Il Festival Chamber Music Ensemble, nato in occasione del TIMF, debutta questa sera con Mozart e Brahms.
CATANIA
– Il linguaggio universale della musica sarà al
centro del quarto appuntamento del Trecastagni International Music Festival,
che per l’occasione ha riunito quattro giovani talenti provenienti da tutta
Italia: la violinista Gloria Santarelli, il violista
Matteo Rocchi, la violoncellista Giada Moretti e il pianista
Ruben Micieli. Il concerto, che si snoderà attraverso due celebri “Quartetti
per pianoforte”, il n. 1 in Sol minore, KV 478 di Wolfgang
Amadeus Mozart e il n. 1 in Sol minore op. 25 di Johannes Brahms, avrà per scenario, questa sera, il Largo Abate Ferrara,
luogo in cui tutto ha avuto inizio. «Le alterne vicende che nostro malgrado ci
hanno visti protagonisti in questi ultimi anni, prima nella pandemia e ora,
anche se di riflesso, nella guerra, – spiega il direttore del TIMF, Carmelo
Pappalardo – ci hanno anche fatto sentire la necessità di dover tornare
alle origini ma con una voglia di riscatto che ci proietta verso il futuro. Il
Festival, fin dalla sua dimensione embrionale, ha visto nella musica da
camera la sua centralità e se a questo aggiungiamo che è sempre stato
occasione di incontro fra artisti provenienti da situazioni musicali differenti,
capiamo che la nostra missione è proprio quella della condivisione». Non solo fra
gli artisti ma anche con il pubblico, sempre numeroso, che al TIMF trova l’opportunità
di conoscere interpreti di livello, potendo apprezzare al meglio la musica tout
court. I quattro musicisti per l’occasione prenderanno il nome di Festival
Chamber Music Ensemble, cedendo però subito il testimone alla formazione da
camera che si andrà a costituire nella prossima edizione. «Questa –
sottolinea Ruben Micieli – è una delle esperienze più belle che un
musicista possa vivere perché non solo ti consente di studiare insieme agli altri ma ti
spinge a cercare con loro la giusta alchimia, in modo da fare musica nella
maniera più assoluta e vera possibile». Tra la fine del Settecento e l'inizio
dell'Ottocento la musica da camera si distinse in due settori, ciascuno dei
quali caratterizzato da specifici tratti: la musica da camera per soli archi,
con in primo luogo il quartetto, rivolta a musicisti professionisti e la musica
da camera con pianoforte e quella con strumenti a fiato, destinate
principalmente al pubblico dei dilettanti. Mozart cercò sempre di dare sfogo al
suo estro creativo piuttosto che attenzionare le necessità della platea, aspetto
che puntualmente si presentò anche con il “Quartetto in Sol minore per
pianoforte e archi” K 478 composto nel 1785, che segna l’inizio della
moderna musica da camera. Un dialogo serrato fra i quattro strumenti, con
il pianoforte nel ruolo di primus inter pares, e una densità di
scrittura contrappuntistica che contribuisce ad aumentare l'intensità
espressiva del discorso musicale, senza mai appesantirlo. Nell'Allegro
iniziale l'atmosfera si mantiene tesa per tutta la durata, terminando in un
folgorante movimento finale che lascia l'ascoltatore quasi stordito. Il clima
si stempera nell’Andante in Si bemolle maggiore del secondo movimento e
poi nel conclusivo Rondò. Allegro in Sol maggiore, nel quale si mantiene
comunque alta la difficoltà esecutiva. Il “Quartetto in Sol minore” op. 25
venne scritto invece da Brahms nell'estate del 1861 ad Hamm, a pochi chilometri
da Amburgo, e fu eseguito per la prima volta il 16 novembre dello stesso anno con
Clara Schumann al pianoforte. Il primo movimento, l’Allegro, si apre su
un tema inquietante presentato dal pianoforte e subito ripreso dal violoncello e
dagli altri archi: una sorta di introduzione che sviluppa nuovamente il tema
principale. L'Intermezzo (Allegro ma non troppo) è tripartito e prende
le mosse da una nervosa pulsazione ritmica del violoncello sulla quale violino
e viola ricamano un delicato arabesco sonoro in Do minore. Il pianoforte è
sognante e sviluppa l'idea di partenza fino al secondo motivo melodico,
malinconico ma fremente allo stesso tempo. L'Andante con moto, in forma
di romanza, espone con vigore e carattere quasi sinfonici i tre temi. L'ultimo
tempo, il Rondo alla zingarese, è una pagina travolgente che trova
spazio in diversi episodi liberi. «Entrambe le opere – sottolinea Micieli – sono
rivoluzionarie. Mozart per la prima volta stravolse il ruolo del pianoforte nel
quartetto trasformandolo da strumento solista a corale, grazie al dialogo intenso
che intreccia con gli archi. Brahms, che forse si può considerare uno degli
ultimi compositori ad aver scritto con l'idea di rispettare il passato, è stato
invece un dissidente nei temi e nell’inserire asperità tecniche. A tal proposito,
se in Mozart bisogna confrontarsi da un punto di vista tecnico, con la precisione
e la brillantezza del suono, Brahms richiede tutto questo, più una grande capacità
nell’affrontarne la profondità. Il Rondò finale chiamato alla zingarese,
proprio in omaggio alle danze gitane, è il più difficile dei quattro movimenti
sia da un punto di vista tecnico, in quanto richiede grandi abilità
virtuosistiche, sia nella capacità sonora, del controllo dinamico e del colore». Il
primo di tre intensi appuntamenti per questo fine settimana che apre a
interessanti riflessioni sui cambiamenti subiti dalla musica europea tra
Settecento e Ottocento.
BIGLIETTI E ABBONAMENTI
Costo abbonamento: € 110,00;
prenotazioni +39 3491046397
Singolo biglietto: € 15,00
(intero), 10,00 euro (ridotto under 30)
Per maggiori informazioni
namaect@gmail.com
trecastagnimusicfestival.com
facebook.com/trecastagninternationalmusicfestival
L'Associazione Nova Academia
Musica Aetnensis (Namae) è stata fondata nel 2002 dal Maestro Carmelo
Pappalardo, docente di pianoforte all'Istituto Musicale "Vincenzo
Bellini" di Catania, con un'esperienza trentennale nell'organizzazione di
concerti. L’obiettivo della Namae, è da sempre quello di promuovere la musica
classica, il suo insegnamento nelle scuole e nei centri periferici valorizzando
i musicisti siciliani, senza trascurare la presenza di artisti di qualità
provenienti da tutto il mondo. Ogni anno, infatti, si impegna a garantire
progetti musicali ed eventi di alto livello a una platea di pubblico sempre più
ampia. Nella sua ventennale attività, l'Associazione ha ospitato un gran numero
di spettatori e molti interpreti prestigiosi. Lo storico Festival di
Trecastagni, ogni anno propone due settimane di musica in cui si esibiscono i
migliori talenti nazionali e internazionale, creando un mix di emozioni e
condivisioni all'interno di suggestive location come il largo Abate Ferrara, un
anfiteatro dall'acustica naturale perfetta ai piedi della scalinata
dell'antichissima Chiesa Madre San Nicola o il cortile panoramico della stessa
Chiesa, dal quale si può godere di una vista unica sull’Etna.
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