mercoledì 13 aprile 2022

"Una stagione a 4 Stelle - Gilberto Idonea" sabato 23 e domenica 24 aprile Toti & Totino al Teatro Metropolitan

 


Il ritorno di Toti&Totino

al Teatro Metropolitan di Catania
I due mattatori palermitani per “Una Stagione a 4 Stelle – Gilberto Idonea”

saranno i protagonisti della commedia brillante “Ma tu... che lavoro fai?”

con Paolo La Bruna e Tiziana Martilotti diretti da Roberto Spicuzza

 

Catania, Teatro Metropolitan, 23 e 24 aprile 2022
Una Stagione a 4 Stelle, dal 22 gennaio al 15 maggio 2022
Facebook: @UnaStagionea4Stelle

 

 

La comicità dirompente di Toti&Totino, la coppia di comici palermitani sulla cresta dell'onda da oltre un trentennio, approda al Teatro Metropolitan di Catania per “Una Stagione a 4 Stelle – Gilberto Idonea”. Sabato 23 e domenica 24 aprile (sabato alle ore 17.30 e alle ore 21; domenica alle ore 17.30) Toti&Totino, tra i sodalizi artistici più amati dal pubblico, saranno i protagonisti di “Ma tu... che lavoro fai?”, commedia brillante diretta da Roberto Spicuzza che vede in scena anche Paolo  La Bruna e Tiziana Martilotti.  

Toti&Totino – al secolo Salvatore Mancuso e Salvatore La Mantia – hanno riversato nel classico stile della coppia “spalla – comico” un'originale genialità ed una interscambiabilità dei ruoli che è diventata la loro cifra stilistica, e che insieme ai tempi comici e alla straordinaria capacità di improvvisazione sono gli ingredienti principali del loro successo.

In “Ma tu... che lavoro fai?” vestiranno i panni di Librino e Merendino, due fratelli che convivono nella stessa casa. Ed è proprio la casa che abitano a creargli irrisolvibili problemi con il legittimo proprietario, che null’altro vuole se non aver pagata la pigione. Tutta la messa in scena si sviluppa attorno a questa faccenda nella quale ognuno dei personaggi accampa diritti nei confronti degli altri. Pier Francesco Maria Malacasa, interpretato da Paolo La Bruna, è il proprietario che insegue una possibile occasione di incassare gli affitti insoluti, ma si accontenterebbe anche solo di riuscire a far sloggiare i due da casa sua. Ovviamente dovrà fare i conti con i coriacei, resistenti, irrazionali fratellini, impegnati peraltro nelle loro “attività”.
Librino, infatti, è un drammaturgo intento a scrivere una impegnativa ed infinita opera prima che, a suo dire, lo consacrerà nell’olimpo degli dei della commedia; mentre Merendino è quotidianamente impegnato col suo lavoro, che nessuno però sa qual è. Elemento “invasivo” della scena è la figlia della portiera (Tiziana Martilotti) che, essendo cresciuta in quel condominio, ha libero accesso nelle case degli inquilini, che sfrutta con l’invadenza di una bimba un po’ furba ma anche un po’ scema. In crescendo di comicità coinvolgente la commedia giungerà ad una conclusione imprevedibile, originale e … celestiale!

 

MA TU... CHE LAVORO FAI?

Con Toti e Totino, Paolo La Bruna, Tiziana Martilotti. Coordinamento musicale Alex Magrì. Regia Roberto Spicuzza

 

INFORMAZIONI

Biglietti: Poltronissime euro 20; Poltrone euro 15; Distinti euro 12
Prevendite: Botteghino Teatro Metropolitan, via Sant’Euplio, 21 – Catania
Tel 095.322323 (ore 10-12 e ore 17-19)
Orari: sabato alle ore 17.30 e alle ore 21; domenica alle ore 17.30

“L’alba che verrà” di Lorenzo Marotta, appena uscito in corsa per i Premi “Campiello” e “Vittorini”




L'AUTORE: Lorenzo Marotta, originario di Aidone, vive ad Acireale. Collabora fin da giovane a Riviste culturali e Testate giornalistiche nazionali, tra cui “Il Gazzettino”, “La Provincia”, “La Sicilia”, occupandosi, come opinionista, di costume, giovani, libri, cinema, convegni letterari. Scrive in atto come critico letterario sulla pagina «Cultura» del quotidiano “La Sicilia” e sulla rivista trimestrale «La Nuova Tribuna Letteraria» di Padova. È autore dei romanzi Le ali del Vento, Il sogno di Chiara, Mailén. Una verità nascosta, Isabel. Amare a Salina, Oltre il tempo; delle raccolte poetiche Prove di poesie, Notturni di luce, Schegge dolenti dell’anima; del libro-testimonianza Io non sono il mio cancro. Diario di un malato, sulla propria personale esperienza; de La voce del cuore: Ricordi, Memoria, Riflessioni.

L’alba che verrà, gustoso, imperdibile, romanzo di Lorenzo Marotta edito da Algra, reperibile in tutte le librerie come online (anche sul dito della casa editrice https://www.algraeditore.it/narrativa/lalba-che-verra/), appena uscito è già in corsa per due prestigiosi premi letterari: il “Campiello” e il “Vittorini”

Quello di Marotta è un romanzo attualissimo capace di sporgersi “oltre”, guardando al futuro con una scrittura fluida e moderna. Un romanzo costellato di interrogativi preziosi come ben evidenziato nella prefazione di Dora Marchese che scrive: «…quale mondo stiamo lasciando in eredità ai nati alla fine di un secolo non a caso definito breve? Quanto la loro vita è distante da abitudini e modelli risalenti solo a pochi decenni prima? Verso quale futuro si dirigono? […] L’alba che verrà percorre e attraversa la realtà con l’immaginazione, perché questa è la rivoluzione, il potere più grande che l’Umanità può esercitare per cambiare il proprio destino. Un destino troppo incerto». Un romanzo che consente al lettore di focalizzare il presente e destare la propria coscienza sopita. Un romanzo, distinto da una narrazione magnetica, che intreccia armoniosamente inventiva, scienza e fantascienza, animato da personaggi di diverse nazionalità (fisici, biologi, medici e informatici) che interagiscono sul web accomunati dal desiderio di contribuire al “sapere” e al benessere globale del Pianeta Terra.

 

 



“Parto. Ho chiuso la valigia. Ho messo dentro tutto ciò che mi serve per la prima settimana. Ho preso dei libri da leggere e il mio MacBook. Il resto mi arriverà a parte. Era da tempo che accarezzavo l’idea di partire. Destinazione Parigi: la città dei caffè letterari, della moda, degli enciclopedisti, dei rivoluzionari, dei poeti maledetti. Da Parigi sono partite le idee che hanno influenzato il mondo. E poi, Parigi ha per me suggestioni interiori, inconfessabili. Non voglio visitarla. Già la conosco. Desidero viverci, distendermici, sentirne il palpito, il respiro degli scrittori che l’hanno vissuta. C’è uno spirito che rimane e si avverte camminando in silenzio lungo i boulevards della Città delle luci. È da un po’ che mi sono laureato, ho già pubblicato dei romanzi e mi guadagno da vivere scrivendo e lavorando per le agenzie editoriali. Nella testa si affollano tante letture che moltiplicano il desiderio di capire meglio, di trovare altri stimoli. […]” 

"L’idea di questo nuovo libro - spiega Marotta -, è nata dalla lettura di alcuni libri - romanzi e saggi come da bibliografia -, dovendoli recensire per la pagina cultura de La Sicilia. In particolare “L’era sintetica” di Preston, “Zero K.” De Lillo, “Macchine come me” di Mc Ewan, per citarne alcuni. Il tema dei guasti causati al pianeta Terra con il surriscaldamento climatico, la conseguente desertificazione di parecchie aree geografiche, l’avvelenamento dei mari e dell’atmosfera a causa del modello di vita e di sviluppo economico privilegiato, la sperimentazione genetica selvaggia, tutto poneva e pone una domanda angosciosa: ci sarà ancora un futuro? Che tipo di mondo lasceremo alle nuove generazioni? Domande che, assieme alla crescente perdita o smarrimento della stessa umanità, misero in moto la mia immaginazione, sapendo che la scrittura è in parte misteriosa ed imprevedibile. Anche perché non sono abituato a mappe o trame predefinite. Avvertivo e avverto forte l’angustia della condizione della vita degli uomini rispetto alla devastazione dell’ambiente e della natura, come pure rispetto al crescente prevalere dell’interesse economico su quello umano. Uno sguardo al futuro, tenendo presente il crinale dell’abisso nel quale si trova oggi l’umanità. Quindi il tema della salute della Terra, il contributo che può venire dalla ricerca scientifica e tecnologica, dalla diffusione di una nuova cultura come consapevolezza dei popoli dei pericoli che essi corrono non solo sul versante della natura, ma anche su quello “etico” legato alla possibile sperimentazione senza limiti del genoma. In altri termini tentare di dare voce all’inquietudine per un mondo che sembra camminare nella direzione della sua autodistruzione. Un’inquietudine, ma anche una speranza, che via via ha preso forma tra immaginazione, scienza e fantascienza". 

martedì 12 aprile 2022

DONAZIONE DI SANGUE: SENSIBILIZZAZIONE FRATRES AL POLIVALENTE DI SAN GIOVANNI LA PUNTA E NELLE PARROCCHIE




Prosegue, assidua, l’attività di promozione della donazione del sangue da parte della Fratres Territoriale Catania Enna Messina. La cronica carenza del prezioso liquido che, con la pandemia da Covid-19, ha assunto i caratteri di emergenza poiché ha tenuto lontani i donatori abituali dai centri di raccolta, ha indotto il Consiglio territoriale Fratres ad intensificare gli sforzi per promozionare il valore della donazione in tutti gli ambiti della società. Le ultime attività sono state rivolte alle scuole e alle parrocchie mediante raccolte di sangue e conferenze.

Al Polivalente di San Giovanni La Punta, il locale Gruppo Donatori Sangue Fratres ha avviato una due giorni che è stata suddivisa in un momento di incontro con gli studenti e in un momento di donazione su autoemoteca. I ragazzi, molti appena diciottenni, hanno dato una grande risposta interagendo con interesse sul tema dato della solidarietà insita nel gesto della donazione e, in tanti, hanno deciso di sottoporsi immediatamente alla donazione, se già idonei, o alla pre donazione per la verifica dell’idoneità. I numeri parlano, complessivamente, del coinvolgimento di circa 70 studenti con una percentuale intorno al 15% degli alunni delle quinte classi del Polivalente.

Il programma di sensibilizzazione è stato rivolto anche alle parrocchie mediante due conferenze svoltesi nella chiesa “Santissimo Rosario e San Rocco” di Trappeto a San Giovanni La Punta (“Siate un dono che si compie nel donarsi”), e nella chiesa di “San Pietro” ad Adrano (“Il dolore dà la misura dell’amore”).

Per il Presidente della Fratres Territoriale CEM, Angelo Salice, il confronto con gli studenti è sempre un “momento importante per riuscire a intercettare nuovi donatori e colmare il gap generazionale fra quanti non sono più idonei per limiti di età e i giovani, che sono il loro naturale ricambio”. Aggiunge Giacomo Scalzo (direttore del Centro Regionale Sangue), che ha condotto il ciclo di conferenze: “Tanti giovani si sono accostati alla donazione perché siamo riusciti a cogliere l’essenza più autentica della loro vita, donarsi agli altri in maniera gratuita e responsabile” .

Ma quali le motivazioni che hanno convinto tanti neo-maggiorenni a recarsi in autoemoteca? Per Alessia “Donare il sangue ed aiutare una persona non costa nulla; un giorno, questo gesto potrebbe servire a me o a un mio familiare”. Gli fa eco Gabriele che ritiene di aver compiuto un passo importante nella sua vita: “Sapere che il mio sangue aiuterà qualcuno per me è un motivo d’orgoglio”. Infine Andrea, spinto alla donazione da un impegno morale: “Nella mia famiglia vi è stata necessità di sangue e questo, per me, è stato un grande stimolo: ho deciso di donare perché, come è avvenuto per un mio caro, consento ad altri di vivere”.

 

Nelle foto in allegato alcuni momenti della conferenza e della donazione su autoemoteca al Polivalente

lunedì 11 aprile 2022

CATANIA, FRATRES CEM INCONTRA L’ARCIVESCOVO MONS. LUIGI RENNA

 


Si è svolto sabato scorso, 9 aprile, all’interno dell’Arcivescovado di Catania, il primo incontro fra il Consiglio territoriale dei gruppi di donatori sangue della Fratres Catania Enna Messina e il nuovo Arcivescovo metropolita di Catania, mons. Luigi Renna. Nel corso dell’incontro, il Presidente della Fratres CEM, dott. Angelo Salice, ha illustrato l’attività dei gruppi che costituiscono il territoriale della Consociazione nelle tre province della zona orientale della Sicilia, ed in particolare dei 17 gruppi presenti nella Diocesi di Catania. L’assistente spirituale dell’associazione, don Paolo Politi, ha sottolineato il cammino spirituale che affianca il gesto della donazione in una realtà, qual è la Fratres, che si basa su ideali cristiani e che crede nell’importanza della donazione come gesto di solidarietà e generosità.

All’arcivescovo Renna la Fratres ha consegnato una targa che riporta una frase di Santa Teresa di Calcutta: “Non possiamo sempre fare grandi cose nella vita, ma possiamo fare piccole cose con grande amore”.

Monsignor Renna ha incoraggiato l’attività dei donatori ed ha chiesto al Territoriale Fratres di proseguire il servizio di promozione verso la donazione del sangue, soprattutto in quelle giornate emblematiche per la città e per l’intera arcidiocesi etnea.

 

In allegato la foto dell'Arcivescovo Renna con il Territoriale della Fratres CEM

domenica 10 aprile 2022

Catania, tutte le iniziative degli Architetti a Ecomed 2022

 


ARCHITETTI, SOSTENIBILITÀ TRA I BANCHI E IN MOSTRA ALLE CIMINIERE: «APPROCCIO LABORATORIALE PER SENSIBILIZZARE I CITTADINI DI DOMANI»
Uno stand con le opere realizzate dai bambini e nella giornata di domani (venerdì 8 aprile) il convegno “Azzurro, Marrone, Verde” sulla transizione ecologica

CATANIA – Sensibilizzare la popolazione su temi di grande attualità, a partire proprio dai più piccoli: anche in occasione dell’edizione 2022 di Ecomed – Progetto Comfort, l’Ordine e la Fondazione degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Catania (presidenti Sebastian Carlo Greco ed Eleonora Bonanno) hanno dato dimostrazione dell’impegno sul territorio, attraverso il coinvolgimento di alcune scuole sul tema dell’ecosostenibilità e del risparmio energetico. «Minimizzare l’impatto sull'ambiente in termini materici, di tecnica costruttiva e senso estetico, è per la nostra professione una questione etica, che passa prima di tutto dalla sensibilizzazione dei cittadini – commentano Greco e Bonanno – per questo abbiamo deciso di coinvolgere gli alunni delle scuole – trasversalmente nei differenti gradi di istruzione - attraverso un approccio laboratoriale».

Proprio in occasione della fiera ECOMED (6-7-8 aprile), presso le Ciminiere di Catania, è stato progettato e realizzato da Ordine, Fondazione e Coordinamento Giovani Architetti (CoGA - consigliere delegato dell’Ordine Martina Arena) un tunnel espositivo che ospita i lavori degli alunni coinvolti e racconta, mediante video girati contestualmente al lavoro di sensibilizzazione, le riflessioni scaturite da questa esperienza formativa.

All’interno dell’installazione un’area è dedicata alle creazioni della scuola media “Istituto Comprensivo di Neviano degli Arduini e Lesignano De Bagni” di Parma, sotto l’attenta osservazione della consigliera della Fondazione Desiree Russo e del dirigente scolastico Enrico Calzolari. Le prime classi hanno realizzato un video e cartoline contenenti idee e progetti eco-friendly. Le seconde, invece, hanno rappresentato la loro visione di casa sostenibile. Mentre le terze hanno messo il loro impegno per realizzare dei manifesti con messaggi di denuncia. Infine, una classe ha raffigurato gli obiettivi dell’Agenda 2030.

Un altro spazio vede l’esposizione dei lavori dei bambini dell’infanzia e della primaria dell’“Istituto Comprensivo Statale Santa Venerina – plesso Dagala del Re” di Catania. A coordinare i laboratori insieme alla dirigente Mariangiola Garraffo è stata la consigliera della Fondazione Cristina Caudullo. I piccoli tra i 3 e i 5 anni hanno realizzato elaborati grafici, così come i bambini delle prime classi. Quelli delle seconde hanno effettuato interviste sul tema. Le quinte classi, invece, hanno prodotto delle pitture.

Tra i progetti anche quelli della scuola primaria del secondo Istituto Comprensivo San Giovanni Bosco di Catania, sotto la guida della dirigente Cettina Maccarone, entusiasta e convinta fortemente che la scuola sia luogo ideale per attivare progetti educativi sull'ambiente. Un pensiero che si sposa perfettamente con quello di Ordine e Fondazione, con cui è stato istituito anche il gruppo di lavoro “Scuola e Cultura” (consigliere delegato della Fondazione Giovanni Longhitano). «Attraverso un vero e proprio laboratorio artistico, la scuola ha seguito un percorso di esplorazione emotiva e culturale, mediante il quale gli architetti tutor hanno cercato di infondere consapevolezza rispetto ai temi della sostenibilità», aggiungono Greco e Bonanno.

L’iniziativa si inserisce nel quadro della manifestazione e rappresenta una “costola” del convegno “Azzurro, Marrone, Verde” – in programma domani, 8 aprile, alle ore 15, presso il centro fieristico “Le Ciminiere” di Catania – organizzato da Ordine, Fondazione e CoGA etnei. L’incontro, in forma di talk e confronto, aperto ai partecipanti, è una prima occasione di comune riflessione su alcuni dei tanti elementi di connessione tra Ambiente e Architettura, sulle varie forme in cui quest’ultima incide sull’ambiente e di come possa essere organicamente attiva in una gestione programmata e progettata del processo di transizione ecologica.

Parteciperanno al confronto, nell’ottica di una gestione consapevole e responsabile delle emergenze poste dal cambiamento climatico, anche alcuni professionisti stranieri, che impreziosiranno il dibattito con le loro opinioni ed esperienze in altri Paesi dell’Unione Europea.

Elezioni commercialisti: il Consiglio Nazionale accoglie il reclamo di un candidato alla presidenza e annulla l’esito del voto per due consiglieri

 Giorno 5 aprile i commissari del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili hanno accolto il reclamo presentato dal candidato presidente dellOrdine di Catania, Roberto Cunsolo, e dai candidati consiglieri Valerio Garozzo, Giuseppe Grillo, Simona Spadaro, Marta Privitera e Francesca Zingale, assistiti dagli avvocati Giuseppe Berretta e Gianluca Rossitto. 

Con la decisione si annulla lesito delle elezioni per i dottori Alfredo Accolla e Concetto Raccuglia, in quanto avevano già ricoperto la carica di consigliere nei due mandati precedenti.

Già prima della competizione elettorale, il candidato Cunsolo aveva invitato a mezzo pec il precedente Consiglio dellOrdine a valutare la sussistenza dei requisiti dei due candidati, senza ricevere risposta.

La partecipazione dei consiglieri non in possesso dei requisiti alla campagna elettorale - che ha visto la lista Virgillito prevalere per soli 65 voti su quasi 1.700 votanti - e il loro insediamento nellattuale Consiglio dellOrdine, ha comportato la decisione di proporre reclamo al fine di ristabilire la legittimità dellelezione e porre le condizioni per portare avanti il rinnovamento dellOrdine nel rispetto delle regole.

VINI/Etna: Al-Cantàra prima fra le cantine siciliane nella guida 5 StarWines del Vinitaly 2022. Dalla vigna alla cantina, ecco le novità a Verona

 


RANDAZZO (Ct), 8 aprile 2022 – C’è un solo vino siciliano – “O Scuru o scuru”, Etna Rosso Doc 2019 della cantina Al-Cantàra di Pucci Giuffrida - in cima alla lista delle 24 migliori etichette italiane che hanno ottenuto i punteggi più alti nelle degustazioni alla cieca per la 5StarWines, la guida internazionale del Vinitaly in partenza a Verona, dopo lo stop della pandemia, dal 10 al 13 aprile 2022. Qui l’elenco completo delle oltre seicento etichette inserite nel book 5SW 2023 su oltre quattromila in concorso.

Un traguardo certamente non inatteso, quello dei 95 punti conquistati dall’etichetta “regina” di Al-Cantàra: non si contano più, infatti, i premi e le menzioni per questo corposo blend di nerello cappuccio e nerello mascalese da vitigni autoctoni dell’Etna, memoria di un terroir straordinario dove la biodiversità e il clima di montagna partecipano alla profilazione di vini sempre più autorevoli e strutturati. Ma non è finita qui, perché per l’azienda di Randazzo conosciuta “anche” per i vini ispirati alla letteratura siciliana e curata con devozione maniacale in vigna come in cantina, la guida 5StarWines ha riservato altre quattro segnalazioni facendo di Al-Cantàra la cantina dell’Etna con più etichette in evidenza in questa competizione (ben sette nel 2020, tre nel 2021 e adesso cinque). 

Ancora un Etna Rosso Doc, Lu Veru Piaciri 2019, ottiene 92 punti. Sono 91 per l’Etna Rosato Doc “Amuri di fimmina e amuri di matri” 2020 (lo stesso che qualche settimana fa al Concours Mondial de Bruxelles ha conquistato una medaglia d’oro); con 90 punti ciascuno completano la cinquina di Al Cantàra due IGP Terre Siciliane: sono il bianco di nera (nerello mascalese) “A Nutturna” 2020 e il rosso “Muddichi di Suli” 2019.

Regista silenzioso è l’enologo di Al-Cantàra, Salvo Rizzuto, professionista originario di Sciacca e ormai adottato dall’Etna dove segue diverse produzioni d’eccellenza (alcune delle quali inserite in guida), al quale va il riconoscimento di Pucci Giuffrida: “Sono grato a Rizzuto per la professionalità unita al grande intuito che, anno dopo anno, ha consentito di migliorare le produzioni di Al-Cantàra elevandole fra le migliori in Italia. Un risultato che restituisce valore non solo alla nostra azienda e alle persone che ci lavorano, ma all’intero territorio dell’Etna di cui Al-Cantàra è alfiere in questa prestigiosa guida internazionale. Ringrazio singolarmente tutti i miei collaboratori: il fattore Giuseppe Puglisi, il cantiniere Giovanni Guidotto, l’agronomo Francesco Di Bella, le operaie e gli operai tutti e il direttore commerciale Gianluca Calì impegnato anche nella commercializzazione all’estero, oltre la metà del fatturato, dove il brand Etna è sinonimo di vini di altissima qualità: una premessa che per Al-Cantàra è stata una continua sfida e un impegno quotidiano a migliorare i nostri vini”.

 

VINITALY E NOVITA’ 2022

Anche Al-Cantàra sarà presente al Vinitaly (Padiglione 2 Regione Sicilia – Stand 103 H) dove saranno presentate le novità 2022: si prosegue con la conversione al biologico dei bianchi (carricante e grecanico); si lavora alla grappa barricata, ossia con un ulteriore affinamento in piccole botti di rovere per il distillato “Rosa fresca aulentissima”; un nuovo vino da collezione con un elemento di innovazione legato alla tradizione (e con etichetta numerata e “letteraria” nello stile di Al-Cantàra); infine un progetto in divenire con l’Università di Catania e l’Irvos (Istituto Regionale Viti e Olii di Sicilia) per una sperimentazione con due rarità: due vitigni reliquia dal DNA – e dal potenziale - tutto da esplorare. Info su Al-Cantàra

 

 

 


 

L’associazione no profit “SORRIDENDOINSIEME” organizza l’iniziativa “Incontri di Primavera, luci e colori”. L’evento si terrà sabato 9 aprile, a partire dalle 17:30, presso il Salone della Chiesa “Regina Pacis” di Giarre.

L’associazione di volontariato SORRIDENDOINSIEME odv nasce il 10 ottobre 2014 dall’idea e dalla volontà di un gruppo di persone che si sono attivate per condividere gioie e problemi di famiglie con disabili e persone che vivono un disagio sociale, evitandone l’isolamento, nel rispetto della dignità, combattendo l’indifferenza, accogliendo le diverse solitudini fatte di attese senza ascolti, stabilendo un rapporto tra le famiglie e i ragazzi.

Obiettivo dell’associazione è quello di costruire un dialogo che porti a tirar fuori le “abilità” di ogni ragazzo speciale, comunicando una parte importante di ognuno di noi.

SORRIDENDOINSIEME è un’associazione che si autofinanzia, attualmente ospite di una comunità ripostese che accoglie ragazzi disabili, offre la possibilità a ventidue ragazzi, che hanno dai 22 ai 55 anni, di svolgere laboratori di cucito, decoupage, uncinetto, ferri, punto croce, tessitura ed altro, tre volte a settimana. Una volta a settimana, invece, gli associati fanno attività in una residenza per anziani.

SORRIDENDOINSIEME vuol farsi promotrice di proposte nuove e professionali per permettere a questi ragazzi diversamente abili di migliorare la propria qualità della vita. Uno degli obiettivi è rendere più agevoli, per loro, le esigenze di una quotidianità ancor oggi penalizzata, affiancando al disabile persone che gli consentano una vita migliore.

Presidente dell’associazione è Saveria Ciotta che ha all’attivo anni di insegnamento presso l’Enaip e diversi corsi professionalizzanti in disturbi del comportamento ma che ha in curriculum, soprattutto, l’amore e la dedizione per i ragazzi che segue ormai da anni.

Quella di sabato è una vera e propria festa di Primavera. Protagonisti saranno i ragazzi speciali dell’associazione che esporranno i propri lavori mentre uno di loro, Giovanni Di Luca Cardillo, presenterà il suo libro di poesie “Sguardi sotto la luna”.

Giovanni ha 35 anni, è nato e vive a Giarre, ha frequentato l’Istituto Professionale Alberghiero “G.Falcone” di Giarre e frequenta l’associazione  da sette anni. Dotato di una straordinaria sensibilità, Giovanni ama leggere e scrivere episodi ed emozioni che riguardano la sua vita. Nei suoi scritti trae ispirazione dall’amore, dai problemi dell’Essere, dall’incanto della Natura.

“La nostra associazione è  un mondo fatto di tantissimi colori e luci, grazie soprattutto  ai nostri Speciali Ragazzi. – dichiara Saveria Ciotta - Loro sono se stessi nella loro semplicità. Sono unici, originali, sensibili. Svolgono le attività di laboratorio con estrema serietà ed impegno. Mettono il cuore in tutto ciò che fanno. Purtroppo il periodo di chiusura è stato per loro, e per le famiglie, ancora più difficile e drammatico. Fortunatamente è solo un ricordo. I nostri utenti sono l’Anima dell’associazione SORRIDENDOINSIEME. Ciò che spero di non fargli mai mancare sono, appunto, i sorrisi.”

 

Ad allietare il pomeriggio condotto dalla giornalista Rita Patanè

- le esibizioni di zumba e danze caraibiche della scuola di fitness e danza “Fusion”

- la cantante Aurora Licciardello 

- “Giocando con le bolle” di Maria Inzerilli 

Torna in libreria Lorenzo Marotta con il nuovo romanzo “L’alba che verrà”

 


“Parto. Ho chiuso la valigia. Ho messo dentro tutto ciò che mi serve per la prima settimana. Ho preso dei libri da leggere e il mio MacBook. Il resto mi arriverà a parte. Era da tempo che accarezzavo l’idea di partire. Destinazione Parigi: la città dei caffè letterari, della moda, degli enciclopedisti, dei rivoluzionari, dei poeti maledetti. Da Parigi sono partite le idee che hanno influenzato il mondo. E poi, Parigi ha per me suggestioni interiori, inconfessabili. Non voglio visitarla. Già la conosco. Desidero viverci, distendermici, sentirne il palpito, il respiro degli scrittori che l’hanno vissuta. C’è uno spirito che rimane e si avverte camminando in silenzio lungo i boulevards della Città delle luci. È da un po’ che mi sono laureato, ho già pubblicato dei romanzi e mi guadagno da vivere scrivendo e lavorando per le agenzie editoriali. Nella testa si affollano tante letture che moltiplicano il desiderio di capire meglio, di trovare altri stimoli. […]” 

Si apre così L’alba che verrà, nuovo attesissimo romanzo di Lorenzo Marotta edito da Algra. Un romanzo attuale capace di sporgersi “oltre”, guardando al futuro con una scrittura fluida e moderna. Un romanzo costellato di interrogativi preziosi come ben evidenziato nella prefazione di Dora Marchese che scrive: «…quale mondo stiamo lasciando in eredità ai nati alla fine di un secolo non a caso definito breve? Quanto la loro vita è distante da abitudini e modelli risalenti solo a pochi decenni prima? Verso quale futuro si dirigono? […] L’alba che verrà percorre e attraversa la realtà con l’immaginazione, perché questa è la rivoluzione, il potere più grande che l’Umanità può esercitare per cambiare il proprio destino. Un destino troppo incerto».

Un romanzo che consente al lettore di focalizzare il presente e destare la propria coscienza sopita. Un romanzo, distinto da una narrazione magnetica, che intreccia armoniosamente inventiva, scienza e fantascienza, animato da personaggi di diverse nazionalità (fisici, biologi, medici e informatici) che interagiscono sul web accomunati dal desiderio di contribuire al “sapere” e al benessere globale del Pianeta Terra.

 L'INTERVISTA ALLO SCRITTORE LORENZO MAROTTA 


Quali i temi affrontati dal suo libro e per quali ragioni?

L’idea è nata dalla lettura di alcuni libri - romanzi e saggi come da bibliografia -, dovendoli recensire per la pagina cultura de La Sicilia. In particolare “L’era sintetica” di Preston, “Zero K.” De Lillo, “Macchine come me” di Mc Ewan, per citarne alcuni. Il tema dei guasti causati al pianeta Terra con il surriscaldamento climatico, la conseguente desertificazione di parecchie aree geografiche, l’avvelenamento dei mari e dell’atmosfera a causa del modello di vita e di sviluppo economico privilegiato, la sperimentazione genetica selvaggia, tutto poneva e pone una domanda angosciosa: ci sarà ancora un futuro? Che tipo di mondo lasceremo alle nuove generazioni? Domande che, assieme alla crescente perdita o smarrimento della stessa umanità, misero in moto la mia immaginazione, sapendo che la scrittura è in parte misteriosa ed imprevedibile. Anche perché non sono abituato a mappe o trame predefinite. Avvertivo e avverto forte l’angustia della condizione della vita degli uomini rispetto alla devastazione dell’ambiente e della natura, come pure rispetto al crescente prevalere dell’interesse economico su quello umano. Uno sguardo al futuro, tenendo presente il crinale dell’abisso nel quale si trova oggi l’umanità. Quindi il tema della salute della Terra, il contributo che può venire dalla ricerca scientifica e tecnologica, dalla diffusione di una nuova cultura come consapevolezza dei popoli dei pericoli che essi corrono non solo sul versante della natura, ma anche su quello “etico” legato alla possibile sperimentazione senza limiti del genoma. In altri termini tentare di dare voce all’inquietudine per un mondo che sembra camminare nella direzione della sua autodistruzione. Un’inquietudine, ma anche una speranza, che via via ha preso forma tra immaginazione, scienza e fantascienza.

Quando è nata l'idea, c’è un aneddoto, qualcosa di non detto, che possiamo raccontare ai nostri lettori?

L’aneddoto è una certa nausea nei confronti di una narrativa che indugia ancora verso un’improbabile Casa del nespolo, con romanzi ripiegati su storielle personali e famigliari, venendo meno al romanzo» come genere capace di sporgersi «oltre», di dire, come voleva Vittorini, “qualcosa”. Che poi ci si riesca o meno, lo diranno i lettori. Quindi nessun aneddoto in particolare, essendo completamente votato alla lettura (macino decine di libri al mese) e alla scrittura. Scherzando, non troppo, dico che "vivo con i libri e per i libri". Non come fatto di vanità, ma come fede nel sapere e bisogno per la nostra interiorità. Come notizia a margine: ho iniziato a scrivere il romanzo nel febbraio del 2019. Tre anni di sedimentazione e di cura in un tempo devastato dal Covid e da una crisi crescente dell’editoria ripiegata al facile consumo. 

Può parlarci dei personaggi che animano la sua narrazione?

I personaggi sono dei millennial, giovani a cavallo dei due secoli, impegnati nella ricerca scientifica. Fisici, biologi, medici, informatici di varie nazionalità che interagiscono attraverso il web, avendo in comune l’idea di dare un contributo, in termini di conoscenza e di diffusione del sapere, al nostro Pianeta. Con loro, la voce narrante, giornalista scrittore, e la sorella Miriam più giovane, di “una bellezza sfuggita alla mano di Dio”, modella. Un romanzo che incrocia le storie personali e famigliari di questi giovani con le inquietudini della nostra contemporaneità. Quindi il delicato rapporto generazionale; il confronto tra modelli diversi di vita e di comportamento; la difficoltà di coltivare e di realizzare i propri sogni; l’apertura a vivere nuove relazioni di cuore più autentiche; il problema del male; il ruolo delle gallerie d’arte; il fascino di Parigi; la multinazionalità e la multiculturalità, con un po’ di mistero e di fantascienza. Presente la Sicilia.

Perché consiglierebbe la lettura di questo libro?

Leggere è un bisogno dell’anima. Un incontro di pensieri, di sentimenti, emozioni, interrogativi, domande, inquietudini, riflessioni, desideri, paure, speranze che sono propri della vita, quindi di ciascun lettore. Se un libro racconta con leggerezza calviniana la vita, i lettori non potranno che ritrovarsi. Spero che anche per L’alba che verrà sia così.

Per Italo Calvino “scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che poi venga scoperto”, per Lorenzo Marotta?

Che cosa sia “nascosto” non lo so. Forse la fiducia che, malgrado le nefandezze, ci sia speranza nel bene. Comunque non è un romanzo costruito. Sono convinto che questo si avverta. 

 

Lorenzo Marotta, originario di Aidone, vive ad Acireale. Collabora fin da giovane a Riviste culturali e Testate giornalistiche nazionali, tra cui “Il Gazzettino”, “La Provincia”, “La Sicilia”, occupandosi, come opinionista, di costume, giovani, libri, cinema, convegni letterari. Scrive in atto come critico letterario sulla pagina «Cultura» del quotidiano “La Sicilia” e sulla rivista trimestrale «La Nuova Tribuna Letteraria» di Padova. È autore dei romanzi Le ali del Vento, Il sogno di Chiara, Mailén. Una verità nascosta, Isabel. Amare a Salina, Oltre il tempo; delle raccolte poetiche Prove di poesie, Notturni di luce, Schegge dolenti dell’anima; del libro-testimonianza Io non sono il mio cancro. Diario di un malato, sulla propria personale esperienza; de La voce del cuore: Ricordi, Memoria, Riflessioni.

 

sabato 9 aprile 2022

La Distilleria Russo Siciliano si è preparata per portare tante novità e presentare il suo nuovo look alla 54^ edizione del Vinitaly.

 




Dopo lo stop forzato causato dalla pandemia da covid19, i grandi eventi tornano in presenza. Così anche il Vinitaly, il Salone internazionale dei vini e dei distillati, un evento che la Distilleria Russo Siciliano attendeva da due anni. In questo periodo di stasi la Distilleria si è preparata per portare tante novità e presentare il suo nuovo look alla 54^ edizione del Vinitaly.

 





Dal 10 al 13 aprile 2022 a Verona si terranno quattro giorni di grandi eventi, degustazioni tecniche, verticali, walk around tasting, aree tematiche e focus sui principali mercati. Russo Siciliano non poteva certo mancare a questo evento internazionale e sarà presente al Padiglione 2 – Sicilia Stand H111 con sette meraviglie tutte da scoprire o meglio gustare. Un connubio vincente, quello fra tradizione ed innovazione, il segreto dei nuovi prodotti Russo Siciliano, che sono vere e proprie esperienze sensoriali.

 

Profondo Russo è la prima novità lanciata per questo Vinitaly 2022. Graffiante e vigoroso,  questo potente infuso di erbe e fiori raggiunge i 70 ° alcolici. Un liquore tanto forte quanto buono, dal gusto deciso e gradevole. Racchiude le note siciliane floreali, agrumate e delle erbe dell’Etna. C’è la nota amaricante delle erbe etnee, ci sono le note floreali della rosa, della ginestra, della pomelia unite a quelle agrumate, tipiche della nostra Terra, del mandarino, dell’arancia.

 

Lunarancio è una poesia. Ci ricorda le atmosfere di maggio in Sicilia, quando la luna nel cielo sembra davvero uno spicchio di arancia. Lunarancio, 30° alcolici, ha il calore e la magia delle notti arabe. E’ un liquore all’arancia di Ribera D.O.P. ed è completamente biologico, quindi fatto con: zucchero bio, alcool bio, arance bio. Un vero tesoro, un prodotto delicato, sinuoso, avvolgente, dal colore ambrato. E’ la luna della Sicilia araba.

 

Amaro di Sicilia, amaro storico della Distilleria, fa la sua prima uscita con una veste nuova di zecca. Forme stilizzate ma armoniche ed i colori dell’oro, del rosso, dell’arancio e del nero per il nuovo look dell’unico vero Amaro dei Siciliani. L’Amaro di Sicilia, di erbe e radici dell’Etna, 30° alcolici, viene prodotto dalla Distilleria Russo Siciliano, a Santa Venerina, con la stessa identica e segreta ricetta dei fratelli Russo da oltre centocinquantanni.

 

Bianconeve, “Buono, candido, leggero, come un foglio bianco…”. Esclusiva en primeur al Vinitaly 2022, Bianconeve è un dolce nettare, suggestione che vi accompagnerà sul manto innevato della nostra Etna o ancora più su…fra le rarefatte nuvole. Avete presente quel silenzio, quel candore, quella purezza, quella dolcezza che riporta all’infanzia?

Adesso chiudete gli occhi, anche stavolta vi stupiremo. Abbiamo tradotto tutto quel bianco in un sapore, quello dei cannoli siciliani alla ricotta! 17° alcolici, Bianconeve è una crema di ricotta e panna. Abbiamo voluto riportare in bicchiere un cannolo scomposto.

 

Centoscorze è la clementina, il mandarancio, il verdello, il chinotto, il mandarino e tutti gli altri straordinari agrumi che nascono dalla meravigliosa isola del sole. Un amaro che è un compendio di tutti gli agrumi di Sicilia a 30° alcolici. Nello slogan, ove campeggia l’immagine di una scorza di agrume, si legge: “Questa è una scorza…immaginatene 100!”

 

Zagaro, il nostro Amaro di arancia di Ribera D.O.P. e mandarino di Sicilia, la nostra punta di diamante. Dopo il lancio nel 2019 non si è potuto far conoscere a causa della temporanea chiusura di locali e ristoranti, perché Zagaro non si può trovare negli scaffali della grande distribuzione. E’ un prodotto raffinato e per palati da intenditori. Zagaro, 30° alcolici, doveva essere Bello (la scelta del colore ambrato), doveva essere Buono (i sapori ricercati), doveva essere Mediterraneo (le erbe dell’Etna, le Arance e i Mandarini di Sicilia), doveva essere Giovane (ecco che si presta per infiniti cocktail moderni).

E poi doveva essere profumato… il Profumo di Zagaro.

Zagaro riassume tutte le esperienze sensoriali di un intenso viaggio in Sicilia e nel Mediterraneo.

 

InVento, 50° alcolici, è la linea di profumi spray edibili che comprende una vastissima gamma di profumazioni raggruppate per caratteristiche organolettiche e tipologia in tre grandi categorie: i fruttati, i floreali e gli speziati.

Si tratta di ben 18 aromi.

Per i fruttati: l'Anguria,  il Mandarino, il  Limone, il Fico d'india, il Gelso nero e il Ginepro dell'Etna.

Per i floreali: la Pomelia, la Rosa, il Gelsomino, i Fiori d' Arancio, la Ginestra e la Violetta.

Per gli speziati: il Cioccolato Modicano, l'Alloro, il Rosmarino, il Finocchietto, la Menta e il Basilico.

Fra tutti i sensi il più importante è l’olfatto, il senso del ricordo che ci riporta in certi luoghi, il senso che non si dimentica. InVento è una sperimentazione: il tentativo di tracciare una territorialità olfattiva, di identificare la Sicilia nei suoi profumi, una ricostruzione emotiva e al contempo la volontà di giocare, comporre, arricchire cocktail, piatti, dolci, atmosfere. Ovunque c’è InVento ci sono creatività e Sicilia!

 

“Dopo due anni di pausa le novità hanno lo scopo di attualizzare l’azienda, andare incontro alle esigenze delle nuove generazioni e dei consumatori più giovani pur restando fedeli alla qualità e alla tradizione nella selezione di materie prime di eccellenza. – afferma Alessandro Russo, amministratore della storica azienda.”

“Ci tengo ad invitarvi personalmente al Vinitaly di Verona dal 10 al 13 aprile. – continua la responsabile commerciale della Distilleria Russo Siciliano Anna Maugeri Russo - Noi come sempre esporremo all’interno del Padiglione Sicilia. Quest’anno il Vinitaly ha un sapore davvero speciale per tutti. Finalmente dopo due anni potremo incontrare nuovamente dal vivo gli operatori del settore e i nostri consumatori, finalmente potremo essere presenti ad una fiera di settore ma l’aspetto più importante è che finalmente potremo presentarci con una nuova immagine. Infatti, durante questi anni di sosta forzata, difficili per tutti ma soprattutto per chi come noi vive di convivialità, non ci siamo fermati. Non soltanto siamo stati in grado di garantire il mantenimento del posto di lavoro ai nostri dipendenti attraverso la creazione di una costola aziendale nuova, la Russosan che a partire dall’alcool puro alimentare ha immesso sul mercato una linea di igienizzanti e detergenti naturali innovativa, inclusiva, ma siamo stati anche in grado di prepararci a questo incontro importante attraverso la creazione di sei nuovi prodotti che, finalmente, presenteremo al Vinitaly. Si tratta di prodotti che a mio avviso rappresentano una sintesi ben fatta fra le due esigenze fondamentali della nostra azienda: quella che da sempre ci caratterizza, l’amore per la Tradizione, la Distilleria Fratelli Russo infatti custodisce da oltre centocinquantanni la tradizione della distillazione in Sicilia, e d’altro canto, attraverso una scelta di materie prime certificate e di eccellenza, l’esigenza di andare incontro alle aspettative dei consumatori più giovani. Presenteremo perciò dei prodotti nuovi, con un’immagine innovativa, elegante, moderna, un’immagine attuale capace di affrontare e vincere le sfide che il marcato nazionale ed internazionale ci impone. Se volete percepire quanta energia la Sicilia abbia dentro di sé e quanto voglia farla esplodere, veniteci a trovare al Padiglione 2 stand H111!” – conclude l’appassionata Anna Maugeri Russo.

giovedì 7 aprile 2022

S. G. LA PUNTA, DONO E DONAZIONE DEL SANGUE: PROGRAMMA FRATRES VENERDÌ E SABATO AL POLIVALENTE E NELLA PARROCCHIA DI TRAPPETO

 

 


Il “dono” e la “donazione di sangue” al centro di un fitto programma di incontri che si svolgeranno domani e dopodomani a San Giovanni La Punta su iniziativa del Gruppo Donatori di Sangue “Fratres”. Nelle mattinate di venerdì 8 e sabato 9 aprile, gli studenti maggiorenni delle quinte classi degli istituti del Polivalente potranno sottoporsi a predonazione (il prelievo finalizzato all’esecuzione delle analisi per la verifica dell’idoneità alla futura donazione) o a donazione (quanti hanno già superato l’idoneità in una precedente occasione) grazie all’autoemoteca della Fratres che sarà presente nel complesso scolastico.

Nella due giorni, all’interno dell’Aula magna del Polivalente, in tre diversi cicli per assicurare il distanziamento, verrà proposta la conferenza dal titolo: “Educazione alla Salute e sensibilizzazione al dono del Sangue anno 2022”. Aprirà i lavori il saluto del Presidente della Fratres Territoriale Catania, Enna Messina, Angelo Salice. Interverranno il dott. Giacomo Scalzo (direttore del Centro Regionale Sangue) e il dott. Michele Tuttobene (Immunoematologia e Medicina Trasfusionale dell’ospedale “Garibaldi” di Catania). Concluderà la conferenza il Presidente della Fratres di San Giovanni La Punta, Maurizio Papale.

Nella giornata di sabato, si aggiungeranno gli interventi del dott. Santi Sciacca (direttore del Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale dell’ospedale “Garibaldi” di Catania) e del sindaco di San Giovanni La Punta, Antonino Bellia.

Venerdì 8 aprile attenzione puntata sulla parrocchia Maria Santissima del Rosario e San Rocco di Trappeto per la conferenza, che avrà inizio alle 19:45, “Siate un Dono che si compie nel Donarsi”, allestita dalla Fratres e dalla parrocchia guidata da don Nello Ausini. Interverranno il dott. Giacomo Scalzo ed il Presidente Fratres Maurizio Papale.

mercoledì 6 aprile 2022

Al Metropolitan Turi e Federica Amore in scena con "Civita, civitoti e nobiltà" ricordano l'attrice Agata Giardina

 


CATANIA- In omaggio alla memoria dell'attrice Agata Giardina, scomparsa prematuramente pochi mesi fa, la “Nuova Compagnia Sipario”, diretta da Turi e Federica Amore domenica 10 aprile, alle ore 18.00, sul palco del Teatro Metropolitan per il cartellone della XII rassegna Antonio De Curtis 2021/22 mette in scena lo spettacolo "Civita, Civitoti e Nobiltà", commedia popolare in due atti scritta dalla stessa attrice.

"Lo spettacolo- spiegano Turi e Federica Amore- si può paragonare ad un vecchio album di fotografie ingiallite dal tempo, che pian piano prende vita trasportando magicamente lo spettatore in un viaggio nostalgico di una Catania che fu, tra comportamenti ormai desueti, modi di dire dei nostri nonni tipici di un'epoca ormai lontana ma viva nella mente e nel cuore di molti catanesi".

La regia affidata all'attore Enrico Pappalardo mette a confronto il popolare e popoloso quartiere catanese della Civita, i suoi abitanti come "Donna Genia cuttigghiara di razza",  "Don Prospiru u pueta" e "Don Turi l'arripudutu"  e la sua nobiltà come "Otello baruneddu fasulinu".

"La Civita- aggiunge Enrico Pappalardo- il quartiere tanto decantato e amato da Martoglio fatto da gente appassionata ed anche un pó impulsiva è racchiusa in tutta la sua essenza in un versetto del testo, che l'autrice descrive con poche ma esaurienti parole:" Chistu è lu cori de la me città" da dove è nata gran parte della storia di Catania tra personaggi illustri, filosofi, poeti ma anche gente comune dal cuore grande".

Insieme a Turi e Federica Amore gli attori Enrico Pappalardo, Franco Colaiemma, Mirella Petralia, Luca Micci, Carmela Trovato, Franco Leontini e Saro Pannofino i quali fanno rivivere la Catania storica e malinconica dai semplici ed ingenui umori, che con il passare del tempo diventano sempre più un ricordo.