Disabilità mentale, il Natale della cooperativa catanese Insieme
Catania,
lo scatto d’orgoglio delle comunità “Insieme” dopo il dissesto
finanziario
DUE
MENSILITÀ ARRETRATE SOTTO L’ALBERO DELLE COOP SOCIALI
LIROSI: RINUNCEREMO AL 50% DEI CREDITI MA GARANTIREMO I SERVIZI
Il sindaco Pogliese e l’assessore al Welfare Giuseppe Lombardo al pranzo di Natale della realtà catanese che da vent’anni ospita disabili mentali
LIROSI: RINUNCEREMO AL 50% DEI CREDITI MA GARANTIREMO I SERVIZI
Il sindaco Pogliese e l’assessore al Welfare Giuseppe Lombardo al pranzo di Natale della realtà catanese che da vent’anni ospita disabili mentali
CATANIA
– Al secondo piano di via Tripolitania, da circa vent’anni, storie
d’integrazione e aggregazione combattono contro la solitudine e l’emarginazione
della disabilità. Perché le camerette della cooperativa “Insieme”, sono
più di un alloggio: sono il rifugio per venti vite che hanno dovuto fare i conti
con la malattia mentale e che, percorrendo il lungo corridoio che divide il
soggiorno dalla cucina, hanno intrapreso un percorso complesso di riabilitazione
e inclusione sociale.
Oggi
è festa per tutti: tavola imbandita, luci accese e anche quella serenità che
basta un attimo per trasformarsi in allegria. Non solo perché a mangiare c’è il
sindaco della città e l’assessore ai Servizi sociali, ma perché nonostante il
dissesto cittadino, la crisi generalizzata e il vuoto creato da questa
contemporaneità, si respira fiducia nell’aria.
«Abbiamo
risposto a quest’invito per testimoniare l’impegno continuo nei confronti delle
comunità di disabili, che riteniamo svolgere un ruolo sociale centrale per la
nostra società – ha sottolineato il primo cittadino di Catania Salvo
Pogliese – abbiamo cercato di evitare in tutti i modi il default, ma non è
stato possibile: adesso voltiamo pagina. Siamo assolutamente convinti che molte
realtà pagheranno un prezzo per responsabilità che non sono nostre, ma
cercheremo di manifestare vicinanza e impegno in ogni modo, così come abbiamo
dimostrato in questi giorni». Il sindaco fa riferimento alle quattro mensilità
arretrate ricevute da luglio a dicembre: le ultime due entrate nelle casse
delle cooperative proprio stamattina.
«Una
boccata d’ossigeno per la nostra comunità ormai in ginocchio – ha detto il
presidente della onlus Insieme Francesco Lirosi – visti gli arretrati e
la decisione, sofferta ma purtroppo obbligata, di dover rinunciare al 50% delle
mensilità dovute, a causa del dissesto finanziario dell’Ente. Vogliamo credere
in un futuro migliore, che riservi maggiore attenzione alle nostre realtà, da
sempre in bilico tra sopravvivenza e chiusura, pur rappresentando l’unico
appiglio di speranza per molti». Il pranzo di Natale si trasforma così in un
messaggio di ottimismo, un’iniezione di fiducia, uno slancio per andare avanti:
«Siamo felici di avere le istituzioni vicine in questo momento – continua
Lirosi, affiancato dalla responsabile della struttura Adele D’Anna –
perché vogliamo reagire con uno scatto d’orgoglio, convinti che l’unione può
fare la differenza. Noi usciremo con le ossa spezzate da questo momento, ma non
chiuderemo i battenti, facendo sacrifici per cercare di attutire il colpo. È una
questione legata alla dignità e al rispetto della persona, che abbiamo sempre
mostrato nel lavoro di ogni giorno. Le nostre sono imprese sociali, ci
aspettiamo sostegno per poter trovare soluzioni future, per poter affrontare il
sistema bancario, per costruire modelli sostenibili».
«Avrete
una corsia preferenziale nell’architettura di quello che sarà il bilancio
pluriennale – ha continuato l’assessore Giuseppe Lombardo – non
riusciremo di certo ad ammorbidire quelle che saranno misure drastiche, ma da
parte nostra ci sarà la massima sensibilità su diversi fronti. Il primo impegno
è quello che riguarda i gruppi-appartamento, ancora non presenti a Catania, che
rappresenterebbero un risparmio per l’amministrazione e una possibilità maggiore
d’integrazione per i disabili meno gravi. Inoltre il Comune di Catania ha
finalmente avviato i progetti del “dopo di noi” che vedranno partire le misure
proprio l’anno prossimo. E poi ci saranno i piani individualizzati, per
parametrare i sostegni finanziari sulle effettive esigenze territoriali delle
categorie fragili, garantendo una migliore risposta al
problema».
Commenti
Posta un commento