Nel '79 "Tu sei l'unica donna x me" arriva ai primi posti in classifica in Italia, Germania, Svizzera e Scandinavia, vincendo all'arena di Verona il Festival Bar. Un anno dopo "Non so che darei" rappresenta l'Italia all'Eurovision Festival. Nel 1982 Il singolo "La strada brucia" realizzato tra L.A. e Londra e poi L' album "Angeli di strada" (RICORDI 1982) registrato in Islanda, esprimono il mio rifiuto a essere confinato entro certi modelli di mercato ed inizio a riconoscermi come un "outsider visionario e romantico" che vuole continuare ad esplorare dimensioni di vita diverse seguendo il flusso della propria creatività, perché per me la musica è sempre stata ed è tuttora un fatto esistenziale. L'incontro con il "Vero Buddismo di Nichiren Daishonin" è l'inizio di una rinascita interiore che si materializza nel mistico album "Bonno Soku Bodai" (WEA 1986). Contemporaneamente in quegli anni mi metto a studiare sceneggiatura americana ed insieme al mio produttore, Corrado Bacchelli e lo sceneggiatore americano Tim Olsen, ne scrivo una dal titolo Mirai dove racconto una storia tra fantasia , scienza e misticismo.
Nel 1992 torno a Londra dove realizzo insieme al mio editore Toni Verona, un album dal titolo "Radici " (DSB 1992), una "London Version" dei miei brani più famosi con arrangiamenti di Matteo Saggese con il quale scrivo due inediti "Vola" e "Esisiti tu". Fa seguito un periodo di viaggi, tra le riserve della Tanzania e i vulcani dei Caraibi.
Dal 96 in poi mi fermo spesso a Miami Beach, Florida , e riprendo a scrivere musica. Nel 96 infatti esce una raccolta di Greatest Hits intitolata "Miami" (EMI 1996) con 3 inediti e tra questi la traccia "Kyoko mon amour" fa la sua entry nel circuito "discoclub".
Nel 2003 realizzo un cd album inedito "Sottacqua" (SONY 2003)" prodotto a fasi alterne con il Dj Alex Neri e Marco Baroni (Planet Funk) e poi con Soul Est una produzione R&B di Trieste e "Paradiso Beach" con la bravissima Jenny B, promosso da Radio DeeJay , mi pone all'attenzione delle nuove generazioni.
Nel 2003 riprendono i viaggi: Caraibi, Sud Africa , Vietnam, Oman, Sri Lanka e Hawaii.
Nel 2014 realizzo a New York con il Dj americano Louis Vega un remix di Figli delle Stelle per diffondere la canzone e il suo messaggio alle nuove generazioni del pianeta.
Cresco con il Progressive Rock inglese degli inizi anni 70 e cerco un nuovo uso della voce ispirandomi al cantautore californiano Tim Buckley. Debutto con l'album "Aria" (EMI 1972) che ottiene il premio della critica discografica come miglior album dell'anno e che si avvale della preziosa collaborazione di Jean Luc Ponty, violinista francese famoso per aver introdotto nel jazz l'uso del violino elettrico. La registrazione di Aria mi porta a Parigi e Nizza , quindi col mio primo contratto EMI Harvest mi sposto a Roma che diviene la piattaforma base da cui decolleranno i miei viaggi futuri. Il singolo "Vorrei incontrarti" tratto da questo album finisce per diventare una delle canzoni simbolo della generazione ribelle della contestazione post '68.
Nel 73 registro interamente a Londra il secondo album "Come un vecchio incensiere all'alba di un villaggio deserto" (EMI 1973) con musicisti del Progressive britannico. Il mio terzo album "Alan Sorrenti" (EMI 1974) contiene "Dicitencello Vuje", un classico napoletano interpretato e realizzato in chiave psichedelica, che entra a far parte della Top 10 Italia. Qui la mia strada è a una svolta e due anni dopo , nel '75 , il viaggio riprende in Senegal , West Africa, alla scoperta del ritmo e poi in Ghana e Sierra Leone. Non riesco a fermarmi e nel '76 intraprendo il mio primo viaggio transoceanico verso l'America del Nord, prima N.Y. tappa d'obbligo, quindi la West Coast, a San Francisco. Qui registro con una band di "fusion" il mio quarto album "Sienteme it's time to land" (EMI 1976)" interamente cantato in inglese, eccetto Sienteme , che scrivo e canto in dialetto napoletano. La band americana mi segue in tour per una serie di concerti in Italia, arrangiati da Mark Isham, noto compositore americano di musiche per film. Finito il tour mi trasferisco a Los Angeles, California, dove risiedo per 5 anni e dove registro i miei album più popolari: "Figli delle Stelle" (EMI 1977) , la cui hit "Figli delle Stelle" esprime un cambio di costume e stile di vita in Italia e nel mondo, "L.A.&N.Y" (EMI 1979 ) e "Di Notte" (EMI 1980). Il successo è frutto della collaborazione con il leggendario chitarrista e produttore californiano Jay Graydon e della partecipazione del pianista e produttore David Foster.
Nel '79 "Tu sei l'unica donna x me" arriva ai primi posti in classifica in Italia, Germania, Svizzera e Scandinavia, vincendo all'arena di Verona il Festival Bar. Un anno dopo "Non so che darei" rappresenta l'Italia all'Eurovision Festival. Nel 1982 Il singolo "La strada brucia" realizzato tra L.A. e Londra e poi L' album "Angeli di strada" (RICORDI 1982) registrato in Islanda, esprimono il mio rifiuto a essere confinato entro certi modelli di mercato ed inizio a riconoscermi come un "outsider visionario e romantico" che vuole continuare ad esplorare dimensioni di vita diverse seguendo il flusso della propria creatività, perché per me la musica è sempre stata ed è tuttora un fatto esistenziale. L'incontro con il "Vero Buddismo di Nichiren Daishonin" è l'inizio di una rinascita interiore che si materializza nel mistico album "Bonno Soku Bodai" (WEA 1986). Contemporaneamente in quegli anni mi metto a studiare sceneggiatura americana ed insieme al mio produttore, Corrado Bacchelli e lo sceneggiatore americano Tim Olsen, ne scrivo una dal titolo Mirai dove racconto una storia tra fantasia , scienza e misticismo.
Nel 1992 torno a Londra dove realizzo insieme al mio editore Toni Verona, un album dal titolo "Radici " (DSB 1992), una "London Version" dei miei brani più famosi con arrangiamenti di Matteo Saggese con il quale scrivo due inediti "Vola" e "Esisiti tu". Fa seguito un periodo di viaggi, tra le riserve della Tanzania e i vulcani dei Caraibi.
Dal 96 in poi mi fermo spesso a Miami Beach, Florida , e riprendo a scrivere musica. Nel 96 infatti esce una raccolta di Greatest Hits intitolata "Miami" (EMI 1996) con 3 inediti e tra questi la traccia "Kyoko mon amour" fa la sua entry nel circuito "discoclub".
Nel 2003 realizzo un cd album inedito "Sottacqua" (SONY 2003)" prodotto a fasi alterne con il Dj Alex Neri e Marco Baroni (Planet Funk) e poi con Soul Est una produzione R&B di Trieste e "Paradiso Beach" con la bravissima Jenny B, promosso da Radio DeeJay , mi pone all'attenzione delle nuove generazioni.
Nel 2003 riprendono i viaggi: Caraibi, Sud Africa , Vietnam, Oman, Sri Lanka e Hawaii.
Nel 2014 realizzo a New York con il Dj americano Louis Vega un remix di Figli delle Stelle per diffondere la canzone e il suo messaggio alle nuove generazioni del pianeta.
venerdì 17 marzo 2017
RAFFAELE GENOVESE TRIO e BEN VAN GELDER presentano “MUSAICO” alla TENUTA BARCO DI EMÈRA
Ad alcuni mesi dalla pubblicazione di “Musaico” (AlfaMusic/Egea), il trio del
pianista siracusano Raffaele Genovese
si ricongiunge col sassofonista olandese Ben
van Gelder per presentare i brani del nuovo disco. L’appuntamento è per
domani (sabato 18 marzo) alle 20.30
alla “Tenuta Barco di Emèra” di Marina
di Lizzano (TA) dove la band si esibirà per la stagione “Jazz & Friends” organizzata da
“Jonio Jazz arte e cultura”.
«Sono davvero entusiasta – ha dichiarato Genovese,
alla sua prima esibizione nel territorio tarantino - di poter suonare nuovamente
con Ben: lui è uno di quei rari musicisti che, grazie alla sua grande maturità
artistica, riesce a impreziosire la performance di un gruppo mettendosi al
servizio della musica». In scena troveremo anche l’apprezzato comparto ritmico
del disco: Carmelo Venuto al contrabbasso
ed Emanuele Primavera alla batteria,
due tra i più interessanti strumentisti della nuova scena jazzistica italiana.
«Musaico – spiega il critico Flavio Caprera - è il disco della
maturità, un lavoro autobiografico che riflette a pieno la personalità di un
musicista colto e sicuro delle proprie capacità». Terzo lavoro nella discografia dell’artista (dopo
“Freeway” del 2011 e “Anamnesi” del 2013, sempre editi da AlfaMusic), l’album
conta nove inediti e un brano di Kenny Wheeler. «Ho deciso di intitolare questo disco
“Musaico” – spiega ancora Genovese - per due motivi: da un lato perché ogni
composizione, come fosse una tessera, descrive una parte della mia personalità
e della mia vita, dall’altra per l’utilizzo che fa di questo termine Dante nel
Convivio. Sono fortemente convinto che la musica e la poesia siano strettamente
legate».
Ciò che il pianista siciliano ci racconta attraverso le sue note sono
storie, colori, emozioni: un viaggio da nord a sud e da occidente a oriente. La
sua è una musica intima e minimale in cui a prevalere sulle armonizzazioni -
sempre ricercate e garbate - sono melodie ipnotiche, incantevoli e sempre
“cantabili”. A ispirare i nuovi brani sono soprattutto i ricordi personali
dell’artista: da quelli più recenti, come “Settembre” - dedicata alla nascita
di suo figlio - a quelli più remoti come “Via D’Amelio”, una struggente ballata
pensata come dedica a Paolo
Borsellino e a tutti coloro che hanno combattuto e combattono la mafia ogni
giorno. Non manca poi un toccante omaggio a una Sicilia preziosa e antica: il
brano intitolato al siracusano Ibn Hadmis, massimo esponente della poesia araba
di Sicilia vissuto a cavallo tra l’XI e il XII secolo.
«Ospitare questo concerto - spiega il
direttore artistico di “Jonio Jazz arte e cultura”, Piero De Quarto - è per noi
una grande soddisfazione, poiché inserire in cartellone a fianco dei grandi
nomi le nuove risorse artistiche nazionali significa offrire al nostro pubblico
la possibilità di esplorare a trecentosessanta gradi il linguaggio jazzistico e
le sue evoluzioni. Del resto, in questo senso, la nostra attività durante
l’anno non si limita alla proposizione di concerti, ma si spinge oltre,
organizzando workshop, conferenze ed eventi di vario tipo».
mercoledì 15 marzo 2017
Anoressia, bulimia, binge eating disorder: riconoscerli e curarli è possibile.
Di anoressia si muore
e della possibilità di soffrire di disturbi del comportamento alimentare nessuno
è immune, tant'è che per sensibilizzare ed educare la società è stata di recente
presentata una proposta di legge affinchè il 15 marzo venga riconosciuto come
“Giornata Nazionale contro i disturbi del comportamento alimentare”, che oltre
le più note anoressia e bulimia, racchiudono anche altre patologie.
È per tale motivo che
da domani 15 marzo al 22 marzo Cinzia Vullo, psicologa cognitivo comportamentale
e collaboratrice all’Università di Catania, effettuerà degli incontri gratuiti
al fine di sensibilizzare i soggetti colpiti da tale patologia e i loro
familiari, che troppo spesso si ritrovano soli ad affrontare tale
dramma.
"È stimato che sono
circa 3 milioni i giovani che soffrono di questi malesseri dell’anima, di cui il
95,9% sono donne e il 4,1% uomini - afferma la Vullo - dimentichiamo che il
desiderio di non mangiare o le grandi abbuffate sono dettate dalla moda o da
futilità. All'apparenza è così, ma nel profondo i disturbi sono dovuti a
qualcosa di più doloroso e diverso da soggetto a soggetto. Per salvare gli
adolescenti, che poi si porteranno da adulti questo disturbo bisogna riconoscere
e soprattutto parlare di questo malessere, che non è figlio dei tempi moderni,
ma esiste da secoli e come ogni malattia va curato"
I disturbi del
compleanno alimentare colpiscono dunque maschi e femmine di tutte le fasce di
età e classe sociale, iniziando come una soluzione ai problemi di insicurezza.
Quasi sempre anoressia e bulimia sono condizioni che spesso sconfinano l’una
nell’altra e che colpiscono le ragazze nella fascia di età tra i 15 e i 25 anni,
mentre il binge eating disorder (BED, disturbo da alimentazione incontrollata) è
tipico tra i 35 e i 50 anni, senza distinzione di sesso.
Gli incontri gratuiti
di prevenzione, sensibilizzazione e aiuto tenuti dalla psicologa Cinzia Vullo si
terranno a Catania in via Dalmazia n. 6 previa prenotazione al numero +39
3497928295
"La settima della
prevenzione e supporto ai disturbi alimentari nel progetto "Giornata Nazionale
del Fiocchetto Lilla" è promossa dall'associazione “Mi Nutro di Vita” - spiega
la Vullo - se riconoscete in un vostro caro o in voi stessi dei rituali tavola,
perdita di controllo sul cibo, ossessione per il proprio aspetto, bugie, troppa
attività non fissatevi su quanto si mangia, ma capite e non giudicate cercando
di portare l’attenzione sulla qualità di vita. Poi insieme recatevi da uno
specialista così da affrontare il problema e risolverlo"
La prevenzione e
sensibilizzazione ai disturbi alimentari rientra in un calendario di eventi
gratuiti che si tengono ogni mese presso lo studio Vullo in via Dalmazia n.6 a
Catania. I prossimi incontri tratteranno i temi “Essere Genitore … Percorsi di
sostegno alla genitorialità” (4 Aprile ore 19.00) e "Liberarci dall'Ansia e
dallo Stress: come stare bene" (20 Aprile ore 19.00)
martedì 14 marzo 2017
ARCHITETTURA A CATANIA: «OPERE CONTEMPORANEE PER VALORIZZARE LA STORIA DELLA CITTÀ»
CATANIA –
Basta fare un giro nella Catania del XX secolo per capire subito
l’importanza culturale che ricoprì l’architetto Francesco Fichera: il
Palazzo delle Poste in via Etnea e quello di Giustizia in piazza Verga, il
Garage Musmeci in via Crispi, l’ex Cinema Olimpia in piazza Stesicoro, la “Regia
Scuola industriale Archimede”, e numerose ville e palazzine che oggi
caratterizzano luoghi centrali come piazza Trento, via Umberto, via Duca degli
Abruzzi e molti altri. «Fichera sta alla Catania novecentesca, come Vaccarini
sta alla Catania barocca», afferma con certezza Fabio Guarrera, autore
del libro edito da Letteraventidue “Francesco Fichera. La modernità nella
tradizione dell’architettura”, che offre una rassegna organica e sintetica della
teoria e delle opere realizzate dal progettista catanese.
Il volume è
stato presentato ieri pomeriggio (13 marzo) al Coro di Notte del Monastero dei
Benedettini, con un evento voluto dagli Ordini etnei e dalle Fondazioni degli
Architetti e degli Ingegneri, e da Inarch Sicilia, perché «il
messaggio architettonico di Fichera è ancora oggi di forte attualità», ha
sottolineato Paola Pennisi, presidente della Fondazione Architetti, che
ha moderato l’incontro dopo l’introduzione del presidente di Inarch Sicilia
Ignazio Lutri.
«Fichera
ebbe il merito – ha spiegato la Pennisi – di contestualizzare la modernità delle
opere nel tessuto urbano esistente della città. Lui rispose alle nuove esigenze
architettoniche rispettando il passato dei luoghi. Ed è questo il metodo
fondamentale oggi ai professionisti per riqualificare la città: fare della
storia uno strumento per progettare il presente. Ciò non significa copiare
quello che è stato fatto, ma innestare una nuova architettura contemporanea in
armonia con l’identità espressa nel tempo dal capoluogo etneo». Una recente
applicazione concreta di questo metodo è stato il workshop internazionale Aretè,
promosso da Ordine e Fondazione Architetti, per rigenerare l’importante
quartiere ricco di storia e cultura che circonda il Monastero dei Benedettini.
«Sia il
centro storico che le periferie di Catania devono essere valorizzati secondo un
sistema condiviso di azioni. Tramite il censimento del patrimonio esistente, già
in atto, è possibile dunque conoscere quelle emergenze architettoniche su cui
intervenire secondo l’approccio lungimirante che insegnò Fichera», ha aggiunto
il consigliere degli Ingegneri Giuseppe Marano, intervenuto per i saluti
insieme al vicepresidente dell’Ordine Architetti Salvo Fiorito.
Le relazioni
che si sono susseguite – a cura dei docenti universitari Elisabetta
Pagello e Sebastiano D’Urso, dell’ing. Gaetano D’Emilio che fu
alunno di Fichera, e del preside della Scuola di Architettura di Siracusa -
Unict Bruno Messina – hanno consentito di fare un excursus nella “Catania
che fu”, mostrando come Fichera agì allo stesso modo del Vaccarini: entrambi
infatti intervennero quando l'impianto urbano della città era già compiuto,
dunque non disegnarono spazi e strade ma l'immagine dei
palazzi.
«Oggi regna
purtroppo l’anarchia progettuale – ha concluso l’autore Guarrera – bisogna
invece rinunciare a questa visione e concepire nuovamente l’architettura come
bene comune e azione collettiva per e sulla città. Occorre ristabilire quelle
regole culturali che consentano di intercettare il carattere, prima antico e poi
odierno, di Catania. Regole intese non come norme e obblighi, ma come comune
sentire a cui tutti ritengono di appartenere».
Teatro Stabile: Maria Paiato e Arianna Scommegna per la prima volta insieme in “Due donne che ballano”
CATANIA - Maria Paiato e Arianna Scommegna, tra le più prestigiose stelle
della scena non solo nazionale, recitano per la prima volta insieme
in Due donne che ballano, intensa pièce del grande drammaturgo
contemporaneo Josep Maria Benet i Jornet. La produzione realizzata dal Centro
d’Arte Contemporanea Teatro Carcano di Milano sarà ospite del Teatro Stabile di
Catania alla Sala Verga dal 16 al 21 marzo. L’edizione italiana si avvale della
traduzione di Pino Tierno; la regia è firmata da Veronica Cruciani, le scene da
Barbara Bessi, le luci da Gianni Staropoli, le musiche da Paolo Coletta.
Jornet tratteggia una commedia amara e profondamente ironica su
solitudine e marginalità. Una donna anziana e una giovane chiamata a farle da
badante. Tutte e due schive, energiche, sarcastiche ed eroiche. Si odiano e si
detestano perché sono simili, perché ognuna ha bisogno dell’altra, e, nella
solitudine delle rispettive vite, sono l’una per l’altra l’unica presenza
confortante. Consumano le ore che passano insieme beccandosi, pungendosi e
confessando di sé quello che solo a un estraneo si riesce a
confessare.
Ballano. Come balla una nave in balìa delle onde. Ballano la danza
dell’esistenza dura e difficile di chi porta dentro una sofferenza ma fuori
esibisce una faticosa immagine di forza e autosufficienza. Ballano come una
coppia estratta dal mazzo della casualità, quando nelle balere due sconosciuti
si trovano a ballare insieme. E per questo ballo non ci sono cavalieri, non ci
sono uomini possibili, non ci sono mariti, padri o figli ad accompagnarle. Ma
solo due donne che ballano. Avrebbero potuto non incontrarsi mai e continuare a
ballare da sole come hanno sempre fatto, e invece per loro fortuna il sollievo
della coppia finalmente addolcisce un po’ la fatica.
Una minuscola storia come tante che accadono nei grandi condomini di
qualsiasi città, un microcosmo, un ecosistema esistenziale, che attraverso la
scrittura di Josep Maria Benet i Jornet diventa un modo gentile, amaro e
profondamente ironico di raccontare un’intera società, in cui le persone
difficili e scomode sono estromesse e confinate ai margini, ad affrontare in
solitudine la pista da ballo del proprio destino.
Josep Maria Benet i Jornet, nato nel 1940, è considerato uno dei massimi
autori del teatro spagnolo contemporaneo e il padre del teatro catalano. Dal
1964 ha
pubblicato più di quaranta commedie rappresentate in tutta Europa, oltre che in
Argentina e negli Stati Uniti. Una curiosità, che lega la biografia del
drammaturgo a questo testo, è la sua grande passione per i fumetti del passato,
di cui fa collezione, passione che condivide con la più anziana delle due donne
che ballano.
Calendario
rappresentazioni
Giovedì 16 Marzo
2017 ore 20,45
Venerdì 17 Marzo
2017 ore 20,45
Sabato 18 Marzo 2017
ore 17,15
Sabato 18 Marzo 2017
ore 20,45
Domenica 19 Marzo
2017 ore 17,30
Lunedì 20 Marzo 2017
ore 17,15
Martedì 21 Marzo
2017 ore 17,30
Teatro Massimo Bellini di Catania: Manon Lescaut, il giovane Puccini esalta la passione d’amore
CATANIA – Il
primo, vero successo di Giacomo Puccini. Il capolavoro di un giovane compositore
che dei giovani conosce l'indomabile passione d’amore, e la canterà nelle sue
opere come nessun altro. Una partitura che vede mirabilmente fondersi la grande
scuola italiana con la lezione wagneriana. È Manon Lescaut, voluttuosa e galante,
cruda e tragica, in scena al Teatro Massimo Bellini con sette rappresentazioni,
la prima fissata per domenica 19 marzo (ore 20,30), le repliche dal 21 al 26
marzo. L’esecuzione è affidata all’Orchestra e al Coro del Teatro e ad un cast
internazionale, in cui spicca la presenza del tenore siciliano Marcello
Giordani, tra i maggiori artisti lirici dei nostri giorni.
Sul podio il direttore madrileno José Miguel
Pérez-Sierra, maestro del coro Ross Craigmile. La regia, mutuata da un
allestimento di Pier Francesco Maestrini, è firmata a quattro mani da Paolo
Gavazzeni e Piero Maranghi; assistente ai costumi è Giovanna Giorgianni.
Nel ruolo del titolo il soprano Alisa Zinovjeva, mentre
in quello del cavaliere Des Grieux, come si è anticipato, torna al Bellini il
celebre tenore Marcello Giordani. L’intraprendente Lescaut, fratello della bella
e sensuale Manon, sarà il baritono Giovanni Guagliardo; nei panni del
vendicativo Geronte de Ravoir agirà il basso Emanuele Cordaro. Nelle recite del
21, 23 e 25 la bacchetta passerà ad Antonino Manuli; Manon sarà il soprano
Marina Nachkebiya, De Grieux il tenore Luis Chapa.
In tutte le recite troviamo, nelle parti di fianco,
l’Edmondo di Stefano Osbat, il Musico di Sonia Fortunato, e ancora Alessandro
Abis nelle duplici vesti dell’Oste e del Sergente, Gianluca Failla in quelle del
Comandante. L’allestimento è della Fondazione Teatro Massimo di Palermo; per una
migliore comprensione del testo sono previsti i sovratitoli in italiano e
inglese.
Lunga e travagliata fu la genesi di questo dramma lirico
in quattro atti, ispirato al romanzo Histoire du chevalier des Grieux et de
Manon Lescaut di Antoine François Prévost. Lunga e travagliata, a
cominciare dal libretto, passato di mano in mano a tanti letterari, tanto che
Ricordi stampò la prima edizione senza i nomi degli autori. A redigere i versi
erano stati principalmente Domenico Oliva e Luigi Illica, con interventi di
Marco Praga, Ruggero Leoncavallo, Giacomo Puccini, Giulio Ricordi e Giuseppe
Adami. Fu proprio con l’aiuto di Illica che Puccini eliminò l'atto dell'idillio
amoroso e trasformò i due quadri dell’atto III in atti separati (III e
IV).
La première ebbe luogo con successo clamoroso la sera
del 1º febbraio 1893 al Teatro Regio di Torino, protagonisti Cesira Ferrani e
Giuseppe Cremonini Bianchi. Nonostante ciò, Puccini modificò la partitura a più
riprese, per trent'anni, fino a poco prima di morire. E Ricordi pubblicò in
Italia ben otto diverse edizioni. Ad accomunarle è lo sforzo di rendere al
meglio le drammatiche atmosfere che fanno precipitare l’incantamento iniziale
dei due giovani verso un destino funesto.
La fuga d’amore da Amiens a Parigi dura poco per la
volubilità di lei e la sua incapacità di sostenere una vita di stenti. De Grieux
torna al suo richiamo e le perdona il tradimento con il ricco Geronte, ma la
vendetta induce quest’ultimo a denunciare Manon, che viene condannata alla
deportazione nelle Americhe come adultera e prostituta: Al Porto di Havre, De
Grieux salirà sulla nave come mozzo pur di star accanto alla donna amata, fino
all’agonia nel deserto di New Orleans.
Puccini infonde straordinaria fascinazione al canto come
all’orchestrazione, in pagine memorabili: la romanza di Des Grieux “Donna non
vidi mai” nell’atto I; quella di Manon “In quelle trine morbide” nell’atto II;
il duetto tra i due “Tu, tu, amore? Tu?!”, ancora nell’atto II. E naturalmente
l’Intermezzo sinfonico dell’atto III; fino allo struggente “Sola... perduta...
abbandonata” di Manon all’atto IV.
Il romanzo dell'abate Prévost era già stato fonte delle
opere di compositori del calibro di Auber nel 1856 e Massenet nel 1884. Puccini
non temette il confronto, particolarmente con quest’ultimo. «Lui la sentirà alla
francese, con cipria e i minuetti. Io la sentirò all'italiana, con passione
disperata». L’esito trionfale dell’opera, consolidato fino ai nostri giorni, gli
ha dato ragione.
Per info su abbonamenti, biglietti e
agevolazioni: www.teatromassimobellini.it
TEATRO MASSIMO BELLINI
DI CATANIA
MANON
LESCAUT
Dramma lirico in
quattro atti
Libretto di Domenico
Oliva e Luigi Illica
con
interventi di Marco Praga, Ruggero Leoncavallo,
Giacomo Puccini, Giulio Ricordi e Giuseppe Adami
Giacomo Puccini, Giulio Ricordi e Giuseppe Adami
Dal
romanzo Histoire du chevalier des Grieux et
de Manon Lescaut
di Antoine François Prévost
di Antoine François Prévost
Musica di Giacomo Puccini
Direttore José Miguel
Pérez-Sierra - Antonino Manuli (R-S1-S2)
Maestro del
coro
Ross Craigmile
Regia Paolo Gavazzeni e
Piero Maranghi
(da un allestimento di Pier Francesco Maestrini)
(da un allestimento di Pier Francesco Maestrini)
Assistente ai
costumi Giovanna
Giorgianni
Personaggi principali e
interpreti
Manon
Lescaut Alisa Zinovjeva |
Marina Nachkebiya (R, S1, S2)
Renato, il cavaliere
Des Grieux Marcello Giordani |
Luis Chapa (R, S1, S2)
Lescaut Giovanni
Guagliardo
Geronte de
Ravoir Emanuele
Cordaro
Edmondo Stefano
Osbat
Musico Sonia
Fortunato
Oste/Sergente Alessandro
Abis
Comandante
Gianluca
Failla
ORCHESTRA E CORO DEL
TEATRO MASSIMO BELLINI DI CATANIA
Allestimento della
Fondazione Teatro Massimo di Palermo
Con
sovratitoli in italiano ed inglese
Prima
rappresentazione
Domenica 19 Marzo ore 20.30 (Turno A)
Repliche
Martedì 21 Marzo ore 17.30 (Turno R)
Mercoledì 22 Marzo ore 20.30 (Turno B)
Giovedì 23 Marzo ore 17.30 (Turno S1)
Venerdì 24 Marzo ore 17.30 (Turno C)
Sabato 25 Marzo ore 17.30 (Turno S2)
Domenica 26 Marzo ore 17.30 (Turno D)
Domenica 19 Marzo ore 20.30 (Turno A)
Repliche
Martedì 21 Marzo ore 17.30 (Turno R)
Mercoledì 22 Marzo ore 20.30 (Turno B)
Giovedì 23 Marzo ore 17.30 (Turno S1)
Venerdì 24 Marzo ore 17.30 (Turno C)
Sabato 25 Marzo ore 17.30 (Turno S2)
Domenica 26 Marzo ore 17.30 (Turno D)
lunedì 13 marzo 2017
Al Piccolo Teatro della Città, il 16 marzo FAMOSA di e con Alessandra Mortelliti
Giovedì 16 marzo
2017, al Piccolo Teatro della Città, ore 21, a Catania, andrà in scena
‘Famosa’ di e con Alessandra Mortelliti nell'ambito della rassegna
teatrale Monofest ideata e promossa dall’associazione culturale NORA
2.0 e dall’associazione Città Teatro. Questo spettacolo ha la
supervisione alla regia di Rocco Mortelliti, musiche di Paola
Ghigo, organizzazione di Annalisa Gariglio. ’Famosa’ è stata
finalista al concorso letterario ‘Per Voce sola 2010’, Edito da Nerosubianco
edizioni. Ed ha il patrocinio del Mit – Movimento Identità
Transessuale.
È la storia di
un ragazzino di 15 anni, nato e cresciuto nella provincia ciociara e convinto di
essere una ragazza mancata a causa di un 'errore genitale', con il sogno di
diventare famosa. Rocco Fiorella, è il suo nome, un quindicenne nato e
cresciuto nell’arretratezza culturale di quella provincia ciociara, dove il
conservatorismo e il bigottismo arrivano a distruggere anche i rapporti
familiari interni. Tra un padre ubriaco e violento e una madre posseduta dal
demonio, Rocco cresce senza andare a scuola, imparando solo il linguaggio delle
botte.
Rocco appartiene
al genere maschile solo per “un errore genitale” ma si sente femmina e come tale
desidererebbe apparire agli occhi degli altri. Ma la “società di massa” in cui è
costretto a vivere è così omogenea da far scomparire le singolarità. Gli insulti
e le offese contro Rocco partono da casa sua e corrono sulle bocche dei suoi
compaesani, moltiplicandosi e raggiungendo quotidianamente la sua beata
ignoranza. E da un paese che veramente è un “borgo selvaggio” è necessario
scappare, cercando altro, magari quella notorietà, promessa dalla televisione,
che serve a diventare qualcuno.
“Famosa”,
scritto e interpretato da Alessandra Mortelliti, diventa così un intenso e
commovente manifesto di denuncia verso la società e la politica che, nella loro
totale indifferenza verso i diritti civili, perpetuano e legittimano un pensiero
unico da restaurazione moderna. Nella società “liquida” in cui viviamo, esiste
una sola morale, imposta come regolazione coercitiva dell’agire sociale
attraverso la proposta di valori cui nessun uomo ragionevole può sottrarsi. Come
diceva Zygmunt Bauman: “nell’idea dell’armonia e del consenso universale, c’è un
odore davvero spiacevole di tendenze totalitarie, rendere tutti uniformi,
rendere tutti uguali”.
Partecipazione,
come sempre, attiva dei ragazzi della scuola I.P.S.S.A.R. KAROL WOJTYLA di
Catania.
Il catering a
cura dell’Hotel Nettuno di Catania, partners ufficiale della rassegna
Monofestfoodtheatre.
Centro Zo di Catania, GRETA PANETTIERI GUEST STAR GREG
ECCEZIONALE EVENTO
Organizzazione
e Direzione Artistica Giuseppe
*****
19
MARZO 2017 - GRETA PANETTIERI GUEST STAR GREG
ore
21,15 al Centro Zo di Catania
(piazzale
Asia 6 Le Ciminiere)
L’evento
del 19 marzo riproporrà il fortissimo “Non Gioco Più” , un viaggio Jazz tra la
musica di Mina, che la vedrà re-interpretare magistralmente i successi della
stessa Mina con uno stile del tutto inedito ed originale. “Non
Gioco Più” è anche un album amatissimo che ha subito conquistato il pubblico
italiano registrando il tutto esaurito in diversi teatri e club italiani, ma
anche negli States su importanti stage tra cui il Rockwood Music Hall di New
York.
Nel
concerto Greta, sarà affiancata dal mitico Claudio Gregori conosciuto come GREG
(Lillo&Greg) reduci dal grande e recente successo del film “Natale a Londra”
, vedremo un Greg che regalerà un ulteriore tocco di classe e simpatia
all’evento. –
“Ne sono certo”, dice Giuseppe Costantino Lentini, direttore artistico della
rassegna Class Club, “ che sarà un mix di grande musica di enorme qualità che
entrerà dritto al cuore del pubblico.
Greta
nel 2015 esce con il videoclip del singolo “C’est Irreparable”, versione
originale di “Un anno d’amore” scritta dall’autore italo-francese Nino Ferrer e
resa celebre in Francia da Dalida, figura forte e, per molti versi, analoga a
quella di Mina. Greta Panettieri la interpreta nella lingua originale, il
francese, che svela nuovi significati rispetto alla versione italiana presente
nel suo album “Non gioco più”. Il singolo è stato presentato in prima assoluta
live sul palco del Blue Note a Milano.
Uscito
ad ottobre il nuovo disco di Greta Panettieri “Shattered – Sgretolata”, il
quinto nella produzione della multiforme cantante e compositrice. Questo nuovo
lavoro, composto quasi interamente da brani originali, è un ritratto a 360°
della sua sfaccettata personalità e del suo virtuoso percorso artistico, che da
sempre va oltre la definizione di genere e di stile. Una dichiarata apertura a
infinite possibilità interpretative: dalla ballad voce e chitarra, al brazilian
contemporaneo, alla dedica a Bowie con una personalissima versione di “Life on
Mars” nata durante uno dei suoi live negli studi di LA7, all’improvvisazione
free e psichedelica di “Don’t Know”, allo swing di “Oppure no” e “Non ci
giurerei”, al jazz moderno della titletrack di ispirazione
shorteriana.
Uno
dei singoli del disco, “Oppure no”, è il frutto dell’incontro in RAI tra Greta e
Claudio Gregori, in arte “Greg”, invitato sia come special guest che come autore
del testo italiano di “How would I know” scritta a quattro mani da Andrea
Sammartino e Greta.
L’artista
vanta importanti collaborazionicon Fabrizio Bosso, Sergio Cammariere, Gege’
Telesforo, Claudio GREG.Gregori ed ha condiviso il palco con molti artisti della
scena jazz italiana tra cui Antonello Salis, Marcello Allulli, Francesco
Diodati.
–
Gegè Telesforo: “Greta ha talento da vendere, una passione viscerale e
contagiosa nei confronti della Musica e della Vita, ed una creatività fuori dal
comune forgiata dalla sua onnivora fame di suoni e ritmi, tra l’altro ricordiamo
che lo scorso il 18 giugno 2016 al Palazzo della Cultura di Catania (rassegna
Class Club) Gegè in concerto ha avuto proprio Greta Panettieri come special
guest in una notte musicalmente di livelli altissimi e davvero
magici.
Anche
Vincenzo Mollica parla di Greta al TG1 nella sua rubrica “Doreciackgulp”
entusiasta dell’ultimo video di Greta ” Parole Parole” tratto dall’all’album
“Non Gioco Più”.
La
formazione che si esibirà a Catania: Greta Panettieri
(voce),
Claudio
Gregori “GREG” (voce e chitarra), Andrea Sammartino (pianoforte), Francesco
Puglisi (contrabasso), Francesco Fratini (tromba), Alessandro Paternesi
(batteria) .
Il
tutto condito da arrangiamenti raffinati ed eleganti con le canzonipiù belle di
MINA degli anni ‘60 e ‘70 che si trasformano in accattivanti standard di jazz.
Uno spettacolo unico e raffinato che a Catania ed in Sicilia gli appassionati di
grande musica jazz non dovranno perdere assolutamente. Vi aspettiamo allo ZO
(piazzale Asia 6 Le Ciminiere).
giovedì 2 marzo 2017
Il Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP “InViaggio” verso Identità Golose.
Il Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia
IGP “InViaggio” verso Identità Golose.
L’Arancia Rossa IGP, fresca e trasformata, sbarca
a Milano durante la 13^ edizione del famoso Congresso Internazionale dedicato
alla Cucina e al buon Cibo.
Appuntamento da sabato 4 a lunedì 6 marzo al MiCo
Milano Congressi, (Via Gattamelata 5 Fiera Milano City) con il Consorzio
Arancia Rossa di Sicilia IGP che, per la prima volta, sarà presente
a
Identità Golose, il Congresso di Cucina giunto alla
13^ edizione e ideato dal giornalista e critico Paolo Marchi.
Quest’anno Identità Golose Milano ha come tema il
“Viaggio”, inteso come scoperta e come concetto che “il tutto viaggia e da
sempre” ed essendo in continua evoluzione.
Ed è così anche per l’agrume che rappresenta
l’Isola, l’Arancia Rossa di Sicilia, che con il suo gusto, sapore e colore
racchiude tutta la potenza del vulcano Etna e dei territori delle province di
Catania, Siracusa ed Enna, zone che, con il particolare clima e le sue con
notevoli escursioni termiche, creano questo frutto inimitabile e irripetibile in
altri territori di produzione.
Il Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP
durante le tre giornate, promuoverà la propria attività e il sano e gustoso
frutto, attraverso uno spazio in cui saranno esposte arance fresche nella
particolare “retina” brandizzata IGP e prodotti trasformati, come i prodotti
della rinomata pasticceria Falanga, il latte di mandorla aromatizzato
all’arancia Condorelli, la bibita Tomarchio, l’amaro Amara e i biscotti Libera
Terra, che oltre la bontà hanno un risvolto etico essendo creati
dall’associazione che sollecita la società civile nella lotta alle mafie e
promuove legalità e giustizia.
La sede del Consorzio di Tutela Arancia Rossa di
Sicilia IGP si trova a Catania e al suo interno si tutelano, promuovono e
valorizzano il “Tarocco”, il "Moro" e il “Sanguinello”, che, con le varie
cultivar, sono le varietà di arancia rossa previste dal disciplinare di
produzione.
Oggi il Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia
IGP conta oltre 600 soci fra produttori e confezionatori, per 6500 ettari di
coltivazione certificata, ed è riconosciuto dal Ministero delle Politiche
Agricole, Forestali ed Alimentari.
Durante il 13^ congresso di Identità golose, presso
lo stand del Consorzio oltre a degustare l’Arancia Rossa, si conosceranno le
sue molteplici caratteristiche, come la sua ricchezza di vitamina C, di selenio,
di magnesio, di potassio e soprattutto degli antociani, pigmenti naturali
che, oltre il gusto e colore, sono importanti antiossidanti naturali che presi
con costanza riescono a combattere i radicali liberi, causa dell’invecchiamento,
e che aiutano a prevenire l’insorgenza dei tumori, tanto che il consumo di
arancia rossa è consigliato spesso nelle campagne d’informazione
medica.
Il frutto fresco è commercializzato da metà dicembre
e metà giugno ma oggi è possibile gustare l’arancia rossa di Sicilia tutto
l’anno grazie ai numerosi prodotti trasformati.
Non è un caso che il Consorzio di Tutela Arancia
Rossa di Sicilia IGP abbia deciso di essere presente al Congresso di Identità
Golose Milano, che, ricordiamo, viene anche effettuato a Londra, San Marino,
Shanghai e New York, poiché l’arancia rossa è un frutto apprezzato e conosciuto
in tutto il mondo oltre che è un ottimo alleato in cucina. Grazie alla sua
versatilità, l’Arancia Rossa di Sicilia può essere utilizzata in ricette dolci e
salate, in cocktail: essa in ogni caso garantisce un gusto particolare, così
come si sposa bene con il pesce, gamberoni e spigola, ad esempio, o nei risotti;
inoltre è un elemento del famoso spritz e del vin brulè, ma viene usata anche
nelle torte al cioccolato.
Dal tributo a Chet Baker del trio di Carmelo Salemi all’inno alla vita raccontato nel libro di Danilo Ferrari, prosegue “Jazz@Library 2.1” a Sant’Agata Li Battiati
A San’Agata Li Battiati tornano di scena jazz e
letteratura. Il quarto appuntamento di “Jazz
@ Library 2.1” si svolgerà sabato 4
marzo come di consueto alla Biblioteca Comunale, dove il trio del trombettista
Carmelo Salemi si esibirà in un tributo al leggendario Chet Baker e
il catanese Danilo Ferrari
presenterà il suo libro “Il coraggio è una cosa”.
«In The Mood For Chet – spiega Salemi – è un progetto che nasce dall’incontro con il chitarrista
Alessandro Schittone e il contrabbassista Pino Delfino. L’idea è quella di
omaggiare uno dei più grandi trombettisti di tutti i tempi, la cui musica ha un
profumo di giovinezza. Nel modo di suonare di Chet Baker c’era qualcosa che
faceva nascere in petto un ineffabile, lancinante dolore; immagini e paesaggi
mentali che la qualità del suo suono e il suo fraseggiare sapevano trasmettere.
Quello di Chet era “il suono dell’anima” e il nostro trio si propone di
esplorarne l’universo, elaborandolo e rileggendolo secondo le nostre personali
identità».
A fare da preludio al concerto sarà la
presentazione di un volume divenuto un vero e proprio caso, “Il coraggio è una
cosa” di Danilo Ferrari, il ragazzo
che “scrive con gli occhi”. «Così su due piedi, o meglio su quattro ruote –
spiega l’autore nella quarta di copertina del libro - mi riesce difficile
presentarmi con poche, significative, parole: mi chiamo Danilo Ferrari. Forse è
un po' poco per riuscire a immaginarmi, perciò aggiungo che la lingua che parlo
è alquanto rara, fatta di segni trasmessi con gli occhi. Trovare questa modalità
è stato naturale per me che sono affetto da tetraparesi spastico-distonica con
assenza di linguaggio. Pronunciare la diagnosi mi crea molto fastidio, perché
questa ha ha sempre nascosto agli altri ciò che io veramente sono». Nato nel
1984, Ferrari vive a Catania, dove si è laureato in Scienze dell’Educazione con
una tesi in Filosofia su "Diritti umani e dignità della persona". È
giornalista dal 2007 e attore di Nèon Teatro. "Il coraggio è una
cosa" è il suo primo libro e anche il titolo dello spettacolo teatrale che
lo vede protagonista con la regia di Monica Felloni. L’incontro, moderato da
Mariastella Accolla, vedrà la partecipazione di Stefania Licciardello e Piero
Ristagno.
Con questo appuntamento la rassegna coordinata da Antonio Petralia (per la parte
musicale) e Salvatore Massimo Fazio
(per quella letteraria) compie il “giro” di boa avviandosi verso la seconda
parte del cartellone, che si protrarrà fino alla fine di aprile.
IL PROSSIMO INCONTRO
sabato 18 marzo
EMILIO ORLANDO
“Buoni Assassini”
ALESSANDRO LO CHIANO QUARTET
“Jazz Dialogues”
Alessandro Lo Chiano
(tromba)
Angelo Di Leonforte
(piano)
Salvo Beffumo
(contrabbasso)
Antonio Petralia
(batteria)
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