Sabato 5 marzo alle ore 10 presso l'IPM di Bicocca, due
"diversità" si incontrano. Da un lato, i ragazzi ristretti nell'IPM e
dall'altro il coro "Jacqueline Du
Pré" espressione dell'associazione "Sclerosi Multipla S.M.@.L.L Onlus" composto da 30
persone in maggioranza
affetti da sclerosi multipla, più care-givers e volontari coordinati dal
Maestro Luigi Arena. La manifestazione rientra nel progetto
"Vincere l'Indifferenza"
portato avanti dall'associazione "Gianfranco
Troina" che organizzerà all'interno dell'istituto di pena alcuni
incontri mono tematici su argomenti quali la diversità, la libertà e
l'amicizia. Gli incontri saranno coordinati dal
prof. Claudio Saita, sociologo, con
la disponibilità dell'IPM di Bicocca, la Direzione e lo staff degli educatori
fermamente convinti della bontà del progetto. "E' la prima volta - dichiara la
prof.ssa Eletta Perotto, ideatrice
dell'associazione e coordinatrice del progetto - che all'interno dell'Istituto
di Pena due "diversità" si incontrano. L'obiettivo è far capire ai
ragazzi ristretti come, anche in situazioni difficili come una malattia
inguaribile, è possibile approcciarsi positivamente alla vita sentendosi
accomunati da un grande spirito di amicizia e solidarietà, sentimenti che
animano i componenti del coro "Jacqueline Du Pré". E' una
"sfida" che lanciamo a loro sperando che venga positivamente
accolta".
Questo blog è intitolato alla Sicilia, alla sua cultura e all'arte che, da secoli, la caratterizzano.
lunedì 29 febbraio 2016
martedì 23 febbraio 2016
Presentazione Quadernetto di poesia contemporanea a cura di Grazia Calanna e Orazio Caruso nella Biblioteca Comunale “Vincenzo Bellini” di Catania
Sabato 27 febbraio, alle ore 17:00, presso i locali della
Biblioteca Comunale “Vincenzo Bellini” di Catania, in via A. di Sangiuliano 307,
si terrà la presentazione del numero inaugurale della collana Quadernetto di
poesia contemporanea a cura di Grazia Calanna e Orazio Caruso, Algra
Editore, intitolato 4x10. Con l’editore Alfio Grasso, gli autori (Chiara
Carastro, Antonio Lanza, Michele Leonardi e Pietro Russo)
e i curatori, interverranno, in qualità di relatori, Pietro Cagni e Giulio Di Dio,
del Centro di Poesia Contemporanea che cura l’organizzazione dell’evento. “Per
ognuno degli autori proponiamo - dichiara la Calanna - una selezione di dieci
poesie. La collana reca il simbolo della x da intendere, coerentemente
con la nostra concezione di poesia, nella duplice accezione di moltiplicatore
(di significati, significanti, pulsioni, contenuti) e di incognita (oltreché
per il lettore per colui che la ‘raccoglie’)”. “Le grandi concentrazioni
editoriali si apprestano - aggiunge Caruso -, a congedarsi dalla poesia perché
badano solo ai numeri e al mercato. L’unico linguaggio che comprendono è quello
della matematica finanziaria, l’unico critico che ascoltano è quello che fa
pendere i bilanci dalla parte del guadagno. Ma non bisogna disperare perché si
aprono ampi spazi di manovra per avventure editoriali nascenti, a condizione
che sappiano cercare e riconoscere, nell’informe scarabocchio della comunicazione
globale, i nuovi poeti, spingendoli a emergere e dandogli il giusto rilievo”.
Riportiamo di
seguito una breve selezione di versi tratti dal libro e le biografie degli
autori.
Versi
Chiara Carastro: “è così che
cresci a vent’anni / come un pozzo che teme la superficie. / e solo tre
parole da
ricordare.”
Antonio Lanza: “Un diffuso
stato di allarme, inudibile / perché chiuso nel buio dei polsi, / nei turni
trascorsi / in
solitaria”
Michele Leonardi: Leggimi le
braccia, i palmi: / sui polpastrelli l’acqua / ha inciso in braille la
cifra del /
tormento.
Pietro Russo: “Il
fallimento, padre, di queste mani / che schermano tramonti e la vergogna / per
un
altro giorno;
dell’amore / alla fine, che muore.”
Biografie
Chiara Carastro, catanese, dal
4 maggio ’94, ha conseguito la maturità classica al Liceo Gulli e Pennisi di
Acireale, attualmente studia Giurisprudenza all’Università di Catania.
Esordisce su l’EstroVerso (1 Ottobre 2014), e, poco dopo, pubblica sul
blog “larosainpiù” (21 Ottobre 2014). Antonio Lanza, nato a Paternò (CT)
nel 1981, vive a Biancavilla. Laureato in Lettere Classiche, fino al 2015 ha
svolto l’attività di libraio. ha partecipato alla manifestazione “IsolaPoesia”
ed è stato
più volte ospite
al “Rito della luce” organizzato dalla fondazione Fiumara d’arte di
Antonio Presti. Alcune sue poesie sono apparse online su l’EstroVerso (1
Luglio 2014). I testi inseriti in questo Quadernetto costituiscono la
quarta sezione della raccolta inedita Suite Etnapolis. Michele Leonardi nasce nel 1989 a Catania.
Nel 2014 porta a termine il suo esordio cinematografico con il cortometraggio Morte
Segreta, che ha ottenuto diversi riconoscimenti in Italia e all’estero. Tra
l’agosto e il settembre 2015 ultima il suo secondo film breve, Mia. Da
oltre dieci primavere scrive di musica per IlCibicida.com. Nell’estate del 2014
vince il terzo premio al Concorso Nazionale di Poesia Città di Chiaramonte
Gulfi. Ha esordito su l’EstroVerso con dieci poesie inedite (10 Dicembre
2013). Pietro Russo vive a Catania dove insegna materie letterarie nei
licei e negli istituti tecnici e professionali, nonché Italiano a stranieri
presso il comitato di Catania della Società Dante Alighieri, di cui è anche
respondabile delle atrtività culturali. Collabora con varie testate cartacee e
online con articoli di critica e recensioni letterarie. Nel 2013 ha pubblicato
il saggio La memoria e lo specchio. Parole del Petrarca nella poesia di
Sereni. È segretario del Centro di Poesia Contemporanea di Catania che ha
fondato nel 2014 insieme ad alcuni amici e colleghi. Alcune sue poesie sono
apparse sul web e in varie antologie.
lunedì 15 febbraio 2016
Carmelo Caccamo approda a Roma con “Sole a Strisce”
Carmelo Caccamo approda a Roma. L’attore catanese
da domani, 16 febbraio, a lunedi prossimo sarà in scena al Teatro dei
Conciatori (via dei Conciatori, 5) a Roma con il lavoro teatrale “Sole a
Strisce” scritto da Gianluca Barbagallo che ne cura anche la regia. Nel cast
anche Nicola Diodati. Dentro la cella di una galera dovrebbe avvenire la
redenzione. Dentro la cella di una
galera spesso avviene la perdizione. In
luoghi fatiscenti, non adeguati, come le carceri dei giorni nostri, si
incrociano diversi profili umani. Tutti con una pena da scontare, tutti
apparentemente non connessi l'uno all'altro.
Chi si è macchiato di femminicidio, chi non ha usato la politica come
funzione sociale, chi fa dell'illegalità il suo stile di vita. Ma in ognuno di
noi, anche nell'assassino più efferato, c'è la traccia labile di un riscatto,
la voglia tenue di una riabilitazione, l'angolo nascosto di una umanità
sconfitta. E la Società che rinunciasse al recupero dei suoi cittadini
peggiori, conoscerebbe una sconfitta, negherebbe se stessa, soprattutto quando
si evince che la vera prigione che oggi rinchiude l'essere umano non ha sbarre
e si cela dietro l'illusorio termine "Libertà"."Sole a
Strisce" è un inno alla vita. Una sinfonia verso quel meraviglioso e
misterioso gioco che è l'esistenza. Ed è proprio andando a scavare nelle
nefandezze dell'essere umano, scegliendo tre profili di reietti differenti, che
viene fuori la vera umanità, l'essenza dell'amore, la ricetta della felicità.
Ponendo lo spettatore al cospetto delle cose peggiori della vita, di chi
apparentemente non ha una via d'uscita, della violenza che oggi impera nelle
nostre giornate, lo spettacolo riuscirà a dare molte spiegazioni a quesiti che
quotidianamente la gente si pone e che non trovano risposta. Attraverso questo
pugno allo stomaco, si avrà la capacità di riflettere e di innescare un
processo di revisione, non solo dei fatti per come ci vengono raccontati, della
storia per come è stata scritta, ma dell'esistenza o meglio di quella bandiera
che ci mettono a sventolare sotto il naso chiamata Libertà. Si comprenderà come
non tutte le prigioni hanno le sbarre. È possibile seguire gli appuntamenti di
Carmelo Caccamo nella pagina fb carmelocaccamoattor, su twitter caccamo_carmelo,
su instagram caccamocarmelo.
L’arte e la sensibilità di Maria Privitera acclamata nella propria città alla quale ha donato il dipinto “Giarre figlia dell’Etna”.
Maria Privitera
“Il luogo dove si nasce, il
suo territorio e le sue bellezze naturali segnano la vita di tutti gli esseri
umani. Per quanto si possa andare lontano, per diverse ragioni, si avverte sempre
la nostalgia e la necessità di ritornare nei luoghi che rappresentano le nostre
origini, che come le radici di un albero restano attaccate ad esso e al suo
tronco per tutta la vita. Ho avuto la fortuna di viaggiare, di essere ospite
nei vari incontri culturali in diverse importanti città e luoghi d’Italia (Roma,
Taormina, Firenze, Isola di Capri), ma quando rientro nella mia terra in
Sicilia, a Giarre, non sono semplicemente a casa, mi sento avvolta nella natura
dei luoghi natali che chiamerei proprio l’antica culla della terra di origine dalla
quale ci sentiamo tutti confortati e profondamente amati.
Giarre (Ct)
è la città che mi ha dato i natali. Città dove vivo, studio ed opero, dove mi lascio
affascinare dai luoghi e dalla natura che la circonda, che hanno attratto la
mia attenzione sin da bambina e da cui traggo sempre l’ispirazione artistica e
poetica. In occasione della ricorrenza del bicentenario della nascita
dell’Amministrazione Comunale giarrese, ho ripercorso, con entusiasmo e
curiosità, la storia della mia città natale, rivivendo con forte emozione le
sue origini storiche, politiche e sociali che ne costituiscono il passato e il
presente nella sua quotidianità, immaginando spesso il futuro che verrà. La
natura, gli eventi che hanno consentito questa cittadinanza, la sua storia, i
luoghi del passato e del presente, sono stati il filo conduttore di questa
mia ispirazione artistica. Negli stupendi luoghi giarresi dove regna sovrana la
nostra “Etna” quale Patrimonio Mondiale dell’Umanità si avverte forte e intensa la sicilianità, ci
si sente figli suoi come una madre dalla quale si ricevono privilegi e cura, ma
anche timori durante le sue eruzioni. Da ciò è nata l’idea del titolo della mia
opera artistica : “Giarre figlia dell’Etna”. Attraverso questo dipinto, dove
non poteva non dominare possente e secolare la nostra Etna un po’ innevata e
con una piccola colata lavica, ho
cercato di raccogliere e raffigurare tutti i simboli che hanno caratterizzato
l’origine della nostra cittadina.
Da
sinistra nella foto: Chi.mo Prof.N.Mineo; Artista e Presidente Accademia d’Arte Etrusca C.Arena,
Sindaco di Giarre dott.R.Bonaccorsi; Artista
M.Privitera, Ass. Pari Opportunità dott.ssa P.Bonaccorsi,
Prof.ssa
V.Pulvirenti, dott.ssa J.Scelfo.
Secondo la tesi maggioritaria
il toponimo giarre deriverebbe dall’arabo giarr e si giustificherebbe
dall’esistenza nella contrada detta fondaco delle Giarri di risorse naturali ricche di carcare
o fornaci attrezzati per la produzione di enormi orci con funzione prevalente
di serbatoi d’acqua piovana per il ristoro dei viandanti, ma anche per la
conservazione di generi di vettovagliamento. Da ciò, come fatto storico, ho
rappresentato sulla tela in primo piano una giara con lo stemma della città di
Giarre con le sue “Sette Torri” al
centro, che derivano appunto dallo stemma della Contea di Mascali e dal sistema di
fortificazione adottato e costituito appunto da sette torri (o quartieri) di
cui Giarre faceva parte, prima che ottenesse la sua autonomia amministrativa, insieme alle altre che erano Torre Archirafi, Torrerossa
oggi nei pressi di Fiumefreddo di Sicilia, Mascali, Torre Malogrado, oggi
Sant'Alfio, il Forte di Riposto e Torre presso Mangano. Da questa giara, come
simbolo di nascita, s’innalza verso l’alto l’acqua che unita agli altri
componenti tutti raffigurati quali l’aria, il fuoco e la terra costituiscono insieme gli elementi della vita. La
città di Giarre sin dalla sua nascita pensa in grande e la sua prima pietra
miliare è costituita dalla Chiesa di Sant’Isidoro, prima Chiesa di Sant’agata,
che costituì il futuro “Duomo di Giarre” da me raffigurato con la stessa
solennità con cui è stato ideato e costruito. Non poteva mancare in questo
simbolismo la clessidra, che lentamente segna il tempo trascorso, quello
appunto dei duecento anni, quando, con Decreto Reale del 15 maggio
del 1815, Giarre ottiene l’autonomia amministrativa, tempo durante il quale la futura
città di Giarre come una giovane figlia è cresciuta, si è ampliata, rifiorita e
come nelle stagioni della vita, questa stupenda città ha vissuto i suoi inverni
sapendo sempre che torneranno le primavere. Alla mia Città di Giarre ho voluto
donare questo dipinto da me ideato e realizzato con tecnica ad olio dal titolo “Giarre
figlia dell’Etna” (cm
80x70, anno 2015) con l’augurio di vederlo esposto nella sede Comunale per condivirne
e ricordare la sua storia da tutte le generazioni presenti e future. Tanto ho
voluto rappresentare perché fossero sempre esposte le bellezze naturali del
nostro paese e affinchè si possano rilevare e valorizzare l’importanza storica
delle nostre origini e del senso di appartenenza al proprio territorio (Dichiarazione
dell’artista giarrese Maria Privitera)”.
Il
Sindaco di Giarre dott.Roberto Bonaccorsi legge in pubblico la lettera del
Sindaco di Capri
Ing.
Giovanni De Martino dove l’artista Maria Privitera è stata ospite.
L’iniziativa
di Maria Privitera di donare una sua opera pittorica alla città che le ha dato
i natali, in occasione del bicentenario dell’Amministrazione Comunale, è stata
subito ben accolta e sostenuta dal Sindaco di Giarre dott. Roberto Bonaccorsi
fiero della sua concittadina che, da tempo, sta riscuotendo notevoli successi
in tante città Italiane, dove ha ottenuto importanti riconoscimenti sia in
campo artistico, letterario, che poetico rappresentando con amore e orgoglio il
proprio Ente locale di origine. Di recente l’artista poliedrica, nonché laureanda
in Giurisprudenza presso l’Università di Catania, dopo essere stata premiata
prima a Firenze alla prima edizione del concorso Nazionale “Cardo e Decumano”
con il suo saggio letterario “La violenza che uccide” attinente alla tematica
del femminicidio e poi a Giardini Naxos al Concorso Internazionale “Poesia,
Prosa e Arti Figurative” “Il Convivio 2015” nella sezione Arti Figurative con
l’opera pittorica dal titolo “Femminicido”, è stata ospite nella splendida
Isola di Capri proprio nel giorno 25 novembre u.s. come relatrice per l’evento
culturale “Femminicido : l’amore vero non uccide”. A Capri la pittrice e
poetessa ha ricevuto il benvenuto dal Sindaco Ing. Giovanni De Martino, dall’Assessore
alla Cultura dott.ssa Caterina Mansi e dalle socie della Fidapa Isola di Capri presieduta
dalla Prof.ssa Tiziana Semonella verso i quali il Sindaco del Comune di Giarre
ha mandato, tramite la sua concittadina, i saluti e i ringraziamenti con una sua
lettera dove ha riferito :
«Siamo orgogliosi di annoverare tra
i cittadini di Giarre la talentuosa artista Maria Privitera per il suo forte
senso di appartenenza alla nostra comunità e per il suo animo sensibile e
profondamente umano che si manifesta con un tangibile amore per i luoghi dove è
nata e da dove, spesso, trae le sue ispirazioni poetiche e pittoriche. Da
tempo, l’artista giarrese è riuscita a meritare l’apprezzamento di importanti
critici d’arte e letterari per le sue spiccate capacità nell’uso poliedrico
delle tecniche sia pittoriche che di genere; ultimamente la Privitera ha
diretto la sua vena artistica verso il tema della violenza sulle donne,
ricevendo attestati e prestigiosi premi che ripagano i suoi meriti per
l’impegno sociale attorno ad una tematica difficile e sempre attuale qual’ è
quella della violenza di genere. In conclusione, certo di interpretare il
sentimento dell’intera Comunità di Giarre, nell’auspicare alla nostra illustre
concittadina un futuro ricco di successi in campo artistico, desidero esternare
sentimenti di stima ai cittadini della splendida città di Capri e di vera
cordialità all’Amministrazione Comunale a alle Socie della Fidapa.
Durante
la solenne cerimonia di consegna dell’opera pittorica “Giarre figlia dell’Etna” di Maria Privitera che si è svolta lo
scorso 14 dicembre presso il “Salone degli Specchi” del Palazzo di Città di
Giarre in presenza del Primo Cittadino e delle massime autorità amministrative,
sociali e culturali del territorio e del suo hinterland, il Sindaco del Comune
di Giarre ha ricevuto a sua volta dal Sindaco dell’Isola di Capri una lettera
di gradimento e di ringraziamento consegnata dalla giovane Privitera. Lettera
che è stata letta dallo stesso dinanzi al pubblico presente in sala tra cui un
numeroso gruppo di socie della Fidapa Sez. Giarre-Riposto, presieduta dalla
Prof.ssa Anna Castiglione e gemellata con la Fidapa Sez. Isola di Capri, che
hanno mostrato entusiasmo e orgoglio per l’appartenenza alla propria sezione
della giovane socia artista e poetessa.
L’evento
della consegna ufficiale dell’opera pittorica, programmato tra gli eventi
legati ai festeggiamenti del bicentenario della Città di Giarre, è stato
patrocinato dal Comune di Giarre, dall’Assessorato alle Pari Opportunità, al
Turismo e allo Spettacolo e dall’Assessorato alla Cultura. La nota “Società Giarrese
di Storia Patria e Cultura” presieduta dal Prof. Nicolò Mineo, di cui la
pittrice e poetessa ne è socia stimata, è stata anche promotrice e
organizzatrice della serata culturale alla cui realizzazione hanno collaborato
alcune associazioni nazionali di notevole importanza tra le quali l’Accademia
d’Arte Etrusca, La Fidapa Sez. Giarre-Riposto, il Club Kiwanis Giarre-Riposto,
il Club Lions Giarre-Riposto e il Club Unesco Giarre-Riposto.
Dopo
i saluti istituzionali e gli interventi del Sindaco dott. Roberto Bonaccorsi,
dell’Assessore alle Pari Opportunità dott.ssa Piera Bonaccorsi e dell’Avv.
Paolo Patane’, quale presidente della “Commissione dei festeggiamenti del Bicentenario
di Giarre”, in presenza di un pubblico
attento e qualificato si è svelato il dipinto dell’artista giarrese che è stato
subito apprezzato con un caloroso applauso valorizzando così il gesto di
sensibilità e di generosità dell’autrice, la quale, con questo dono, come è
stato ribadito più volte dalle autorità presenti, ha consegnato al futuro della
sua città natale un pezzo della sua storia e del suo bicentenario. Maria Privitera
ha mostrato amore per la sua città nativa e lo si evince già dal titolo
evocativo dell’opera pittorica la cui consegna è stata verbalizzata in pubblico
e sottoscritta tra l’autrice e il Primo Cittadino dott..R.Bonaccorsi, i quali, insieme
hanno concordato l’esposizione del dipinto presso la sede del Palazzo di Città.
La
ricca manifestazione culturale moderata brillantemente dalla dott.ssa Jolanda
Scelfo ha avuto relatori d’eccezione tra i quali il Chi.mo prof. Nicolò Mineo,
la prof.ssa Anna Castiglione, il prof. Carmelo Torrisi, tutti ben lieti di
favorire e di promuovere la giovane Privitera che l’hanno vista crescere sia poeticamente
che artisticamente da sempre presentando, già in passato, la sua silloge
d’esordio “Nel silenzio della mia anima” (Ed. Gruppo Albatros), la quale, insieme
alla sua arte, ha riscosso un notevole successo in tante città italiane. Per
l’occasione, infatti, sono state riproposte
e lette alcune poesie di questa sua silloge, definita dalla critica come
una raccolta di duecento perle, apprezzate dal pubblico presente in sala che ha
gustato appieno la sensibilità di quest’artista giarrese, la quale è riuscita in poco tempo ad affermarsi sia a livello
nazionale che internazionale. Una splendida serata dove l’arte ha fatto da
padrona in tutte le sue bellissime forme. Non sono mancati, infatti, altri rilevanti
interventi culturali tra i quali quello della celebre prof.ssa Marinella Fiume
che ha trattato il difficile ma anche importante tema della “Donna nell’Arte”. Attraverso alcuni esempi di donne artiste
quali Sofonisba Anguisso di origine bresciana
e la catanese Adele Gloria, la relatrice, ha esposto magistralmente le maggiori
difficoltà che nei secoli hanno avuto le donne rispetto agli uomini
nell’affermarsi in questo universo piuttosto maschile, pur riuscendo da sempre queste
artiste a fare e creare cose straordinarie, un motivo in più, oggi, per
incentivare e incoraggiare le donne che operano nell’arte a non mollare mai.
La
nota prof.ssa Vera Pulvirenti ha trattato, invece, la tematica “Musica e Arte” da
sempre un perfetto sposalizio che creato estrema bellezza, armonia e piacere
sia a livello emozionale che estetico. Come ha affermato e illustrato egregiamente
la relatrice per evidenziare l’affinità tra la musica e la pittura, se per C. Debuissy nelle sue composizioni ascoltava
l’arte, guardava il quadro e metteva in musica, per V. Kandinsky il colore era un
mezzo per influenzare direttamente l’anima; la stessa ispirazione musicale la
si può constatare osservando l’opera pittorica di Maria Privitera piena di
colori e per questo piena di emozioni. Tutto lo svolgimento della magnifica
manifestazione è stata vissuta dai presenti con piena emozione e lieta partecipazione.
Fiera
del risultato raggiunto dall’artista giarrese, la famosa e illustre presidente
dell’Accademia d’Arte Etrusca Carmen Arena, per l’occasione, le ha conferito un
attestato di merito e nel suo intervento in qualità di critica d’arte di alto
livello così ha riferito:
“Maria Privitera poetessa ed artista, di
carattere laboriosa, è sempre alla ricerca di ispirazione poetica ed artistica.
Infatti è proprio attraverso l’arte e la poesia che diffonde le proprie
emozioni, le sue impressioni. Con questo dipinto ella si esprime e rivela
all’osservatore la natura, il tempo, il vulcano, l’infinita e mutevole realtà,
il passato e presente. La composizione è strutturata con prezioso ordine che
traduce, in particolare, l’immediatezza dello scorrere del tempo. Con piccole
pennellate, quasi a rilievo, invisibili riempie la tela con prezioso cromatismo.
Il Mongibello imponente sovrasta la composizione rappresentando il mutamento
della nostra terra, l’innalzamento, le radici ed è con diligente lavoro che
l’artista individua gli elementi importanti come la clessidra e il Duomo
riuscendo a descrivere l’efficacia e l’immediata sensazione della natura. Il
Colore e le forme vengono assorbite dalla tela e trasformati in impressione
visiva come visione intima e personale. Con forza interiore ella esprime la sua
concezione dell’arte legata alla vita dell’uomo. La Giara viene valorizzata dai
colori caldi ocra, rosso arancio con pennellate che si fondono senza negare il
volume. Nella Clessidra e anche nell’acqua l’artista si sofferma a descrivere
gli effetti delle trasparenze. La tela intrisa di sentimento racconta la
sincera ispirazione dell’artista che, con mano delicata e sicura, contribuisce,
con elegante sobrietà, a rendere la rappresentazione espressiva”.
Una
splendida serata di notevole contenuto artistico, umano e culturale dove non
potevano non mancare i suggestivi momenti musicali condotti dalla brava e
affermata pianista Anna Maria Calì, che ha eseguito eccellentemente brani di E.
Morricone, di N.Rota, di L.Cohen e di
Truman emozionando l’intero pubblico deliziato anche dall’ascolto di altre
poesie di Angelo Battiato, Katia Marchese e Antonella Paparo. Numerosi e
prestigiosi gli ospiti presenti e le autorità invitate quali : S.E. Mons.
A.Raspanti,l’Arciprete Don N.Russo, il Sen. P.Pagano, il Cap. G.C.Moschella, il
Ten Di Vascello L.Provenzano, il Cap. A.Costa, il Com. M.Cannavò, l’ Arch.
S.Patanè, il Dott.G.Benenati, il Prof.
G.San Lio, il Prof. B.Spampinato, l’Avv.
P.Patanè, il Prof.G.Lutri, il Dott. G.Panebianco, l’Ing. A.Foti, il Prof.
M.Nicodemo, il Preside G. Barletta, la Dott.ssa L.Brischetto, il Prof. A.Raciti
e l’attore B.Torrisi.
A
conclusione della serata l’artista ha voluto omaggiare con una produzione
litografica seriale dell’opera originale tutti i promotori, gli organizzatori,
i relatori, nonché i numerosi ospiti
presenti all’evento. Evento che ha sortito un risultato di alto prestigio, la
cui notizia, è stata diffusa come fatto storico di notevole importanza sia sul web, che sulla stampa, che
sulle reti tv, riconfermando il meritato successo della Privitera, giovane
artista giarrese amata ed apprezzata dentro e fuori la sua bella terra di
Sicilia.
giovedì 11 febbraio 2016
Emilio Casalini, giornalista di Report, presenta il suo libro.
Emilio
Casalini, giornalista RAI della trasmissione Report presenterà il suo
libro-inchiesta “Fondata sulla Bellezza: Come far rinascere l'Italia a partire
dalla sua vera ricchezza'' sabato 13 febbraio h. 17:30 a Taormina, all’interno
della splendida cornice di Palazzo duchi di Santo Stefano (Fondazione Mazzullo,
porta Catania).
“Un atto di amore verso la Sicilia - afferma il giornalista - regione
che, come l’Italia può crescere economicamente solo se si comprende come far
sfruttare le risorse inestimabili che ha già in suo possesso: il paesaggio, la
storia, le opere d'arte, e l’enogastronomia.”
Insieme all’autore interverranno Michela
Stancheris, ex assessore al turismo della Regione Siciliana, oggi
imprenditrice concastadiva.com, e-commerce di
eccellenze food&wine, Emilio Giardina,
sindaco di Taormina, Salvo Cilona, assessore al
turismo Comune di Taormina, Angelo Cavallaro,
direttore servizi turistici regionali Catania e Taormina. Modera la
giornalista Giuliana Avila Di
Stefano
Leggendo ''Fondata sulla bellezza” ci si accorge che in Italia,
turisticamente parlando, oltre la burocrazia, mancano l’attenzione al turista, i
dettagli, la corretta promozione sia tradizionale sia web, oltre che la scarsa
competitività da parte degli addetti ai lavori del settore e che, in fondo
basterebbe “ascoltarsi” per svilupparla
positivamente.
“La bellezza è nel nostro dna, perché l'abbiamo ereditata - spiega
Casalini - e nonostante facciamo poco o nulla per produrne altra, bisognerebbe
creare nelle coscienze civili e nelle politica la consapevolezza di quello che
di bello esiste nel Bel Paese e come svilupparlo al meglio. L'Italia è sulla
carta la meta da sogno per molti, ma poi in tanti, troppi, alla fine si dirigono
altrove, e allora ho indagato nei meccanismi economici, produttivi e sociali
del turismo cercando di capire dove e perché le cose non
funzionano’’.
Giuliana Avila Di Stefano
RP, Marketing & Communication
RP, Marketing & Communication
MacS: A San Valentino regalate l’Arte
A San Valentino regalate l’Arte è il titolo dell’iniziativa culturale proposta dal MacS (Museo di Arte Contemporanea
Sicilia di Catania). Domenica 14 Febbraio 2016, dalle ore 9.00 alle 18.00 (ultimo ingresso entro le 17.00), le
coppie in visita potranno entrare pagando un unico biglietto al costo di €
3,50 (la promozione non è cumulabile con altre riduzioni in corso).
Attualmente
al MacS è visitabile la Collezione MacS - Sezione internazionale. Protagoniste le opere (dipinti, sculture e
fotografie) degli artisti: Lita
Cabellut, Ryan Mendoza, Marcia Gálvez Camus, Marta Czok, Thomas Dodd, Enrique
Donoso, Lorenzo Manuel Durán, Jorge Egea, James Xavier Barbour, Daria Endresen,
Fernando Fraga, Steven Kenny, Wenceslao Jiménez Molina, Zheng Lai Ming, Nihil, Judith Peck, José Manuel Martínez
Pérez, Mario Andres Robinson, Carlos Asensio Sanagustín, Richard Scott, Miguel
Escobar Uribe, Anna Gillespie, Gary Weismann.
“Il visitatore comprenderà
che questo primo segmento museale è parte di un più vasto progetto culturale,
progetto che propone il continuo dialogo, tra presente e passato, tra la
Sicilia e il mondo - dichiara Giuseppina
Napoli (Direttore MacS) -. Questo segmento della sezione
internazionale è il primo sguardo sui fermenti dell'arte figurata del nostro
tempo e nel mondo. Dalla Colombia a Berlino, da Barcellona a New York. Visioni,
denunce, poesie, speranze, paure. Artisti affermati, giovanissimi emergenti.
Una grande estensione geografica di artisti e di scuole. Si avverte ovviamente
il limite di una collezione che è stata costruita in poco meno di un anno. La
rappresentatività degli artisti e dei movimenti è quindi ragionevolmente
parziale, così come pure il limite degli spazi museali che presto andranno ad
ampliarsi”.
Sede: MacS – Museo Arte Contemporanea Sicilia
Indirizzo: via Crociferi – via S. Francesco n. 30,
Catania
Telefono: 095 715 2207 - 342 301 7376
Orari: invernale (in vigore dal 1° Ottobre) h 9.00 – 18.00; estivo (in vigore dal 1° Aprile) h 10.00 – 19.00 (Chiuso il
Giovedì).
Ingresso: € 5,00 (biglietto unico) – € 3,50
(biglietto ridotto)
venerdì 5 febbraio 2016
PITTURA, FINO AL 12 FEBBRAIO A CASALE BORGHESE “VISIONI E CANTO DELLA TERRA” DI ENZO FEDERICI
Sarà
visitabile fino al 12 febbraio (con ingresso gratuito) a Casale Borghese, via
Federico II di Svevia, 6 a San Gregorio, la mostra personale di Enzo Federici
dal titolo “Visioni e canto della Terra”.
“Quella
di Enzo Federici è una pittura che ha nel paesaggio che gli è familiare, l’Etna
e i dintorni del vulcano, non il suo pressoché esclusivo tema d’elezione, ma una
sorta di vocazione del profondo, di fatalità cromosomica cui è subordinata ogni
scelta sul piano di tecniche e modalità operative: che, d’altra parte, non
conseguono in maniera meccanica, perché quel richiamo è declinato nella sfida
portata sul terreno dei materiali di lavoro, con cui Federici deve misurarsi,
come è tenuto a fare con la natura dei luoghi chi li abita per viverci, per
venirci a patti o affrontarla a viso aperto”, scrive il critico Rocco Giudice. “Sulle grandi tele a olio, sono gli spazi di un
versante o l’altro del vulcano a insediarsi, per ritrovarvi stratificazioni
nuvolose e geologiche in cui la dimensione mediana e antropica – cui non si
concede più di qualche diroccato avamposto o disertata retrovia (ruderi d’un
anfiteatro; rovine di necropoli; chiese dirute o case scoperchiate) a
presidiare, defilati, lo sfondo – lascia la scena a forze che nessun mito verrà
a civilizzare”.
La
mostra di Federici rientra nel calendario di eventi denominato “Colazioni
culturali”, che prevede per domenica prossima un aperitivo alle 11, per ammirare
e commentare le opere insieme all’autore. La mostra è visitabile la mattina
dalle 10 alle 12,30 e nel pomeriggio previa prenotazione.
Teatro Savio di Messina “Occhi non vede”
Carmelo Caccamo approda a
Messina con “Occhio non vede”, su testo di Aldo Lo Castro e ispirata alla
cronaca, perché è proprio vero che i meridionali hanno la capacità di ridere
delle disgrazie proprie e altrui. Il poliedrico Caccamo, insieme alla sua
Compagnia Teatrale “Carmelo Longo” di Catania,
sabato 6 febbraio, andranno in scena all’interno della rassegna “Teatro
Insieme 2016” realizzata da Ascetur 2000 e diretta da Rimo Miano. Caccamo è il malvagio deus ex machina
dei mille tranelli e delle mille insidie che attendono un gruppo di malati
nella clinica oculistica in cui sono ricoverati. Medici e infermieri, pazienti
e familiari insieme in un tourbillon di gags che raccontano, –alla maniera del
teatro, che tutto disvela e tutto fa conoscere, tristi vicende quotidiane di
malasanità. La commedia brillante diventa così una denuncia, allarmata,
allarmante ma, allo stesso tempo, esilarante. Esorcizzando ogni paura, ma con
la chiara consapevolezza che la pazienza dei pazienti si è esaurita. ‘Occhio
non vede’ sarà in scena al Teatro Savio in doppia replica. Insieme con Carmelo
Caccamo, sul palcoscenico, per la regia di Giancarlo Kory, anche interprete, la
compagnia porta Anna Di Majo, Melina Balsamo, Enzo Grasso, Pippo Grillo, Enzo
Seminara, Palmira Russo. Completano il cast tecnico la Ditta Balsamo alle
scene, le Sorelle Russo ai costumi, Vito Mammana al service e Andrea Pellegrino
responsabile audio. Divertimento assicurato.
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