Abitare il silenzio da domani al 19 maggio alla Biblioteca BELLINI Catania (ingresso libero) il II Festival dell’autobiografia
Abitare
il silenzio
II Festival dell’autobiografia tra esplorazione del sé e memoria dei luoghi
17-18-19
maggio Biblioteca BELLINI Catania (ingresso libero)
S’intitola
Abitare il silenzio è la seconda, unica in Sicilia, edizione del Festival
dell’autobiografia tra esplorazione del sé e memoria dei luoghi, ideato e
diretto da Lucia Caruso, organizzato, insieme, dalle associazioni L'Albero
Filosofico (Catania) e Terre perse per ritrovarsi (Venezia) con il
patrocino del Comune di Catania.
Moderati dalla
giornalista Grazia Calanna, interverranno, con anche gli organizzatori Lucia Caruso e
Alessandro Doria,
Maria Liberti, Federica Marcucci, Alessio Muratore, Francesco Farinella,
Massimo Vittorio, Novella Primo, Rosalba Galvagno, Duccio Demetrio (ospite
d’onore, presente con Lectio e laboratorio di scrittura) e Daniela Bellavia.
Per la prima volta, da un’idea di
Lucia Caruso, da segnalare, il “Silent reding party”, un’ora con un
libero e senza telefono. Lettori “silenziosi” potranno partecipare portando il
proprio libro preferito, un tappetino o un cuscino; si dovrà spegnere il
cellulare, volendo condividere la propria lettura tra un benvenuto di rito, una
brioche e un caffè.
LA VITA COME
NARRAZIONE TRA SILENZI E SCRITTURE: “Caro silenzio, aiutami a non parlare di
te, aiutami ad abitarti”, scrive Chandra Livia Candiani, ne “Il silenzio è cosa
viva”. E se ci chiediamo perché il silenzio è cosa viva possiamo sviluppare una
riflessione su come esso non significhi tacere, ma è stare in compagnia “di
qualcosa di tenero e avvolgente”, è tendere una mano tra le parole e l’assenza.
Il silenzio non come un vuoto nulla, non come assenza di rumore, bensì luogo in
cui realizzare un’originaria narrazione di sé, per cogliere quel colloquio
interiore che ognuno di noi intrattiene con le voci e i silenzi della propria
anima, stando dentro noi stessi, consapevolmente. Il silenzio come forma
vivente di meditazione e bellezza, come cura, come ricerca della verità, stato
di grazia. I silenzi parlano, urlano, e rimangono inevitabilmente “una forma di
parola” nei paesaggi fuori e dentro di noi.
«Per questa seconda edizione del Festival
abbiamo scelto di narrarci attraverso il tema del Silenzio. Ma cosa ci consente
di costruirci un’identità e di trovare un posto nel mondo? E’ la narrazione ed
è proprio da questa premessa che emerge la necessità di valutare l’importanza
della scrittura autobiografia che diventa così un potente mezzo di
auto-guarigione, di presa in carico della propria storia, di ampliata
consapevolezza delle proprie ferite e della possibilità di guardare al proprio
passato da un altro punto di vista, stabilendo un distanziamento emotivo e
filosofico dagli eventi traumatici, che permette di poter maggiormente
convivere con il proprio presente,
rafforzando la propria capacità di reagire ad un passato debilitante che
inibisce il proprio progetto di
vita. Come sostiene F. Cambi:
“l’autobiografia è, allora, processo formativo, esperienza di formazione,
modellizzazione «rieducativa» di sé, coltivazione narcisistica, esercizio
letterario ecc. Ma è soprattutto iter formativo. Un viaggio nel sé, per sé, per
darsi forma” […]. L’autobiografia cambia il soggetto. Lo rimette a fuoco in
modo nuovo. Ne sposta il baricentro, l’immagine, il senso. Il ricorso sempre
più frequente a tali approcci è dovuto in prima istanza al fatto che i metodi
autobiografici, sollecitando a riflettere e ripercorrere la propria vita,
raccontata o scritta attraverso la voce dei singoli protagonisti, è dovuto non
soltanto alla legittimazione della loro utilità quale metodi di ricerca
scientifica, ma anche per la loro funzione educativa, terapeutica, rieducativa,
autoeducativa e di auto-orientamento, aprendo altresì alla prospettiva del
lifelong learning. Il soggetto che narra, infatti, ricostruisce gli episodi
della sua vita dotandola di senso. È un soggetto capace di porsi interrogativi,
di scrutare dentro di sé e di trovare/costruire la propria identità. È
terapeutica, perché permette di prendersi cura soprattutto nei momenti
difficili, ed è educativa e formativa perché raccontando le nostre esperienze
conosciamo meglio noi stessi rafforzando altresì le capacità metacognitive e di
auto-orientamento, dotando di significati sempre più ampi le nostre
azioni. Attraverso la scrittura
autobiografica l’individuo non solo ha la capacità di rivedersi, ma cosa ancora
più importante ha la possibilità di riprogettarsi e di recuperare le
potenzialità residue insite in ognuno di noi, nonostante tutto», dichiara Lucia Caruso, Presidente
dell’Ass. L’Albero Filosofico.
Ricchissimo
il programma (che riportiamo sotto in sintesi, interamente
illustrato nella locandina allegata e all’interno del sito www.alberofilosofico.it alla voce EVENTI)
animato dalla presenza di illustri ospiti con i quali si potranno fare e approfondire
esperienze di conoscenza e ascolto.
***
ABITARE IL SILENZIO
FESTIVAL dell’autobiografia tra esplorazione del sé e memoria
dei luoghi
17-18-19 Maggio 2024
SECONDA EDIZIONE
BIBLIOTECA BELLINI, via A. di Sangiuliano 307
– CATANIA
INGRESSO LIBERO
IDEATRICE E DIRETTRICE DEL FESTIVAL
LUCIA CARUSO
MODERATRICE E ADDETTO STAMPA GRAZIA CALANNA
PROGRAMMA
Moderati dalla giornalista Grazia Calanna, interverranno, con anche gli organizzatori Lucia Caruso e Alessandro Doria, Maria Liberti, Federica Marcucci, Alessio Muratore, Francesco Farinella, Massimo Vittorio, Novella Primo, Rosalba Galvagno, Duccio Demetrio (ospite d’onore, presente con Lectio e laboratorio di scrittura) e Daniela Bellavia.
VENERDI 17 MAGGIO
h
9,30 SALUTI E APERTURA DEI
LAVORI
L’AUTOBIOGRAFIA COME “CURA SUI” con
Lucia Caruso, Alessandro Doria
Presidenti delle
Associazioni L’ Albero Filosofico e Terre perse per ritrovarsi
h 10,30 SILENT READING PARTY, UN’ORA CON UN
LIBRO E SENZA TELEFONO
A cura dei formatori
autobiografici dell’Albero Filosofico e Terreperseperritrovarsi
h
12,00 NARRARSI NEI LUOGHI DELLA
CURA con Federica Marcucci, Alessio Muratore
AUTOBIOGRAFIA
E MEMORIA FAMILIARE
h
13,00 PAUSA PRANZO
h
15,00 SCRIVERE NELL’ABBANDONO
con Alessandro Doria
h
15,30 IL SILENZIO E LA SCRITTURA
con Maria Liberti
h
16,00 UNA MADELEINE TRA IL TEMPO
CHE FUGGE E IL TEMPO DELLE PROFONDITA’ con Francesco Farinella
h
17,00 LA SAGGEZZA DEL SILENZIO:
una lettura orteghiana con Massimo Vittorio
SABATO 18 MAGGIO
h
9,30 “SOLO IL SILENZIO VIVE”
Cartografie della memoria nelle
scrittrici Romano, Spaziani, Anedda con Novella Primo
h
10,30 AUTOBIOGRAFIA E
PSICOANALISI:
Il caso Goliarda Sapienza con
Rosalba Galvagno
h 11,30 IL
TEMPO INTERIORE DI BERGSON con Francesco Farinella
h
13,00 PAUSA PRANZO
h
15,00 NEL SILENZIO DEGLI ADDII Lectio
e laboratorio di scrittura con Duccio Demetrio
DOMENICA 19 MAGGIO
h 9,30
AUTOBIOGRAFIA DI UN CORPO Il mio corpo è la mia casa con Daniela
Bellavia
h
10,30 “AD UN TRATTO IL RICORDO M’È
APPARSO”
Autobiografia e memoria
involontaria, “Le scritture del desiderio”, laboratorio esperienziale con L.
Caruso, F. Farinella.
h
12,30 CHIUSURA DEI LAVORI
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