"E Palcoscenico sia!" inizio in grande stile con “La Centona e Cose di Catania”, regia di Maria Rita Leotta
Stagione teatrale
“E Palcoscenico Sia!”. Il sipario si apre in grande stile su “La Centona e Cose
di Catania” di Nino
Martoglio, per la regia di Maria Rita Leotta.
E
Palcoscenico Sia! Dopo la conferenza stampa di presentazione che ha
illustrato un progetto fresco ed ambizioso che mette al centro una sicilianità
contemporanea, la stagione teatrale 2023- 2024 del Multisala Macherione di Fiumefreddo
di Sicilia si apre con un grande ed imperdibile spettacolo: "La Centona e Cose di Catania"
di Nino Martoglio, in programma oggi, 21 ottobre, alle 20:45,
al Multisala Macherione. Ultimi
posti disponibili per quello che si conferma un riuscito esperimento, che ha
del coraggio, messo in cantiere dai titolari del Multisala Macherione, Domenico
Barbera e Loredana Vecchio. Un progetto che vuole rendere il Teatro accessibile
a tutti, grazie ad un abbonamento di
quattro spettacoli ad un costo minimo. Un prezzo lancio fatto solo per dare
la possibilità a tutti i cittadini di Fiumefreddo e paesi limitrofi di poter
assistere a spettacoli teatrali di livello. I coniugi titolari del Macherione
si riconfermano dei mecenati, capaci di comprendere il grande valore di questa
operazione culturale, fiduciosi che saranno in tanti coloro i quali sapranno coglierne
l’utilità sociale.
Quattro spettacoli che, da sabato 21 ottobre 2023 fino a sabato 13 gennaio 2024, regaleranno al pubblico un'offerta variegata, che spazia dal monologo al teatro dialettale, dalla storia del teatro, con Martoglio, alla tradizione cantastoriale. Quattro spettacoli dalle anime diverse che sapranno coinvolgere ed appassionare gli spettatori.
Il primo spettacolo, in programma questo sabato, 21 ottobre, alle
20:45, è quello con Maria Rita
Leotta in "La Centona e Cose di
Catania" di Nino Martoglio,
un classico che Maria Rita Leotta interpreta, personalizzandolo con i suoi
colori.
Uno spettacolo di grande spessore in cui l’interprete crede
molto ed in cui si è ampiamente spesa.
“Come il Teatro dev’essere consegnato alle persone di ogni giorno,
al pubblico più vero, Martoglio va rivalutato e riproposto. – dichiara Maria Rita Leotta - Pirandello si
consultava spesso con Nino Martoglio che, anzi, ha iniziato prima ma viene
snobbato perché considerato autore popolare. A differenza di Pirandello, che ha
guardato lontano, Martoglio si è rifiutato di scrivere in italiano ma ha
parlato di politica e società. Il suo giornale “D’Artagnan” era un settimanale
satirico e politico. La sua satira è politica e parla di uno spaccato della
Catania di fine ‘900, dei suoi quartieri, della Civìta, suo cuore pulsante, di
realtà, società e poesia. E quel dialetto che usa è, oggi, patrimonio
dell’Unesco. Inoltre sapeva arrivare al pubblico anche grazie alla mimica, a
quella espressività unica.” – conclude la regista.
“Centona”, che
nella parlata popolare catanese dell’epoca significava “Confusione”, è la raccolta completa di tutte le poesie di Nino
Martoglio, pubblicata per la prima volta a Catania all’inizio del 1900
dall’editore Cav. Niccolò Giannotta.
Luigi Pirandello scrive nella prefazione: “Nino Martoglio è tutta la sua Sicilia, che ama e che odia, che ride e
gioca e piange e si dispera, con gli accenti e coi modi che in “Centona” sono
espressi per sempre, incomparabilmente."
L’opera è una raccolta dell’umanità dell’epoca: l’innocenza
dei ragazzini al primo amore, i quartieri popolari con i “curtigghiarisimi” e i “mbriachi
scienti”, l’amore e le cose della vita della Catania di fine ottocento/inizi
novecento.
Uno spaccato di storia e un testamento prezioso del tesoro che
ogni terra dovrebbe custodire gelosamente e tramandare: la lingua siciliana dei
nostri avi.
In questa versione teatrale sono stati selezionati i pezzi più
rappresentativi dell’opera: “La criata sparrittera”, “La Testimunianza”, “L’Amuri”,
“Lapardera”, “Lu Suli e la Luna”, “A forficia”, “Caino e Abeli”, “Li patruni
taliani e la Baria Catanisi”, “Curtigghiarisimi”, “L’Omu secunnu la teoria
Darwiniana”, “Nica”, “Chiaccu di furca”, “L’amicu fidatu”, “Cummattimentu di
Orlandu e Rinaldu”, “Parabula furmicula”, ed altri testi ancora. Alcuni di
questi testi sono stati sapientemente musicati dal Maestro Alessandro Cavalieri che, come sempre, dimostra il suo
genio creativo e il suo gusto raffinato nel comporre le musiche originali per: “Li
mé sunetti”, “Partennu pri mari”, “Li Salaredda”, “Onomasticu”, “La atta e la
fimmina”.
E non solo!
Sono stati inseriti anche alcuni testi della “seconda centona”
di Martoglio, “Cose di Catania”, la
raccolta di versi precedentemente pubblicati nel periodico satirico “D’Artagnan”, come detto, il giornale satirico
diretto e curato dallo stesso Nino Martoglio.
Da questa seconda raccolta, sono stati inseriti nello
spettacolo di Maria Rita Leotta: “Favula Siciliana” e “L’Omu”, ed è stata musicata
“Timpesta”, come preludio a “Nica”.
Dalle comiche situazioni delle “curtigghiare” e degli “m’briachi
scienti”, alla drammaticità di “Tistimunianza” e “Nica”; dalla saggezza di “L’amicu
fidatu”, all’esilarante “Cummattimentu di Orlandu e Rinaldu”. Il tutto
inframmezzato dalle musiche originali del Maestro Cavalieri, create
esclusivamente per questo spettacolo.
Uno spettacolo che è davvero per tutti. Per i “non più
giovani” (che di certo ricorderanno con nostalgia i tempi in cui la Centona veniva
persino studiata a scuola) perché ripercorrano atmosfere del passato e soprattutto
per i giovani, affinché conoscano costumi, tradizioni e un linguaggio ormai
quasi dimenticato, prezioso patrimonio della nostra cultura, che deve
assolutamente essere recuperato e tramandato. Perché la cultura sta nelle
nostre radici, nella nostra storia.
Insomma, uno spettacolo nuovo, originale, che vuole raccontare
uno stralcio di storia della Sicilia nelle sue caratteristiche più intrinseche.
E’ una vera e propria operazione culturale quella messa in
atto dalla regista, attrice e sceneggiatrice, Maria Rita Leotta. Fermamente
convinta che non possa esistere innovazione senza passato, senza radici
profonde che consentano di cambiare, evolversi, senza morire, la nota
professionista giarrese, sceglie di donare a Fiumefreddo una prova di teatro
contemporaneo costruito sulle fondamenta solide di Nino Martoglio, artista
snobbato e sottovalutato da alcuni intellettuali che non ne capirono il genio.
Maria Rita Leotta, con
l’esperienza e l’incredibile duttilità che la contraddistinguono, mette in
scena uno spettacolo unico, variopinto e dalle molteplici voci e anime. Più di venticinque personaggi portati sul
palcoscenico da un’unica grande interprete del nostro Tempo: Maria Rita Leotta.
Un’artista che ha i piedi saldi al suolo della contemporaneità ma che si è
costruita con uno studio durato una vita, uno studio del passato, delle nostre
radici, dei tanti generi che rendono il teatro specchio della realtà.
Attraverso questo spettacolo, Maria Rita Leotta, vuol lanciare un messaggio
forte ai pressappochisti ed a coloro i quali ritengono il teatro in lingua
siciliana “teatro di piazza” in un’accezione dispregiativa ed intrisa di
pregiudizi. La lingua siciliana, riconosciuta dall’Unesco lingua regionale, è
composta da tanti dialetti e influenze linguistiche che ne ampliano l’universo
di significati ed espressività. E’ parte integrante delle nostre origini, della
nostra storia, del nostro DNA e bisognerebbe andarne fieri. Il teatro
dialettale siciliano va riletto in chiave contemporanea e custodito in quanto
scrigno di significato e valori, di bellezza (anche onomatopeica) di metafore
ed insegnamenti e deve scrollarsi di dosso l’ignoranza becera dei pregiudizi
che lo vorrebbero relegare a teatro di serie B.
Gli autori siciliani meritano una scena che sia alla loro
altezza, meritano interpreti di spessore come la rara Maria Rita Leotta,
meritano un pubblico attento e rispettoso, scevro da pregiudizi, meritano
quegli applausi che, in parte, gli sono stati negati da alcune cerchie.
Allora… E palcoscenico
sia! sabato 21 ottobre, alle 20:45, con “La Centona e Cose di Catania” di Nino Martoglio, diretto ed interpretato da Maria Rita Leotta.
Vi aspettiamo a
Teatro…dove “[…]tutto è finto ma niente è falso”.
Maria Rita Leotta
Maria Rita Leotta
ha studiato presso la scuola di Teatro Contemporaneo GESTI di Guglielmo Ferro, conseguendo l'attestato
di attrice e regista e presso la scuola di recitazione TEATRO DEGLI SPECCHI
conseguendo l'attestato di attrice.
Ha lavorato come
assistente alla regia di Guglielmo Ferro e Federico Magnano San Lio in:
LA SCUOLA DELLE
MOGLI con Enrico Guarneri, regia Guglielmo Ferro;
I MAFIOSI DELLA
VICARIA con Agostino Zumbo, Lino De Motta, Bruno Torrisi, regia Guglielmo
Ferro;
MOUDE con Ida
Carrara ed Eliana Rigano, regia Emanuela Pistone;
L'ULTIMO CLIENTE
con Mariella Lo Giudice e Sebastiano Tringali, regia Federico Magnano San Lio;
SCUPA con Pippo
Pattavina, Carmen Consoli, Angelo Tosto, regia Guglielmo Ferro;
LA CHIAVE
DELL'ASCENSORE con Ida Carrara, regia Guglielmo Ferro;
ASPETTANDO GODOT
con Rosario Minardi, Agostino Zumbo, Lino De Motta, regia Guglielmo Ferro;
PARTONO I
BASTIMENTI con Turi Giordano, Bruno Torrisi, Gigliola Reina, Agostino Zumbo,
regia Federico Magnano San Lio;
LE METAMORFOSI di
Ovidio, con Ida Carrara, regia Federico Magnano San Lio, Guglielmo Ferro,
Emanuela Pistone.
Ha lavorato inoltre
diverse compagnie teatrali catanesi e collabora da diversi anni con la
Compagnia Teatrale Jonica di Riposto dove ha diretto numerosi lavori.
Ha ideato la messa
in scena originale di diversi lavori come ANDY E NORMAN (al femminile) e MARIA
ALLA CRUCI con Berta Ceglie e Rosario Minardi
(che tutt'oggi viene messo in scena con
l'interpretazione della stessa Maria Rita Leotta).
Ha recitato come
solista autodirigendosi in INAUGURAZIONE di Rosso Di San Secondo e CENTONA di Martoglio (con l'esclusiva originale
interpretazione del testo a memoria);
Ha lavorato come
attrice in numerosi lavori, tra i più recenti U CONTRA per la Regia di Angelo
Tosto ricevendo diversi premi come “MIGLIOR ATTRICE” per il ruolo di
co-protagonista; MASTRO DON GESUALDO regia Rosario Minardi con Vitalba Andrea,
Andrea Tidona, Gaetano Aronica.
Tra i lavori più
apprezzati: Sciura di Lucia Brischetto messo in scena nel marzo 2013 presso il
teatro REX di Giarre riscuotendo enormi consensi del pubblico.
Ha frequentato i
laboratori ZELIG nell'area Sicilia ed è stata la sola selezionata per
l'esibizione dei propri testi originali a Milano presso la sede ZELIG ufficiale
diretta da Gino e Michele.
E' autrice di
numerosi testi teatrali presso la sez. DOR della SIAE di Roma. Ha approfondito
gli studi di scrittura creativa e regia con stage a selezione con Lina
Wertmuller.
Attualmente lavora
come attrice, regista e autrice, realizzando lavori a sfondo sociale in
autoproduzione, trattando temi sociali come il femminicidio, l’omofobia, la
mafia, diritti dei bambini, il bullismo.
Ha portato in scena
MISTERO BUFFO di Dario Fo e Franca Rame, autorizzato dallo stesso Dario Fo dopo
aver visionato il video/provino dell'attrice; lo stesso per COPPIA APERTA QUASI
SPALANCATA di Dario Fo e Franca Rame, e
LA FINE DEL MONDO di Dario Fo, entrambe diretti e interpretati dalla stessa
Maria Rita Leotta.
Interprete di LO
STUPRO di Franca Rame, ha ricevuto numerosi consensi da ogni pubblico al quale
lo ha esibito.
Nel 2014 ha
scritto, diretto e interpretato "UCCISE DAL SILENZIO" storie
realmente accadute rilevate dalla cronaca di episodi sul femminicidio, che ha
debuttato il 25 Novembre 2014 a Riposto (CT)
patrocinato dallo stesso Comune di Riposto, e che ha esibito in diverse
scuole ottenendo il consenso, la partecipazione e la sensibilizzazione del
giovane pubblico.
Nel 2015 ha
scritto, diretto e interpretato lo spettacolo LA REGOLA, che affronta il tema
sociale dell'omofobia e delle persecuzioni naziste a raffronto con le
persecuzioni che attualmente vengono effettuate in molti Paesi stranieri.
Nel Marzo 2016 ha
ideato, diretto e interpretato lo spettacolo TUTTI MASCHI TRANNE ME , dove si è
messa alla prova cimentandosi in ruoli esclusivamente maschili (GASTONE di
Petrolini, LA LIVELLA di Totò, LA MACCHINA DA SCRIVERE di Jerry Lewis, e molti
altri), dando prova della sua poliedricità e della padronanza del palcoscenico.
Nel 2017 ha ideato
la trasposizione teatrale del libro LA BOLGIA DELLE ERETICHE di Marinella
Fiume, realizzando il copione a quattro mani insieme all’autrice del libro, e
diretto e interpretato l’omonimo lavoro a teatro.
Nel 2018 ha ideato
una versione rinnovata di LA CENTONA di N. Martoglio, realizzando lo spettacolo
teatrale ideato, diretto e interpretato dalla stessa, recitando circa 30 testi
tratte dalla raccolta dell’Autore catanese, esibite tutte rigorosamente a
memoria e da sola, finalizzando lo spettacolo al recupero della lingua siciliana
come patrimonio dell’UNESCO, e ricevendo molti consensi.
I lavori di ultima
produzione (2019) sono:
QUANDO RIDONO DI ME
(sul tema bullismo e ciber bullismo) destinato a ogni tipo di pubblico ,
ottenendo consensi per il modo di trattare il difficile argomento, e pertanto
molto richiesto dalle scuole per i contenuti educativi.
Conduce laboratori
teatrali, insegnando recitazione, dizione, scrittura creativa e drammaturgia,
presso diverse scuole superiori di Giarre e Riposto (CT).
Ha diretto come
regista numerosi lavori teatrali, ed ha interpretato altrettanti numerosi
personaggi esibendosi con successo sia in ruoli comici che in ruoli drammatici
e conseguendo diversi premi come miglior attrice e miglior regia.
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