Inaugurata al
Castello di Calatabiano la mostra
Codice Temporale di
Silvio Porzionato
Codice Temporale di Silvio Porzionato è il titolo
della mostra a cura del MacS (Museo Arte Contemporanea Sicilia) di Catania,
che, domenica 21 luglio 2013, è stata inaugurata nell’incantevole cornice del Castello di
Calatabiano. In rassegna 112 dipinti che narrano l’incedere del tempo mediante
volti di personaggi dalle suggestioni tangibili, attingenti al reale, nei quali
è possibile riflettersi. La mostra rimarrà aperta la pubblico fino al prossimo
6 gennaio 2014. “Durante il mio primo soggiorno in Sicilia, dove mi sono
recato per visitare il museo MacS,
ancora in costruzione, sono stato invitato dall’Ing. Sebastiano Di Prima e dal
Direttore del MacS, Sig.ra Giuseppina Napoli, al Castello di Calatabiano - ha
dichiarato Silvio Porzionato, autore di “Codice Temporale” -. Di fronte allo
spettacolo del Castello, ho avvertito il grande fascino di quel luogo
depositario di una storia millenaria e testimone delle civiltà del Mediterraneo
che lo hanno abitato. Allora ho cominciato a pensare al tempo al modo in cui
potevo, fuori dalle logiche scientifiche, filosofiche, storiche, apportare un
mio personale contributo con gli strumenti che frequento e che mi sono propri.
Il risultato di questo pensiero è
“Codice Temporale”, una mostra
che è un’istallazione pittorica creata per il Castello di Calatabiano e sul
Castello di Calatabiano, per raccontare lo scorrere del tempo attraverso i
volti dei miei personaggi. Il mio desiderio è quello di riuscire così a fondere
il concetto del tempo che ho elaborato con quello che è espresso dal Castello:
questo suggestivo Castello lo racconta attraverso le sue pietre, io attraverso
le mie opere”. “In linea con la
filosofia del MacS che intende perseguire un’unione tra passato e presente, tra
antico e contemporaneo, in un dialogo con la storia dell’arte di tutti i tempi,
abbiamo scelto di portare la personale “Codice Temporale” di Silvio Porzionato,
talentuoso artista piemontese, in un luogo che unisce in sé tempo e memoria e
che è il sito perfetto per apprezzare le straordinarie opere di questo artista
che restituiscono visivamente il tempo dell’uomo - ha dichiarato Giuseppina
Napoli, Direttore del MacS -. Il Castello di Calatabiano è infatti un sito
storico tra i più importanti e suggestivi della Sicilia Orientale che, dopo
un’imponente opera di restauro e innovazione tecnologica è oggi visitabile e
frequentato da 40/50.000 visitatori l’anno che lì ritrovano la storia della
civiltà e dei popoli del Mediterraneo. Nelle sale del Castello verrà ospitata
la personale “Codice temporale” che è un’istallazione
contemporanea-figurativa; si tratta di 112 tele create appositamente
dall’artista che è rimasto così colpito e suggestionato da questo luogo
millenario, tanto da volerlo “vestire” con una mostra il cui tema è il tempo
inteso cronologicamente e percepito dall’uomo nell’unico modo reale, cioè
attraverso il suo scorrere fisico, lo scorrere del tempo sull’uomo”. “Il
concetto di tempo così come l'arte stessa sono invenzioni e prerogative tutte e
solo umane, strettamente legate fra di loro - ha commentato il Curatore
Artistico del MacS, Alberto Agazzani -. È infatti anche per vincere la
misteriosa fatalità del tempo ed il vuoto che esso provoca che i nostri
antenati inventarono l'arte, ossia un “mezzo” in grado di donare immortalità
alla memoria di coloro divorati dall'insaziabile e ineluttabile voracità di
Chronos. Il ritratto, dunque, sin dalla sua origine sacra, quel velo della
Veronica modello di ogni icona ortodossa, nasce per riempire il vuoto che
l'oblio del tempo provoca, tramandando una memoria oltre e attraverso il tempo
stesso, così tentando di vincerne il terribile, fatale oblio. Nel Castello di
Calatabiano, luogo nel quale millenni di storia trovano forma e sostanza,
Silvio Porzionato, ritrattista infallibile e come tale fine psicologo, lancia
la nuova, inedita sfida a Chronos attraverso un'installazione composta da oltre
cento ritratti, ognuno dedicato ad ogni anno di una ideale vita: una galleria
sterminata di “specchi di Chronos” resa ancor più suggestiva dalla severità
delle mura millenarie del castello. Significativo e concettualmente centrale
risulta la circostanza per la quale i soggetti di questi ritratti appartengono
ad una normale e qualunque quotidianità, scelta che trasforma ogni tela in una
sorta di ideale specchio attraverso il quale osservare lo scorrere del tempo
sul volto e nell'anima di ognuno di noi, cogliendo in maniera vivida, profonda
e psicologicamente sottile, come solo la pittura può compiere,
quell'inquietudine o serenità fuggente e sfuggente sottesa fra un attimo “che
non è più” ed uno “che non è ancora”. Attimi di cosciente consapevolezza che
nel loro insieme trasformano ognuno dei nostri volti (e quindi delle nostre
vite) in simulacri di storie in costante divenire, uniche ed irripetibili”.
Commenti
Posta un commento