venerdì 17 marzo 2017

RAFFAELE GENOVESE TRIO e BEN VAN GELDER presentano “MUSAICO” alla TENUTA BARCO DI EMÈRA






Ad alcuni mesi dalla pubblicazione di “Musaico” (AlfaMusic/Egea), il trio del pianista siracusano Raffaele Genovese si ricongiunge col sassofonista olandese Ben van Gelder per presentare i brani del nuovo disco. L’appuntamento è per domani (sabato 18 marzo) alle 20.30 alla “Tenuta Barco di Emèra” di Marina di Lizzano (TA) dove la band si esibirà per la stagione “Jazz & Friends” organizzata da “Jonio Jazz arte e cultura”.

«Sono davvero entusiasta – ha dichiarato Genovese, alla sua prima esibizione nel territorio tarantino - di poter suonare nuovamente con Ben: lui è uno di quei rari musicisti che, grazie alla sua grande maturità artistica, riesce a impreziosire la performance di un gruppo mettendosi al servizio della musica». In scena troveremo anche l’apprezzato comparto ritmico del disco: Carmelo Venuto al contrabbasso ed Emanuele Primavera alla batteria, due tra i più interessanti strumentisti della nuova scena jazzistica italiana.

«Musaico – spiega il critico Flavio Caprera - è il disco della maturità, un lavoro autobiografico che riflette a pieno la personalità di un musicista colto e sicuro delle proprie capacità». Terzo lavoro nella discografia dell’artista (dopo “Freeway” del 2011 e “Anamnesi” del 2013, sempre editi da AlfaMusic), l’album conta nove inediti e un brano di Kenny Wheeler. «Ho deciso di intitolare questo disco “Musaico” – spiega ancora Genovese - per due motivi: da un lato perché ogni composizione, come fosse una tessera, descrive una parte della mia personalità e della mia vita, dall’altra per l’utilizzo che fa di questo termine Dante nel Convivio. Sono fortemente convinto che la musica e la poesia siano strettamente legate».

Ciò che il pianista siciliano ci racconta attraverso le sue note sono storie, colori, emozioni: un viaggio da nord a sud e da occidente a oriente. La sua è una musica intima e minimale in cui a prevalere sulle armonizzazioni - sempre ricercate e garbate - sono melodie ipnotiche, incantevoli e sempre “cantabili”. A ispirare i nuovi brani sono soprattutto i ricordi personali dell’artista: da quelli più recenti, come “Settembre” - dedicata alla nascita di suo figlio - a quelli più remoti come “Via D’Amelio”, una struggente ballata pensata come dedica a Paolo Borsellino e a tutti coloro che hanno combattuto e combattono la mafia ogni giorno. Non manca poi un toccante omaggio a una Sicilia preziosa e antica: il brano intitolato al siracusano Ibn Hadmis, massimo esponente della poesia araba di Sicilia vissuto a cavallo tra l’XI e il XII secolo.

«Ospitare questo concerto - spiega il direttore artistico di “Jonio Jazz arte e cultura”, Piero De Quarto - è per noi una grande soddisfazione, poiché inserire in cartellone a fianco dei grandi nomi le nuove risorse artistiche nazionali significa offrire al nostro pubblico la possibilità di esplorare a trecentosessanta gradi il linguaggio jazzistico e le sue evoluzioni. Del resto, in questo senso, la nostra attività durante l’anno non si limita alla proposizione di concerti, ma si spinge oltre, organizzando workshop, conferenze ed eventi di vario tipo».


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