CATANIA: Successo per la
presentazione del libro “Arsura d’amuri” di Alfio Patti organizzato dall’Archeoclub
Successo, mercoledì
30 ottobre, nell’aula magna del c.d. “G. Pizzigoni” di Catania per la presentazione del libro “Arsura d’amuri” di Alfio Patti organizzato dall’Archeoclub Catania, presieduto dalla prof.ssa Giusy Liuzzo che ha introdotto
gli ospiti. Per prima ha preso la parola la giornalista Grazia Calanna
(relatrice) che ha detto: “Ricordiamo che a
dispetto dell’intensa attività creativa Graziosa Casella non compare nelle
antologie pubblicate prima e dopo la seconda guerra mondiale. Il suo italiano è
ricercato, come si evince dall’opera di Alfio Patti. Nelle liriche, sia in vernacolo
siciliano sia in lingua, si riscontra un’effettiva ricchezza di vocaboli per
mezzo dei quali la poetessa catanese affronta un ampio ventaglio di temi con
consapevolezza e con padronanza espressiva dentro un cerchio esteso che dall’amore
ruota alla descrizione dei paesaggi circostanti, fino ai classici (e
intramontabili) temi esistenziali. Un libro impreziosito dalla lettera
immaginaria intitolata “Da un punto impreciso del tempo” scritta di getto, dopo
essersi svegliata di soprassalto, a
notte fonda, dalla poetessa Gabriella Rossitto, un pensiero, un tarlo,
un’emozione che, forse, solo una donna può percepire dopo aver respirato le
poesie della Casella”.
“Questo libro – ha detto
Alfio Patti -, ci racconta di un amore passionale, quello che arde, che consuma
e fa sciogliere, come cera al sole, gli amanti; una passione autentica e
sincera, tanto forte e ardente quanto dolorosa e lesiva della stessa vita
dell’autrice per via del divario d’età col suo amante, molto più giovane di
lei.
Casella fu la sola poetessa che prese parte attivamente ai movimenti poetici del dopoguerra a Catania. Frequentò assiduamente i circoli culturali e scrisse in dialetto e in lingua, ma le sue poesie, raccolte in due sillogi da pubblicare “Ciuri di spina” e “Autunnu e primavera”, andarono perdute. Graziosa Casella fa parte di quella schiera di donne che ha dovuto affrontare un mondo di violenze, fisiche e psicologiche, per affermare il loro valore, la loro dignità e i loro principi”. Questo libro, scritto da Alfio Patti e pubblicato dalla Bonanno editrice, il primo in assoluto ad occuparsi di lei, la riscatta e le rende giustizia. La serata è stata allietata dalle letture di Rita Lacagnina e dai momenti di spettacolo dello stesso Patti che ha cantato le poesie della Casella accompagnandole con il sottofondo musicale della sua chitarra.
Casella fu la sola poetessa che prese parte attivamente ai movimenti poetici del dopoguerra a Catania. Frequentò assiduamente i circoli culturali e scrisse in dialetto e in lingua, ma le sue poesie, raccolte in due sillogi da pubblicare “Ciuri di spina” e “Autunnu e primavera”, andarono perdute. Graziosa Casella fa parte di quella schiera di donne che ha dovuto affrontare un mondo di violenze, fisiche e psicologiche, per affermare il loro valore, la loro dignità e i loro principi”. Questo libro, scritto da Alfio Patti e pubblicato dalla Bonanno editrice, il primo in assoluto ad occuparsi di lei, la riscatta e le rende giustizia. La serata è stata allietata dalle letture di Rita Lacagnina e dai momenti di spettacolo dello stesso Patti che ha cantato le poesie della Casella accompagnandole con il sottofondo musicale della sua chitarra.
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