lunedì 30 ottobre 2023

Premio B. Andò, terza conferenza "Il Mezzogiorno senza meridionalismo"

 



Premio B.Andò, si è svolta al Liceo Scientifico Leonardo la terza conferenza "Il Mezzogiorno senza Meridionalismo"

 

Nell’aula magna del Liceo Scientifico Leonardo si è svolta la terza conferenza del Premio B. Andò in cui si è affrontato  un tema di carattere storico sempre di grande attualità"Il Mezzogiorno senza Meridionalismo".

L’incontro trae origine da un famoso saggio di Giuseppe Giarrizzo del 1992 che aveva appunto il medesimo titolo della conferenza odierna. Dopo i saluti della Dirigente Scolastica Tiziana D’Anna , si sono alternati al microfono i  vari relatori a cominciare da Roberto Tufano, coordinatore della conferenza e Presidente della Commissione Giudicatrice del Premio,  il quale ha spiegato “le ragioni di un rilancio della ricerca storiografica sul meridionalismo,indebolitasi sul piano culturale con la fine dell’intervento straordinario nel Mezzogiorno mentre invece oggi più che mai serve una rivitalizzazione del pensiero meridionalista per fornire una nuova progettualità allo sviluppo del Sud”. Dopo ha svolto una qualificata relazione Lea D'Antone,  Ordinario di Storia contemporanea all’Università “La Sapienza” di Roma, la quale ha sottolineato che parlare di mezzogiorno senza meridionalismo significa “studiare bene il Sud nella sua realtà e fuori dalla ‘gabbia ideologica’ in cui è stata costretto a lungo da un certo meridionalismo che ha guardato al Mezzogiorno solo come luogo  di ‘problematicità’ e sottosviluppo economico, come area di arretratezza  sociale e culturale, di mafiosità e corruzione, incapace di fornire classe dirigente”. “In un mezzogiorno non uniforme c’è stata invece una forte partecipazione -ha continuato Lea D’Antone- delle regioni del Sud a tutti i fenomeni nazionali, culturali, politici ed economici innovativi. Il mezzogiorno è stato sempre un pezzo di mondo e ,soprattutto, non è stato mai uniforme ma estremamente differenziato”. “Non deve essere raccontato come questione ma come un’area con i suoi problemi reali ma anche con grandi risorse e opportunità, in modo particolare la Sicilia”.

Oreste Massari, Ordinario e Politologo, non ha potuto partecipare all’incontro e al suo posto ha fornito il suo contributo Salvo Andò,Presidente dell’Associazione ODIMED, il quale ha  detto che  ‘Il mezzogiorno senza meridionalismo’ “è stata una sconfitta perché dimostra che le classi dirigenti non sono state in grado di appropriarsi di una grande eredità storico e culturale qual è quello del pensiero meridionalista,eredità e tradizione che è stata fondamentale per il processo democratico del Paese”. Sul fatto se è possibile rilanciare il mezzogiorno con un nuovo pensiero meridionalista l’ex ministro ha soggiunto che “occorre un meridionalismo ripensato tenuto conto che delle politiche di coesione adesso si occupa l’Europa, bisogna fare i conti con l’U.e, però credo che le Regioni meridionali possono fare la loro parte cercando di fare massa critica,cosa che non riescono a fare attraverso  la Conferenza delle regioni”.

Andrea Piraino, Ordinario di Diritto Pubblico Università di Palermo, ha affermato che “il Mezzogiorno ancora oggi non ha una sua identità culturale, politica, sociale ed economica, purtroppo ancora oggi è soltanto un’entità geografica. Nessuno sembra più occuparsi del Mezzogiorno,compresi chi ci abita in quanto trascuriamo di agire in una maniera che sia adeguata ad un realtà che, comparata al resto del Paese, necessita di interventi molti radicali di cambiamento”. “I fondi del PNRR in Sicilia devono esserci restituiti -ha continuato Piraino- mentre adesso sono stati stornati quasi 15 miliardi che complessivamente erano stati assegnati al mezzogiorno. E dopo dobbiamo essere attrezzati dal punto di vista dell’organizzazione tecnica, della capacità di realizzazione e di spesa dei vari progetti, proprio in molti casi addirittura  mancano i progetti stessi e in buona sostanza manca una vera struttura in grado di perseguire gli obiettivi e,quindi, sarà tutto molto difficile e complicato”. “Poi nel timore di non riuscire a spendere i fondi dell’U.e. e di doverli restituire ,vengono fatte o annunciate delle scelte di dirottare le risorse finanziarie assegnate alla Regione Sicilia come quelli del Ponte sullo Stretto che invece dovrebbe essere realizzato con finanziamenti nazionali” ha concluso Andrea Piraino. Alla fine sono state poste dagli studenti varie domande  ai relatori intervenuti.

In questa occasione è stato annunciato che la Fondazione Nuovo Mezzogiorno ha in progetto nei prossimi mesi di somministrare un Format di Educazione Civica.

 

 

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