giovedì 30 marzo 2017

Solo amici… ? Sabato 1 Aprile al Teatro di via Ravanusa, San Giovanni La Punta (Ct)  










L’amicizia è la protagonista dell’originale commedia portata in scena dall’associazione teatrale “Sotto il Tocco”. Sabato 1 Aprile alle ore 20.30, domenica 2 aprile alle ore 18 e in replica domenica 9 aprile alle ore 18, al Teatro di via Ravanusa, 18 a San Giovanni La Punta andrà in scena “Solo amici…?”, libero adattamento di “storie di vita” di Michele Russo. La regia è affidata ad Azzurra Viglianisi, giovane regista, persona curiosa, energica, dinamica, amante della vita e con tanta voglia di fare. La regista ha trovato un genere di testo “sempreverde”, in grado di catturare il pubblico di ieri, il pubblico di oggi e quello di domani. Un testo che pone la domanda “Può esistere l’amicizia tra uomo e donna?”. Un interrogativo che è sempre esistito da diverso tempo e al quale non si è mai saputo dare una risposta netta e decisiva perché è una tematica ricca di ambivalenza. Ma è una realtà anche per i giovani d’oggi? I giovani protagonisti di questa storia che risposta daranno a questo interrogativo? Sebastiano (interpretato da Sebastiano Barbagallo) ha una sua teoria: l’amicizia tra l’uomo e la donna non può esistere, poiché l’uomo per indole è cacciatore e la donna “preda” da cacciare e quindi desidera sempre e comunque andare a letto. Non è completamente dello stesso parere Valentina (interpretata da Valentina Sardo), incontrata per caso e diventata sua amica. Non condivide il modo di pensare di Sebastiano. Ma questo, visto che vivono una vita diversa, non è sicuramente un problema, quindi “solo amici”. Ma la frequentazione di amici in comune come Luca (Luca Coco) amico di Sebastiano e Flavia (Flavia Lumia) amica di Valentina portano i due protagonisti a condividere delle esperienze in comune. Sarà sempre valida la teoria che tra loro possa esistere solo amicizia o la realtà sarà diversa? A completare il cast in questa avventura Desirèe Gerone, Cristian Alosi, Germana Carani, Carmelo Signorello, Anna Pelligra, Cettina Raimondo e la partecipazione speciale do Gaetano Russo (Jata). Scene di Franco Sardo.

ALAN SORRENTI IN CONCERTO A CATANIA IL 6 MAGGIO


ALAN SORRENTI IN CONCERTO A CATANIA
Organizzazione e Direzione Artistica Giuseppe
Costantino Lentini per INSIDE Produzioni
6 MAGGIO 2017
Grand Hotel Villa Itria
Via Aniante, 3
Viagrande (CT)





LE PREVENDITE SONO APERTE “IL FIGLIO DELLE STELLE e i suoi Grandi Successi”



ALAN SORRENTI: “Sono felice e soddisfatto del lavoro che stò e stiamo facendo in questi mesi, avvicinando al pubblico artisti di qualità nella nostra grande città di Catania” dichiara Giuseppe Costantino Lentini, patron e direttore artistico della rassegna Class Club, “lavoriamo con passione, dedizione e competenza. Catania ed un po' tutta la Sicilia ha sete e fame di musica di qualità, io, come altri colleghi, stiamo tenendo la barra a dritta per aggiungere cultura musicale alla nostra terra. L'evento con Alan Sorrenti sarà uno spettacolo con uno dei più grandi Artisti che abbiamo in Italia che è stato letteralmente già dai primi anni '70 un precursore, già allora, molto avanti con i tempi di una musica pop ricercata e sofisticata.

Il 6 MAGGIO ci farà volare e rivivere grandi emozioni attraversando Figli delle Stelle ed i suoi tanti successi “.

- Alan: “ Oggi 2017, ho voglia di raccontarmi in un ampio e ricco progetto, che include una raccolta particolareggiata della mia musica dall'inizi degli anni 70 ad oggi , una registrazione dal vivo di Aria, l'album del mio debutto, in una riesecuzione prevalentemente acustica, una selezione di brani miei inediti, contenuti fantasiosi che attingono al mio esordio (Aria) e mediati dal mio vivere attuale, ed infine un libro in parte autobiografico in cui racconto incontri, emozioni, passioni, visioni e viaggi.....voliamo alto “.

Nato a Napoli il 9 Dicembre 1950, da padre partenopeo e madre gallese, vivo i primi vent'anni tra il Vomero , il Galles, Londra e Folkstone sulla Manica.
Cresco con il Progressive Rock inglese degli inizi anni 70 e cerco un nuovo uso della voce ispirandomi al cantautore californiano Tim Buckley. Debutto con l'album "Aria" (EMI 1972) che ottiene il premio della critica discografica come miglior album dell'anno e che si avvale della preziosa collaborazione di Jean LucPonty, violinista francese famoso per aver introdotto nel jazz l'uso del violino elettrico. La registrazione di Aria mi porta a Parigi e Nizza , quindi col mio primo contratto EMI Harvest mi sposto a Roma che diviene la piattaforma base da cui decolleranno i miei viaggi futuri. Il singolo "Vorrei incontrarti" tratto da questo album finisce per diventare una delle canzoni simbolo della generazione ribelle della contestazione post '68.
Nel 73 registro interamente a Londra il secondo album "Come un vecchio incensiere all'alba di un villaggio deserto" (EMI 1973) con musicisti del Progressive britannico. Il mio terzo album "Alan Sorrenti" (EMI 1974) contiene "DicitencelloVuje", un classico napoletano interpretato e realizzato in chiave psichedelica, che entra a far parte della Top 10 Italia. Qui la mia strada è a una svolta e due anni dopo , nel '75 , il viaggio riprende in Senegal , West Africa, alla scoperta del ritmo e poi in Ghana e Sierra Leone. Non riesco a fermarmi e nel '76 intraprendo il mio primo viaggio transoceanico verso l'America del Nord, prima N.Y. tappa d'obbligo, quindi la West Coast, a San Francisco. Qui registro con una band di "fusion" il mio quarto album "Sientemeit's time to land" (EMI 1976)" interamente cantato in inglese, eccetto Sienteme , che scrivo e canto in dialetto napoletano. La band americana mi segue in tour per una serie di concerti in Italia, arrangiati da Mark Isham, noto compositore americano di musiche per film. Finito il tour mi trasferisco a Los Angeles, California, dove risiedo per 5 anni e dove registro i miei album più popolari: "Figli delle Stelle" (EMI 1977) , la cui hit "Figli delle Stelle" esprime un cambio di costume e stile di vita in Italia e nel mondo, "L.A.&N.Y" (EMI 1979 ) e "Di Notte" (EMI 1980). Il successo è frutto della collaborazione con il leggendario chitarrista e produttore californiano JayGraydon e della partecipazione del pianista e produttore David Foster.
Nel '79 "Tu sei l'unica donna x me" arriva ai primi posti in classifica in Italia, Germania, Svizzera e Scandinavia, vincendo all'arena di Verona il Festival Bar. Un anno dopo "Non so che darei" rappresenta l'Italia all'Eurovision Festival.  Nel 1982 Il singolo "La strada brucia" realizzato tra L.A. e Londra e poi L' album "Angeli di strada" (RICORDI 1982) registrato in Islanda, esprimono il mio rifiuto a essere confinato entro certi modelli di mercato ed inizio a riconoscermi come un "outsider visionario e romantico" che vuole continuare ad esplorare dimensioni di vita diverse seguendo il flusso della propria creatività, perché per me la musica è sempre stata ed è tuttora un fatto esistenziale. L'incontro con il "Vero Buddismo di NichirenDaishonin" è l'inizio di una rinascita interiore che si materializza nel mistico album "BonnoSokuBodai" (WEA 1986). Contemporaneamente in quegli anni mi metto a studiare sceneggiatura americana ed insieme al mio produttore, Corrado Bacchelli e lo sceneggiatore americano Tim Olsen, ne scrivo una dal titolo Mirai dove racconto una storia tra fantasia , scienza e misticismo.
Nel 1992 torno a Londra dove realizzo insieme al mio editore Toni Verona, un album dal titolo "Radici " (DSB 1992), una "London Version" dei miei brani più famosi con arrangiamenti di Matteo Saggese con il quale scrivo due inediti "Vola" e "Esisiti tu". Fa seguito un periodo di viaggi, tra le riserve della Tanzania e i vulcani dei Caraibi.
Dal 96 in poi mi fermo spesso a Miami Beach, Florida , e riprendo a scrivere musica. Nel 96 infatti esce una raccolta di GreatestHits intitolata "Miami" (EMI 1996) con 3 inediti e tra questi la traccia "Kyokomonamour" fa la sua entry nel circuito "discoclub".
Nel 2003 realizzo un cd album inedito "Sottacqua" (SONY 2003)" prodotto a fasi alterne con il Dj Alex Neri e Marco Baroni (Planet Funk) e poi con Soul Est una produzione R&B di Trieste e "Paradiso Beach" con la bravissima Jenny B, promosso da Radio DeeJay , mi pone all'attenzione delle nuove generazioni.
Nel 2003 riprendono i viaggi: Caraibi, Sud Africa , Vietnam, Oman, Sri Lanka e Hawaii.
Nel 2014 realizzo a New York con il Dj americano Louis Vega un remix di Figli delle Stelle per diffondere la canzone e il suo messaggio alle nuove generazioni del pianeta.


lunedì 20 marzo 2017

ALAN SORRENTI IN CONCERTO A CATANIA




ALAN SORRENTI arriva Catania in Concerto ed in esclusiva per Sicilia e Calabria il venerdi 31 marzo 2017. Noi “filgli delle stelle” siamo tutti chiamati ad assistere ad un evento unico nella splendida cornice del Teatro Ambasciatori.

“Sono felice e soddisfatto del lavoro che stò e stiamo facendo in questi mesi, avvicinando al pubblico artisti di qualità nella nostra grande città di Catania” dichiara Giuseppe Costantino Lentini, patron e direttore artistico della rassegna Class Club, “lavoriamo con passione, dedizione e competenza. Catania ed un po' tutta la Sicilia ha sete e fame di musica di qualità, io, come altri colleghi, stiamo tenendo la barra a dritta per aggiungere cultura musicale alla nostra terra. L'evento con Alan Sorrenti sarà uno spettacolo con uno dei più grandi Artisti che abbiamo in Italia che è stato letteralmente già dai primi anni '70 un precursore, già allora, molto avanti con i tempi di una musica pop ricercata e sofisticata.

Il 31 marzo ci farà volare e rivivivere grandi emozioni attraversando Figli delle Stelle ed i suoi tanti successi “.

- Alan: “ Oggi 2017, ho voglia di raccontarmi in un ampio e ricco progetto, che include una raccolta particolareggiata della mia musica dall'inizi degli anni 70 ad oggi , una registrazione dal vivo di Aria, l'album del mio debutto, in una riesecuzione prevalentemente acustica, una selezione di brani miei inediti, contenuti fantasiosi che attingono al mio esordio (Aria) e mediati dal mio vivere attuale, ed infine un libro in parte autobiografico in cui racconto incontri, emozioni, passioni, visioni e viaggi.....voliamo alto “.

Nato a Napoli il 9 Dicembre 1950, da padre partenopeo e madre gallese, vivo i primi vent'anni tra il Vomero , il Galles, Londra e Folkstone sulla Manica.
Cresco con il Progressive Rock inglese degli inizi anni 70 e cerco un nuovo uso della voce ispirandomi al cantautore californiano Tim Buckley. Debutto con l'album "Aria" (EMI 1972) che ottiene il premio della critica discografica come miglior album dell'anno e che si avvale della preziosa collaborazione di Jean Luc Ponty, violinista francese famoso per aver introdotto nel jazz l'uso del violino elettrico. La registrazione di Aria mi porta a Parigi e Nizza , quindi col mio primo contratto EMI Harvest mi sposto a Roma che diviene la piattaforma base da cui decolleranno i miei viaggi futuri. Il singolo "Vorrei incontrarti" tratto da questo album finisce per diventare una delle canzoni simbolo della generazione ribelle della contestazione post '68.
Nel 73 registro interamente a Londra il secondo album "Come un vecchio incensiere all'alba di un villaggio deserto" (EMI 1973) con musicisti del Progressive britannico. Il mio terzo album "Alan Sorrenti" (EMI 1974) contiene "Dicitencello Vuje", un classico napoletano interpretato e realizzato in chiave psichedelica, che entra a far parte della Top 10 Italia. Qui la mia strada è a una svolta e due anni dopo , nel '75 , il viaggio riprende in Senegal , West Africa, alla scoperta del ritmo e poi in Ghana e Sierra Leone. Non riesco a fermarmi e nel '76 intraprendo il mio primo viaggio transoceanico verso l'America del Nord, prima N.Y. tappa d'obbligo, quindi la West Coast, a San Francisco. Qui registro con una band di "fusion" il mio quarto album "Sienteme it's time to land" (EMI 1976)" interamente cantato in inglese, eccetto Sienteme , che scrivo e canto in dialetto napoletano. La band americana mi segue in tour per una serie di concerti in Italia, arrangiati da Mark Isham, noto compositore americano di musiche per film. Finito il tour mi trasferisco a Los Angeles, California, dove risiedo per 5 anni e dove registro i miei album più popolari: "Figli delle Stelle" (EMI 1977) , la cui hit "Figli delle Stelle" esprime un cambio di costume e stile di vita in Italia e nel mondo, "L.A.&N.Y" (EMI 1979 ) e "Di Notte" (EMI 1980). Il successo è frutto della collaborazione con il leggendario chitarrista e produttore californiano Jay Graydon e della partecipazione del pianista e produttore David Foster.
Nel '79 "Tu sei l'unica donna x me" arriva ai primi posti in classifica in Italia, Germania, Svizzera e Scandinavia, vincendo all'arena di Verona il Festival Bar. Un anno dopo "Non so che darei" rappresenta l'Italia all'Eurovision Festival.  Nel 1982 Il singolo "La strada brucia" realizzato tra L.A. e Londra e poi L' album "Angeli di strada" (RICORDI 1982) registrato in Islanda, esprimono il mio rifiuto a essere confinato entro certi modelli di mercato ed inizio a riconoscermi come un "outsider visionario e romantico" che vuole continuare ad esplorare dimensioni di vita diverse seguendo il flusso della propria creatività, perché per me la musica è sempre stata ed è tuttora un fatto esistenziale. L'incontro con il "Vero Buddismo di Nichiren Daishonin" è l'inizio di una rinascita interiore che si materializza nel mistico album "Bonno Soku Bodai" (WEA 1986). Contemporaneamente in quegli anni mi metto a studiare sceneggiatura americana ed insieme al mio produttore, Corrado Bacchelli e lo sceneggiatore americano Tim Olsen, ne scrivo una dal titolo Mirai dove racconto una storia tra fantasia , scienza e misticismo.
Nel 1992 torno a Londra dove realizzo insieme al mio editore Toni Verona, un album dal titolo "Radici " (DSB 1992), una "London Version" dei miei brani più famosi con arrangiamenti di Matteo Saggese con il quale scrivo due inediti "Vola" e "Esisiti tu". Fa seguito un periodo di viaggi, tra le riserve della Tanzania e i vulcani dei Caraibi.
Dal 96 in poi mi fermo spesso a Miami Beach, Florida , e riprendo a scrivere musica. Nel 96 infatti esce una raccolta di Greatest Hits intitolata "Miami" (EMI 1996) con 3 inediti e tra questi la traccia "Kyoko mon amour" fa la sua entry nel circuito "discoclub".
Nel 2003 realizzo un cd album inedito "Sottacqua" (SONY 2003)" prodotto a fasi alterne con il Dj Alex Neri e Marco Baroni (Planet Funk) e poi con Soul Est una produzione R&B di Trieste e "Paradiso Beach" con la bravissima Jenny B, promosso da Radio DeeJay , mi pone all'attenzione delle nuove generazioni.
Nel 2003 riprendono i viaggi: Caraibi, Sud Africa , Vietnam, Oman, Sri Lanka e Hawaii.
Nel 2014 realizzo a New York con il Dj americano Louis Vega un remix di Figli delle Stelle per diffondere la canzone e il suo messaggio alle nuove generazioni del pianeta.

venerdì 17 marzo 2017

RAFFAELE GENOVESE TRIO e BEN VAN GELDER presentano “MUSAICO” alla TENUTA BARCO DI EMÈRA






Ad alcuni mesi dalla pubblicazione di “Musaico” (AlfaMusic/Egea), il trio del pianista siracusano Raffaele Genovese si ricongiunge col sassofonista olandese Ben van Gelder per presentare i brani del nuovo disco. L’appuntamento è per domani (sabato 18 marzo) alle 20.30 alla “Tenuta Barco di Emèra” di Marina di Lizzano (TA) dove la band si esibirà per la stagione “Jazz & Friends” organizzata da “Jonio Jazz arte e cultura”.

«Sono davvero entusiasta – ha dichiarato Genovese, alla sua prima esibizione nel territorio tarantino - di poter suonare nuovamente con Ben: lui è uno di quei rari musicisti che, grazie alla sua grande maturità artistica, riesce a impreziosire la performance di un gruppo mettendosi al servizio della musica». In scena troveremo anche l’apprezzato comparto ritmico del disco: Carmelo Venuto al contrabbasso ed Emanuele Primavera alla batteria, due tra i più interessanti strumentisti della nuova scena jazzistica italiana.

«Musaico – spiega il critico Flavio Caprera - è il disco della maturità, un lavoro autobiografico che riflette a pieno la personalità di un musicista colto e sicuro delle proprie capacità». Terzo lavoro nella discografia dell’artista (dopo “Freeway” del 2011 e “Anamnesi” del 2013, sempre editi da AlfaMusic), l’album conta nove inediti e un brano di Kenny Wheeler. «Ho deciso di intitolare questo disco “Musaico” – spiega ancora Genovese - per due motivi: da un lato perché ogni composizione, come fosse una tessera, descrive una parte della mia personalità e della mia vita, dall’altra per l’utilizzo che fa di questo termine Dante nel Convivio. Sono fortemente convinto che la musica e la poesia siano strettamente legate».

Ciò che il pianista siciliano ci racconta attraverso le sue note sono storie, colori, emozioni: un viaggio da nord a sud e da occidente a oriente. La sua è una musica intima e minimale in cui a prevalere sulle armonizzazioni - sempre ricercate e garbate - sono melodie ipnotiche, incantevoli e sempre “cantabili”. A ispirare i nuovi brani sono soprattutto i ricordi personali dell’artista: da quelli più recenti, come “Settembre” - dedicata alla nascita di suo figlio - a quelli più remoti come “Via D’Amelio”, una struggente ballata pensata come dedica a Paolo Borsellino e a tutti coloro che hanno combattuto e combattono la mafia ogni giorno. Non manca poi un toccante omaggio a una Sicilia preziosa e antica: il brano intitolato al siracusano Ibn Hadmis, massimo esponente della poesia araba di Sicilia vissuto a cavallo tra l’XI e il XII secolo.

«Ospitare questo concerto - spiega il direttore artistico di “Jonio Jazz arte e cultura”, Piero De Quarto - è per noi una grande soddisfazione, poiché inserire in cartellone a fianco dei grandi nomi le nuove risorse artistiche nazionali significa offrire al nostro pubblico la possibilità di esplorare a trecentosessanta gradi il linguaggio jazzistico e le sue evoluzioni. Del resto, in questo senso, la nostra attività durante l’anno non si limita alla proposizione di concerti, ma si spinge oltre, organizzando workshop, conferenze ed eventi di vario tipo».


mercoledì 15 marzo 2017

Anoressia, bulimia, binge eating disorder: riconoscerli e curarli è possibile.



Di anoressia si muore e della possibilità di soffrire di disturbi del comportamento alimentare nessuno è immune, tant'è che per sensibilizzare ed educare la società è stata di recente presentata una proposta di legge affinchè il 15 marzo venga riconosciuto come “Giornata Nazionale contro i disturbi del comportamento alimentare”, che oltre le più note anoressia e bulimia, racchiudono anche altre patologie.
È per tale motivo che da domani 15 marzo al 22 marzo Cinzia Vullo, psicologa cognitivo comportamentale e collaboratrice  all’Università di Catania, effettuerà degli incontri gratuiti al fine di sensibilizzare i soggetti colpiti da tale patologia e i loro familiari, che troppo spesso si ritrovano soli ad affrontare tale dramma. 
"È stimato che sono circa 3 milioni i giovani che soffrono di questi malesseri dell’anima, di cui il 95,9% sono donne e il 4,1% uomini - afferma la Vullo - dimentichiamo che il desiderio di non mangiare o le grandi abbuffate sono dettate dalla moda o da futilità. All'apparenza è così, ma nel profondo i disturbi sono dovuti a qualcosa di più doloroso e diverso da soggetto a soggetto. Per salvare gli adolescenti, che poi si porteranno da adulti questo disturbo bisogna riconoscere e soprattutto parlare di questo malessere, che non è figlio dei tempi moderni, ma esiste da secoli e come ogni malattia va curato" 
I disturbi del compleanno alimentare colpiscono dunque maschi e femmine di tutte le fasce di età e classe sociale, iniziando come una soluzione ai problemi di insicurezza. Quasi sempre anoressia e bulimia sono condizioni che spesso sconfinano l’una nell’altra e che colpiscono le ragazze nella fascia di età tra i 15 e i 25 anni, mentre il binge eating disorder (BED, disturbo da alimentazione incontrollata) è tipico tra i 35 e i 50 anni, senza distinzione di sesso.
Gli incontri gratuiti di prevenzione, sensibilizzazione e aiuto tenuti dalla psicologa Cinzia Vullo si terranno a Catania in via Dalmazia n. 6 previa prenotazione al numero +39 3497928295
"La settima della prevenzione e supporto ai disturbi alimentari nel progetto "Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla" è promossa dall'associazione “Mi Nutro di Vita” - spiega la Vullo - se riconoscete in un vostro caro o in voi stessi  dei rituali tavola, perdita di controllo sul cibo, ossessione per il proprio aspetto, bugie, troppa attività non fissatevi su quanto si mangia, ma capite e non giudicate cercando di portare l’attenzione sulla qualità di vita. Poi insieme recatevi da uno specialista così da affrontare il problema e risolverlo"
La prevenzione e sensibilizzazione ai disturbi alimentari rientra in un calendario di eventi gratuiti che si tengono ogni mese presso lo studio Vullo in via Dalmazia n.6 a Catania. I prossimi incontri tratteranno i temi “Essere Genitore … Percorsi di sostegno alla genitorialità” (4 Aprile ore 19.00) e "Liberarci dall'Ansia e dallo Stress: come stare bene" (20 Aprile ore 19.00)

martedì 14 marzo 2017

ARCHITETTURA A CATANIA: «OPERE CONTEMPORANEE PER VALORIZZARE LA STORIA DELLA CITTÀ»




CATANIA – Basta fare un giro nella Catania del XX secolo per capire subito l’importanza culturale che ricoprì l’architetto Francesco Fichera: il Palazzo delle Poste in via Etnea e quello di Giustizia in piazza Verga, il Garage Musmeci in via Crispi, l’ex Cinema Olimpia in piazza Stesicoro, la “Regia Scuola industriale Archimede”, e numerose ville e palazzine che oggi caratterizzano luoghi centrali come piazza Trento, via Umberto, via Duca degli Abruzzi e molti altri. «Fichera sta alla Catania novecentesca, come Vaccarini sta alla Catania barocca», afferma con certezza Fabio Guarrera, autore del libro edito da Letteraventidue “Francesco Fichera. La modernità nella tradizione dell’architettura”, che offre una rassegna organica e sintetica della teoria e delle opere realizzate dal progettista catanese.
Il volume è stato presentato ieri pomeriggio (13 marzo) al Coro di Notte del Monastero dei Benedettini, con un evento voluto dagli Ordini etnei e dalle Fondazioni degli Architetti e degli Ingegneri, e da Inarch Sicilia, perché «il messaggio architettonico di Fichera è ancora oggi di forte attualità», ha sottolineato Paola Pennisi, presidente della Fondazione Architetti, che ha moderato l’incontro dopo l’introduzione del presidente di Inarch Sicilia Ignazio Lutri.
«Fichera ebbe il merito – ha spiegato la Pennisi – di contestualizzare la modernità delle opere nel tessuto urbano esistente della città. Lui rispose alle nuove esigenze architettoniche rispettando il passato dei luoghi. Ed è questo il metodo fondamentale oggi ai professionisti per riqualificare la città: fare della storia uno strumento per progettare il presente. Ciò non significa copiare quello che è stato fatto, ma innestare una nuova architettura contemporanea in armonia con l’identità espressa nel tempo dal capoluogo etneo». Una recente applicazione concreta di questo metodo è stato il workshop internazionale Aretè, promosso da Ordine e Fondazione Architetti, per rigenerare l’importante quartiere ricco di storia e cultura che circonda il Monastero dei Benedettini. 
«Sia il centro storico che le periferie di Catania devono essere valorizzati secondo un sistema condiviso di azioni. Tramite il censimento del patrimonio esistente, già in atto, è possibile dunque conoscere quelle emergenze architettoniche su cui intervenire secondo l’approccio lungimirante che insegnò Fichera», ha aggiunto il consigliere degli Ingegneri Giuseppe Marano, intervenuto per i saluti insieme al vicepresidente dell’Ordine Architetti Salvo Fiorito.
Le relazioni che si sono susseguite – a cura dei docenti universitari Elisabetta Pagello e Sebastiano D’Urso, dell’ing. Gaetano D’Emilio che fu alunno di Fichera, e del preside della Scuola di Architettura di Siracusa - Unict Bruno Messina – hanno consentito di fare un excursus nella “Catania che fu”, mostrando come Fichera agì allo stesso modo del Vaccarini: entrambi infatti intervennero quando l'impianto urbano della città era già compiuto, dunque non disegnarono spazi e strade ma l'immagine dei palazzi.
«Oggi regna purtroppo l’anarchia progettuale – ha concluso l’autore Guarrera – bisogna invece rinunciare a questa visione e concepire nuovamente l’architettura come bene comune e azione collettiva per e sulla città. Occorre ristabilire quelle regole culturali che consentano di intercettare il carattere, prima antico e poi odierno, di Catania. Regole intese non come norme e obblighi, ma come comune sentire a cui tutti ritengono di appartenere».


Teatro Stabile: Maria Paiato e Arianna Scommegna per la prima volta insieme in “Due donne che ballano”




CATANIA - Maria Paiato e Arianna Scommegna, tra le più prestigiose stelle della scena non solo nazionale, recitano per la prima volta insieme in Due donne che ballano, intensa pièce del grande drammaturgo contemporaneo Josep Maria Benet i Jornet. La produzione realizzata dal Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano di Milano sarà ospite del Teatro Stabile di Catania alla Sala Verga dal 16 al 21 marzo. L’edizione italiana si avvale della traduzione di Pino Tierno; la regia è firmata da Veronica Cruciani, le scene da Barbara Bessi, le luci da Gianni Staropoli, le musiche da Paolo Coletta.
Jornet tratteggia una commedia amara e profondamente ironica su solitudine e marginalità. Una donna anziana e una giovane chiamata a farle da badante. Tutte e due schive, energiche, sarcastiche ed eroiche. Si odiano e si detestano perché sono simili, perché ognuna ha bisogno dell’altra, e, nella solitudine delle rispettive vite, sono l’una per l’altra l’unica presenza confortante. Consumano le ore che passano insieme beccandosi, pungendosi e confessando di sé quello che solo a un estraneo si riesce a confessare.
Ballano. Come balla una nave in balìa delle onde. Ballano la danza dell’esistenza dura e difficile di chi porta dentro una sofferenza ma fuori esibisce una faticosa immagine di forza e autosufficienza. Ballano come una coppia estratta dal mazzo della casualità, quando nelle balere due sconosciuti si trovano a ballare insieme. E per questo ballo non ci sono cavalieri, non ci sono uomini possibili, non ci sono mariti, padri o figli ad accompagnarle. Ma solo due donne che ballano. Avrebbero potuto non incontrarsi mai e continuare a ballare da sole come hanno sempre fatto, e invece per loro fortuna il sollievo della coppia finalmente addolcisce un po’ la fatica.
Una minuscola storia come tante che accadono nei grandi condomini di qualsiasi città, un microcosmo, un ecosistema esistenziale, che attraverso la scrittura di Josep Maria Benet i Jornet diventa un modo gentile, amaro e profondamente ironico di raccontare un’intera società, in cui le persone difficili e scomode sono estromesse e confinate ai margini, ad affrontare in solitudine la pista da ballo del proprio destino.
Josep Maria Benet i Jornet, nato nel 1940, è considerato uno dei massimi autori del teatro spagnolo contemporaneo e il padre del teatro catalano. Dal 1964 ha pubblicato più di quaranta commedie rappresentate in tutta Europa, oltre che in Argentina e negli Stati Uniti. Una curiosità, che lega la biografia del drammaturgo a questo testo, è la sua grande passione per i fumetti del passato, di cui fa collezione, passione che condivide con la più anziana delle due donne che ballano.


Calendario rappresentazioni
Giovedì 16 Marzo 2017 ore 20,45
Venerdì 17 Marzo 2017 ore 20,45
Sabato 18 Marzo 2017 ore 17,15
Sabato 18 Marzo 2017 ore 20,45
Domenica 19 Marzo 2017 ore 17,30
Lunedì 20 Marzo 2017 ore 17,15
Martedì 21 Marzo 2017 ore 17,30

Teatro Massimo Bellini di Catania: Manon Lescaut, il giovane Puccini esalta la passione d’amore





CATANIA – Il primo, vero successo di Giacomo Puccini. Il capolavoro di un giovane compositore che dei giovani conosce l'indomabile passione d’amore, e la canterà nelle sue opere come nessun altro. Una partitura che vede mirabilmente fondersi la grande scuola italiana con la lezione wagneriana. È Manon Lescaut, voluttuosa e galante, cruda e tragica, in scena al Teatro Massimo Bellini con sette rappresentazioni, la prima fissata per domenica 19 marzo (ore 20,30), le repliche dal 21 al 26 marzo. L’esecuzione è affidata all’Orchestra e al Coro del Teatro e ad un cast internazionale, in cui spicca la presenza del tenore siciliano Marcello Giordani, tra i maggiori artisti lirici dei nostri giorni.
Sul podio il direttore madrileno José Miguel Pérez-Sierra, maestro del coro Ross Craigmile. La regia, mutuata da un allestimento di Pier Francesco Maestrini, è firmata a quattro mani da Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi; assistente ai costumi è Giovanna Giorgianni.
Nel ruolo del titolo il soprano Alisa Zinovjeva, mentre in quello del cavaliere Des Grieux, come si è anticipato, torna al Bellini il celebre tenore Marcello Giordani. L’intraprendente Lescaut, fratello della bella e sensuale Manon, sarà il baritono Giovanni Guagliardo; nei panni del vendicativo Geronte de Ravoir agirà il basso Emanuele Cordaro. Nelle recite del 21, 23 e 25 la bacchetta passerà ad Antonino Manuli; Manon sarà il soprano Marina Nachkebiya, De Grieux il tenore Luis Chapa.
In tutte le recite troviamo, nelle parti di fianco, l’Edmondo di Stefano Osbat, il Musico di Sonia Fortunato, e ancora Alessandro Abis nelle duplici vesti dell’Oste e del Sergente, Gianluca Failla in quelle del Comandante. L’allestimento è della Fondazione Teatro Massimo di Palermo; per una migliore comprensione del testo sono previsti i sovratitoli in italiano e inglese.
Lunga e travagliata fu la genesi di questo dramma lirico in quattro atti, ispirato al romanzo Histoire du chevalier des Grieux et de Manon Lescaut di Antoine François Prévost. Lunga e travagliata, a cominciare dal libretto, passato di mano in mano a tanti letterari, tanto che Ricordi stampò la prima edizione senza i nomi degli autori. A redigere i versi erano stati principalmente Domenico Oliva e Luigi Illica, con interventi di Marco Praga, Ruggero Leoncavallo, Giacomo Puccini, Giulio Ricordi e Giuseppe Adami. Fu proprio con l’aiuto di Illica che Puccini eliminò l'atto dell'idillio amoroso e trasformò i due quadri dell’atto III in atti separati (III e IV).
La première ebbe luogo con successo clamoroso la sera del 1º febbraio 1893 al Teatro Regio di Torino, protagonisti Cesira Ferrani e Giuseppe Cremonini Bianchi. Nonostante ciò, Puccini modificò la partitura a più riprese, per trent'anni, fino a poco prima di morire. E Ricordi pubblicò in Italia ben otto diverse edizioni. Ad accomunarle è lo sforzo di rendere al meglio le drammatiche atmosfere che fanno precipitare l’incantamento iniziale dei due giovani verso un destino funesto.
La fuga d’amore da Amiens a Parigi dura poco per la volubilità di lei e la sua incapacità di sostenere una vita di stenti. De Grieux torna al suo richiamo e le perdona il tradimento con il ricco Geronte, ma la vendetta induce quest’ultimo a denunciare Manon, che viene condannata alla deportazione nelle Americhe come adultera e prostituta: Al Porto di Havre, De Grieux salirà sulla nave come mozzo pur di star accanto alla donna amata, fino all’agonia nel deserto di New Orleans.
Puccini infonde straordinaria fascinazione al canto come all’orchestrazione, in pagine memorabili: la romanza di Des Grieux “Donna non vidi mai” nell’atto I; quella di Manon “In quelle trine morbide” nell’atto II; il duetto tra i due “Tu, tu, amore? Tu?!”, ancora nell’atto II. E naturalmente l’Intermezzo sinfonico dell’atto III; fino allo struggente “Sola... perduta... abbandonata” di Manon all’atto IV.
Il romanzo dell'abate Prévost era già stato fonte delle opere di compositori del calibro di Auber nel 1856 e Massenet nel 1884. Puccini non temette il confronto, particolarmente con quest’ultimo. «Lui la sentirà alla francese, con cipria e i minuetti. Io la sentirò all'italiana, con passione disperata». L’esito trionfale dell’opera, consolidato fino ai nostri giorni, gli ha dato ragione.
Per info su abbonamenti, biglietti e agevolazioni: www.teatromassimobellini.it


TEATRO MASSIMO BELLINI DI CATANIA

MANON LESCAUT
                                                                               
Dramma lirico in quattro atti
Libretto di Domenico Oliva e Luigi Illica
con interventi di Marco Praga, Ruggero Leoncavallo,
Giacomo Puccini, Giulio Ricordi e Giuseppe Adami

Dal romanzo Histoire du chevalier des Grieux et de Manon Lescaut
di Antoine François Prévost

Musica di Giacomo Puccini

Direttore José Miguel Pérez-Sierra - Antonino Manuli (R-S1-S2)
Maestro del coro Ross Craigmile
Regia Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi
(da un allestimento di Pier Francesco Maestrini)
Assistente ai costumi Giovanna Giorgianni
  
Personaggi principali e interpreti

Manon Lescaut Alisa Zinovjeva | Marina Nachkebiya (R, S1, S2)
Renato, il cavaliere Des Grieux  Marcello Giordani | Luis Chapa (R, S1, S2)
 Lescaut Giovanni Guagliardo
Geronte de Ravoir Emanuele Cordaro
Edmondo Stefano Osbat
Musico Sonia Fortunato
Oste/Sergente Alessandro Abis
Comandante Gianluca Failla

ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO MASSIMO BELLINI DI CATANIA

Allestimento della Fondazione Teatro Massimo di Palermo
Con sovratitoli in italiano ed inglese

Prima rappresentazione
Domenica 19 Marzo ore 20.30 (Turno A)
Repliche
Martedì 21 Marzo ore 17.30 (Turno R)
Mercoledì 22 Marzo ore 20.30 (Turno B)
Giovedì 23 Marzo ore 17.30 (Turno S1)
Venerdì 24 Marzo ore 17.30 (Turno C)
Sabato 25 Marzo ore 17.30 (Turno S2)
Domenica 26 Marzo ore 17.30 (Turno D)
 

lunedì 13 marzo 2017

Al Piccolo Teatro della Città, il 16 marzo FAMOSA di e con Alessandra Mortelliti




Giovedì 16 marzo 2017, al Piccolo Teatro della Città,  ore 21, a Catania, andrà in scena ‘Famosa’  di e con Alessandra Mortelliti nell'ambito della rassegna teatrale Monofest ideata e promossa dall’associazione culturale NORA 2.0 e dall’associazione Città Teatro. Questo spettacolo ha la supervisione alla regia di Rocco Mortelliti, musiche di Paola Ghigo, organizzazione di Annalisa Gariglio. ’Famosa’ è stata finalista al concorso letterario ‘Per Voce sola 2010’, Edito da Nerosubianco edizioniEd ha il patrocinio del Mit – Movimento Identità Transessuale.
È la storia di un ragazzino di 15 anni, nato e cresciuto nella provincia ciociara e convinto di essere una ragazza mancata a causa di un 'errore genitale', con il sogno di diventare famosa.  Rocco Fiorella, è il suo nome,  un quindicenne nato e cresciuto nell’arretratezza culturale di quella provincia ciociara, dove il conservatorismo e il bigottismo arrivano a distruggere anche i rapporti familiari interni. Tra un padre ubriaco e violento e una madre posseduta dal demonio, Rocco cresce senza andare a scuola, imparando solo il linguaggio delle botte.
Rocco appartiene al genere maschile solo per “un errore genitale” ma si sente femmina e come tale desidererebbe apparire agli occhi degli altri. Ma la “società di massa” in cui è costretto a vivere è così omogenea da far scomparire le singolarità. Gli insulti e le offese contro Rocco partono da casa sua e corrono sulle bocche dei suoi compaesani, moltiplicandosi e raggiungendo quotidianamente la sua beata ignoranza. E da un paese che veramente è un “borgo selvaggio” è necessario scappare, cercando altro, magari quella notorietà, promessa dalla televisione, che serve a diventare qualcuno.
 “Famosa”, scritto e interpretato da Alessandra Mortelliti, diventa così un intenso e commovente manifesto di denuncia verso la società e la politica che, nella loro totale indifferenza verso i diritti civili, perpetuano e legittimano un pensiero unico da restaurazione moderna. Nella società “liquida” in cui viviamo, esiste una sola morale, imposta come regolazione coercitiva dell’agire sociale attraverso la proposta di valori cui nessun uomo ragionevole può sottrarsi. Come diceva Zygmunt Bauman: “nell’idea dell’armonia e del consenso universale, c’è un odore davvero spiacevole di tendenze totalitarie, rendere tutti uniformi, rendere tutti uguali”.
Partecipazione, come sempre, attiva dei ragazzi della scuola I.P.S.S.A.R. KAROL WOJTYLA di Catania.
Il catering a cura dell’Hotel Nettuno di Catania, partners ufficiale della rassegna Monofestfoodtheatre.

Centro Zo di Catania, GRETA PANETTIERI GUEST STAR GREG

ECCEZIONALE  EVENTO
Organizzazione e Direzione Artistica Giuseppe
Costantino Lentini per INSIDE Produzioni
*****

19 MARZO 2017 - GRETA PANETTIERI GUEST STAR GREG
ore 21,15 al Centro Zo di Catania
(piazzale Asia 6 Le Ciminiere)




L’evento del 19 marzo  riproporrà il fortissimo  “Non Gioco Più” , un viaggio Jazz tra la musica di Mina, che la vedrà re-interpretare magistralmente i successi della stessa Mina con uno stile del tutto inedito ed originale. “Non Gioco Più” è anche un album amatissimo che ha subito conquistato il pubblico italiano registrando il tutto esaurito in diversi teatri e club italiani, ma anche negli States su importanti stage tra cui il Rockwood Music Hall di New York.
Nel concerto Greta, sarà affiancata dal mitico Claudio Gregori conosciuto come GREG (Lillo&Greg) reduci dal grande e recente successo del film “Natale a Londra” , vedremo un Greg che regalerà un ulteriore tocco di classe e simpatia all’evento. – “Ne sono certo”, dice Giuseppe Costantino Lentini, direttore artistico della rassegna Class Club, “ che sarà un mix di grande musica di enorme qualità che entrerà dritto al cuore del pubblico.
Greta nel 2015 esce con il videoclip del singolo “C’est Irreparable”, versione originale di “Un anno d’amore” scritta dall’autore italo-francese Nino Ferrer e resa celebre in Francia da Dalida, figura forte e, per molti versi, analoga a quella di Mina. Greta Panettieri la interpreta nella lingua originale, il francese, che svela nuovi significati rispetto alla versione italiana presente nel suo album “Non gioco più”. Il singolo è stato presentato in prima assoluta live sul palco del Blue Note a Milano.
Uscito ad ottobre il nuovo disco di Greta Panettieri “Shattered – Sgretolata”, il quinto nella produzione della multiforme cantante e compositrice. Questo nuovo lavoro, composto quasi interamente da brani originali, è un ritratto a 360° della sua sfaccettata personalità e del suo virtuoso percorso artistico, che da sempre va oltre la definizione di genere e di stile. Una dichiarata apertura a infinite possibilità interpretative: dalla ballad voce e chitarra, al brazilian contemporaneo, alla dedica a Bowie con una personalissima versione di “Life on Mars” nata durante uno dei suoi live negli studi di LA7, all’improvvisazione free e psichedelica di “Don’t Know”, allo swing di “Oppure no” e “Non ci giurerei”, al jazz moderno della titletrack di ispirazione shorteriana.
Uno dei singoli del disco, “Oppure no”, è il frutto dell’incontro in RAI tra Greta e Claudio Gregori, in arte “Greg”, invitato sia come special guest che come autore del testo italiano di “How would I know” scritta a quattro mani da Andrea Sammartino e Greta.
L’artista vanta importanti collaborazionicon Fabrizio Bosso, Sergio Cammariere, Gege’ Telesforo, Claudio GREG.Gregori ed ha condiviso il palco con molti artisti della scena jazz italiana tra cui Antonello Salis, Marcello Allulli, Francesco Diodati.
Gegè Telesforo: “Greta ha talento da vendere, una passione viscerale e contagiosa nei confronti della Musica e della Vita, ed una creatività fuori dal comune forgiata dalla sua onnivora fame di suoni e ritmi, tra l’altro ricordiamo che lo scorso il 18 giugno 2016 al Palazzo della Cultura di Catania (rassegna Class Club) Gegè in concerto ha avuto proprio Greta Panettieri come special guest in una notte musicalmente di livelli altissimi e davvero magici.
Anche Vincenzo Mollica parla di Greta al TG1 nella sua rubrica “Doreciackgulp” entusiasta dell’ultimo video di Greta ” Parole Parole” tratto dall’all’album “Non Gioco Più”.
La formazione che si esibirà a Catania: Greta Panettieri (voce),
Claudio Gregori “GREG” (voce e chitarra), Andrea Sammartino (pianoforte), Francesco Puglisi (contrabasso), Francesco Fratini (tromba), Alessandro Paternesi (batteria) .
Il tutto condito da arrangiamenti raffinati ed eleganti con le canzonipiù belle di MINA degli anni ‘60 e ‘70 che si trasformano in accattivanti standard di jazz. Uno spettacolo unico e raffinato che a Catania ed in Sicilia gli appassionati di grande musica jazz non dovranno perdere assolutamente. Vi aspettiamo allo ZO (piazzale Asia 6 Le Ciminiere).
Biglietti come sempre disponibili in prevendita nel circuito BoxOffice, www.ctbox.it

giovedì 2 marzo 2017

Il Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP “InViaggio” verso Identità Golose.

Il Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP  “InViaggio” verso Identità Golose.
L’Arancia Rossa IGP, fresca e trasformata, sbarca a Milano durante la 13^ edizione del famoso Congresso Internazionale dedicato alla Cucina e al buon Cibo.




Appuntamento da sabato 4 a lunedì 6 marzo al MiCo Milano Congressi, (Via Gattamelata 5 Fiera Milano City) con il Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP che, per la prima volta, sarà presente a 
 Identità Golose, il Congresso di Cucina giunto alla 13^ edizione e ideato dal giornalista e critico Paolo Marchi.
Quest’anno Identità Golose Milano ha come tema il “Viaggio”, inteso come scoperta e come concetto che “il tutto viaggia e da sempre” ed essendo in continua evoluzione.
Ed è così anche per l’agrume che rappresenta l’Isola, l’Arancia Rossa di Sicilia, che con il suo gusto, sapore e colore racchiude tutta la potenza del vulcano Etna e dei territori delle province di Catania, Siracusa ed Enna, zone che, con il particolare clima e le sue con notevoli escursioni termiche, creano questo frutto inimitabile e irripetibile in altri territori di produzione.  
Il Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP durante le tre giornate, promuoverà la propria attività e il sano e gustoso frutto, attraverso uno spazio in cui saranno esposte arance fresche nella particolare “retina” brandizzata IGP e prodotti trasformati, come i prodotti della rinomata pasticceria Falanga, il latte di mandorla aromatizzato all’arancia Condorelli, la bibita Tomarchio, l’amaro Amara e i biscotti Libera Terra, che oltre la bontà hanno un risvolto etico essendo creati dall’associazione che sollecita la società civile nella lotta alle mafie e promuove legalità e giustizia.
La sede del Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP si trova a Catania e al suo interno si tutelano, promuovono  e valorizzano il “Tarocco”, il "Moro" e il “Sanguinello”, che, con le varie cultivar, sono le varietà di arancia rossa previste dal disciplinare di produzione.
Oggi il Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP conta oltre 600 soci fra produttori e confezionatori, per  6500 ettari di coltivazione certificata, ed è riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole, Forestali ed Alimentari.
Durante il 13^ congresso di Identità golose, presso lo stand del Consorzio oltre a degustare  l’Arancia Rossa, si conosceranno le sue molteplici caratteristiche, come la sua ricchezza di vitamina C, di selenio, di magnesio, di potassio e soprattutto degli antociani, pigmenti naturali che, oltre il gusto e colore, sono importanti antiossidanti naturali che presi con costanza riescono a combattere i radicali liberi, causa dell’invecchiamento, e che aiutano a prevenire l’insorgenza dei tumori, tanto che il consumo di arancia rossa è consigliato spesso nelle campagne d’informazione medica.
Il frutto fresco è commercializzato da metà dicembre e metà giugno ma oggi è possibile gustare l’arancia rossa di Sicilia tutto l’anno grazie ai numerosi prodotti trasformati.
Non è un caso che il Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP abbia deciso di essere presente al Congresso di Identità Golose Milano, che, ricordiamo, viene anche effettuato a Londra, San Marino, Shanghai e New York, poiché l’arancia rossa è un frutto apprezzato e conosciuto in tutto il mondo oltre che è un ottimo alleato in cucina. Grazie alla sua versatilità, l’Arancia Rossa di Sicilia può essere utilizzata in ricette dolci e salate, in cocktail: essa in ogni caso garantisce un gusto particolare, così come si sposa bene con il pesce, gamberoni e spigola, ad esempio, o nei risotti; inoltre è un elemento del famoso spritz e del vin brulè, ma viene usata anche nelle torte al cioccolato. 


Dal tributo a Chet Baker del trio di Carmelo Salemi all’inno alla vita raccontato nel libro di Danilo Ferrari, prosegue “Jazz@Library 2.1” a Sant’Agata Li Battiati






A San’Agata Li Battiati tornano di scena jazz e letteratura. Il quarto appuntamento di “Jazz @ Library 2.1” si svolgerà sabato 4 marzo come di consueto alla Biblioteca Comunale, dove il trio del trombettista Carmelo Salemi si esibirà in un tributo al leggendario Chet Baker e il catanese Danilo Ferrari presenterà il suo libro “Il coraggio è una cosa”.

«In The Mood For Chet – spiega Salemi – è un progetto che nasce dall’incontro con il chitarrista Alessandro Schittone e il contrabbassista Pino Delfino. L’idea è quella di omaggiare uno dei più grandi trombettisti di tutti i tempi, la cui musica ha un profumo di giovinezza. Nel modo di suonare di Chet Baker c’era qualcosa che faceva nascere in petto un ineffabile, lancinante dolore; immagini e paesaggi mentali che la qualità del suo suono e il suo fraseggiare sapevano trasmettere. Quello di Chet era “il suono dell’anima” e il nostro trio si propone di esplorarne l’universo, elaborandolo e rileggendolo secondo le nostre personali identità».

A fare da preludio al concerto sarà la presentazione di un volume divenuto un vero e proprio caso, “Il coraggio è una cosa” di Danilo Ferrari, il ragazzo che “scrive con gli occhi”. «Così su due piedi, o meglio su quattro ruote – spiega l’autore nella quarta di copertina del libro - mi riesce difficile presentarmi con poche, significative, parole: mi chiamo Danilo Ferrari. Forse è un po' poco per riuscire a immaginarmi, perciò aggiungo che la lingua che parlo è alquanto rara, fatta di segni trasmessi con gli occhi. Trovare questa modalità è stato naturale per me che sono affetto da tetraparesi spastico-distonica con assenza di linguaggio. Pronunciare la diagnosi mi crea molto fastidio, perché questa ha ha sempre nascosto agli altri ciò che io veramente sono». Nato nel 1984, Ferrari vive a Catania, dove si è laureato in Scienze dell’Educazione con una tesi in Filosofia su "Diritti umani e dignità della persona". È giornalista dal 2007 e attore di Nèon Teatro. "Il coraggio è una cosa" è il suo primo libro e anche il titolo dello spettacolo teatrale che lo vede protagonista con la regia di Monica Felloni. L’incontro, moderato da Mariastella Accolla, vedrà la partecipazione di Stefania Licciardello e Piero Ristagno.

Con questo appuntamento la rassegna coordinata da Antonio Petralia (per la parte musicale) e Salvatore Massimo Fazio (per quella letteraria) compie il “giro” di boa avviandosi verso la seconda parte del cartellone, che si protrarrà fino alla fine di aprile.



IL PROSSIMO INCONTRO



sabato 18 marzo

EMILIO ORLANDO

“Buoni Assassini”



ALESSANDRO LO CHIANO QUARTET

“Jazz Dialogues”

Alessandro Lo Chiano (tromba)

Angelo Di Leonforte (piano)

Salvo Beffumo (contrabbasso)

Antonio Petralia (batteria)