“cinque sensi per un albero” un libro corale con autori da tutta Italia e dalla Francia, a cura di Grazia Calanna.
“cinque
sensi per un albero è - dichiara la Calanna - un libro che vede la
partecipazione di numerosi autori (molti dai quali affermarti) da tutta Italia
e dalla Francia, curato da Grazia Calanna. “Dopo
questa prima pubblicazione realizzata in formato ebook dalla rivista
culturale l’EstroVerso (lì dove è
gratuitamente leggibile nella home del sito lestroverso.it) se, come
desideriamo, concluderemo con un editore coraggioso e tenace, alla stregua di
una bella betulla, stamperemo su carta ecologica.
L’idea è quella di
sensibilizzare (anche) destinando i proventi spettanti per la curatela
all’acquisto di alberi da donare ai bambini perché li piantino nelle proprie
città ovvero nelle medesime città di appartenenza degli autori che hanno
sposato il progetto”.
Il progetto, molto
partecipato, è realizzato in collaborazione con l’associazione catanese Mindart
(mindart.it), presieduta dallo Storico dell’Arte, prof.ssa Laura Cavallaro;
della stessa, il vice Presidente, Nino Federico, ha curato impaginazione e
grafica del libro.
Questi i nomi degli autori che
hanno aderito ai quali la curatrice si è unita con una sua poesia: Adua
Biagioli Spadi, Alessandro Finocchiaro, Andrea Cati, Angelo Santangelo, Anna
Maria Gregni, Antonella Sgroi, Antonietta Sturiale, Antonino Giovanni Famà,
Antonio Di Grado, Antonio Raciti, Azure Moreux, Azzurra D’Agostino, Carlo
Tosetti, Cetty Previtera, Chiara Carastro, Ciro Palumbo, Daìta Martinez, Dario
Borso, Dario Matteo Gargano, Davide Cortese, Deborah Mega, Diana Finocchiaro,
Diego Conticello, Diego Zarck, Elisa Ruotolo, Fabrizio Ferreri, Franca Alaimo,
Gabriella Cremona, Gabriella Grasso, Gabriella Sica, Gerardo Masuccio,
Giancarlo Baroni, Giancarlo Stoccoro, Gian Mario Villalta, Giovanna Iorio,
Giovanni Iudice, Giovanni Pozzi, Giovanni Turra, Giusi Baglieri, Giuseppe
Campo, Giuseppe Manitta, Grazia Procino, Irène Duboeuf, Laura Cavallaro, Laura
Liberale, Laura Licciardi, Laura Lomuscio, Letizia Dimartino, Lina Maria
Ugolini, Livio Cortese, Lorenzo Caschetta, Luigi Carotenuto, Luigi Taibbi,
Marco Saya, Marco Sonzogni, Maria Allo, Maria Borio, Maria Gabriella
Canfarelli, Maria Grazia Calandrone, Maria Grazia Insinga, Mariapia
Quintavalla, Maria Rosaria Marcenò, Marilina Giaquinta, Marinella Fiume, Nino
Federico, Mauro Zorer, Orazio Caruso, Paola Casulli, Paola Loreto, Paola
Tricomi, Pietro Russo, Raffaela Fazio, Renato Pennisi, Riccardo Di Palma, Rita
Pacilio, Rosa Maria Di Salvatore, Rossella Pretto, Salvo Zappulla, Samantha
Torrisi, Saragei Antonini, Savina Dolores Massa, Sciabò Melania Vinci, Scilio
Calì, Seba Giuliano, Sebastiano Grasso, Silvia Benedetti, Silvia Rosa, Sonia
Maria Luce Possentini, Sveva Calanna (la mascotte di 5 anni che ha realizzato
un bellissimo albero a tempera), Tiziana Fini, Tommaso Di Dio, Valentina
Calista.
“Fin dall’origine il
destino degli uomini fu associato a quello degli alberi con legami talmente
stretti e forti che è lecito chiedersi che cosa ne sarà di un’umanità che li ha
brutalmente spezzati. Con la riflessione di Jaques Brosse, psicoanalista, scrittore
e giornalista, tra i più grandi conoscitori di mitologia legata agli alberi, ho
pensato – tanto più in un delicatissimo momento storico qual è quello che
stiamo vivendo, per riflettere più estesamente su quello che (a proposito di
salute, non esclusivamente fisica) ci aspetta (e ci spetta) – di rivolgere un
invito a scrivere (fotografare o dipingere o disegnare) per gli “Alberi” la cui
esistenza è indissolubilmente legata alla nostra. Alberi senza i quali, non
possiamo ignorarlo, la vita non sarebbe possibile - prosegue la Calanna -.
Alberi, creature dalla mobilità invisibile, ‘Dei’, capaci, come comprovato da
numerosi studi, di comunicare per il tramite di un esteso ‘vocabolario di odori’.
Maestri. Esseri esemplari, solidali, dalla ‘sensibilità’ singolare, conoscitori
della legge primigenia dell’esistenza, dai quali abbiamo moltissimo da
imparare. Il risultato è un testo corale che coinvolge in pienezza i nostri
sensi, i nostri sentimenti. Un ‘si’ come un inno alla vita, contro ogni sorta
di abuso perpetrato (anche) mediante l’uso smodato e incontrollato della
tecnologia. Senza voler essere contraddittori la nostra voce – attraversato il ‘tema’
in modo trasversale e senza toni ‘predicatori’ che non condurrebbero da nessuna
parte – desidera avere valore unanime oltreché a favore della vita tutta, a
favore dell’esserci consapevole, consapevolezza senza la quale nessun riparo è
(o sarà mai) possibile – conclude la Calanna -. Ognuno a proprio modo,
con la poesia, la narrazione, il saggio, la fotografia, il dipinto e
l’illustrazione (in copertina, di Sonia Maria Luce Possentini, Betulle
come canne d’organo, pastello e acquarello su carta satinata) che abbiamo
scelto di ricondurre in copertina, quasi a rappresentarci tutti come betulle.
Betulle, simbolo di rinnovamento, alberi splendenti che prosperano restituendo
alla vita paesaggi nei quali, con audacia, a differenza di altri, scelgono di
mettere radici”.
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