ARTE: Marsala, work in progress per la mostra di Loredana Longo
ARTE: work in progress a Marsala, in corso
l’allestimento della mostra di Loredana Longo
Sabato 1 luglio la performance inedita “Sulla loro
pelle”: tre giovani prigioniere di una rete imbevuta di cemento. Dalle
migrazioni alla violenza sulle donne, una riflessione sulle emergenze
contemporanee
Dal 1 luglio al 15 ottobre al Convento del Carmine di
Marsala. Inaugurazione 1 luglio ore 18.00
MARSALA,
29 giugno 2023 –
Allestimenti in corso al Convento del Carmine di Marsala dove sabato 1 luglio,
ore 18, si inaugura la grande personale di Loredana Longo “Resta, Esisti,
Resisti/Stay, Exist, Resist”, a cura di Sergio Troisi.
Per
l’occasione l’artista proporrà a Marsala una performance inedita dal
titolo “Sulla loro pelle” e che lei definisce “mimetica”. “Una sorta di
quadro/scena – spiega Loredana Longo – dove tre donne si mimetizzeranno tra le
reti del mio ultimo lavoro, l’installazione “Sulla loro pelle”: lunghi pezzi di
stoffa intagliati e bruciati e poi immersi nel cemento. Un sudario che diventa
pietra, indurisce a vista sui loro giovani corpi, paralizzati dalla materia e
su cui interverrò, distruggendo la forma che costringe i loro piedi, e
liberandole. Una riflessione sulle emergenze contemporanee – dalle migrazioni
alla violenza sulle donne – che voglio condividere con il pubblico di Marsala”.
LA
MOSTRA| informazioni
Tellurica
come la sua terra ed esplosiva come il vulcano che ne domina la natura, Loredana
Longo - artista che ha fatto dell’azione distruttrice e della successiva
rilettura della nuova forma la sua cifra espressiva - sarà in mostra a Marsala,
nelle sale del Convento del Carmine, dall’1 luglio e fino al 15 ottobre 2023
con “Resta, Esisti, Resisti/Stay, Exist, Resist”, a cura di Sergio
Troisi. Prodotta dall’Ente Mostra di Pittura “Citta di Marsala”,
presieduta da Riccardo Rubino, sarà inaugurata sabato 1 luglio 2023,
ore 18.00.
A Marsala Loredana Longo porterà anche tre nuovi
lavori, due installazioni site specific e una scultura.
Il primo ha come titolo Nessuno vincerà, ma tutti ci feriremo (2023),
e condensa i turbamenti e le preoccupazioni sul futuro dell’umanità – e del
pianeta – che, anche senza la guerra in Ucraina e la pandemia,
scuotono da tempo il nostro vivere quotidiano. Un esercito di mani in cemento
brandisce (pericolosissimi) colli di bottiglia sbeccati, appuntiti, pronti a
ferire. Spiega il curatore Troisi: “Giacciono sul pavimento, come un esercito
sgominato – e ricordano il guerriero caduto di Guernica con in mano la
spada spezzata – o al contrario pronto a rialzarsi, e ancora una volta
il tempo dell’azione si mantiene in bilico tra il resoconto di ciò che è
accaduto e l’attesa di quel che potrà avvenire. Lo sappiamo, il nostro
orizzonte oscilla indeciso, ogni spazio, fisico e esistenziale, deve essere costantemente
conquistato o difeso, ogni confine che sembra proteggerci minaccia gli altri ma
anche noi stessi se ci avviciniamo troppo, e ci condanna allora alla
immobilità”. Il secondo intervento concepito espressamente per il Convento del
Carmine si snoderà tra le arcate del porticato,
e ha come titolo Sulla loro pelle: lembi di stoffa ritagliati,
bruciati, annodati, simili ad abiti che ricalcano la pelle ma incastrati tra le
reti per finire in blocchi di cemento. Il terzo nuovo lavoro è la scultura Victory,
cemento e tessuto mimetico.
Il progetto espositivo – paradigma della ventennale
attività di ricerca dell’artista, catanese di nascita e milanese d’adozione -
porterà a Marsala una significativa raccolta delle installazioni e delle
performance con cui Longo si è affermata sulla scena artistica internazionale:
a cominciare dall’iconica scultura “VICTORY”, parola con cui Longo si misura da
anni sperimentando forme, materiali e strumenti sempre differenti per un’opera
concettuale che, volutamente scomposta - monca di una lettera caduta, rotta,
smarrita – afferma in maniera trionfale la sua esatta antitesi semantica.
Ovvero: nessuna vittoria è esatta, totale.
Un
linguaggio, quello di Loredana Longo, dirompente e iconoclasta che lei stessa
ha codificato come “Estetica della distruzione”. Il riferimento è alla serie Explosion
(2006) con video che documentano l’esplosione e la distruzione di salotti,
specchiere e status symbol borghesi da cui si generava un nuovo ordine
formale; mentre il fuoco, elemento primordiale che è insieme cancellazione e
purificazione, è lo strumento con cui Longo imprime segni indelebili
sulla materia (Carpets, 2013); più di recente la serie Capitonnè
SkinWall, dove l’impronta del suo corpo violentemente lanciato su una
parete imbottita produce silhouette umane che sembrano non ricordare nulla del
contatto brutale – allusione a urti, attriti, scontri – da cui sono generate.
Spiega
il curatore, Sergio Troisi: “Nel lavoro ormai più che ventennale di Loredana
Longo, la strategia operativa dell’impronta ritorna più volte, con materiali,
tecniche e esiti tra loro anche molto differenti che condividono quello che è
l’orizzonte di ricerca dell’artista catanese: un territorio di tensioni in cui
nessuna componente riveste un significato univoco, una drammaturgia del
conflitto che dalle prove di esordio maggiormente legate a un dato individuale
si è andata progressivamente allargando a comprendere i grandi temi politici e
sociali del nostro tempo, eviscerandone drammi e contraddizioni con un registro
formale e linguistico che stringe in un solo percorso video, performance,
fotografia, oggetti d’uso quotidiano, investendoli di una dirompente eversione
semantica.
Alla mostra è dedicato un
catalogo (Kalòs Edizioni) in vendita al Convento del Carmine al costo di
10 euro. Visite: dal 1° luglio entra in vigore l’orario estivo e la mostra sarà
aperta dal martedì alla domenica. Orari: al mattino h. 10-13, nel pomeriggio
19-21. Ingresso libero
Commenti
Posta un commento