Medici specialisti convenzionati: continua la protesta. Presentato esposto al Garante per la Concorrenza
Medici specialisti convenzionati:
continua la protesta. Presentato esposto al Garante per la Concorrenza
Il Cimest (Coordinamento Intersindacale della Medicina Specialistica
Territoriale), nella persona del Presidente, il dottore Salvatore Calvaruso, ha
presentato un esposto al Garante della Concorrenza e del Mercato riguardo la
concorrenza sleale tra le strutture pubbliche e quelle private accreditate.
"L'esposto - spiega il dottore Calvaruso - riguarda la
materia di concorrenza sleale tra le strutture pubbliche e le strutture private
accreditate operanti nell’ambito dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). In
particolare: le gravi disparità nella distribuzione delle risorse tra pubblico
e privato accreditato; la condizione di conflitto di interessi derivante dal
ruolo delle Aziende Sanitarie Provinciali (ASP) quali erogatori, pagatori e
controllori; la necessità di istituire un organismo terzo indipendente che
garantisca criteri uniformi di vigilanza e parità di trattamento tra
operatori".
Il Cimest, dunque, chiede all’Autorità di voler avviare le
opportune valutazioni e istruttorie al fine di tutelare la corretta
concorrenza, l’equità di trattamento tra gli erogatori di servizio pubblico e
il pieno rispetto dei diritti dei cittadini.
Premessa
Il Coordinamento Intersindacale della Medicina Specialistica Territoriale –
CIMEST, quale organismo rappresentativo delle strutture accreditate della
Regione Sicilia, ha sottoposto all’attenzione dell’Autorità Garante della
Concorrenza e del Mercato le gravi criticità che caratterizzano il sistema di
erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).
Nell’esposto presentato si evidenzia infatti una sistematica
disparità di trattamento tra gli erogatori pubblici a gestione pubblica,
e gli erogatori di servizio pubblico a gestione privata, entrambi accreditati
con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) per garantire i medesimi livelli di
assistenza.
Profili di distorsione concorrenziale
Requisiti di accreditamento diseguali
Il D.Lgs. 502/1992 e successive modifiche, nonché il D.Lgs.
229/1999, stabiliscono che tutti gli erogatori, pubblici e privati, debbano
rispettare requisiti strutturali, organizzativi e tecnologici uniformi. In
realtà, gli erogatori pubblici a gestione pubblica beneficiano costantemente di
deroghe su personale, strutture e qualità, mentre agli erogatori di servizio
pubblico a gestione privata tali requisiti sono imposti rigidamente, pena la
perdita dell’accreditamento. Ciò determina una palese asimmetria regolatoria a
favore del pubblico.
Ruolo conflittuale della pubblica amministrazione
L’Assessorato alla Salute concentra in sé i ruoli di Programmatore
del fabbisogno; Erogatore tramite le proprie strutture; Controllore delle
attività degli erogatori privati; - Pagatore del pubblico e del privato.Ne
deriva un evidente conflitto di interessi, poiché il pubblico è al tempo stesso
regolatore, controllore ed erogatore, mentre il privato è soggetto unicamente a
vincoli e verifiche.
Budget storico e cattiva programmazione
Il criterio del budget storico, introdotto e mantenuto
dall’Assessorato alla Salute, ha cristallizzato un sistema iniquo: risorse
distribuite al pubblico a prescindere dal volume e dalla tipologia delle
prestazioni effettivamente erogate; risorse progressivamente ridotte agli
erogatori di servizio pubblico a gestione privata, nonostante essi coprano
circa il 70% delle prestazioni LEA in Sicilia, incluse dialisi e radioterapia,
che sono prestazioni salva-vita e non dovrebbero essere sottoposte a tetti di
spesa.
Attualmente, a fronte di circa 1,3 miliardi di euro destinati alla
sanità specialistica, solo 480 milioni di euro vengono assegnati al privato
accreditato che eroga la maggior parte delle prestazioni, mentre circa 800
milioni restano in capo al pubblico che copre appena il 30% del fabbisogno.
Tale gestione dimostra l’assenza di una vera programmazione dei
fabbisogni sanitari, con una ripartizione distorta e discriminatoria delle
risorse.
Effetti sul sistema e sui cittadini
L’attuale assetto ha determinato il collasso del sistema di
erogazione dei LEA, con la conseguente formazione di liste d’attesa croniche,
lesive del diritto alla salute sancito dall’art. 32 Cost.
I cittadini, non potendo accedere tempestivamente alle cure,
subiscono un grave danno in termini di salute pubblica e di equità
assistenziale.
Viene meno il principio di parità di trattamento previsto
dall’art. 3 Cost. e dall’art. 8-quinquies del D.Lgs. 502/1992, che pongono
pubblico e privato sullo stesso piano giuridico nell’erogazione dei LEA.
Richiesta di intervento
Alla luce di quanto sopra, il Coordinamento CIMEST chiede all’Autorità Garante
della Concorrenza e del Mercato di:
1. Accertare l’esistenza di pratiche discriminatorie e di una concorrenza
sleale tra erogatori pubblici e privati nella Regione Sicilia;
2. Riconoscere la responsabilità dell’Assessorato alla Salute
nella perpetuazione di un sistema di allocazione fondato sul budget storico,
inidoneo a garantire efficienza e trasparenza;
3. Promuovere la creazione di un organo terzo di controllo,
indipendente da funzioni di erogazione, programmazione e pagamento, con il
compito esclusivo di vigilare sul rispetto delle regole da parte di tutti gli
erogatori;
4. Suggerire misure correttive volte ad uniformare criteri di
accreditamento, requisiti e regole economiche tra pubblico e privato, al fine
di garantire una reale parità di condizioni e una più equa distribuzione delle
risorse.5. CIMEST chiede alla SV un incontro urgente al fine di poter esporre
la problematica e depositare esposto con relativa documentazione di support.
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