Prosegue al Teatro Antico di Taormina il grande successo della “Trilogia di Siviglia” firmata da Enrico Castiglione
CARMEN di Bizet
La superba sigaraia offre il petto al pugnale di Don
José, la donna non rinuncerà mai alla sua libertà. E la sua figura si staglia
fiera sul muro di cinta della “plaza de toros”. La sequenza finale di
Carmen concepita dal regista e scenografo Enrico Castiglione è di quelle
che non si dimenticano. Così, fin dalla prima opera, al Teatro Antico di
Taormina La Trilogia di Siviglia, ovvero la messa in scena di tre
capolavori operistici ambientati nella città andalusa, come Don Giovanni
di Mozart, Il barbiere di Siviglia di Rossini e appunto Carmen di
Bizet, ottiene un successo senza precedenti, firmato dal grande metteur en
scene: 15 minuti di applausi finali hanno salutato il debutto del nuovo
allestimento, lo scorso 15 luglio. Un’affermazione che ha travalicato i confini
della millenaria cavea. Castiglione, acclamato artista di fama internazionale,
nonché direttore artistico della sezione “Musica & Danza” di Taormina Arte,
ha firmato anche la regia cinematografica della trasmissione in diretta via
satellite in oltre 300 sale cinematografiche di ben trentasei paesi. Successo
che si è ripetuto nelle recite del 1 e 7 agosto e si appresta ad essere
confermato per le ultime repliche del 10 e 13, quest’ultima con un tris di
artisti internazionali come Elena Maximova, Giancarlo Monsalve e Michel
Bachtadze.
Per Castiglione non era il debutto in Carmen
(avvenuto al Teatro Amazonas, a Manaus in Brasile, in occasione dei mondiali di
calcio lo scorso anno), ma si trattava della prima volta al Teatro Antico.
Geniale la soluzione scenica di centinaia di grandi mattoni che, come le
passioni e i sentimenti, mutano posizione di atto in atto, rispecchiando
l’instabilità e la mutevolezza dell’animo umano e ricreando una Siviglia
arcaica. Ne è conferma Carmen, che s’infatua superficialmente di Don José, tanto
da lasciarlo presto per il torero, restando vittima di una tragedia della
gelosia.
Unanime la critica, come emerge dalla rassegna stampa:
«Uno spettacolo avvincente e sorprendente. Castiglione è riuscito a mettere
insieme la filologia musicale e le necessità dello spettacolo moderno». La
Sicilia, Sergio Sciacca
«Una sfolgorante Carmen, solare, piena di luce.
Le peculiarità di uno spazio all'aperto sono state risolte da Castiglione con
l'impiego di grandi muraglioni per animare solari squarci di vita sivigliana».
Giornale di Sicilia, Aldo Mattina.
«La regia ha appagato le aspettative del foltissimo
pubblico con una lettura originale. Perfino il taglio delle luci ha fatto da
didascalia ed ha congruentemente sottolineato le scelte estetiche, concettuali e
ideologiche del regista». Bellini News, Giovanni
Pasqualino
«Elena Maximova, superbamente calata nei modi bruschi e
nella vocalità della gitana». La Sicilia, Sciacca
«Bachtadze si è rivelato un gagliardo Escamillo dal
tratto elegante e dalla brunitura vocale molto efficace». Bellini News,
Pasqualino
«L'autorevolezza del gesto direttoriale di Michailidis
ha galvanizzato la prestazione dell'orchestra». Giornale di Sicilia,
Mattina
«Monsalve, un tenore di forza imbevuto di sana
tradizione vocale italiana». Giornale di Sicilia, Mattina
DON GIOVANNI di Mozart
Anche la prima di Don Giovanni, il 4
agosto, è stata un trionfo con oltre 15 minuti di applausi. Si replica il 9 e
l’11. È su un’enorme scacchiera, grande quasi come il palcoscenico del Teatro
Antico, che Castiglione ha costruito la sua originalissima idea registica e
scenografica, accolta entusiasticamente da un teatro quasi esaurito di residenti
e turisti provenienti da ogni parte del mondo. I personaggi, prigionieri del
destino, si muovono come pedine di una partita superiore, giocosa ed insieme
cinica, clemente eppur spietata. Scacco matto al re dei libertini. Scacco matto
a Don Giovanni. Una messinscena inedita, che resterà come una sorta di moderna
applicazione alla figura universale del seduttore per eccellenza.
«Una regia tematica con punte acuminate di contro alle
concezioni asettiche che vanno di moda e una scenografia altamente simbolica» La
Sicilia, Sciacca
«Castiglione ha avuto una chiave di lettura
interessante: una grande scacchiera su cui i personaggi si muovono come pedine
destinate ad un eterno gioco tra vita e morte». Giornale di Sicilia,
Mattina
«Noé Colin vivacizza il ruolo di Leporello temperandone
la comicità derivata dalla commedia dell'arte con gli intendimenti morali». La
Sicilia, Sciacca
«Chiara Taigi ha dato di Donna Anna un'interpretazione
esaltante ed entusiasmante, riuscendo a dominarne in modo assoluto la
tessitura». Bellini News, Pasqualino
«Stefano Romani ha diretto con mano sicura ed
equilibrata, calibrando con perizia e abilità le sonorità». Bellini News,
Pasqualino
«Panajotis occupava la scena con autorevolezza e
sfavillante coloratura timbrica». Giornale di Sicilia,
Mattina
«Impeccabile il fraseggio del Don Ottavio di Filippo
Pina Castiglioni». Giornale di Sicilia, Mattina
IL BARBIERE DI SIVIGLIA di
Rossini
Altrettanto originale si è rivelata la concezione del
Barbiere, che nella creativa lettura di Castiglione si svolge in
un’ambientazione davvero insolita, una galleria d’arte dalle cui cornici i
personaggi prendono vita e azione, per creare quei tableaux comico-sentimentali
che hanno reso celebre il capolavoro rossiniano. La produzione, che ha debuttato
l’8 agosto, è stata lungamente acclamata non meno degli altri due allestimenti.
Sono previste ancora due rappresentazioni l’11 e il 14.
La recitazione è curata nei dettagli per fare emergere
il brio dell’opera buffa, in cui Castiglione ha più volte dimostrato estro e
fantasia d’incastri e situazioni. Le imponenti cornici coloratissime, che
sovrastano l’intero palcoscenico del Teatro Antico, ben si coniugano con i
costumi policromi di Sonia Cammarata, lodata per i figurini dell’intera
Trilogia.
«I costumi, contrassegnati come sempre da linee eleganti
e raffinate, da figurazioni di arabeschi morbidi e flessuosi, da colori tanto
accattivanti quanto ben coordinati fra loro, hanno evidenziato l'originalissima
vena inventiva della costumista». Bellini News,
Pasqualino
«I costumi arricchiscono il disegno generale di questa
Carmen» La Sicilia, Sciacca
«I costumi contribuiscono con la loro ricercata
accuratezza a ricreare lo splendore della mediterraneità. I bellissimi abiti
d'epoca restituivano la vicenda al suo contesto storico e ambientale». Giornale
di Sicilia, Mattina
La programmazione lirica tra Siracusa e
Taormina
La Trilogia di Siviglia procede quindi stasera
con Don Giovanni, ultima replica il 12 agosto. Carmen torna
domani e il 13, Il barbiere di Siviglia replica l’11 e chiuderà il 14 la
programmazione, prodotta dalla Fondazione Fem per il Festival Euro Mediterraneo,
promosso a partire da quest’anno anche dall’Assessorato Regionale al Turismo
Sport e Spettacolo, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Videobank
e Pan Dream.
Il risultato è stato un cartellone imponente, unico nel
panorama dello spettacolo dal vivo in Sicilia, che ha offerto quest’estate
Norma al Teatro Greco di Siracusa e la Trilogia a Taormina,
creando una rete come mai era stato fatto prima, con oltre 400 persone assunte
direttamente, tra orchestrali (con molte prime parti e valenti musicisti
provenienti dall’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele di Messina e
dall’Orchestra Sinfonica Siciliana), coristi, maestranze, tecnici, sarte,
truccatori, parrucchieri, quasi tutti siciliani, consolidandosi come il più
importante festival estivo in Sicilia e nell’area del Mediterraneo. Un esercito
che lavora tutto l’anno per creare un prodotto esclusivo, frutto di mesi di
preparazione, e allestimenti che - quanto a scene e costumi - nascono
esclusivamente per Siracusa e Taormina, provati per settimane nei “teatri di
pietra”, con spettacolari luci create di notte da un folto staff.
E
il Festival Euro Mediterraneo è già pronto per il prossimo triennio, con un 2016
e un 2017 che vedranno protagonisti Puccini e Verdi.
l
mezzo soprano interpreterà
la protagonista femminile de Il Barbiere di
Siviglia
Irene Molinari: "Timida e pudica? No, Rosina è molto
più di
questo"
Il regista e scenografo firma il nuovo allestimento dell'opera di
Rossini.
Il debutto l'8 agosto, repliche l'11 e il 14
TAORMINA - Da Carmen al Barbiere di Siviglia. L'estate del
mezzosoprano Irene Molinari procede senza sosta all'insegna della stagione
lirica allestita al Teatro Antico di Taormina dal regista e scenografo Enrico
Castiglione. Un cartellone ricco di appuntamenti quello proposto dal Festival
Euro Mediterraneo, in collaborazione con la sezione Musica&Danza di Taormina
Arte di cui lo stesso Castiglione è
direttore artistico, e che sta facendo registrare un grandioso successo
di pubblico e critica. La "Trilogia di Siviglia", infatti, arricchirà le serate taorminesi fino al 14 agosto
non solo con Il Barbiere di Siviglia (8, 11,14) e Carmen (7, 10,
13), ma anche con Don Giovanni (9-12). Tutte le recite avranno inizio
alle ore 21.30.
Il
cast artistico del Barbiere firmato dall'inesauribile estro creativo del
maestro Castiglione, si avvale di nomi di primo piano nel panorama nazionale ed
internazionale: nel ruolo del titolo il baritono tedesco Daniel Ochoa, mentre il
tenore Filippo Pina Castiglione sarà
il Conte Almaviva. I bassi Marcello Lippi e Giovanni Di Mare saranno
rispettivamente Don Bartolo e Don Basilio, Berta e Fiorello saranno interpretati
da Emanuela Grassi e Daniele Bartolini. Nei panni della bella Rosina vedremo
appunto il mezzosoprano Irene Molinari. A realizzare gli abiti di scena è la raffinata costumista Sonia Cammarata,
nota per il suo gusto elegante e ricercato. Il maestro Jacopo Sipari di
Pescasseroli dirigerà l'orchestra
del Festival Euro Mediterraneo, il Coro Lirico Siciliano sarà guidato da Francesco Costa.
Irene Molinari si è diplomata
e laureata con lode presso il Conservatorio di S. Cecilia di Roma e attualmente
si sta perfezionando sotto la guida del famoso mezzosoprano Bruna Baglioni. Ha
interpretato, tra gli altri, i ruoli di Fenena (Nabucco, Verdi),
Dorabella (Così fan
tutte, Mozart), Lola (Cavalleria rusticana, Mascagni).
Rosina rappresenta la classica ragazza vissuta in una gabbia di
cristallo. Lei che idea si è
fatta di questa pupilla tenuta sotto scacco dal suo
tutore?
«È una giovane dal carattere
ben delineato e complesso. Sia dolce che forte, è determinata a lottare, utilizzando tutte
le armi femminili a sua disposizione, contro Don Bartolo per poter prendere in
mano la sua vita. A prima vista è
timida e riservata, ma in realtà
sa essere anche seducente e poi ha una nobiltà d'animo davvero invidiabile, ma
soprattutto ciò che più mi piace di lei è la sua lealtà: quando il Conte Almaviva
la chiede in sposa promettendole ogni sorta di fortuna, Rosina rifiuta
poiché si è già
promessa a Lindoro, un ragazzo umile e senza ricchezze, il quale in
realtà è lo stesso Conte sotto mentite spoglie, ma
lei non ne è al corrente e gli
rimane comunque fedele».
Musicalmente parlando, quali sono le difficoltà e i pregi di questo
ruolo?
«Le
agilità rappresentano l'ostacolo
più arduo, come è tipico del linguaggio rossiniano. Da
parte mia sto cercando di fare in modo che la mia voce si pieghi alle
innumerevoli sfaccettature di questo ruolo composto da Rossini, ma anche a
quelle collegate all'interpretazione. Sin dal suo ingresso in scena, Rosina
è una donna giovane ma non
totalmente inesperta, sia umanamente che vocalmente, con l'andare avanti
dell'opera non fa altro che variare continuamente il suo stato passando
dall'essere vezzosa a seducente. Proprio per questo, Rosina è un personaggio davvero interessante da
interpretare».
In che modo questa intraprendente fanciulla si relaziona con gli uomini
che la circondano?
«Lei e Figaro sono molto complici ed è grazie a lui che riesce ad arrivare alla
sua unione con il Conte e ad ottenere, finalmente, la tanto agognata
libertà di cui non ha mai goduto. Il
suo rapporto con il Conte Almaviva/Lindoro, invece, è un po' più particolare, soprattutto dal punto di
vista musicale. Rossini, infatti, ha tessuto questa trama senza mai dare loro un
momento di privacy, non sono mai soli sul palcoscenico, sono sempre disturbati
da qualcuno, ma le note che li accompagnano sono assolutamente rivelatrici. A
delineare quest'unione è la
partitura e non l'azione drammatica».
Cosa può
svelarci, nell’imminenza del debutto, di questo nuovo
allestimento?
«Sarà una messa in scena
assolutamente innovativa, ma come sempre accade con Enrico Castiglione, anche
molto rispettosa della tradizione: il pubblico si troverà davanti ad una galleria d'arte del tutto
originale. Certamente non mi sarei aspettata niente di meno da parte del maestro
Castiglione, un'artista che ormai conosco bene e al quale mi lega un rapporto di
stima reciproca consolidato nel tempo. È
un regista che riesce sempre ad imprimere la sua visione personale
dell'opera senza però mai tradire il
volere del compositore. A tutto ciò, si sposa perfettamente il genio creativo di
Sonia Cammarata, che per questo Barbiere ha realizzato dei costumi
davvero straordinari: io mi sono già
innamorata dei miei abiti, tutti costruiti su un gioco di fiori e colori
sui toni del rosa, giallo e celeste, una serie di sfumature che richiamano la
delicata femminilità di Rosina».
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