Sanità, fallito alla Regione l'incontro sull’aumento delle tariffe del "nomenclatore tariffario dei livelli essenziali d’assistenza"
Sanità, fallito
alla Regione l'incontro sull’aumeto delle tariffe del "nomenclatore
tariffario dei livelli essenziali d’assistenza": verso il blocco delle
prestazioni sanitarie convenzionate
Si è svolto a Palermo, nei locali dell'Assessorato alla
Salute, l’atteso incontro tra l’Assessore regionale alla Sanità, Daniela
Faraoni, e le organizzazioni sindacali, rappresentative dei medici specialisti
convenzionati, per discutere dell’adeguamento delle tariffe del
"nomenclatore tariffario dei Livelli Essenziali di Assistenza" (LEA).
L’esito della riunione ha lasciato fortemente insoddisfatti i rappresentanti
sindacali, che ritengono le tariffe inadeguate, assolutamente insufficienti a
garantire servizi di qualità e la sostenibilità economica per le strutture
sanitarie convenzionate. Durante l’incontro, l’Assessore Faraoni ha illustrato
l'entità delle risorse finanziarie messe a disposizione dal Governo regionale e
dal Presidente della Regione, Renato Schifani, per l’adeguamento delle tariffe.
I sindacati hanno giudicato tali fondi del tutto insufficienti per colmare il
divario tra i costi reali delle prestazioni sanitarie e i rimborsi attualmente
previsti. Le tariffe attuali, secondo le organizzazioni sindacali, sono al di
sotto dei costi effettivi e, di conseguenza, non garantiscono una copertura
adeguata delle spese per le strutture sanitarie convenzionate.
I rappresentanti sindacali hanno anche sollevato dubbi di
costituzionalità sulle tariffe vigenti, evidenziando una violazione del
principio di equità e del diritto alla salute dei cittadini, che rischiano di
vedere ridotta la qualità e la quantità delle prestazioni sanitarie
disponibili. Hanno quindi espresso forte preoccupazione per la tenuta
dell’intero sistema sanitario convenzionato. Se le tariffe non verranno
adeguate in modo congruo, le organizzazioni sindacali hanno avvertito che
saranno costrette a intraprendere azioni di protesta, fino alla sospensione
dell’erogazione delle prestazioni in convenzione. E' stata infatti
preannunciata una manifestazione di protesta davanti alla Presidenza della
Regione Siciliana, con l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni e
l’opinione pubblica sulla necessità di una revisione tariffaria adeguata a
garantire la sostenibilità del settore sanitario. La Regione è ora chiamata a
trovare una soluzione per evitare il blocco delle prestazioni sanitarie
essenziali e garantire la continuità assistenziale ai cittadini.
“Abbiamo chiesto azioni concrete – ha dichiarato il
Presidente Cimest Salvatore Calvaruso – perché fino ad oggi non c'è stato da
parte della Regione nulla di tangibile. La nostra richiesta è chiara, ritoccare
le tariffe tenendo conto dei costi gestionali e dell'inflazione. La situazione
è molto grave poiché, senza adeguamenti, molte strutture potrebbero trovarsi
nell'impossibilità di garantire la totalità dei servizi e perfino, in alcuni
casi, sarebbero perfino costrette a chiudere".
Ufficio Stampa
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