L’arte e la sensibilità di Maria Privitera acclamata nella propria città alla quale ha donato il dipinto “Giarre figlia dell’Etna”.
Maria Privitera
“Il luogo dove si nasce, il
suo territorio e le sue bellezze naturali segnano la vita di tutti gli esseri
umani. Per quanto si possa andare lontano, per diverse ragioni, si avverte sempre
la nostalgia e la necessità di ritornare nei luoghi che rappresentano le nostre
origini, che come le radici di un albero restano attaccate ad esso e al suo
tronco per tutta la vita. Ho avuto la fortuna di viaggiare, di essere ospite
nei vari incontri culturali in diverse importanti città e luoghi d’Italia (Roma,
Taormina, Firenze, Isola di Capri), ma quando rientro nella mia terra in
Sicilia, a Giarre, non sono semplicemente a casa, mi sento avvolta nella natura
dei luoghi natali che chiamerei proprio l’antica culla della terra di origine dalla
quale ci sentiamo tutti confortati e profondamente amati.
Giarre (Ct)
è la città che mi ha dato i natali. Città dove vivo, studio ed opero, dove mi lascio
affascinare dai luoghi e dalla natura che la circonda, che hanno attratto la
mia attenzione sin da bambina e da cui traggo sempre l’ispirazione artistica e
poetica. In occasione della ricorrenza del bicentenario della nascita
dell’Amministrazione Comunale giarrese, ho ripercorso, con entusiasmo e
curiosità, la storia della mia città natale, rivivendo con forte emozione le
sue origini storiche, politiche e sociali che ne costituiscono il passato e il
presente nella sua quotidianità, immaginando spesso il futuro che verrà. La
natura, gli eventi che hanno consentito questa cittadinanza, la sua storia, i
luoghi del passato e del presente, sono stati il filo conduttore di questa
mia ispirazione artistica. Negli stupendi luoghi giarresi dove regna sovrana la
nostra “Etna” quale Patrimonio Mondiale dell’Umanità si avverte forte e intensa la sicilianità, ci
si sente figli suoi come una madre dalla quale si ricevono privilegi e cura, ma
anche timori durante le sue eruzioni. Da ciò è nata l’idea del titolo della mia
opera artistica : “Giarre figlia dell’Etna”. Attraverso questo dipinto, dove
non poteva non dominare possente e secolare la nostra Etna un po’ innevata e
con una piccola colata lavica, ho
cercato di raccogliere e raffigurare tutti i simboli che hanno caratterizzato
l’origine della nostra cittadina.
Da
sinistra nella foto: Chi.mo Prof.N.Mineo; Artista e Presidente Accademia d’Arte Etrusca C.Arena,
Sindaco di Giarre dott.R.Bonaccorsi; Artista
M.Privitera, Ass. Pari Opportunità dott.ssa P.Bonaccorsi,
Prof.ssa
V.Pulvirenti, dott.ssa J.Scelfo.
Secondo la tesi maggioritaria
il toponimo giarre deriverebbe dall’arabo giarr e si giustificherebbe
dall’esistenza nella contrada detta fondaco delle Giarri di risorse naturali ricche di carcare
o fornaci attrezzati per la produzione di enormi orci con funzione prevalente
di serbatoi d’acqua piovana per il ristoro dei viandanti, ma anche per la
conservazione di generi di vettovagliamento. Da ciò, come fatto storico, ho
rappresentato sulla tela in primo piano una giara con lo stemma della città di
Giarre con le sue “Sette Torri” al
centro, che derivano appunto dallo stemma della Contea di Mascali e dal sistema di
fortificazione adottato e costituito appunto da sette torri (o quartieri) di
cui Giarre faceva parte, prima che ottenesse la sua autonomia amministrativa, insieme alle altre che erano Torre Archirafi, Torrerossa
oggi nei pressi di Fiumefreddo di Sicilia, Mascali, Torre Malogrado, oggi
Sant'Alfio, il Forte di Riposto e Torre presso Mangano. Da questa giara, come
simbolo di nascita, s’innalza verso l’alto l’acqua che unita agli altri
componenti tutti raffigurati quali l’aria, il fuoco e la terra costituiscono insieme gli elementi della vita. La
città di Giarre sin dalla sua nascita pensa in grande e la sua prima pietra
miliare è costituita dalla Chiesa di Sant’Isidoro, prima Chiesa di Sant’agata,
che costituì il futuro “Duomo di Giarre” da me raffigurato con la stessa
solennità con cui è stato ideato e costruito. Non poteva mancare in questo
simbolismo la clessidra, che lentamente segna il tempo trascorso, quello
appunto dei duecento anni, quando, con Decreto Reale del 15 maggio
del 1815, Giarre ottiene l’autonomia amministrativa, tempo durante il quale la futura
città di Giarre come una giovane figlia è cresciuta, si è ampliata, rifiorita e
come nelle stagioni della vita, questa stupenda città ha vissuto i suoi inverni
sapendo sempre che torneranno le primavere. Alla mia Città di Giarre ho voluto
donare questo dipinto da me ideato e realizzato con tecnica ad olio dal titolo “Giarre
figlia dell’Etna” (cm
80x70, anno 2015) con l’augurio di vederlo esposto nella sede Comunale per condivirne
e ricordare la sua storia da tutte le generazioni presenti e future. Tanto ho
voluto rappresentare perché fossero sempre esposte le bellezze naturali del
nostro paese e affinchè si possano rilevare e valorizzare l’importanza storica
delle nostre origini e del senso di appartenenza al proprio territorio (Dichiarazione
dell’artista giarrese Maria Privitera)”.
Il
Sindaco di Giarre dott.Roberto Bonaccorsi legge in pubblico la lettera del
Sindaco di Capri
Ing.
Giovanni De Martino dove l’artista Maria Privitera è stata ospite.
L’iniziativa
di Maria Privitera di donare una sua opera pittorica alla città che le ha dato
i natali, in occasione del bicentenario dell’Amministrazione Comunale, è stata
subito ben accolta e sostenuta dal Sindaco di Giarre dott. Roberto Bonaccorsi
fiero della sua concittadina che, da tempo, sta riscuotendo notevoli successi
in tante città Italiane, dove ha ottenuto importanti riconoscimenti sia in
campo artistico, letterario, che poetico rappresentando con amore e orgoglio il
proprio Ente locale di origine. Di recente l’artista poliedrica, nonché laureanda
in Giurisprudenza presso l’Università di Catania, dopo essere stata premiata
prima a Firenze alla prima edizione del concorso Nazionale “Cardo e Decumano”
con il suo saggio letterario “La violenza che uccide” attinente alla tematica
del femminicidio e poi a Giardini Naxos al Concorso Internazionale “Poesia,
Prosa e Arti Figurative” “Il Convivio 2015” nella sezione Arti Figurative con
l’opera pittorica dal titolo “Femminicido”, è stata ospite nella splendida
Isola di Capri proprio nel giorno 25 novembre u.s. come relatrice per l’evento
culturale “Femminicido : l’amore vero non uccide”. A Capri la pittrice e
poetessa ha ricevuto il benvenuto dal Sindaco Ing. Giovanni De Martino, dall’Assessore
alla Cultura dott.ssa Caterina Mansi e dalle socie della Fidapa Isola di Capri presieduta
dalla Prof.ssa Tiziana Semonella verso i quali il Sindaco del Comune di Giarre
ha mandato, tramite la sua concittadina, i saluti e i ringraziamenti con una sua
lettera dove ha riferito :
«Siamo orgogliosi di annoverare tra
i cittadini di Giarre la talentuosa artista Maria Privitera per il suo forte
senso di appartenenza alla nostra comunità e per il suo animo sensibile e
profondamente umano che si manifesta con un tangibile amore per i luoghi dove è
nata e da dove, spesso, trae le sue ispirazioni poetiche e pittoriche. Da
tempo, l’artista giarrese è riuscita a meritare l’apprezzamento di importanti
critici d’arte e letterari per le sue spiccate capacità nell’uso poliedrico
delle tecniche sia pittoriche che di genere; ultimamente la Privitera ha
diretto la sua vena artistica verso il tema della violenza sulle donne,
ricevendo attestati e prestigiosi premi che ripagano i suoi meriti per
l’impegno sociale attorno ad una tematica difficile e sempre attuale qual’ è
quella della violenza di genere. In conclusione, certo di interpretare il
sentimento dell’intera Comunità di Giarre, nell’auspicare alla nostra illustre
concittadina un futuro ricco di successi in campo artistico, desidero esternare
sentimenti di stima ai cittadini della splendida città di Capri e di vera
cordialità all’Amministrazione Comunale a alle Socie della Fidapa.
Durante
la solenne cerimonia di consegna dell’opera pittorica “Giarre figlia dell’Etna” di Maria Privitera che si è svolta lo
scorso 14 dicembre presso il “Salone degli Specchi” del Palazzo di Città di
Giarre in presenza del Primo Cittadino e delle massime autorità amministrative,
sociali e culturali del territorio e del suo hinterland, il Sindaco del Comune
di Giarre ha ricevuto a sua volta dal Sindaco dell’Isola di Capri una lettera
di gradimento e di ringraziamento consegnata dalla giovane Privitera. Lettera
che è stata letta dallo stesso dinanzi al pubblico presente in sala tra cui un
numeroso gruppo di socie della Fidapa Sez. Giarre-Riposto, presieduta dalla
Prof.ssa Anna Castiglione e gemellata con la Fidapa Sez. Isola di Capri, che
hanno mostrato entusiasmo e orgoglio per l’appartenenza alla propria sezione
della giovane socia artista e poetessa.
L’evento
della consegna ufficiale dell’opera pittorica, programmato tra gli eventi
legati ai festeggiamenti del bicentenario della Città di Giarre, è stato
patrocinato dal Comune di Giarre, dall’Assessorato alle Pari Opportunità, al
Turismo e allo Spettacolo e dall’Assessorato alla Cultura. La nota “Società Giarrese
di Storia Patria e Cultura” presieduta dal Prof. Nicolò Mineo, di cui la
pittrice e poetessa ne è socia stimata, è stata anche promotrice e
organizzatrice della serata culturale alla cui realizzazione hanno collaborato
alcune associazioni nazionali di notevole importanza tra le quali l’Accademia
d’Arte Etrusca, La Fidapa Sez. Giarre-Riposto, il Club Kiwanis Giarre-Riposto,
il Club Lions Giarre-Riposto e il Club Unesco Giarre-Riposto.
Dopo
i saluti istituzionali e gli interventi del Sindaco dott. Roberto Bonaccorsi,
dell’Assessore alle Pari Opportunità dott.ssa Piera Bonaccorsi e dell’Avv.
Paolo Patane’, quale presidente della “Commissione dei festeggiamenti del Bicentenario
di Giarre”, in presenza di un pubblico
attento e qualificato si è svelato il dipinto dell’artista giarrese che è stato
subito apprezzato con un caloroso applauso valorizzando così il gesto di
sensibilità e di generosità dell’autrice, la quale, con questo dono, come è
stato ribadito più volte dalle autorità presenti, ha consegnato al futuro della
sua città natale un pezzo della sua storia e del suo bicentenario. Maria Privitera
ha mostrato amore per la sua città nativa e lo si evince già dal titolo
evocativo dell’opera pittorica la cui consegna è stata verbalizzata in pubblico
e sottoscritta tra l’autrice e il Primo Cittadino dott..R.Bonaccorsi, i quali, insieme
hanno concordato l’esposizione del dipinto presso la sede del Palazzo di Città.
La
ricca manifestazione culturale moderata brillantemente dalla dott.ssa Jolanda
Scelfo ha avuto relatori d’eccezione tra i quali il Chi.mo prof. Nicolò Mineo,
la prof.ssa Anna Castiglione, il prof. Carmelo Torrisi, tutti ben lieti di
favorire e di promuovere la giovane Privitera che l’hanno vista crescere sia poeticamente
che artisticamente da sempre presentando, già in passato, la sua silloge
d’esordio “Nel silenzio della mia anima” (Ed. Gruppo Albatros), la quale, insieme
alla sua arte, ha riscosso un notevole successo in tante città italiane. Per
l’occasione, infatti, sono state riproposte
e lette alcune poesie di questa sua silloge, definita dalla critica come
una raccolta di duecento perle, apprezzate dal pubblico presente in sala che ha
gustato appieno la sensibilità di quest’artista giarrese, la quale è riuscita in poco tempo ad affermarsi sia a livello
nazionale che internazionale. Una splendida serata dove l’arte ha fatto da
padrona in tutte le sue bellissime forme. Non sono mancati, infatti, altri rilevanti
interventi culturali tra i quali quello della celebre prof.ssa Marinella Fiume
che ha trattato il difficile ma anche importante tema della “Donna nell’Arte”. Attraverso alcuni esempi di donne artiste
quali Sofonisba Anguisso di origine bresciana
e la catanese Adele Gloria, la relatrice, ha esposto magistralmente le maggiori
difficoltà che nei secoli hanno avuto le donne rispetto agli uomini
nell’affermarsi in questo universo piuttosto maschile, pur riuscendo da sempre queste
artiste a fare e creare cose straordinarie, un motivo in più, oggi, per
incentivare e incoraggiare le donne che operano nell’arte a non mollare mai.
La
nota prof.ssa Vera Pulvirenti ha trattato, invece, la tematica “Musica e Arte” da
sempre un perfetto sposalizio che creato estrema bellezza, armonia e piacere
sia a livello emozionale che estetico. Come ha affermato e illustrato egregiamente
la relatrice per evidenziare l’affinità tra la musica e la pittura, se per C. Debuissy nelle sue composizioni ascoltava
l’arte, guardava il quadro e metteva in musica, per V. Kandinsky il colore era un
mezzo per influenzare direttamente l’anima; la stessa ispirazione musicale la
si può constatare osservando l’opera pittorica di Maria Privitera piena di
colori e per questo piena di emozioni. Tutto lo svolgimento della magnifica
manifestazione è stata vissuta dai presenti con piena emozione e lieta partecipazione.
Fiera
del risultato raggiunto dall’artista giarrese, la famosa e illustre presidente
dell’Accademia d’Arte Etrusca Carmen Arena, per l’occasione, le ha conferito un
attestato di merito e nel suo intervento in qualità di critica d’arte di alto
livello così ha riferito:
“Maria Privitera poetessa ed artista, di
carattere laboriosa, è sempre alla ricerca di ispirazione poetica ed artistica.
Infatti è proprio attraverso l’arte e la poesia che diffonde le proprie
emozioni, le sue impressioni. Con questo dipinto ella si esprime e rivela
all’osservatore la natura, il tempo, il vulcano, l’infinita e mutevole realtà,
il passato e presente. La composizione è strutturata con prezioso ordine che
traduce, in particolare, l’immediatezza dello scorrere del tempo. Con piccole
pennellate, quasi a rilievo, invisibili riempie la tela con prezioso cromatismo.
Il Mongibello imponente sovrasta la composizione rappresentando il mutamento
della nostra terra, l’innalzamento, le radici ed è con diligente lavoro che
l’artista individua gli elementi importanti come la clessidra e il Duomo
riuscendo a descrivere l’efficacia e l’immediata sensazione della natura. Il
Colore e le forme vengono assorbite dalla tela e trasformati in impressione
visiva come visione intima e personale. Con forza interiore ella esprime la sua
concezione dell’arte legata alla vita dell’uomo. La Giara viene valorizzata dai
colori caldi ocra, rosso arancio con pennellate che si fondono senza negare il
volume. Nella Clessidra e anche nell’acqua l’artista si sofferma a descrivere
gli effetti delle trasparenze. La tela intrisa di sentimento racconta la
sincera ispirazione dell’artista che, con mano delicata e sicura, contribuisce,
con elegante sobrietà, a rendere la rappresentazione espressiva”.
Una
splendida serata di notevole contenuto artistico, umano e culturale dove non
potevano non mancare i suggestivi momenti musicali condotti dalla brava e
affermata pianista Anna Maria Calì, che ha eseguito eccellentemente brani di E.
Morricone, di N.Rota, di L.Cohen e di
Truman emozionando l’intero pubblico deliziato anche dall’ascolto di altre
poesie di Angelo Battiato, Katia Marchese e Antonella Paparo. Numerosi e
prestigiosi gli ospiti presenti e le autorità invitate quali : S.E. Mons.
A.Raspanti,l’Arciprete Don N.Russo, il Sen. P.Pagano, il Cap. G.C.Moschella, il
Ten Di Vascello L.Provenzano, il Cap. A.Costa, il Com. M.Cannavò, l’ Arch.
S.Patanè, il Dott.G.Benenati, il Prof.
G.San Lio, il Prof. B.Spampinato, l’Avv.
P.Patanè, il Prof.G.Lutri, il Dott. G.Panebianco, l’Ing. A.Foti, il Prof.
M.Nicodemo, il Preside G. Barletta, la Dott.ssa L.Brischetto, il Prof. A.Raciti
e l’attore B.Torrisi.
A
conclusione della serata l’artista ha voluto omaggiare con una produzione
litografica seriale dell’opera originale tutti i promotori, gli organizzatori,
i relatori, nonché i numerosi ospiti
presenti all’evento. Evento che ha sortito un risultato di alto prestigio, la
cui notizia, è stata diffusa come fatto storico di notevole importanza sia sul web, che sulla stampa, che
sulle reti tv, riconfermando il meritato successo della Privitera, giovane
artista giarrese amata ed apprezzata dentro e fuori la sua bella terra di
Sicilia.
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