Teatro Massimo Bellini-Concerto 5 e 6 dicembre 2025

 


Venerdì 5 dicembre ore 20:30 (Turno A) e sabato 6 dicembre 2025 ore 17:30 (Turno B) per la stagione concertistica

 

“Violino e virtuosité”: prosegue al  Teatro Massimo Bellini la stagione di concerti e recital

Un programma sinfonico in cui lo strumento solista dialoga con l’Orchestra

 

Sul podio Nayden Todorov, violinista Jinzhu Li

Musiche di Saint-Saëns, Shor, Šostakovič, Stravinskij

 

Campagna abbonamenti

Il 5 e 6 dicembre scade rispettivamente il termine per la sottoscrizione al Turno A e B del cartellone di concerti e recital. I biglietti singoli dei concerti a seguire saranno in vendita da martedì 2 dicembre per i sinfonici e da mercoledì 10 dicembre per i recital. Il 29 novembre scade il diritto di prelazione per la stagione di opere e balletti.

 

CATANIA – Mirabolante dialogo tra lo strumento solista e il golfo mistico: la stagione concertistica 2025/26 del Teatro Massimo Bellini propone in questa prospettiva un concerto di straordinaria intensità. Venerdì 5 dicembre alle ore 20:30 (Turno A) e sabato 6 dicembre alle 17:30 (Turno B), l’Orchestra dell’ente sarà guidata dal bulgaro Nayden Todorov, direttore di fama internazionale, per una serata intitolata “Violino e virtuosité”. La giovanissima e brillante violinista cinese Jinzhu Li sarà la solista di pagine che attraversano epoche e stili diversi, dal Romanticismo francese alla musica contemporanea, fino alla grande sinfonica del Novecento.

Il programma comprende, in sequenza, quattro brani, i primi due per violino e orchestra: il recente Concerto n. 5 in do minore di Alexey Shor e Introduction et Rondo capriccioso in la minore op. 28 di Camille Saint-Saëns. Seguiranno Quattro impressioni norvegesi di Igor Stravinskij e la Sinfonia n. 9 in mi bemolle maggiore op. 70 di Dmitrij Šostakovič.

“Proponiamo un concerto che unisce storia e modernità, virtuosismo e riflessione. Una performance che mette in luce la capacità del solista di dialogare con l’orchestra e offre un’esperienza che parla al cuore e all’intelletto. Il nostro intento è far diventare gli spettatori parte attiva della stagione: non semplici fruitori, ma custodi della bellezza e del dialogo tra le epoche”, come sottolinea il sovrintendente Giovanni Cultrera di Montesano, evidenziando il legame con il pubblico, che premia l’offerta musicale con reiterati sold out.

La nuova campagna abbonamenti della stagione concertistica 2025-26 comprende 11 sinfonici e 6 recital. Il Turno A prevede tutti gli appuntamenti, mentre il Turno B contempla soltanto i sinfonici. I recital sono inoltre opzionabili anche come pacchetto autonomo. Il termine della sottoscrizione ai due turni corrisponde alle date del 5 e 6 dicembre. I singoli biglietti degli altri concerti saranno invece disponibili da martedì 2 dicembre per i sinfonici e da mercoledì 10 dicembre per i recital.

Parallelamente, prosegue la campagna abbonamenti della stagione di opere e balletti, con sette titoli di grande richiamo. Il diritto di prelazione scade il 29 novembre, ma nel frattempo è possibile sottoscrivere nuovi abbonamenti sui posti non in prelazione. Ogni abbonato si dispone a vivere un’emozione musicale profonda e condivisa, come l’appuntamento “Violino e virtuosité”.

Si parte con il Concerto n. 5 in do minore di Alexey Shor, compositore contemporaneo noto per uno stile che unisce rigore formale, cantabilità e una sensibilità armonica che guarda con rispetto alla tradizione pur rimanendo profondamente ancorata al presente, con un linguaggio definito neo-tonale. Nato nel 1970 e inizialmente attivo come matematico, Shor porta nella sua musica una lucidità architettonica che si intreccia con un lirismo immediato, quasi narrativo. Il Quinto Concerto costituisce una delle sue opere più mature. La scrittura del solista è ricca, tecnicamente impegnativa, ma sempre finalizzata a un’articolazione melodica elegante. L’orchestra non è mai semplice accompagnamento: dialoga con il solista, lo contraddice, lo sostiene, crea nuovi scenari timbrici in cui la linea del violino può emergere con ogni sfumatura possibile.

Andando a ritroso nel tempo, è il 1863 quando Camille Saint-Saëns dedica al celebre violinista Pablo de Sarasate Introduction et Rondo capriccioso,  un autentico capolavoro del virtuosismo romantico. L’Introduzione (Andante malinconico) prepara con delicatezza l’ingresso del solista, mentre il Rondo capriccioso esplode in una sequenza di passaggi funambolici: arpeggi rapidi, scale agili e decorazioni elaborate che richiedono grande precisione tecnica e intensità espressiva. La prima esecuzione avvenne nel 1867 a Parigi, con Sarasate come solista, e il pezzo riscosse immediato successo, diventando rapidamente un punto fermo del repertorio violinistico internazionale. L’opera è nota altresì per le atmosfere spagnoleggianti inserite in omaggio a Sarasate, contribuendo a creare un mix di eleganza europea e fascino esotico che affascina tuttora il pubblico.

La seconda parte si apre con la suite orchestrale Quattro impressioni norvegesi, scritta da Igor Stravinskij nel 1942, prendendo spunto dalle melodie popolari da lui raccolte durante i suoi studi sulla musica folk. I quattro movimenti - Intrada, Song, Wedding Dance, Cortège - offrono un percorso sonoro che alterna solennità, malinconia e ritmo danzante, evocando la natura, la vita rurale e le feste popolari del Nord Europa. Il brano nacque originariamente come colonna sonora per un progetto cinematografico poi abbandonato. Stravinskij decise di trasformare le melodie in una suite autonoma, sfruttando la sua sensibilità per l’orchestrazione moderna e la modulazione dei timbri. La partitura evidenzia il contrasto tra atmosfere sospese e momenti di vivacità ritmica, offrendo un collegamento tra la dimensione popolare e quella colta della musica, in pieno spirito stravinskiano.

La Sinfonia n. 9 in mi bemolle maggiore op.70 fu creata da Dmitrij Šostakovič nell’estate del 1945, subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale, in un momento di grandi contrasti storici e personali per il compositore. Šostakovič aveva ricevuto l’incarico di celebrare la vittoria sovietica con una grande sinfonia trionfale; tuttavia, scelse un linguaggio conciso, brillante, ironico e quasi neoclassico, che sorprendeva per la leggerezza e l’intelligenza formale.

Strutturata in cinque movimenti - gli ultimi tre eseguiti senza soluzione di continuità - la Nona alterna humour, delicatezza e tensione sottile, con sezioni che sfidano la prevedibilità e lasciano emergere l’originalità stilistica. La prima esecuzione avvenne il 3 novembre 1945 a Leningrado, diretta da Evgenij Mravinskij, suscitando stupore per lo stile inatteso, distante dalla pomposità richiesta ufficialmente. Oggi la Sinfonia è considerata uno dei vertici creativi di Šostakovič, incarnando la modernità del Novecento.

Info teatromassimobellini.it

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