Abitare il tempo. Da oggi il via al Primo Festival dell’autobiografia tra esplorazione del sé e memoria dei luoghi.
Abitare
il tempo
DA OGGI IL I Festival
dell’autobiografia tra esplorazione del sé e memoria dei luoghi
17-18-19
Novembre Palazzo Vigo, Torre Archirafi – Riposto * Etna, Rifugio Sapienza
S’intitola
Abitare il tempo è la prima, unica in Sicilia, edizione del Festival
dell’autobiografia tra esplorazione del sé e memoria dei luoghi, ideato e
diretto da Lucia Caruso, organizzato, insieme, dalle associazioni L'Albero
Filosofico (Catania) e Terre perse per ritrovarsi (Venezia) con il
patrocino del Comune di Risposto (Ct).
Il
Festival si prefigge di divulgare le scritture autobiografiche non solo come
"Cura Sui", ma anche per dar voce all’identità e alla memoria dei
luoghi e dei paesaggi legandoli alla storia personale e sociale,
ripercorrendone la bellezza, la cultura e le tradizioni, in un confronto fisico
immersivo, attraverso le pratiche laboratoriali, la poesia e il potere
taumaturgico della parola e della meditazione camminata. Il piccolo Borgo di
Torre Archirafi (Riposto) e l’Etna saranno per tre giorni scenario di
attività culturali alle quali si potrà partecipare gratuitamente su
prenotazione.
“Ognuno
di noi è presenza nel mondo (da-sein) e si narra attraverso gesti, parole,
oggetti, per poter lasciare una traccia di sé. Ogni cosa di cui amiamo
attorniarci racchiude un racconto, una motivazione che parla di noi,
dell’interiorità dei nostri vissuti. Attraverso la narrazione l’individuo dà
forma al proprio sé e al mondo esterno. Il raccontare e il raccontarsi diventa
una forma di liberazione, ma soprattutto di ricongiungimento a sé e di
riconoscimento di Sé. Il festival ha
l’intento di divulgare le scritture autobiografiche e il pensiero narrativo
come strumento culturale, educativo e forma d’arte, per dar voce anche
all’identità e alla memoria dei luoghi e dei paesaggi legandoli alla storia
personale e sociale. Abbiamo sempre bisogno di nuove visioni su noi stessi, sul
mondo circostante, abbiamo bisogno di aprire una finestra per rileggere il
nostro passato e gettare nuova luce sulle ombre attraversate. Ed ecco che
arriva il Tempo, a rendere tutto nuovo un’altra volta, componendo e
ricomponendo immagini con lo strumento della Memoria. Ed è così che ognuno
entra nella propria storia, nel proprio passato, richiamando la distinzione
aristotelica tra mneme, ricordo spontaneo e anamnesis, l’atto di richiamo da
parte del soggetto di un ricordo distante nel tempo. La scrittura
autobiografica dunque come luogo di raccoglimento filosofico per incontrare
parole e frammenti con i quali avvicinarsi a un primo processo di dissodamento,
per riprogettarsi e attuare scelte di vita consapevoli. Attraverso la scrittura
autobiografica l’individuo non solo ha la capacità di rivedersi, ma cosa ancora
più importante ha la possibilità di riprogettarsi e di recuperare le
potenzialità residue insite in ognuno di noi, nonostante tutto. Come dice
Luigina Mortari, c’è “necessità di bene e necessità di difendersi dalla
sofferenza: la cura è la risposta necessaria a questa necessità”, quella “Cura
Sui” trasmessaci dalla classicità e ripresa in tempi recenti da Foucault nelle
“Tecnologie Del Sé”, per realizzare in tal modo una trasformazione di se stessi
allo scopo di raggiungere uno stato di felicità , purezza, saggezza, perfezione
o immortalità, attraverso la consacrazione del TEMPO da dedicare allo spazio
sacro della scrittura”, dichiara Lucia Caruso, Presidente dell’Ass. L’Albero
Filosofico.
Ricchissimo
il programma (interamente illustrato nella locandina allegata e
all’interno del sito www.alberofilosofico.it alla voce EVENTI)
animato dalla presenza di illustri ospiti con i quali si potranno fare e approfondire
esperienze di conoscenza e ascolto.
Nella prima giornata venerdì 17
Novembre 2023 (Torre Archirafi – Riposto):
“Le storie che
curano” con Lucia Caruso e Alessandro Doria (Presidenti delle Associazioni
L’Albero Filosofico e Terre perse per ritrovarsi) che salutano e introducono il
Festival; “Bene-dire: il potere della parola”, workshop esperienziale di Green Mindfulness (meditazione
itinerante a occhi aperti – nata nell’ambito dell’Ecopsicologia) e scrittura
ispirata lungomare Pantano, con Marcella Danon (Psicologa, formatrice e
scrittrice. Insegna Ecopsicologia nel Corso di laurea in Scienze e tecniche
psicologiche, all’Università della Valle D’Aosta, insieme all’ecologo Giuseppe
Barbiero, ha fondato, nel 2004, e dirige "Ecopsiché -Scuola di Ecopsicologia");
“Ciumma a mari, canti di tonnara e di pesca siciliani”, a cura del coro “Unica
Vuci”, diretto da Simona Di Gregorio (nato a Catania nell’autunno
del 2017 all’interno del progetto “Voci della Tradizione” curato da Luca
Recupero per l’Associazione MoMu e codiretto da Matilde Politi, il coro si
cimenta nell’approfondimento dei contenuti della tradizione e nella
valorizzazione della funzione sociale della musica e del canto quali strumenti
di aggregazione e condivisione); “L’autobiografia delle contraddizioni in
Goliarda Sapienza”, passeggiata letteraria con Cono Cinquemani
(Favolista, cantautore e regista teatrale, debutta nel 2000 con dieci
canzoni sulle parlate siciliane); “Il
corpo come racconto di sé nella società telematica” con Massimo Vittorio (Ricercatore di Filosofia Morale presso
l’Università di Catania, dove insegna Etica Contemporanea ed Etica della
Comunicazione. Insegna Antropologia presso l’Università degli Studi
“Mediterranea” di Reggio Calabria ed è Chief Examiner in Filosofia presso l’IB
a Cardiff, Regno Unito e a L’Aia, Paesi Bassi. È Direttore del Laboratorio di
Etica e Informazione Filosofica. È Direttore della rivista «Journal of
Philosophical Criticism»); “Il confronto autobiografico come supporto nei
casi di abbandono e perdita”, con Alessandro Doria (Fondatore e
Presidente dell’Associazione Terre perse per ritrovarsi, organizza “Riflessioni
Lagunari”, festival veneziano di antropologia culturale giunto alla sua terza
edizione e che ha visto nomi illustri della cultura italiana); “Archeologia
della memoria”, narrazioni a più voci, con
significati e valori simbolici personali su figure letterarie ed esistenziali,
a cura dei formatori autobiografici dell’Albero Filosofico (con Cecilia Lanza
su “Autobiografia e letteratura: le "Memorie di Adriano", Federica
Marcucci su “Autobiografia e memoria familiare”, Alessio Muratore su “L’autobiografia
all’interno di una struttura sanitaria”).
Nella seconda giornata,
sabato 18 Novembre 2023 (Torre Archirafi – Riposto):
“Un
tratto il ricordo mi è apparso. Proust e la memoria involontaria” con Francesco Farinella (Psichiatra,
psicoterapeuta, dott. in filosofia, conduce seminari annuali presso il
Dipartimento di Scienze Umanistiche di Catania, sull’ inconscio e il sogno
nella storia della filosofia e della psicodinamica; conduce lezioni di
psicopatologia generale e psicodinamica presso il Corso di Alta Formazione in
Counseling Filosofico organizzati dall’Associazione l’Albero Filosofico di
Catania); “Autobiografia dell’acqua. Ripercorrere gli eventi in nome
dell’altro” con Domenico Brancale (Poeta e traduttore, ha pubblicato
numerosi testi poetici tra cui ricordiamo l’ossario del sole, Controre, incerti
umani. Ha curato il libro Cristina Campo in Immagini e Parole e tradotto
diversi autori. Collabora con la Galerie Bordas e con riviste letterarie); “Là
dove ha inizio la fine del mondo. L’isola di Chiloè tra miti e leggende” con
Anna Maria Caruso (Architetto, esperta in tematiche ambientali e
cambiamenti climatici, ha lavorato presso la Direzione Generale Politiche
Urbane e Regionali della Commissione Europea, partecipando all’implementazione
di strategie e politiche per lo sviluppo
locale e la crescita sostenibile, nell’area del Sud Europa); “I luoghi
dell’anima e l’anima dei luoghi” con Maria Liberti (Docente
Filosofia, professional counselor, formatrice autobiografica); “Antonia
Pozzi. Narrazione poetica della vita interiore”, proiezione video poesie da
“Poesia che mi guardi”, racconto biografico di A. Pozzi, interverrà la regista
Marina Spada (sceneggiatrice e autrice di documentari e video ritratti,
alterna la sua attività con la docenza presso la Civica Scuola di Cinema di
Milano. Inizia la sua attività professionale come assistente alla regia nel
film “Non ci resta che piangere”, 1985, con Roberto Benigni e Massimo Troisi); “Le
confessioni come genere letterario in Maria Zambrano” con Lucia Caruso
(dott.ssa in Filosofia e Psicologia, coordina il corso di Alta Formazione in
Counseling Filosofico promosso dall’Associazione L’Albero Filosofico a Catania.
All’interno della scuola insegna Teoria e metodologia della pratica filosofica,
curando il Modulo “Narrazione e visione del mondo” e svolge attività di
Training di gruppo. Suo ambito d’interesse è il rapporto tra arte e filosofia
con particolare riguardo al dibattito culturale antropologico e fenomenologico
tra Binswanger e Aby Warburg).
Nella terza
giornata conclusiva, domenica 19 Novembre (Etna, Rifugio Sapienza): “Le Madri Montagn”, meditazione camminata
sull’Etna. Laboratori a cura dei Formatori autobiografici de L’Albero
Filosofico.
Commenti
Posta un commento