venerdì 13 novembre 2015

Istituito un “Posto Occupato” per Giordana Di Stefano presso gli uffici comunali


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Istituito un posto occupato per Giordana Di Stefano presso gli uffici comunali di piazza Regina Elena.  Giordana era una giovane ventenne, mamma di una bambina di quattro anni e danzatrice,  barbaramente uccisa con quarantadue coltellate dall’ex compagno, padre di sua figlia, poi fermato ed arrestato mentre cercava di fuggire in Svizzera. L’iniziativa “Posto Occupato” è un gesto concreto dedicato a tutte le donne vittime di violenza. Ciascuna di quelle donne, prima che un marito, un ex, un amante, uno sconosciuto decidesse di porre fine alla loro vita, occupava un posto a teatro, sul tram, a scuola, in metropolitana, nella società. Un posto viene dedicato a loro, affinché il ricordo continui ad essere presente nella quotidianità. L’idea -   lanciata dal maestro di ballo di Giordana, Alosha - è stata subito sposata da numerosi enti comunali ed associazioni, tra questi il Comune di Santa Venerina. La giovane è stata ricordata all’inizio dei lavori dell’ultimo consiglio comunale dall’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Santa Venerina, Maria Assunta Vecchio,  che ha annunciato la dedica di un “posto occupato” perennemente,  presso il Palazzo Comunale,  per Giordana.  Durante la sentita e partecipata cerimonia di istituzione l’assessore Vecchio ha detto: “E’ un’occupazione simbolica, spaziale per dare forma al ricordo di chi è stato fisicamente annientato. Quello che è successo a Giordana  può accadere a ciascuna di noi, alle nostre madri, alle nostre figlie, alle nostre sorelle, alle nostre nipoti, alle nostre amiche. In casi di questo genere la giustizia deve fare il suo corso. Ma deve farlo bene. Non è più tollerabile che uomini che hanno ucciso delle donne escano di prigione dopo aver scontato pene di pochi anni”.L’assessore Vecchio ha anche anticipato che è in cantiere  l’istituzione di uno “Sportello di Ascolto e Orientamento” per le donne vittime di violenza, presso l’Ufficio di Solidarietà Sociale. Intanto, in ricordo di Giordana,  l’assistente sociale del Comune di Santa Venerina, Roberta Di Natale, insieme alla mamma della ragazza, Vera Squatrito,  si è fatta promotrice di una petizione con la quale si chiede al Governo, al Parlamento e ai rappresentanti politici di approvare subito una legge che richiami la proposta presentata precedentemente dall’avvocato Giulia Bongiorno, ed ora decaduta, che prevedeva una specifica aggravante con il carcere a vita per chi compie il femminicidio. La petizione può essere firmata collegandosi al sito internet www.charge.org ed inserendo alla voce “Cerca”  il nome “Giordana”. La petizione, lanciata lo scorso 17 ottobre, ha già ottenuto quasi 50 mila firme. L’obiettivo è di ottenerne 100 mila affinché possa essere presentata.

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