FESTA DELL’ALBERO, CANCELLARE IL DEGRADO ATTRAVERSO LA BELLEZZA
Domenica 19 novembre 2017 ore 10, “Le Rocce” Capo Mazzarò (Taormina, ME)
FESTA DELL’ALBERO, CANCELLARE IL
DEGRADO ATTRAVERSO LA BELLEZZA
Il Gruppo “Salviamo i Boschi” e la Fondazione Fiumara d’Arte
insieme per una giornata di Bellezza
insieme per una giornata di Bellezza
Si invitano gli amici
della natura, muniti di pettorina, cappellini, guanti
e sacco dell’immondizia,
a partecipare alla Giornata dell’Albero. Durante l’evento gli studenti dell’I.C.
Alcide De Gasperi di Aci San Antonio (CT) piantumeranno degli alberelli
Le
Rocce è uno dei luoghi più suggestivi di Taormina, dimenticato per oltre 50
anni e concesso in comodato d’uso per 99 anni dalla Città Metropolitana di Messina alla Fondazione
Antonio Presti - Fiumara d’Arte.
Oscurato da
una politica cieca che lo ha fatto diventare emblema di spreco e di degrado,
frutto di una responsabilità collettiva di
dimenticanza e indolenza, il complesso Le
Rocce rinascerà in nome della politica della bellezza, che
vede nell’arte e nella riqualificazione del paesaggio la via per riconsegnare
al pubblico quel luogo per troppo tempo negato. Il progetto della Fondazione
Fiumara d’Arte prevede la creazione di percorsi artistici, culturali, turistici
e ambientali, in sinergia con i Comuni del comprensorio. Questa famosa spina di verde che si affaccia sul mare,
negli anni Cinquanta sarebbe dovuta diventare un marchio turistico di qualità
per Taormina: è trascorso mezzo secolo e questo splendido paradiso tra
cielo e terra non è altro che un sito abbandonato. In occasione della Giornata
dell’Albero, verrà fatta una pulizia straordinaria del sito e verranno piantati
alberi come simbolo di rinascita. Presenti in prima linea scuole e
associazioni - guidati dal dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo
“Alcide De Gasperi” di Aci San Antonio prof.ssa Silvana di Bella -
la prof.ssa Valeria Aloi e una rappresentanza di alunni, il presidente del
CAI di Acireale Paolo Falsaperla e il presidente del Katane Diving Club Fabio
Lombardo. Si ringraziano il vivaio Quattrocchi
di Mascalucia ed il Vivaio Leotta di
Acireale per aver offerto gli alberelli che verranno piantumati.
«Questa finestra che si
affaccia sull’infinito – dichiara Antonio
Presti – paradossalmente non si è fatta toccare per consegnarsi alla
speculazione e al malaffare, si è difesa da intere generazioni, e noi la
vorremmo riconsegnare a chi non ha potuto amare e condividere la bellezza di
questo giardino incantato e a coloro che presto potranno finalmente scorgerla.
E questo grazie all’impegno etico e sociale di tutti quelli che lavoreranno e
mi aiuteranno per riconsegnarla alla collettività nella sua integrità morale».
Presti sottolinea
l’importanza di una sinergia di gruppo tra le scuole, le associazioni e la Fondazione Fiumara d’Arte,
una proposta culturale a scala
territoriale che non vuole coinvolgere solo il sito Le Rocce
ma anche i paesi del litorale ionico, della Valle dell’Alcantara, della Valle
d’Agrò e del Parco dell’Etna: una rete che possa migliorare lo sviluppo del territorio. «Le Rocce –
ribadisce Presti – costituisce un punto di partenza e volano turistico per
avviare un concreto processo di crescita e sviluppo di tutti i comuni della
fascia Ionica». La Fondazione Fiumara d’Arte è pertanto aperta ad eventi
artistici/culturali proposti dal mondo dell’associazionismo, della scuola, dell’università,
delle Proloco, delle istituzioni. Si invitano pertanto gli interessati a
contattare la Fondazione per stabilire il nuovo calendario eventi che partirà
da marzo 2018 (info@fondazionefiumaradarte.org).
Il futuro del complesso Le Rocce immaginato dal
mecenate, avrà un carattere collettivo,
spirituale e visionario, in linea con molti dei suoi interventi
e delle manifestazioni dell’ultimo trentennio nell’Isola (il parco Fiumara
d’Arte, il museo-albergo Atelier sul Mare, la Porta della Bellezza, Il treno
dei poeti, G37 Summit della poesia). Le Rocce diventeranno un villaggio turistico dove ogni cottage sarà affidata a un creativo
(artista-architetto-designer-ingegnere) tramite un bando di concorso, che sarà
pubblicato a breve, attraverso comunicato stampa, che stabilirà
funzioni, forma e aspetto delle singole aree. «La grande
sfida di Antonio Presti di fare rivivere questo straordinario sito - afferma il
dott. Giuseppe Receputo fondatore del gruppo Salviamo i boschi – è stata accolta dal nostro gruppo con grande
entusiasmo che vogliamo condividere con tutti gli amanti della Bellezza
che vorranno sostenere l’iniziativa. Pertanto invito tutti gli interessati a
portare guanti da giardinaggio e sacchi per contenere i rifiuti trovati lungo
il promontorio. Alla fine dell’evento condivideremo insieme il pranzo a sacco. Il
gruppo Salviamo i boschi ha il solo
scopo di salvare quello che abbiamo ereditato dalle generazioni passate. Noi
siamo ospiti in questo luogo meraviglioso che è la Terra, lo dobbiamo
preservare e lasciare migliore alle generazioni future».
La Festa dell'albero
è una delle più antiche cerimonie nate in ambito forestale e
rappresenta la celebrazione che meglio dimostra, come il culto e il
rispetto della natura affermino il progresso civile, sociale, ecologico ed
economico di un popolo. Fin dai tempi più antichi, all'Albero e ai boschi
veniva attribuita una grande importanza, e già nella primissima epoca romana
gli alberi erano classificati in olimpici, monumentali, eroici, ferali, felici,
infausti; i boschi erano suddivisi in sacri, divinizzanti e profani. Si può
dire che i Romani, con le loro usanze ed i loro culti precorsero l'odierna
festa degli alberi; questi erano tutelati e conservati anche per motivi legati
alla religione ed era consuetudine consacrare i boschi al culto delle
divinità dell'epoca. Con l'esempio di pubbliche piantagioni si volle poi
insinuare nel popolo l'importanza della coltivazione degli alberi, imitando
peraltro le usanze ancora più antiche dei greci e dei popoli orientali, presso
i quali erano già diffuse la pratica dell'arboricoltura e dell'impianto di
boschi. In epoca moderna la necessità di educare al rispetto ed all'amore degli
alberi anche attraverso una celebrazione si concretizzò per la prima volta in
alcuni stati del Nord America intorno alla seconda metà dell'Ottocento
quando, in conseguenza di spaventose inondazioni, larga parte del
territorio fu colpita da disastrosi disboscamenti. Per questo motivo, nel 1872,
il Governatore dello Stato del Nebraska, Sterling Morton, pensò di
dedicare un giorno all'anno alla piantagione di alberi per creare una coscienza
ecologica nella popolazione e per accrescere, così, anche il patrimonio
forestale del proprio paese. Quel giorno fu chiamato Arbor day e la sua
risonanza giunse anche in Europa dove trovò molti estimatori che diffusero
l'iniziativa. In Italia la prima Festa dell'albero fu celebrata nel 1898 per
iniziativa dello statista Guido Baccelli, allora ministro della Pubblica
Istruzione. Nella legge forestale del 1923, essa fu istituzionalizzata
nell'art. 104 che recita: "È istituita la Festa degli alberi. Essa sarà
celebrata ogni anno nelle forme che saranno stabilite di accordo fra i ministri
dell'Economia Nazionale e dell'Istruzione Pubblica" con lo scopo di
infondere nei giovani il rispetto e l'amore per la natura e per la difesa
degli alberi. Nel 1951 una circolare del ministero dell'Agricoltura e delle
Foreste stabiliva che la "Festa degli alberi" si dovesse
svolgere il 21 novembre di ogni anno, con possibilità di differire tale data al
21 marzo nei comuni di alta montagna. La "Festa degli Alberi, oggi,
mantiene inalterato il valore delle sue finalità istitutive che sono ancor più
attuali di un secolo fa e rappresenta un importante strumento per creare una
sana coscienza ecologica nelle generazioni future che si troveranno ad
affrontare problemi ed emergenze ambientali sempre nuovi e su scala globale.
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