D come Donna promosso dal Teatro Stabile di Catania
D come Donna: prosegue “L'alfabeto della memoria”, il ciclo di incontri promosso
dal Teatro Stabile di Catania
La
scrittrice Tea Ranno approfondirà il tema della condizione
femminile insieme alla
giornalista Rosa Maria Di Natale
CATANIA – Dalla A alla Z, ma non necessariamente
in quest’ordine. Dopo A come Amicizia con Tuccio Musumeci e Pippo Pattavina, G
come Giornalismo con Ferruccio De Bortoli e Nino Milazzo, è ora la volta della
lettera D: per parlare della donna, anzi di tutte le donne, delle loro conquiste
mai facili, spesso eroiche, sempre sorprendenti. Prosegue così “L’alfabeto della
memoria”, il ciclo di incontri ideato proprio dal giornalista Nino Milazzo,
presidente del Teatro Stabile di Catania, che organizza e ospita la stimolante
iniziativa.
D come Donna, dunque. A riflettere e far
riflettere sulla condizione femminile sarà la scrittrice Tea Ranno, che
converserà con la giornalista Rosa Maria Di Natale. L’appuntamento è per lunedì
23 marzo alle ore 18: sul palcoscenico del Teatro Musco, la storica sala di via
Umberto, saliranno due donne siciliane, pluripremiate nei rispettivi campi
professionali, innamorate della cultura e della sua funzione civica e sociale.
Partiranno dal loro mondo fatto di letteratura e scrittura per approdare ai
sentimenti e ai diritti delle donne. Una storia di lotte, scritta con orgoglio e
con gioia, ma anche col sangue, versato ingiustamente a causa delle
prevaricazioni che penalizzano il sesso “debole” e dei troppi pregiudizi, ancora
duri a morire. Ciò nonostante, le donne vanno avanti, puntando sulla loro innata
libertà, sulla loro necessità di rompere gli schemi, pronte a reagire alle
discriminazioni fino alle violenze subite, fino ai femminicidi, alla ricerca
delle possibili risposte, civiche e culturali, a questa violenza che appare
inarrestabile.
Durante l'incontro saranno letti alcuni brani
tratti dall'ultimo libro della Ranno "Viola Foscari". Nata a Melilli, in
provincia di Siracusa, nel 1963, Tea Ranno vive e opera a Roma da oltre
vent’anni. Laureata in Giurisprudenza, ha sempre affiancato allo studio del
diritto la pratica della scrittura. L’universo femminile è al centro anche dei
suoi quattro romanzi: “Cenere” del 2006 e “In una lingua che non so più dire”
del 2007 per i tipi E/O. Dopo una lunga pausa sono arrivati La sposa vermiglia (2012) e appunto Viola Fòscari (2014), pubblicati da
Mondadori.
La giornalista catanese Rosa Maria Di Natale ha
vinto il premio televisivo internazionale Ilaria Alpi nel 2007 con una delle sue
videoinchieste autoprodotte. È stata docente di Giornalismo e nuovi media alla
facoltà di Lingue dell'Università di Catania, oggi dipartimento di Scienze
umanistiche.
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