Liste d’attesa, la furia dei medici specialisti convenzionati: "La Regione fa accordi con tutti meno che con noi che eroghiamo il 75% delle prestazioni sanitarie del territorio" - A settembre non saranno più erogate prestazioni in convenzione per esaurime
L'accordo integrativo
regionale (Air) per la specialistica ambulatoriale
interna siglato da Regione Siciliana e organizzazioni sindacali di categoria ha
fatto andare su tutte le furie il Cimest
(Coordinamento Intersindacale Medicina Specialistica di Territorio), nelle
persone del presidente Salvatore
Calvaruso e dei coordinatori Domenico Garbo e Salvatore Gibiino.
"Non
comprendiamo come le nostre sigle -
affermano Calvaruso, Garbo e Gibiino - che erogano il 75 per cento delle
prestazioni specialistiche sul territorio non
siano ancora state convocate. Non comprendiamo come possano essere
destinati una cospicua parte dei 90 milioni di euro per abbattere liste di
attesa a chi ne eroga solo il 25 per cento. Cifra assolutamente spropositata
rispetto ai 6 milioni di auro che nel 2023 sono stati destinati a noi che ne eroghiamo il 75 per cento delle
prestazioni sanitarie regionali. I
primi a siglare un accordo dovevamo essere noi che ne eroghiamo il 75 per cento
e non chi ne eroga soltanto il 25 per cento. Inoltre per gli altri si trovano
le risorse economiche per noi invece no - rimarcano Calvaruso, Garbo e Gibiino
- che nel 2023 abbiamo erogato oltre 42
milioni di euro di prestazioni ancora non pagate".
La categoria dichiara
lo stato di agitazione confermando che dal mese di settembre non saranno più
erogate prestazioni in convenzione per esaurimento budget.
Concludono Calvaruso, Garbo e Gibiino: “Ricordiamo come la Regione continui a
sperperare le risorse ad essa assegnate. Una prestazione erogata
dall’accreditato esterno costa il 300% in meno della stessa prestazione erogata
nel pubblico. Ricordiamo che 42 milioni d prestazioni erogate dagli specialisti
accreditati esterni costano alla regione solo 310 milioni di euro contro 12
milioni di prestazioni specialistiche erogate dal pubblico che costano oltre
800 milioni di euro stante che lo Stato assegna alla Specialistica del
territorio il 13.30% del proprio Fondo Sanitario e precisamente 1 miliardo e
100 milioni”.
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