Collezione MacS. Sezione Italiana. Vernissage venerdì 29 luglio 2016, presenzierà Antonio Presti
Giuseppina Napoli (Direttrice
MacS) – “Se potessi
cambiare il mondo riempirei di bellezza le case, le strade, le scuole, gli
ospedali, le caserme, le carceri, i
treni, i taxi, mischiando la bellezza della natura a quella dell'ingegno umano.
L'arte è ancora e sempre l'espressione primordiale del bisogno di essere, di
creare bellezza, concetto, poesia, seduzione, percorrendo viaggi visionari per
sentieri, pietraie, spiagge, boschi alla ricerca di quell'oltre e quell'altrove
a cui tutti aspiriamo. Il MacS si espande, si moltiplica, si spinge ancora
di più verso la luce e si veste di magnificenza e di splendore tenendo fede ad
un progetto culturale iniziato anni fa, progetto che propone il continuo
dialogo, tra presente e passato, tra la Sicilia e il mondo e che ad un primo
segmento di una collezione internazionale affianca una collezione permanente di
artisti Italiani. Da Santiago del Cile a Berlino da Barcellona a New York,
l’Italia tutta e tanti artisti siciliani. Visioni, denunce, poesie, speranze,
paure. Artisti affermati, giovanissimi emergenti. Una grande estensione
geografica di artisti e di scuole. Il meglio dell’arte contemporanea
figurativa. Perché l'arte autentica, quella fatta dei mille giorni in piedi, al
freddo o al caldo, a mischiare colori, a
spiare la luce a modellare argilla, a scolpire la pietra per raccontare ad
altri uomini l'umanità che siamo, esiste ed è la strada più bella per la
ricerca e la conoscenza”.
Venerdì
29 luglio 2016,
alle ore 20.00, al MacS (Museo Arte
Contemporanea Sicilia), sito nella Badia piccola del Monastero di San Benedetto
di Via Crociferi a Catania, si terrà il vernissage
inaugurale della Collezione
MacS. Sezione Italiana. Per
l’occasione saranno aperti al pubblico i nuovi spazi
espositivi. Presenzierà l’evento Antonio
Presti, interverranno: la
Direttrice del MacS, Giuseppina Napoli, il prof. Adriano
Pricoco (Accademia di Belle Arti di Catania) e molti degli artisti della
Collezione Italiana. Durante la serata concerto jazz del Maestro Antonio Ferlito.
Protagoniste le opere di
eccellenti artisti i quali si distinguono per originalità, raffinatezza,
contemporaneità, incisività e raccoglimento: Elisa Anfuso, Daniela Astone, Annalù,
Giuseppe Bombaci, Roberta Busato, Valentina Ceci, Marco Condrò, Roberta Coni,
Cristina Costanzo, Emanuele Dascanio, Alessio Deli, Sergio Fiorentino, Emanuele
Giuffrida, Alfio Giurato, Paolo Guarrera, Giovanni Iudice, Massimo Lagrotteria,
Ilaria Margutti, Ottavio Marino, Jara Marzulli, Monia Merlo, Fatima Messana,
Sebastiano Messina, Fabio Modica, Carmelo Nicosia, Miriam Pace, Sergio
Padovani, Silvio Porzionato, Nicola Pucci, Davide Puma, Gesualdo Prestipino,
Alessandro Reggioli, Piero Roccasalvo Rub, Ugo Riva, Ignazio Schifano, Vincenzo
Todaro, Luciano Vadalà, Giuseppe Veneziano, Ramona Zordini.
Adriano Pricoco (Accademia di Belle Arti di
Catania) – “La collezione del MacS presenta una
costante: è perennemente in crescita, raccoglie uno spaccato delle esperienze
artistiche contemporanee accrescendo non solo il patrimonio culturale del museo
ma per proprietà transitiva anche quello della città. L'offerta culturale del
MacS si propone come un'opportunità di riflessione sul valore che l'Arte assume
in un momento storico come quello che attraversiamo, connotato da indebolimenti
e derive oltranziste di per sé ossimore alla natura espressiva dell'arte che da
sempre induce e produce emancipazione. La collezione degli artisti italiani è
solo l'ennesima tappa che il museo (che in questa occasione presenta al
pubblico l'ampliamento degli spazi espositivi) propone al territorio. Lo scopo
non è quello di legittimare la presenza attraverso un'autoreferenzialità bensì
produrre una politica culturale che come precedentemente affermato proponga una
riflessione attraverso l'Arte che possa tradursi appunto in dibattito
culturale. L'eterogeneità dei linguaggi e dei medium utilizzati dagli artisti
che fanno parte della collezione è ancora una volta sinonimo della vivacità e
dell'esuberanza peculiare dell'arte. Non c'è un preciso comune denominatore che
accomuni le opere esposte, non è identificabile una filologia retorica che
accosti le forme espressive utilizzate ma è la varietà stessa dei linguaggi a
rappresentarne il valore ed il senso. Se il contemporaneo si offre a noi come
un confuso disorientamento esistenziale, ben vengano questi momenti di
ponderata meditazione; che la bellezza trionfi sulla rassegnazione”.
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