RAFFAELE GENOVESE TRIO e BEN VAN GELDER presentano “MUSAICO” alla TENUTA BARCO DI EMÈRA
Ad alcuni mesi dalla pubblicazione di “Musaico” (AlfaMusic/Egea), il trio del
pianista siracusano Raffaele Genovese
si ricongiunge col sassofonista olandese Ben
van Gelder per presentare i brani del nuovo disco. L’appuntamento è per
domani (sabato 18 marzo) alle 20.30
alla “Tenuta Barco di Emèra” di Marina
di Lizzano (TA) dove la band si esibirà per la stagione “Jazz & Friends” organizzata da
“Jonio Jazz arte e cultura”.
«Sono davvero entusiasta – ha dichiarato Genovese,
alla sua prima esibizione nel territorio tarantino - di poter suonare nuovamente
con Ben: lui è uno di quei rari musicisti che, grazie alla sua grande maturità
artistica, riesce a impreziosire la performance di un gruppo mettendosi al
servizio della musica». In scena troveremo anche l’apprezzato comparto ritmico
del disco: Carmelo Venuto al contrabbasso
ed Emanuele Primavera alla batteria,
due tra i più interessanti strumentisti della nuova scena jazzistica italiana.
«Musaico – spiega il critico Flavio Caprera - è il disco della
maturità, un lavoro autobiografico che riflette a pieno la personalità di un
musicista colto e sicuro delle proprie capacità». Terzo lavoro nella discografia dell’artista (dopo
“Freeway” del 2011 e “Anamnesi” del 2013, sempre editi da AlfaMusic), l’album
conta nove inediti e un brano di Kenny Wheeler. «Ho deciso di intitolare questo disco
“Musaico” – spiega ancora Genovese - per due motivi: da un lato perché ogni
composizione, come fosse una tessera, descrive una parte della mia personalità
e della mia vita, dall’altra per l’utilizzo che fa di questo termine Dante nel
Convivio. Sono fortemente convinto che la musica e la poesia siano strettamente
legate».
Ciò che il pianista siciliano ci racconta attraverso le sue note sono
storie, colori, emozioni: un viaggio da nord a sud e da occidente a oriente. La
sua è una musica intima e minimale in cui a prevalere sulle armonizzazioni -
sempre ricercate e garbate - sono melodie ipnotiche, incantevoli e sempre
“cantabili”. A ispirare i nuovi brani sono soprattutto i ricordi personali
dell’artista: da quelli più recenti, come “Settembre” - dedicata alla nascita
di suo figlio - a quelli più remoti come “Via D’Amelio”, una struggente ballata
pensata come dedica a Paolo
Borsellino e a tutti coloro che hanno combattuto e combattono la mafia ogni
giorno. Non manca poi un toccante omaggio a una Sicilia preziosa e antica: il
brano intitolato al siracusano Ibn Hadmis, massimo esponente della poesia araba
di Sicilia vissuto a cavallo tra l’XI e il XII secolo.
«Ospitare questo concerto - spiega il
direttore artistico di “Jonio Jazz arte e cultura”, Piero De Quarto - è per noi
una grande soddisfazione, poiché inserire in cartellone a fianco dei grandi
nomi le nuove risorse artistiche nazionali significa offrire al nostro pubblico
la possibilità di esplorare a trecentosessanta gradi il linguaggio jazzistico e
le sue evoluzioni. Del resto, in questo senso, la nostra attività durante
l’anno non si limita alla proposizione di concerti, ma si spinge oltre,
organizzando workshop, conferenze ed eventi di vario tipo».
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