Questa sera a Milo “I Proscenici” di Giarre con “Giustizia di fimmina”, regia di Giovanna Musumeci.
XIX Premio Teatrale Nazionale “Angelo Musco” diretto da Mimì Scalia.
Questa sera a Milo
“I Proscenici” di Giarre con “Giustizia di fimmina”, regia di Giovanna
Musumeci.
Sotto i riflettori del Teatro
Lucio Dalla di Milo oggi 9 luglio alle ore 20.45 lo spettacolo dal
titolo “I Proscenici” di Giarre con “Giustizia di fimmina”, regia di Giovanna
Musumeci.
Sinossi
La commedia, ispirata liberamente a “Le donne al Parlamento” di
Aristofane, mette in scena le vicende di una città fortemente maschilista e
dove le donne, ormai oppresse e sofferenti, decidono di organizzare un tranello
ai loro uomini per prendere il potere. A tendere le fila, in realtà, è la
figura di Dike, dea della giustizia, la quale dimostra che, nonostante le donne
prendano il potere e mettano in un posto di subordinazione gli uomini, la
società continua a decadere e la città non prospera. Sarà solo la concordia tra
uomini e donne a risolvere la crisi della città.
Note di regia
Questa commedia nasce dal desiderio di rileggere, in chiave
contemporanea e ironica, Le donne al Parlamento di Aristofane, utilizzando
l’antico come specchio per riflettere sul presente. Il testo originale ci
fornisce una cornice brillante e provocatoria, che qui viene ampliata e
reimmaginata per indagare le dinamiche di potere tra i generi all’interno di
una società profondamente sbilanciata. In una città dominata da un maschilismo
radicato e ormai logoro, le donne, stanche di essere escluse, umiliate, marginalizzate,
decidono di ribellarsi. Ma la loro ribellione non è solo un atto politico: è un
gesto disperato, comico, paradossale, che svela quanto il potere, anche quando
cambia volto, resti un ingranaggio pericoloso se non viene ripensato alla
radice.
Al di sopra della vicenda umana, quasi come una forza invisibile ma
presente, si muove Dike, la dea della Giustizia. Non prende parte diretta alla
rivoluzione, né la guida: la osserva, la influenza, la attraversa. È lei a
offrire uno sguardo più ampio e disincantato sull’intero processo, rivelando
che il semplice ribaltamento del potere, da uomini a donne, non basta a
cambiare davvero le sorti della città. Nella nostra messinscena, Dike non è
solo un personaggio, ma una presenza quasi metateatrale, un’entità che
attraversa la scena e interviene nei momenti cruciali, osservando e
influenzando gli eventi come una coscienza collettiva. È lei a portare lo
sguardo lucido sulla vicenda, mostrando come l’inversione dei ruoli, da uomini
oppressori a donne dominatrici, non risolva la crisi sociale, ma la sposti, la
deforma, la perpetui sotto nuove forme.
La regia insiste volutamente su un linguaggio teatrale ibrido: da un
lato il comico farsesco, il travestimento, il ritmo acceso del teatro classico;
dall’altro una componente simbolica e astratta, che emerge attraverso il lavoro
fisico degli attori, le scene essenziali e un uso espressivo della luce e del
suono. I costumi, volutamente anacronistici, mischiano elementi antichi e
contemporanei per collocare la vicenda in un “tempo altro”, che è ieri, oggi e
domani. Questa commedia non propone soluzioni facili. Anzi, mette in
discussione l’idea stessa che esista un potere “giusto” se esercitato da una
sola parte. La vera svolta arriva solo nel finale, quando uomini e donne,
finalmente, decidono di collaborare, di ascoltarsi, di ricostruire insieme una
città possibile. In questo senso, Dike non rappresenta solo la giustizia, ma
anche la necessità di equilibrio, di dialogo, di una politica dell’incontro e
non della supremazia. Uno spettacolo che fa ridere, riflettere, e invita a
guardarsi allo specchio. Perché ogni città che vuole salvarsi, prima o poi,
deve fare i conti con la propria verità.
Personaggi
e interpreti (nella foto in allegato):
1.
Prassàgora - Agata
Emanuele
2.
Blèpiro - Giuseppe
Nicotra
3.
Mírrine - Alessandra
Torrisi
4.
Agata - Santina
D’Urso
5.
Gaia - Alice Rovella
6.
Crèmete - Ninni
Magrì
7.
Trigeo - Orazio
Maccarrone
8.
Dorotea - Marsia
Cassotta
9.
Ecuba - Josie Greco
10. Nicia - Ivano Belfiore
11. Callista – Elvira Torrisi
12. Segretario - Maurizio Calì
13. Dike - Francesca Lelli
14. Cleofe - Gabriella Musumeci
15. Licurgo – Ninni Magrì
16. Xenia - Agata Canino
17. Agro - Mario Gulisano
18. Selene - Viola Cavallaro
19. Athena - Clara Patti
20. Aura - Elisa Patti
Gli altri spettacoli teatrali in programma per la XIX edizione del Premio
Teatrale Nazionale “Angelo Musco”, fino al 12
luglio 2025, ore 20.45, al Teatro Lucio Dalla di Milo, sono i seguenti:
-
10/07/25 ore
20.45: Le fortune di Tofulu, regia di
Eugenio Patanè a cura della “Compagnia teatrale Ionica” di Riposto (CT);
-
11/07/25 ore
20.45: Il mistero misterioso, regia di Ernesto
Mangano, Maurizio Panasiti e Rodolfo Torrisi a cura del “Teatro delle Nevi” di Acireale
(CT).
Si registra grande attesa per la
serata di gala, “Milo Premia il Teatro”, che si terrà
tradizionalmente al Teatro Lucio Dalla di Milo, alle ore
20.45, sabato 12 luglio 2025.
“Consegneremo due Premi alla Sicilianità agli attori
Domenico Centamore e Lucia Sardo. Il Premio Cultura (a cura di Grazia Calanna)
quest’anno andrà all’avv. Renato Pennisi affermato poeta e scrittore,
organizzatore di eventi culturale come del “Premio di poesia Salvo Basso Città
di Scordia”. Novità di quest’anno il Premio Personalità – XIX Musco
(Assegnato dalla Direttrice del Premio e dagli Organizzatori alle personalità
di Milo che si sono distinte in vari ambiti (sociali, divulgativi, culturali…).
Non mancheranno, assegnati dalla giuria tecnica (composta da Gianfranco
Barbagallo, vicepresidente UILT Sicilia; Antonio Castro, attore e
regista; Giancarlo Scalia, regista, vicepresidente Associazione “Premio
Musco”; Alfio Zappalà, attore, direttore artistico di “Grappoli”,
rassegna di teatro, musica e danza al Teatro Lucio Dalla di Milo; Cristina
Di Pietro, studentessa al Conservatorio di Messina), i premi rivolti ai
migliori, attore e attrice, protagonisti, non protagonisti, migliore regia,
migliore compagnia e, lo storico, premio “Gradimento del Pubblico” che
verrà assegnato allo spettacolo che riscuoterà il maggiore apprezzamento da
parte degli spettatori, novità di quest’anno la possibilità di votare usando
un’apposita app o inquadrando, all’ingresso del Teatro, un QR Code. Altresì
non mancheranno momenti di spettacolo con i Bellamorea. Condurrà
la serata finale con Ruggero Sardo, entrambi saremo affiancati da Roberta Barbagallo e Cristina Di Pietro»,
dichiara Mimì Scalia, Direttore artistico del Premio.
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