sabato 23 aprile 2016

“PRUVULAZZU”: DOMANI, SABATO 23 APRILE ALLE 17 ALLA SALA MAGMA DI CATANIA LA PRESENTAZIONE DEL VOLUME DI RENATO PENNISI – ALLE 21 REPLICA DE “IL FRUSCÌO DEL TEMPO”

 
 
Un poeta che «sente bene la rugosità del reale; che ne sa registrare le contraddizioni e le storture; che ne sa ascoltare le dissonanze; che sa riferirne senza convertire l'evidenza in grottesco, ma se mai in amarezza, e qualche volta in (mai retorica) indignazione». Con queste parole Giovanni Tesio introduce “Pruvulazzu”, un intinerario di Renato Pennisi, raffinato autore e poeta, che in questa sua nuova fatica propone una lingua siciliana sempre più apprezzata ed accettata dal pubblico. Il “pruvulazzu” del titolo è «la polvere che talvolta nella vita come nelle città (non solo Catania) finisce per prevalere, tanto da ispirare un moto di protesta civile e provocazione di chi fa la sua parte con sacrifici (“jastimi”)»: Sciancata Italia, ntra sti strati / chini di scaffi e pruvulazzu / cchi fini ficiru deci anni / di jastimi? Stu silenziu / vulissi diri che semu tutti morti? E sarà presentata alle 17 di domani, sabato 23 aprile, alla Sala Magma in via Adua 3 a Catania questa nuova e preziosa opera di Renato Pennisi, che sarà presente all'evento curato da Corrado Peligra e da Roberto Cicala, Direttore Editoriale delle Edizioni Interlinea, per i cui tipi esce il volume dell'apprezzato poeta catanese, tra le cui opere si annovera anche l'intenso “Oratorio di Resurrezione”. Testo, quest'ultimo, che aveva segnato il ritorno in “cabina di regia” per Salvo Nicotra, Direttore Artistico della Sala Magma di Catania, nella scorsa stagione teatrale della storica location etnea. E dopo le applaudite prime rappresentazioni della scorsa settimana, riecco la nuova fatica in regia di Salvo Nicotra, con un lavoro simbiotico, in cui ha condivso l'esperienza con il noto e molto amato autore, attore e regista Antonio Caruso, a cui è legato da profonda e lunga amicizia. Domani, sabato 23 aprile, alle 21, riecco in via Adua 3 a Catania “Il fruscìo del tempo”, atto unico interpretato dal poliedrico Antonio Starrantino, con replica domenica 24 alle 18.30.

L’atto unico di Antonio Caruso, “Essere o non essere umano”, qui integrato con citazioni da Seneca e Pirandello, giunge a una sua ulteriore tappa, dopo essere stato proposto in passato per la regia dello stesso autore e l’interpretazione sempre di Antonio Starrantino; torna in scena con il titolo “Il fruscio del tempo”, secondo la metodologia del “laboratorio permanente” tanto cara a Salvo Nicotra e con la quale sia l’autore che l’attore si sono già cimentati in passato con il Centro Magma di Catania; si ricordi, a tal proposito, l’“Oratorio di Resurrezione” dello scorso anno. In attesa di sostenere un “improbabile” provino (e solo in questa fase) un attore, muovendosi come in una sorta di labirinto “fuori scena”, si confronta con il monologo più noto dell’intera letteratura teatrale; in ballo c’è l’attribuzione del ruolo più ambito, quello del principe Amleto.

Le parole del Bardo diventano pretesto per una lunga teoria di ipotesi interpretative, non solo in chiave tecnico-attoriale ma anche in quella più ampiamente semantica. Il protrarsi dell’attesa porta sino a conseguenze inaspettate il percorso di sottile introspezione e l’analisi – partendo dai “come” e “perché” connessi al lavoro attoriale – si concentra principalmente sul tempo, sul suo valore e sull’uso o abuso che se ne fa.

Il tempo coincide con l’esistenza, ovviamente; e il nesso tra l’essere (e il non essere) e lo scorrere lieve – solo apparentemente silenzioso – del tempo appare evidente nell’accostamento, che diventa irrimediabilmente confronto, tra il minimalismo delle azioni quotidiane – ripetitive, spinte sino al paradosso e all’assurdo, persino al ridicolo e al grottesco – e il senso profondo dell’umana esistenza, con la consapevolezza che, in un’ideale ciclicità, è assai labile il confine tra ridicolo e tragico.

Per un incredibile gioco della sorte l’operazione teatrale – progettata in autunno – prende vita nel particolare momento in cui una congiunzione di eventi ne rafforza e vivifica alcuni fondamentali significati. Quanto occorso in queste settimane all’autore del testo, infatti, ha indotto il Centro Magma – in tutte le sue componenti – a vedere come rischiarato da una luce aggiuntiva l’intero enunciato e ciò che a tutti è sembrato un prodigio è stato ancor più esaltato dalla diretta partecipazione alla messa in scena (predisposizione di alcune registrazioni originali e di alcuni estratti da suoi precedenti lavori), con propria voce, dello stesso Antonio Caruso cui è stato “naturale” dedicare ogni porzione del tempo – guarda caso, il tempo – impegnato in questa ennesima avventura del Centro Magma che comincia così i festeggiamenti per i propri trentacinque anni di ininterrotta attività.



CENTRO CULTURALE E TEATRALE MAGMA


 

presenta

 

IL FRUSCÌO DEL TEMPO

Da Seneca a Pirandello passando per il Grande Bardo

OVVERO
ESSERE O NON ESSERE UMANO

 

Atto unico di

Antonio Caruso

 


Con

 

Antonio Starrantino

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