Ultimo incontro Premio B.Andò "La letteratura e la Sicilia. Le cause del sottosviluppo meridionale nella cultura storica del dopoguerra”
Si
è svolto all’IPSSEOA “Falcone” di Giarre l’ultimo incontro del Premio B.Andò
in cui si è approfondito l’argomento “La letteratura e la Sicilia. Le cause
del sottosviluppo meridionale nella cultura storica del dopoguerra”. Ha
portato i saluti dell’Istituto Cinzia Emmi, docente delegata dalla
Dirigente scolastica Monica Insanguine , la quale ha messo in evidenza
la rilevanza del premio organizzato dalla fondazione del Nuovo Mezzogiorno.
Inoltre la docente ha attenzionato quali sono i caratteri principali
dell'importanza dello studio della storia che si evidenziano nell'analisi
obiettiva dei fatti avvenuti, nella formazione di una cultura della
cittadinanza attiva e nel disvelamento degli errori del potere o delle
collusioni del potere. Il confronto con gli studenti è stato animato da Roberto
Tufano , il quale ha sottolineato che “ il Mezzogiorno ha costituito,
rispetto all’espandersi dell’Islam, il più tormentato confine tra due mondi,
l’avamposto d’Europa, un argine a difesa della civiltà occidentale” . “E
tuttavia le popolazioni meridionali, finite ai margini dell’orbita spagnola,
furono disarmate dal governo centrale, - ha proseguito il docente
universitario- che della nobiltà di spada non poteva fidarsi, avendone
sperimentato l’indipendenza. Infatti la sanguinosa rivoluzione che scoppiò a
Napoli nel 1547 contro la violenta autocrazia del viceré Pedro de Toledo-ha
continuato Tufano- indusse la corte spagnola ad adottare verso i benestanti una
mediazione politica fondata sull’incremento del debito pubblico, la cui
amministrazione e tutela fu affidata alle magistrature di toga e ai Seggi
nobiliari di Napoli”.
“Ne
nacque un modello di sviluppo ‘coloniale’, che esaltò la burocrazia,
mortificando, con la gente d’armi, la tecnologia, la difesa dei mercati e lo
spirito imprenditoriale. Inoltre, impedì che si superasse l’ambigua
conciliazione medievale tra formalismo idealistico assoluto e dominio pratico
dell’egoismo e del cinismo. Il Sud d’Italia, pertanto, si ridusse,- ha concluso
Tufano- durante altri tre secoli, ad oggetto passivo della produzione e del
commercio altrui”.
Vincenzo
Zocco, ricercatore di storia, si è soffermato sul “ labirinto
di sicilianità” e ha detto che il romanzo “Il giorno della civetta è uno
specchio della questione meridionale”. Lo storico ha guidato gli studenti
attraverso una stimolante analisi del romanzo di Leonardo Sciascia rivelando
che “il libro non è solo un racconto sulla mafia, ma anche una rappresentazione
simbolica delle sfide storiche e sociali che caratterizzano il sud Italia”.
Sciascia
tende ad utilizzare “le vicende dei suoi personaggi- ha concluso Zocco- per
riflettere sulle complesse relazioni tra le istituzioni siciliane e la società”
.
Finito
il ciclo degli incontri il 14 Aprile alle 9.00 gli studenti svolgeranno la
prova scritta ognuno nel proprio Istituto. Sarà compito della Commissione
Esaminatrice scegliere i migliori elaborati a cui saranno assegnati un primo
premio con una borsa di studio e un secondo premio con 10 borse di studio di
minore entità. La premiazione è fissata per domenica 4 Maggio alle 10.00 presso
l’Aula Magna I.I.S. “Fermi-Guttuso” di Giarre.
Commenti
Posta un commento