Al MacS protagonista Marc Vinciguerra con la mostra evento “di Cielo e di Terra”
Catania - Sabato
15 Giugno 2019 alle ore 20.00, al MacS (Museo di Arte Contemporanea
Sicilia), diretto da Giuseppina Napoli,
sarà inaugurata (in via Crociferi – via S. Francesco n. 30, a Catania) la
mostra evento intitolata “di Cielo e di
Terra” firmata dall’illustre scultore Marc
Vinciguerra, attualmente tra i protagonisti della 58th
Biennale di Venezia.
Per
l’occasione, introdotti da Giuseppina Napoli, interverranno l’artista, Marc Vinciguerra
e, in qualità di curatore, il prof. Adriano Pricoco (Accademia della Belle
Arti di Catania).
La
mostra (aperta al pubblico fino al prossimo 15 Settembre 2019, sarà visitabile
da martedì a domenica, dalle 10.30 alle 17.30) consta di cinque sculture (nelle
foto allegate al presente CS):
- The Triptych of
The Religion of Atheism (Scultura Triptycs 2015 -2017);
- The Ecstasy of
the Absence of Meaning (Scultura Portrait 2017).
Le medesime opere faranno parte della
collezione permanente del MacS.
Giuseppina Napoli
(Direttrice MacS Catania) – “Fin dalla notte dei tempi i nostri
antenati guardavano al firmamento come luogo del trascendente. Una distanza che
appariva infinita, quella tra il Cielo e la Terra. Nonostante oggi il Cosmo sia
sempre meno lontano e meno sconosciuto, in quella stessa distanza ancora
risiedono i più grandi e assoluti interrogativi dell'Uomo. È un bisogno insito
nella sua fragilità temporale la ricerca di Dio o la sua negazione. Prima
dell'Idolatria, della divinazione, della Religione, della Filosofia, della
Teologia viene sempre l’Uomo con le sue domande. E ancora oggi, mentre la
robotica conquista il nuovo millennio nessuna Scienza e nessuna Religione hanno
risposte certe da esibire,lasciando ai singoli e alla loro personale e intima
ricerca una risposta o un dubbio perenne. Ed ecco che l'Arte, chiave magica di
ciò che si pone tra l'Uomo e l'Altrove, torna ancora e ancora a porci l’eterno
quesito. Marc Vinciguerra esplora con rara sensibilità attraverso la matericità
delle sue opere la strada della spiritualità umana, atea, laica, credente, ma
sempre umana. Ed è all'Uomo e alla sua ricerca tendente all'infinito o al
finito cui l'artista dedica un trittico di grande intensità espressiva ed
emotiva, un momento di sosta tra la ricerca e il credo”.
Adriano Pricoco
(Accademia della Belle Arti di Catania) – “Il trittico ‘The Religion of Atheism’ che Marc
Vinciguerra espone negli spazi del MacS, sovverte l'imperativo darwiniano ed al
contempo rinnega ogni possibile dogma. Per comprendere la metodologia operativa
dell'artista francese bisogna sottolineare che l'uomo è l'epicentro della sua
ricerca. Non l'istanza paradigmatica di un pool memico all'interno del quale
possano trovare terreno fertile asserzioni di natura dualistica. È evidente che
la figura umana si erga a metafora di identità contrapposta all'alterità del
dogma religioso. Del resto la figura dell'artista ha già un ché di spirituale,
l'atto della creazione contiene in se una componente dogmatica. Ma
soffermiamoci sulla figura metaforica: come afferma lo stesso artista,
l'intento è trovare una spiritualità post-Dio, una identità non deliberatamente
laica, bensì consapevole, intellettualmente conscia che possa portare ad una
nuova definizione di Sacro, sebbene non di natura teleologica”.
Biografia Marc Vinciguerra è un artista parigino che vive in
America. Attualmente sta esibendo una statua monumentale a Venezia durante la
Biennale di architettura in uno spettacolo che sta condividendo con altri
artisti tra cui Richard Meier (Pritzker Price e architetto del Getty Museum).
La sua installazione a Venezia è stata qualificata come
"straordinaria" da Fine Art Connoisseur Magazine. Marc Vinciguerra ha
anche un grande seguito con filosofi e scrittori, vincendo il Premio per la
partecipazione alla Fellowship alpina nel 2014, premio visionario che cerca di
ricollegare l'arte e la filosofia ospitate dal filosofo e conduttore della BBC
(Why Beauty Matters) Sir Roger Scruton. Marc Vinciguerra è anche un docente. Ha
tenuto una conferenza nelle università, presso la Fondazione Cini di Venezia e
ha scritto articoli sul futuro dell'arte. È stato invitato dal Centro Culturale
Europeo di Venezia a mostrare le sculture di Yoko Ono. Il suo lavoro è un
tentativo di rompere il muro che separa l'arte tradizionale e l'arte
contemporanea. Marc Vinciguerra riunisce entrambi con l'abilità di un artista
rinascimentale e i pensieri di un filosofo del ventunesimo secolo. In un nuovo
modo eccitante, trasforma l'arte figurativa in installazioni concettuali.
Quando i curatori salutano i visitatori nel palazzo veneziano, dove il suo
monumentale Trittico è installato di fronte al grande canale di Venezia,
descrivono il suo lavoro come installazioni figurative. Marc Vinciguerra fonde
insieme passato e futuro per creare un futuro più ricco per l'arte. Il catalogo
della sua ultima mostra è stato pubblicato in 12000 copie.
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