La Fidapa sez. Giarre-Riposto, ha celebrato la ricorrenza del 25 Novembre, con l’inaugurazione di un pannello pittorico dell’opera artistica della Presidente di sezione Maria Privitera.
La Fidapa Sez. Giarre-Riposto ha celebrato la ricorrenza del 25 Novembre con un taglio diverso e originale volto a sensibilizzare l’intera comunità del territorio con l’inaugurazione di un pannello pittorico dell’opera artistica della loro Presidente di sezione Maria Privitera. Un pannello pittorico che, accanto alla panchina rossa, diventa un simbolo per dire no alla violenza di genere non solo per la “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” ma per ogni giorno poiché, l’opera artistica in esso riprodotta, potrà essere visibile al centro storico della Città di Giarre nella “Villetta Garibaldi” non solo per tutta la cittadinanza ma anche per i visitatori.
In
presenza del sindaco del Comune di Giarre Leo Cantarella e il D.S. dell’I.I.S.
Fermi-Guttuso di Giarre Gaetano, che insieme hanno accolto il progetto “Alt
alla violenza sulle donne per costruire una società più equa e migliore” , si è
svelato, dinanzi a una platea di autorità fidapa, civili, militari, religiose e
scolastiche, il pannello pittorico dell’opera artistica di Maria Privitera
Presidente Fidapa Sez. Giarre-Riposto che ha concesso la riproduzione
dell’immagine del suo dipinto “Femminicidio” premiato a un concorso internazionale,
realizzato dai ragazzi del Liceo Artistico “Guttuso” di Giarre quale seconda
tappa del progetto ideato dalla presidente precedentemente avviato con
l’incontro dibattito che ha coinvolto gli studenti del “Fermi-Guttuso” nella
giornata del 21 novembre con la Dott.ssa Marisa Scavo ex procuratore aggiunto
della Repubblica per affrontare il difficile tema della violenza di genere come
riconoscerla per contrastarla. Presenti tra le autorità civili anche gli
assessori comunali Leo Patanè e per le l’istruzione e le pari opportunità
Antonella Santonoceto con il Sen. Pippo Pagano; tra le autorità Fidapa la
segretaria del Distretto Sicilia Lucia Mio, la Referente Nazionale Task Force
“Diritti Umani” Melinda Calandra con le numerose socie della Sez.
Giarre-Riposto; tra le autorità militari erano presenti tutti comandanti delle
forze armate: Carabinieri di Giarre con Mario D’Arco, della Guardia di Finanza
di Riposto con Valerio Zuppello, della Polizia Municipale di Giarre con la vice
Maria Sorbello, del Corpo Forestale di Giarre con Maurizio Strano e per la
Capitaneria di Porto di Riposto con Diletta Volpe. Un evento sentito
e partecipato anche da tutte le
rappresentanze delle scolaresche di ogni ordine e grado del territorio inviati
dai dirigenti scolastici (Maletta, Maccarrone, Maletta e Scilipoti per gli
istituti comprensivi e Lutri, Insanguine, D’Anna, Ginardi e Mingiardi per gli
istituti d’istruzione superiore) che con i loro studenti e studentesse sono
stati i destinatari principali dell’intero progetto e della giornata a cui
hanno partecipato con interventi e cartelloni consapevoli di essere parte e
responsabili del cambiamento di mentalità che dobbiamo attuare per contrastare
ogni giorno la violenza di genere. Viva commozione si è vissuta anche con la
testimonianza della madre di una vittima di un femminicidio (avvenuto negli
anni passati sul territorio) che ha esortato i ragazzi e le ragazze a stare
attenti a non cadere in certe trappole o in certi comportamenti.
Nel centro storico della
Città di Giarre la Presidente e artista giarrese Maria Privitera ha centrato il
cuore di tutti i presenti appena si è svelato il pannello seguito dalla
preghiera e benedizione dell’Arciprete don Nino Russo del Duomo di Giarre.
Riferisce l’artista sentitamente commossa: In questo
pannello, che riproduce il mio dipinto dal titolo “Femminicidio” premiato a un
concorso internazionale, ho raffigurato la donna come una farfalla che nella
sua bellezza incantevole e delicata simboleggia tutta l’essenza femminile.
Dotata di ali per essere libera vola però su un terreno arido, quello del
deserto dove, pur essendovi apparentemente spazio aperto, viene isolata e ostacolata nel suo volo e nel suo percorso di
vita. Inconsapevole o ignara del di avere un legame tossico e malato 1’attende
una violenza che, sembra invisibile come una ragnatela, eppure esiste e
persiste nelle sue forme graduali e soffocanti che le possono o potrebbero
impedire qualsiasi via d’uscita. La farfalla potrebbe essere imprigionata nella
trappola della ragnatela costruita lentamente e istintivamente dal ragno nel
suo tentativo di controllare la sua vittima. Viene ferita e a poco a poco
sanguinante se non si difendere giungerà la sua tragica fine. La violenza
psicologica, fisica, morale e sessuale sulla donna esercitala da certi uomini
violenti, che operano come dei ragni, è la triste causa del Femminicidio. Se la
farfalla e quindi, se la donna, riesce a prendere consapevolezza dell’inganno e
della violenza che subisce, se riesce a capire in tempo il pericolo di una
tragica fine e chiede aiuto attraverso la denuncia e se riesce a ricevere in
tempo 1’aiuto necessario dalle istituzioni e dalla società, allora potrà
riuscire a trovare la via d’uscita che sta oltre la ragnatela e volare via
verso un cielo azzurro per essere libera di manifestare la sua bellezza e le
sue infinite doti naturali.
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