TEATRO STABILE CATANIA: SI E' INSEDIATO IL COMMISSARIO STRAORDINARIO GIORGIO PACE - L'INCONTRO CON I SINDACATI
CATANIA, 26 luglio
2015 - Prima giornata di lavoro per il commissario straordinario
Giorgio Pace, che si è insediato ieri mattina negli uffici del Teatro Stabile di
Catania, in seguito alla ratifica da parte dell'Ars del decreto di nomina
firmato dall’Assessore Regionale al Turismo, Sport e Spettacolo Anthony
Barbagallo.
Già nel pomeriggio Giorgio Pace ha
incontrato i sindacati, avviando con tutte le sigle sindacali una comunicazione
che sarà costante e intensa, come ha dichiarato ai rappresentanti dei
lavoratori, che hanno a loro volta sottolineato di riporre forti aspettative e
fiducia nella gestione commissariale, voluta dall'Assessore Barbagallo per risolvere la grave crisi
gestionale e finanziaria dello Stabile etneo.
Flessibilità e impegno delle
maestranze, ha spiegato Pace, avranno un ruolo fondamentale per garantire
l’occupazione e realizzare un'offerta di qualità ma calibrata sulle reali
risorse dell'ente. La strategia di azione sarà dunque elaborata valutando tutta
una serie di parametri, in particolare dati di bilancio, sbigliettamento e
abbonamenti delle ultime stagioni, privilegiando le coproduzioni e le
sinergie.
Sul versante debitorio il
commissario straordinario ha assicurato che concerterà in tempi brevi con
l'Assemblea dei Soci il piano per ripianare il deficit finanziario dello Stabile, altro
nodo cruciale per il rilancio del prestigioso teatro.
Da pochi mesi sovrintendente della
Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, pure gravata da passività di bilancio,
Giorgio Pace ha ricoperto per un ventennio al Teatro Massimo di Palermo il ruolo
di direttore amministrativo e, negli ultimi anni, direttore operativo. E’ stato
inoltre sovrintendente del Teatro Garibaldi di Modica. Ha maturato così una
specifica esperienza nella gestione e nel risanamento di enti teatrali. Da ieri
anche il TSC è affidato alle sue cure. Il traguardo finale - ha ribadito ai
lavoratori - è riconquistare il pubblico, che costituisce il "socio invisibile e
privilegiato" di cui ogni teatro non può fare a meno e su cui ogni teatro deve
puntare.
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