Fondazione habitat umano: Successo a Catania per il IV Meeting “Salute e Comfort negli Ambienti di Vita Confinati”
Francesco Ferrara: «Concluso il meeting, stiamo già lavorando all’avvio di
progetti pilota che testino sul campo le soluzioni discusse. Il nostro
obiettivo: trasformare la casa in un luogo che accoglie, cura e sostiene la “Persona
fragile”».
«Vogliamo trasformare la casa, e il domicilio,
in un luogo che accoglie, cura e sostiene la “Persona fragile”». È questo, in sintesi, il
messaggio emerso a chiare lettere in seno al IV Meeting “Salute e Comfort negli Ambienti di Vita
Confinati”, a cura della Fondazione “habitat umano”,
con il contributo della Regione Siciliana, Assessorato della Salute, e
con l’Alto Patrocinio del Parlamento
Europeo e con, tra i più importati,
il Patrocinio del Ministero delle Disabilità, inaugurato con il saluto
Solenne, dall’Arcivescovo di
Catania, S. E. Monsignor Luigi Renna, cui ha fatto seguito una ricca e
partecipata presenza di interventi istituzionali.
Il Meeting internazionale,
con un approccio interdisciplinare, chiamando alla collaborazione
architetti, urbanisti, medici e ricercatori, ha promosso l’importanza
del comfort psicofisico per i soggetti svantaggiati e la Persona fragile in
relazione al loro “Ambiente di Vita”.
Cardine dell’intensa giornata di studio il motto
della Fondazione: “Vivere la disabilità, non essere la
disabilità”. Da “Casa
come fabbrica di ossigeno e medicina dell’habitat”, a “Città
come risorsa per la Persona a 360 gradi”, fino al “Progetto individuale partecipato e Human
Habitat Design”, di grande interesse gli argomenti approfonditi dagli illustri
relatori: Rita Baraldi (IBE CNR, Istituto di BioEconomica, Firenze), Bettina Bolten (Biophilic Design Consultant, Milano), Sebastiano
Percolla (presidente Fondazione Cenéstesi ETS, Catania), Francesca Castagneto (Professore
associato di Tecnologia dell’Architettura
Università Studi Catania - Corso di Laurea Architettura Siracusa), Antonio
Marano (Direttore Ufficio Urbanistica, Comune di Aci Castello), Giuseppe
Mussumeci (Professore ordinario di Geomatica, Università Studi Messina), Iginio
Rossi (INU URBIT, Istituto Nazionale di Urbanistica, Roma), Alberto De
Capua (Professore Associato di Progettazione tecnologica e ambientale dell’architettura - Università Mediterranea di Reggio
Calabria), Wittfrida Mitterer (Presidente
Fondazione Bioarchitettura, Direttore Master CasaClima/Bioarchitettura LUMSA
Roma), Fiammetta Pilozzi (Università per Stranieri Dante Alighieri,
Presidente Centro ricerca Allea, Reggio Calabria), Serena Tomasi (CEILS. Comparative, European and International
Legal Studies, Università di Trento).
Per l’occasione,
sono stati presentati (da Ferrara insieme a Sergio Amico -
Psicoterapeuta e Portavoce CTS Fondazione habitat umano) studi, criticità e risultati relativi al
primo biennio di sperimentazione (2022-2024) del progetto lacasachecura.it avviato
dalla Fondazione.
«È stata forte la
solidarietà delle istituzioni presenti a proseguire l’esperienza
in termini di sperimentazione. Centrale, quindi, per la Fondazione habitat
umano, è la Missione - Progetto che, dopo il primo biennio,
riprende, con nuove e rinnovate speranza e fiducia, al fine di portare a
compimento la realizzazione dei due pilastri fondamentali, “progetto
di vita e ambiente di vita”, di cui ampiamente si è disquisito in
termini tecnici e sociali, al fine di costruire una “nuova infrastruttura umana”,
anche di ordine relazionale, che affianchi l’infrastruttura
fisica, priva di barriere, accessibile, con principi di salubrità», dichiara
Francesco Ferrara (Presidente Fondazione “habitat umano”)
Altresì hanno destato interesse: l’intervento ispirazionale a cura di Massimo
Pica Ciamarra (direttore di Le Carré Bleu, foglio internazionale di architettura,
Parigi), che ha presentato il “Codice Europeo Finalizzato alla Qualità degli
Ambienti di Vita”, un’iniziativa volta a fissare standard
europei per garantire ambienti salubri e confortevoli; le video interviste Beate
Radzey e LANDaufwärts della Vinzenz von Paul gGmbH focalizzata
sullo sviluppo di nuovi modelli abitativi di assistenza per anziani, con e
senza bisogno di supporto; il momento Case Studies & Testimonials,
ovvero le “Relazioni” come pilastro per la prevenzione, l’inclusione e la cura
(con Community Care: Distretto Socio Sanitario 19 Catania; Disability
Adovocacy: Paola Tricomi Cavaliere Ordine al merito Repubblica
Italiana – Catania; HandiCREA: lo Sportello Disabilità e la storia di
Graziella Anesi – Trento; I Pensieri di Marta: Marta Russo, Accessibility
Influencer – Napoli; Ospedale Umberto I - Siracusa
(waiting areas): Carmela Palumbo, Interior Experience Designer; ProMIS
Programma Mattone Internazionale Salute: rappresentato
da Nicola Scomparin - Regione del Veneto; V.O.I. OdV: Dina Castronovo e i Volontari Ospedalieri Italiani –
Catania).
Ha chiuso il Meeting
la sessione dedicata allo Human Habitat Award
2024 cha ha mostrato come relazioni umane, arte e
comunicazione sono strumenti fondamentali per promuovere inclusione,
prevenzione e cura. Il primo premio è andato all’associazione Volontari
Ospedalieri Italiani di Catania, diretta da Dina Castronovo (per la
capacità di suscitare empatia, coinvolgimento e solidarietà sociale con un
grande bacino di attivisti che donano incessante assistenza ospedaliera: un
modello di esperienza cui “habitat umano”
si ispirerà per trasferirla a quella domiciliare). Secondo premio, ex
equo, a Paola
Tricomi, Cavaliere Ordine al merito Repubblica
Italiana (per la sua missione e la sua autorevolezza
in difesa dei diritti delle persone con disabilità) e Marta Russo, Accessibility Influencer (per la promozione e ideazione, anche
mediante proposte di legge, di una nuova cultura delle disabilità).
«Possiamo ritenerci soddisfatti. Il meeting ha
trasmesso un messaggio chiaro: gli ambienti confinati, come le nostre case e
il domicilio della famiglia con disabilità, possono e dovrebbero diventare
spazi che promuovano salute e comfort, soprattutto per le persone più fragili.
L’invito, meglio, la necessità è
ripensare gli spazi abitativi in modo integrato, mettendo insieme architettura,
tecnologia, assistenza sanitaria e partecipazione sociale, per migliorare la
qualità della vita e l'autonomia di chi le vive. Con il progetto "La
Casa che Cura", lo ribadiamo, il nostro obiettivo è trasformare la casa in
un luogo che non solo accoglie, ma cura e sostiene. Vogliamo sviluppare
modelli abitativi replicabili a livello comunitario che possano essere adottati
su larga scala, influenzando le politiche pubbliche e sensibilizzando la
società sull’importanza dell’abitazione come componente essenziale per il
benessere e la salute. Concluso il meeting, ci concentreremo sull’avvio di
progetti pilota che testino sul campo le soluzioni discusse. Lavoreremo in
partnership con enti locali, imprese, università e associazioni per sviluppare
un domicilio prototipo e implementare interventi innovativi, sempre in
collaborazione con le persone con disabilità e le loro famiglie. L’obiettivo è trasformare le idee in realtà, facendo della
sperimentazione un motore di cambiamento concreto per la promozione e
ideazione, anche mediante proposte di legge, di un nuovo paradigma delle
disabilità», conclude Francesco Ferrara (Presidente Fondazione “habitat umano”).
Ps.: si allega n. 1 foto
(di Giambattista Coltraro) dell’arch. Francesco Ferrara (Presidente
Fondazione “habitat umano”) con l’Arcivescovo di Catania, S. E. Monsignor Luigi
Renna; n. 1 foto banner evento.
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