Stasera a Milo, “Filumena Marturano”, protagonissta del XII Premio “Angelo Musco”
Proseguono, a Milo, nello
splendido “Anfiteatro Comunale Lucio Dalla”,
gli spettacoli con le compagnie selezionate che si contendono il XII
Premio Nazionale Teatrale e Letterario “Angelo Musco” diretto artisticamente da Mimì Scalia, organizzato dal Comune di Milo (Ct) e dall’Associazione
Culturale Filocomica Sant’Andrea,
con il patrocinio della FITA Sicilia
e della Regione Sicilia.
Oggi alle ore 21, protagonista la compagnia “Imprevisti e Probabilità”
di Formia (LT), con la commedia in tre atti, “Filumena Marturano” di Eduardo De
Filippo, regia di Raffaele
Furno: spettacolo che, pur mantenendo integro il
testo, lavora su un piano visivo-fisico più metaforico e contemporaneo per
approfondire gli aspetti dei rapporti di potere tra i protagonisti, entrambi
imbrigliati in gabbie culturali e sociali.
“La voglia di partecipare a questo Premio ci è venuta
perché - dichiara il regista Raffaele
Furno -, abbiamo visto quanto prestigioso e valido sia il legame con la
tradizione teatrale rappresentata da Musco. ‘Filumena’ si sposa bene col
concetto di tale tradizione. Eduardo e Musco, sebbene in regioni diverse, erano
figli della stessa storia teatrale fatta di attori che imparavano lavorando,
recitando, crescendo tra strada e tavole del palco. Ed entrambi sono arrivati
dalla strada ad interagire con la cultura alta, degli intellettuali. ‘Filumena’
ha il pregio di rispettare la tradizione e il messaggio originale del testo, ma
lo fa incorniciandolo in una messa in scena moderna e dinamica che elimina il
folklore napoletano e dà allo spettacolo forza ed energia fisica oltre che
vocale. Il messaggio principale è che tutti, uomini (Domenico) e donne
(Filumena), siamo ingabbiati in convenzioni sociali e culturali, e che la
ricerca della rispettabilità e della felicità è un atto coraggioso e
sovversivo. Nel mondo sempre più digitale in cui viviamo, il teatro ha
innanzitutto il pregio di mettere ancora le persone in contatto tra loro, siano
essi gli attori che provano per mesi annusandosi e percependosi, siano essi gli
spettatori che dal vivo assistono alla realtà teatrale. Per me non è finzione,
ma realtà perché tutto avviene in tempo reale, sia ciò che il regista ha
pianificato sia i possibili imprevisti. Proprio
come nella vita. Inoltre, a teatro c'è meno censura che in tv o al cinema e
quindi si possono trattare argomenti che non sempre sono accettabili in altri
contesti. In questo senso, il teatro ha ancora un valore politico e non solo
estetico. Non solo ci mostra chi siamo, ma chi potremmo essere”.
Note di regia - La storia è nota: il tentativo di Filumena, ex
prostituta, di dare dignità ai suoi tre figli dopo aver speso una vita
nell’attesa che Domenico Soriano si decidesse a sposarla, invece di trattarla
come amante, amica, confidente, segretaria, cameriera, ma mai come compagna di
vita. La nostra “Filumena Marturano” omaggia lo spettacolo e lo strepitoso
personaggio creato da Eduardo, ma allo stesso tempo innalza testo e messa in
scena a metafore universali di altro. Utilizzando lo stile surreale che ci
contraddistingue, l’universo dei nostri Filumena e Domenico si dipana tra il
ring di un incontro di box, e una prigione / gabbia. Il ring rappresenta la lotta infinita e
sempiterna che questa donna, ogni donna, ha condotto e conduce per affermare la
sua identità indipendentemente da quella dell’uomo – padre – amante – marito.
Le forti emozioni represse da Filumena per anni si trasformano in altrettanti
uppercut e ganci sferrati a Domenico, il quale fa di tutto per incassare ma
anche per reagire agli attacchi. Nella seconda parte dello spettacolo, il ring
si smantella completamente per diventare una prigione che ingabbia Filumena.
Quando finalmente crede di aver raggiunto il suo obiettivo, e di potersi
riposare dopo tante fatiche, Filumena è fisicamente ingabbiata dalla legge,
dalla voce dell’avvocato che sciorina articoli del codice civile. Non si
perdona ad una donna la rivoluzione contro il potere maschile, e la legge è
dominio dell’uomo acculturato che possiede il linguaggio appropriato, a
differenza di Filumena che non sa né leggere né scrivere. La gabbia che stringe
Filumena è però simile a quella che blocca Domenico, ossessionato dalla
necessità di sapere quale dei tre figli sia suo. Nessuno dei due protagonisti
può vivere senza l’altro, nessuno dei due è realmente libero perché sono
entrambi schiacciati dal proprio passato.
Interpreti e
personaggi: Soledad Agresti (Filumena Marturano),
Isabella Sandrini (Diana), Valentina Fantasia (Rosalia), Giuseppe Pensiero
(Michele), Annamaria Aceto (Anna), Raffaele Furno (Domenico Soriano), Ugo Fonti
(Riccardo), Janos Agresti (Umberto), Sergio Locascio (voce dell’avvocato
Nocella). Costumi: Anna Andreozzi. Scene: Bruno Valeriano. Consulenza musicale:
Isabella Sandrini.
Infine - così come selezionata dalla giuria presieduta dall’Avv. Vincenzo
Zappulla, altresì presidente dell’istituto Storia dello Spettacolo
Siciliano, è formata: dalla prof.ssa Sarah
Zappulla Muscarà (docente Letteratura Italiana, Letteratura Teatrale
italiana, Storia del Cinema), dal sig. Turi
Giordano (attore e regista), dal sig. Agostino
Zumbo (attore e regista), dal sig. Fabio
Costanzo (attore), dall’Avvocato Gianfranco
Barbagallo (specialista in Diritto dell’Arte e Legislazione dello
Spettacolo, consigliere regionale FITA Sicilia) e dal sig. Luciano Patanè (in rappresentanza del Comune di Milo) – si esibirà nell’Anfiteatro Comunale Lucio Dalla
di Milo:
- “Teatro Due”,
Castellana Grotte (BA), con la commedia in due atti, “Ferdinando” di Annibale
Ruccello, regia di Mario Lasorella (03/08/2018, ore 21), opera sorretta da una profonda analisi
antropologica e storica del popolo napoletano che presenta, nel finale,
elementi noir.
La cerimonia
conclusiva di premiazione che si terrà all’Anfiteatro Comunale Lucio Dalla di Milo, alle ore 21, sabato
4 agosto, sarà condotta dal giornalista Salvo La Rosa e che vedrà, tra gli altri, la presenza, in qualità
di ospite d’onore dell’acclamato attore, cabarettista e imitatore italiano Manlio Dovì. Momenti di spettacolo con
il gruppo etnicofolk i “Dioscuri”,
formato da Giovanni Lo Brutto, Eduardo Cicala, Giovanni Gallo, Franco Sodano (collaborano i musicisti Peppe - Ballacchino,
Lillo Guarraci, Mauro Southern Patti) che
presenteranno un vasto repertorio di brani e musica etnica siciliana.
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