l pianista cinese Hao Rao inaugura oggi il TIMF 2023
Trecastagni
International Music Festival: per la prima volta in Sicilia il pianista Hao
Rao.
Finalista della prestigiosa XVIII Chopin Piano Competition di Varsavia,
il diciannovenne di origini cinese, inaugurerà mercoledì 12 luglio alle ore
21.00 la XXI edizione del TIMF 2023, la rassegna diretta dal
M° Carmelo Pappalardo, nel luogo simbolo della manifestazione: Largo Abate
Ferrara.
www.trecastagnimusicfestival.com
CATANIA – Per
interpretare appieno lo spirito del Trecastagni International Music Festival,
il M° Carmelo Pappalardo, deus ex machina della kermesse, ha scelto
di affidare l’apertura di questa edizione al pianista Hao Rao che si
esibirà, mercoledì 12 luglio alle ore 21.00 al Largo Abate Ferrara. Fulgido
esempio di giovane talento internazionale, Rao, cresciuto nella città di Jishou in
Cina, inizia gli studi di pianoforte all'età di quattro anni, proseguendo la
sua formazione con Vivian Li alla Xinghai Conservatory Middle School. Le sue innate
doti e lo studio attento gli hanno fatto vincere alcuni dei più prestigiosi
concorsi di pianoforte nazionali cinesi, come lo Steinway, il Pearl River e la Xinghai
Cup portandolo dall'Asia all'Europa e al Nord America, dove si è esibito in concerti
solisti e da camera. A
soli diciassette anni è finalista con menzione d'onore al XVIII Concorso
Pianistico Internazionale Chopin di Varsavia, dove eseguendo il primo Concerto
per pianoforte di Chopin ottiene grande consenso di pubblico e critica. Per la prima volta ospite di un luogo che racchiude in sé la bellezza del
paesaggio etneo, Rao si confronterà con la variegata scrittura del compositore
polacco. Un viaggio musicale che si aprirà con la “Barcarolle” in Fa diesis
maggiore op. 60, scritta tra l’autunno del 1845 e l’estate del 1846, uno degli ultimi
capolavori chopiniani nel quale confluirono stilemi classici ed elementi
innovativi che ottennero l’ammirazione di Debussy e Ravel. A seguire le quattro
“Mazurche” op. 30, pubblicate nel 1837, che hanno un’impronta diversa
dalle opere precedenti, soprattutto le ultime tre composizioni. La n. 1 in Do
minore si sviluppa in un dialogo giocoso fra linee melodiche; la n. 2 in Si
minore ha un’impronta drammatica con diversi scatti
dinamici; la
n. 3 in Re bemolle maggiore ricorda le Rapsodie
ungheresi di Listz mentre n. 4 in Do diesis minore apre su un’insolita melodia
che accompagna l’ascoltatore verso un suono più originale. A chiudere la prima
parte del concerto sarà la “Ballata n.3” in La bemolle maggiore, eseguita
in pubblico per la prima volta dallo stesso autore nel febbraio del 1842 alla
Salle Pleyel, un anno dopo la sua stesura. Un brano dalla struttura più
complessa delle precedenti, in quanto oltre ad essere in 6/8, presenta due
temi: il primo di grande liricità e il secondo con una linea melodica in
continua evoluzione che giunto a un momento di tensione massima, si scioglie
nella Ripresa finale con modalità frenetiche e appassionate. La seconda parte
della serata proseguirà con un trittico di Valzer: in La bemolle maggiore
op. 42, in La bemolle maggiore op. 64 n. 3 e in Fa maggiore op. 34 n. 3. Composto
nella primavera del 1840, il "Gran Valzer" op. 42, è uno dei rari
casi in cui la scrittura di Chopin può essere accostata a quella dei valzer
viennesi. Ha un ritornello virtuosistico, nello Sviluppo, nel quale il ritmo
ternario si associa a quello binario creando un’abile oscillazione del ritmo. Il
Valzer n. 3 op. 64 ha una forma tripartita secondo lo schema ABA e sia nella melodia
sia nell'armonia una tessitura ricca e suadente, mentre l’ultimo dei cosiddetti
"Valzer brillanti", l’opera 34, è il più interessante sotto il
profilo ritmico con un tema binario che contrasta il ternario d’accompagnamento.
L’esplorazione della musica di Chopin proseguirà con quello che il compositore André
Lavagne ha definito "uno dei pezzi più fantastici del repertorio
pianistico": lo “Scherzo” n. 2 in Si bemolle maggiore op. 31. A
partire da quest'opera, Chopin, abbandona la struttura in tre sezioni puntando sullo
sviluppo tipico della forma-sonata. Un crescendo drammatico che culmina in un
finale concitato. Sarà la famosa “Polacca” in la bemolle op. 53, del 1842, a
concludere il concerto. La "classicità" di ispirazione epica, il
superbo senso nella costruzione musicale e la creatività formale riassumibili
nell'assioma mozartiano "non una nota di troppo", imprimono a
quest'opera i segni di un capolavoro che idealmente, oltre che cronologicamente,
conclude la parabola delle Polacche chopiniane.
BIGLIETTI E
ABBONAMENTI
Costo
abbonamento: € 110,00; prenotazioni +39 3491046397
Singolo
biglietto: € 15,00 (intero), 10,00 euro (ridotto under 30)
Per
maggiori informazioni namaect@gmail.com
trecastagnimusicfestival.com
facebook.com/trecastagninternationalmusicfestival
instagram
trecastagniinternationalmusicfestival
L'Associazione
Nova Academia Musica Aetnensis (Namae) è stata fondata nel 2002 dal Maestro
Carmelo Pappalardo, docente di pianoforte all'Istituto Musicale "Vincenzo
Bellini" di Catania, con un'esperienza trentennale nell'organizzazione di
concerti. L’obiettivo della Namae, è da sempre quello di promuovere la musica
classica, il suo insegnamento nelle scuole e nei centri periferici valorizzando
i musicisti siciliani, senza trascurare la presenza di artisti di qualità
provenienti da tutto il mondo. Ogni anno, infatti, si impegna a garantire
progetti musicali ed eventi di alto livello a una platea di pubblico sempre più
ampia. Nella sua ventennale attività, l'Associazione ha ospitato un gran numero
di spettatori e molti interpreti prestigiosi. Lo storico Festival di
Trecastagni, ogni anno propone due settimane di musica in cui si esibiscono i
migliori talenti nazionali e internazionale, creando un mix di emozioni e
condivisioni all'interno di suggestive location come il largo Abate Ferrara, un
anfiteatro dall'acustica naturale perfetta ai piedi della scalinata
dell'antichissima Chiesa Madre San Nicola o il cortile panoramico della stessa
Chiesa, dal quale si può godere di una vista unica sull’Etna.
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