L’intervista all’artista Ciro Palumbo autore di ‘La solitudine di Prometeo’ al MacS di Catania dal 13 dicembre
Al MacS: ‘La solitudine di
Prometeo’di Ciro Palumbo
dal 13 Dicembre
2014 al 3 Febbraio 2015
Sabato
13 Dicembre 2014, alle ore 18.00, al MacS (Museo
Arte Contemporanea Sicilia)
nella Badia piccola del Monastero di San
Benedetto di via Crociferi, a Catania, si terrà, il vernissage della mostra ‘La solitudine di Prometeo’ di Ciro
Palumbo. La mostra sarà
visitabile fino al prossimo 3 Febbraio 2015. Interverranno: il Direttore del
MacS, Giuseppina
Napoli e l’artista Ciro Palumbo.
In
anteprima per la stampa: l’intervista all’artista Ciro Palumbo
Quando e ‘dove’ nasce la passione artistica di Ciro
Palumbo?
Per quanto semplice sia la domanda, per
me è complesso dare una risposta. Non saprei visualizzare un momento preciso,
semmai una serie di eventi, incontri e conoscenze. In particolare lo
scuotimento interiore che hanno provocato in me alcune mostre, ad esempio
quella sulla pittura impressionista russa, molti, molti anni fa.
Cosa, di una sua opera, focalizza al meglio la sua
personalità artistica?
Forse l’atmosfera, la luce, la cromia.
Può parlarci dei suoi ‘padri’ artistici?
Sono figlio di tanti ‘padri’ o che io
ritengo tali, prima di tutti Alberto Savinio e Giorgio de Chirico. Non saprei
spiegare questa forte attrazione, forse parte dalla lettura degli scritti dei
due “Dioscuri” di Volos. C’è stato un tempo in cui impazzii per Renato Guttuso,
sia per il personaggio che per la sua capacità manuale, rimasi sconvolto dal
Sommo Michelangelo e la sua scultura rivoluzionaria. Più volte sono stato rapito da grandi
passioni, molte delle quali si annoverano fra i classici che puntualmente
visito nella mia biblioteca. Tra i contemporanei amo Odd Nerdrum, Massimo Rao,
Wainer Vaccari, Riccardo Tommasi Ferroni, per citarne alcuni, ma la lista
potrebbe continuare. Trovo sia bellissimo scoprire grandi artisti attorno a noi
che ci ispirano e ci guidano.
Come nascono i suoi dipinti?
Tra letture, musica e tanti piccoli e
assurdi disegni, a volte prendono forma alcuni dipinti. In questo periodo sono
impegnato in progetti in cui affronto e mi faccio guidare da cicli pittorici.
Quali messaggi vorrebbe fossero colti da colui che
osserva le sue opere?
Credo che il pittore non possa
determinare l’impatto che avranno le sue opere. Dipingo simboli con diversi
significati, da quelli più conosciuti a quelli che solo la nostra sensibilità
può riconoscere e leggere. In fondo però posso dire che un denominatore comune
c’è: il “viaggio”, l’incessante cammino che ci porta sempre un passo più avanti
o più “in alto”, inteso come un’esperienza evolutiva.
Qual è (e per quale ragione) il colore
che meglio appaga (e rappresenta) la sua interiorità?
Il blu, o anche il rosso, sebbene tutte
le terre non mi dispiacciano, o anche la scala degli arancioni, ma che dire
delle lacche trasparenti? Non saprei.
Qual è la sua definizione di arte?
Espressione di sé. Vita. Espressione di
Bellezza. Poesia.
Dal suo punto di vista quale dovrebbe essere il ruolo dell’artista e
dell’arte contemporanea?
Forse la presenza dell’arte nella vita
di tutti i giorni è ciò che unisce la terra al cielo. Intendo dire che c’è
della spiritualità nell’arte, anche se a volte è nascosta, ma questo avviene
fin dall’inizio della storia dell’uomo. Inoltre un’opera d’arte è poesia e ciò
rappresenta una chiave di lettura sempre nuova e diversa, soprattutto in un
momento storico come quello che stiamo affrontando.
Progetti futuri?
Il futuro, nonché il presente, sono
costellati di tanti progetti ed idee, molti dei quali hanno preso forma e si
stanno attuando. Due grandi cicli pittorici occupano il mio tempo in questi
ultimi due anni. Ho intitolato il primo: “I mulini di Dio”, una serie di
dipinti che hanno tratto ispirazione dal capolavoro Salita al Calvario di Brueghel per trasformarsi
in un nuovo viaggio in cui la pittura riacquista e riafferma il suo
straordinario primato di rappresentazione dell’invisibile, del trascendente,
di un qualcosa per alcuni coincidente con Dio, per altri con una
metafisica ancora tutta da dimostrare. Le opere sono già state in mostra presso il
Convento di Santo Spirito, ex carceri di Nola, in collaborazione con la
Galleria Gagliardi di San Gimignano. Dato il successo seguiranno altri tre
appuntamenti che approfondiranno il tema. Le prossime tappe saranno presso il
Consiglio della Regione Toscana a Firenze, presso il Museo archeologico di
Ferrara e a Matera, città europea della cultura. L’altro ciclo di dipinti che
sto preparando riguarda il “Mito”, come fonte di ispirazione e riferimento per
raccontare le storie degli uomini. Anche in questo caso ci saranno diverse
opportunità espositive, alcune ancora in via di definizione. “La solitudine di
Prometeo” mostra che verrà inaugurata il 13 dicembre 2014 presso il MACS Museo Arte Contemporanea Sicilia a
Catania, rappresenta il lancio di questo argomento. Si proseguirà a giugno 2015
con “Messaggi dall’antichità” a Ravello (Sa) con un approfondimento sulla
figura di Ermes. Luglio e agosto 2015 mi vedranno di nuovo in Sicilia,
esporrò al Castello di Calatabiano e a
Cefalù; settembre 2015 l’intero ciclo sarà esposto a Monopoli, in Puglia, al
Castello Carlo V”.
Biografia
Ciro Palumbo - Nato a Zurigo nel 1965.
Il suo percorso artistico prende l’avvio dalla poetica della scuola Metafisica
di Giorgio de Chirico e Alberto Savinio, per reinventarne tuttavia i fondamenti
secondo un’interpretazione personale del tutto originale. Nella sua ricerca
procede attraverso momenti di contemplazione e silenzi metafisici, a cui si
contrappongono espressività notturne e intimamente travagliate, dove si respira
netto il distacco dall’immobilità silente che abita le tele del Pictor Optimus.
Le sue opere si presentano dunque come palcoscenici in cui gli oggetti presenti
sono portatori di simbologie oniriche. Ciro Palumbo non è solo un pittore, ma
di fatto un poeta che riflette, agisce e compone per coniugare metafore
sull’inafferrabilità del tempo e l’incommensurabilità dello spazio, mostrando
quindi la sua capacità di approfondire l’osservazione non tanto della natura,
quanto delle impressioni immaginifiche che provengono dalla memoria. Curioso
ricercatore e studioso, lavora da qualche anno anche sul tema del Mito,
interpretando la mitologia classica in chiave squisitamente moderna, e dandone
una lettura profondamente colta e suggestiva. L’artista riesce dunque a
sublimare e contestualizzare i miti antichi in spazi al di fuori del tempo,
dimostrando la loro contemporaneità. La sua formazione di grafico pubblicitario
lo porta ad esercitare per anni la professione di Art Director in Agenzie
pubblicitarie di Torino. È durante questo percorso che scopre ed amplia le sue
capacità visive e compositive. Successivamente, l’esperienza in una moderna
bottega d’arte e la conoscenza di alcuni Maestri contemporanei, lo conducono ad
approfondire la tecnica della pittura ad olio con velatura. L’artista inizia la
sua attività espositiva nel 1994, e ha al proprio attivo un centinaio di mostre
personali in tutta Italia. Nel 2011 ha partecipato alla 54a Biennale di
Venezia, padiglione Piemonte. Tra le esposizioni internazionali sono da
segnalare la presenza all’Artexpo di New York, al Context Art Miami, le mostre
personali a Providence (USA) e in Svizzera a Bellinzona. Alcune opere di
Palumbo sono presenti all’interno della collezione della “Fondazione Credito
Bergamasco”, presso la “Civica Galleria d’Arte Moderna G. Sciortino” di
Monreale (Pa) e al MACS di Catania. Hanno scritto della sua produzione
artistica Paolo Levi, Vittorio Sgarbi, Alberto Agazzani, Angelo Mistrangelo,
Tommaso Paloscia, Alberto D’Atanasio, Stefania Bison, Francesca Bogliolo. Le
sue opere sono pubblicate su importanti annuari e riviste di settore, inoltre
alcuni dipinti si trovano all’interno di collezioni istituzionali e private in
Italia e all’estero. Attualmente vive e lavora a Torino.
Scheda Mostra
Ciro Palumbo.
La solitudine di Prometeo
Autore: Ciro
Palumbo
Titolo mostra: La
solitudine di Prometeo
Curatore: a
cura del MacS
Portatore di
conoscenza,
2014, olio su tela, 70x60 cm
Fuoco Sacro, 2014, olio su
tela, 90x70 cm
Il Prometeo, 2014, olio su
tela, 150x180 cm
L’occhio e la
luce,
2014, olio su tela, 60x50 cm
Una luce, 2014, olio su
tela, 40x45 cm
La Sapienza, 2014, olio su
tela, 60x50 cm
Il fuoco e i
monti della prigione,
2014, olio su carta, 76x56 cm
In attesa, a
capo chino,
2014, olio su tela, 100x90 cm
Davanti alla
luce,
2014, olio su tela, 60x70 cm
La solitudine di
Prometeo,
2014, olio su tela, 150x100 cm
Il fuoco della
conoscenza,
2014, olio su tela, 35x30 cm
Il vaso del sole, 2014, olio su
tela, 35x30 cm
Il carro del
fuoco,
2014, olio su tela, 40x50 cm
Il dono
dell’intelligenza,
2014, olio su tela, 40x50 cm
Le ali della
conoscenza,
2014, olio su tela, 50x40 cm
Il tormento, 2014, olio su
tela, 50x60 cm
Il luogo del
martirio,
2014, olio su carta, 140x91,5 cm
Inaugurazione: 13
Dicembre 2014 (ore 18,00)
Conclusione: 3
Febbraio 2015
Sede: MacS
– Museo Arte Contemporanea Sicilia
Indirizzo: via Crociferi – via S. Francesco n. 30, Catania
Indirizzo: via Crociferi – via S. Francesco n. 30, Catania
Telefono:
095 715 2207 - 342 301 7376
Orari: ore
09.00 - ore 18.00 (chiusura il giovedì)
Ingresso: €5,00 (biglietto unico) – €3,50 (biglietto ridotto)
Ingresso: €5,00 (biglietto unico) – €3,50 (biglietto ridotto)
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