Infuria la polemica tra i Medici specialisti convenzionati e la Regione siciliana
Infuria la polemica tra i Medici
specialisti convenzionati e la Regione siciliana
Le non risposte del Governo
siciliano sull’abbattimento (leggasi allungamento) delle liste di attesa
Non si placa la polemica tra il Cimest (Coordinamento Intersindacale
Medicina Specialistica di Territorio), nelle persone del presidente
Salvatore Calvaruso e dei coordinatori Domenico Garbo e Salvatore Gibiino e la Regione
siciliana.
Il Coordinamento dei medici specialisti convenzionati spiega in dettaglio il
perché.
LISTE DI ATTESA E CUP - PER L’ASSESSORATO TUTTO PERFETTO
- PECCATO CHE NELLA VITA REALE NON FUNZIONA NIENTE
LIVELLI ESSENZIALI DI
ASSISTENZA (LEA): Sotto-erogati in Sicilia, lo denuncia la Corte dei
Conti e la Sentenza 233 della Corte Costituzionale che bacchetta la Regione
Sicilia diffidandola a non distrarre somme dai LEA (livelli di assistenza)
stornando ingenti somme destinate alle prestazioni sul territorio per pagare i
mutui contratti dalla politica. Così scrive il Sole 24 ore nel suo articolo: ”
GIU’ LE MANI DAI LEA PER PAGARE I MUTUI”
CUP: Ci lasciano
perplessi gli articoli pubblicati ieri da diversi giornali su dichiarazioni
assessoriali: CUP UNICO TRA PUBBLICO E PRIVATO” ed ancora
“VISITE ANCHE NEL WEEKEND”. Nella vita reale invece quando si telefona
al CUP si aspetta ore, se rispondono per poi sentirsi prenotati nel 2015. Al
SOVRACUP inviano i pazienti da Catania a Enna, da Messina a Caltanissetta e
così via. I così detti VIAGGI DELLA SPERANZA. Le prestazioni disponibili nei
CUP sono solo quelle del pubblico con una presenza delle prestazioni del
privato accreditato sotto il 10% nella maggior parte delle ASP.
APERTI NEL WEEKEND: a
100 euro/ora, un turno di 8 ore pagato 800 euro !?!?!? Questo si chiama
sperpero di denaro pubblico in quanto nel privato accreditato costa 10 volte di
meno (vedi tabella).
Il Privato accreditato eroga 42
milioni di prestazioni con uno stanziamento di 303 milioni di euro ad un costo
di 7,21 euro a prestazione.
Il pubblico eroga 12 milioni di
prestazioni con uno stanziamento di circa 727 milioni di euro ad un costo di
60,58 euro a prestazione. Destinati ad aumentare grazie alle generose tariffe
di 100 euro/ora per i weekend
VEDI TABELLA
Il privato accreditato inoltre
eroga in extra budget non retribuito circa 50 milioni di euro/anno da oltre 10
anni che da quest’anno non potrà più erogare stante gli aumenti vertiginosi del
costo della vita.
Questo è il vero fabbisogno per
abbattere le liste di attesa.
La Regione invece stanzia al
privato accreditato solo 8 milioni di euro per abbattere solamente 69
prestazioni su un totale di circa 400.
Sorgone pertanto da parte di
CIMEST delle critiche sulla inadeguata programmazione sanitaria territoriale.
Critiche che qui si elencano:
- dove è
scritto che l’abbattimento delle liste d’attesa è solo per 69 prestazioni
mentre il Piano Regionale per il governo delle liste di attesa (PRGLA)
decreta che esse sono tutte quelle dei primi accessi? A quanto pare Il
neuroleso non ha diritto di curarsi in quanto la sua patologia non rientra
nelle 69 prstazioni? Così come l’infartuato recente non ha il diritto di
riabilitarsi e lo stesso dicasi per il fratturato? E la lista potrebbe
continuare all’infinito.
- Ed
i 30 milioni di euro destinati nel 2023 agli ambulatori pubblici a cosa
sono serviti se le liste si continuano ad allungare? Forse a pagare
straordinari a 100 euro/ora?
- Perché
non si comprende che con una prestazione erogata dal pubblico se ne
possono erogare ben 10 nel privato accreditato e quindi azzerare le liste
di attesa?
E se di accordi dobbiamo
parlare come riferisce in un articolo il Dirigente Generale
1. Perché
non si parla dei 10 milioni di euro che dovevano essere destinati alla
prevenzione secondaria dei poveri malati siciliani?
2. Perché
i pazienti non possono prenotare le nostre prestazioni nei CUP dato che per il
90% non sono presenti?
3. Perché
la Sicilia comunica dati distorti al Ministero facendo credere che ha poche
liste di attesa dato che le nostre non risultano nei CUP?
4. E
questa “sottostima” non danneggia ulteriormente gli eventuali fosndi che il
Ministero mette a disposizione per abbattere le liste di attesa?
5. E
nell’accordo non vi era scrittto che i budget ci dovevano essere assegnati
entro il 15 giugno e che ad oggi, da parte delle ASP, non si è sottoscritto
alcun contratto? E pertanto ne disconosciamo gli importi? Continuando ad
erogare prestazioni gratis?
6.
Lo stesso dicasi per questi 8 milioni destinati
ad abbattere le liste di attesa ma che sono solo nella mente della Regione in
quanto ad oggi ne disconosciamo come saranno gestiti.
Gli accordi si osservano
integralmente e non solo per quello che conviene.
Queste sono le risposte che
Cimest si attende e non il politiHcese che tutto dice ma niente attua.
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