Libri: per “Le pupiate di Garibaldi” anche Tuccio Musumeci
Sul palcoscenico del Teatro Brancati un autentico talk show con
l’autore del libro, Giuseppe Lazzaro Danzuso, protagonisti il dibattito sul
“catechismo del Risorgimento”, con Giuseppe Ardica, giornalista e con il
saggista Giuseppe Frazzetto. Gli applauditi filmati “con l’IA e la liscia
catanese” e gli interventi, coordinati da Salvo La Rosa, sulle sicilianissime
“Tante altre storie” del libro, con Bruno Cacopardo, autore della prefazione, e
Margherita Guglielmino e Giuseppe Pennisi della Carthago edizioni. Oltre al
libro principale, un volumetto per indurre “i nostri giovanissimi a sviluppare
una coscienza critica”. Orazio Torrisi, “e ora coinvolgiamo scuole e
università”.
“Un modo nuovo di vedere l’impresa dei Mille, finora narrata con
toni da catechismo più che da vicenda storica”.
Così Giuseppe Lazzaro Danzuso ha parlato del
suo Le pupiate di Garibaldi. E tante altre storie (254
pagine, 18 euro Carthago Edizioni) presentato nel Teatro Brancati di Catania.
A dialogare con lui, nel corso di quello che si è trasformato in
un talk show, condotto da Salvo La Rosa e con
l’inattesa partecipazione straordinaria di Tuccio Musumeci, sono
stati Giuseppe Ardica, giornalista del Tgr Rai Sicilia, e il
critico d’arte e saggista Giuseppe Frazzetto. Il primo ha spiegato
come l’impostazione giornalistica del racconto principale sull’impresa dei
Mille risulti efficacissima per gettare una luce diversa su certi fatti.
“L’autore – ha detto -, con semplicità, mette in fila una serie di circostanze,
aggiunge qualche citazione tratta dagli epistolari dei protagonisti e il
risultato è sorprendente”. Frazzetto ha sottolineato la molteplicità di temi di
libri (24, dal 1987 a oggi), di documentari, spettacoli teatrali e film firmati
da Lazzaro Danzuso. E, riguardo ai Mille, ha ricordato tra l’altro come Umberto
Eco, in un romanzo del 2010, Il cimitero di Praga,
avesse rivisto la vicenda risorgimentale. In quello stesso anno era
uscito Noi credevamo del napoletano Mario
Martone, presentato a Venezia e bollato dalla critica come portatore di una
“linea meridionalistica”.
“La Scuola – ha poi detto Lazzaro Danzuso - ci ha proposto una
figura, quella di Garibaldi, non storica ma mitologica. Un mito
costruito dal romanziere Alessandro Dumas che lo descrisse
come un paladino, un supereroe ante litteram. L’impresa dei Mille però non andò
come viene raccontata e cercare la verità può aiutarci a capire perché, ancor
oggi, il Meridione viva gravi problemi, anche d’identità. Così, per far tornare
Garibaldi quel che era davvero, nel libro si utilizza l’arma dell’ironia, della
liscia catanese”.
Applauditissimi dal numeroso pubblico sono stati infatti la clip realizzata
da Mel Pappalardo e Giacomo Seminara utilizzando
l’IA per reinventare l’iconografia garibaldina, un frammento della
trasmissione Telepatria, condotta da Renzo Arbore su
Rai 1 nel 1981, in cui Carlo Verdone impersonò Quintilio
Baracca, l'ultimo garibaldino. E il filmato, dell’estate del 1985, in cui Franco
Battiato sul palco di Saint Vincent, vestito da garibaldino, propone
il suo Risveglio di primavera, cantando, Sotto il
Regno delle Due Sicilie/I movimenti prevedibili/Delle truppe in finte battaglie.
Poi l’intervento di Tuccio Musumeci, che, dichiarando
di non apprezzare la figura di Garibaldi, con un divertente
siparietto ha trascinato tutti sul “palcoscenico della liscia”. E quello
di Bruno Cacopardo, importante infettivologo, autore della
prefazione del libro, che si è soffermato sulle Tante altre storie del
libro di Lazzaro Danzuso. Ossia quelle di matti che urlando sui bus rivelano
scomode verità, per esempio lo spaccio mutato in ammortizzatore sociale, camei
su personaggi come Battiato o Angelo D’Arrigo, Santi che sono Nuddu e
film dimenticati sull’Arte di arrangiarsi. E poi la comunione tra
feste popolari, tecnologia e migranti e racconti: di miti come quello di Colapesce,
di celebri generali britannici pronti a salvare la Bellezza
con l’astuzia, d’uomini enormemente grassi e pesanti e di altri che, ciechi,
si mutano in montagne, di terribili jettatori, di curiosi
linguaggi, di arancinə, di matriarche e
di rapimenti di gelatai, di bimbi d’ogni razza, sempre affamati e
allegri. Catania, insomma. Definita da Cacopardo un “bizzarro
teatro dove un popolo di protagonisti recita, quotidianamente,
la vita”.
Tra gli altri interventi, quello di Margherita Guglielmino,
responsabile editoriale di Carthago, che ha parlato del volumetto
per la scuola sui Mille, “per i nostri ragazzi che hanno tanto bisogno
di verità”, mentre l’amministratore della casa editrice, Giuseppe
Pennisi, ha annunciato l’accordo con un grande distributore
librario nazionale.
Poi il dibattito con il pubblico: acceso e
divertito a un tempo, parlando di brigantaggio e tanto altro.
“Un libro stimolante – ha dichiarato il senatore Enzo Bianco –
che riscrive la storia in una maniera che va considerata con attenzione”. E, ha
chiosato il padrone di casa, Orazio Torrisi, bisogna a tutti i
costi coinvolgere i giovani in questo tipo di incontri
culturali, cercando la collaborazione di Scuola e Università.
DIDASCALIE FOTO:
Foto a
Da sinistra, Frazzetto, Ardica,
Lazzaro Danzuso, Torrisi, La Rosa, Cacopardo, Guglielmino e Pennisi.
Foto b
Il giornalista Giuseppe Ardica mentre parla del libro.
Foto c
Gli applausi del pubblico del Teatro Brancati.
Foto d
L'imprevisto - e divertentissimo - intervento di Tuccio Musumeci.
Foto e
Gli spettatori hanno molto gradito la rivisitazione
dell'iconografia garibaldina con l'IA.
Link di Youtube
Clip presentazione “Le pupiate di Garibaldi” con
interviste https://youtu.be/Mke5OWYMXMU
Clip presentazione “Le pupiate di Garibaldi” Teatro
Brancati https://youtu.be/3j85dY1gyFM
Dichiarazione Giuseppe Lazzaro Danzuso https://youtu.be/l-bQDxtqW9w
Dichiarazione Margherita Guglielmino https://youtu.be/bxmCf4WE8Yk
Dichiarazione Enzo Bianco https://youtu.be/oQco17gtt40
Dichiarazione Giuseppe Pennisi https://youtu.be/87MDxLLpTsA
Miniclip “Le pupiate di Garibaldi” https://youtu.be/uFPW12fnX9k
Link di SwissTransfer1
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