sabato 30 novembre 2019

Lo Schiaccianoci - una Fiaba di Natale Il grande Balletto di San Pietroburgo al Teatro Metropolitan di Catania






Attesissimo l’appuntamento con Lo Schiaccianoci e il Balletto di San Pietroburgo che sarà ospite del Teatro Metropolitan di Catania l’8 dicembre alle ore 18, con le musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij su libretto di Marius Petipa, tratto dal racconto Lo Schiaccianoci e il re dei topi di E. T. A. Hoffmann. 
Protagonista la compagnia del Balletto nata a San Pietroburgo e conosciuta in tutto il mondo.
Il balletto, commissionato su richiesta dei regnanti russi, andò in scena per la prima volta il 18 dicembre 1892 e divenne immediatamente il più importante balletto nel periodo natalizio.
Questa data rientra nel Tour Italiano della storica Compagnia che sarà ospite nei più importanti Teatri Italiani.
La storia dello Schiaccianoci, ambientata agli inizi dell’Ottocento, si svolge alla vigilia di Natale quando Drosselmeyer, eccentrico inventore di giocattoli, molto amato dai bambini, viene invitato a casa del Sindaco. I giochi e le danze iniziano e Drosselmeyer organizza uno spettacolo di marionette e burattini nel quale il Re dei topi vuole rapire la Principessa, ma il coraggioso Schiaccianoci lo uccide e salva la Principessa, diventando così il giocattolo preferito della piccola Clara.
In sogno, la piccola, immagina l’invasione della sala da pranzo da parte dei topi guidati dal loro Re ma lo Schiaccianoci guida i soldatini all’attacco dominando la paura. Clara lo segue e lo salva gettando la sua pantofola contro il Re dei topi che, sconfitto, scompare con le sue truppe.
Drosselmeyer trasforma quindi lo Schiaccianoci e Clara in un Principe e in una Principessa e  l’atto si conclude con il meraviglioso Valzer dei Fiocchi di Neve.
Nella Seconda parte del balletto il sogno prosegue nella Città dei Dolci e giunge il momento dei festeggiamenti cui prendono parte Clara e lo Schiaccianoci. Qui si susseguono le danze con ritmo incalzante: Spagnola, Orientale, Cinese, Russa (trepak) e Pas de Trois, fino al risveglio della piccola protagonista con il suo Schiaccianoci tra le braccia.
Le scenografie incantate ed i costumi, l’atmosfera Natalizia e l’impeccabile professionalità del Balletto di San Pietroburgo, renderanno partecipe lo spettatore della fiaba di Hoffmann.
Lo spettacolo andrà in scena a Catania l’8 dicembre alle ore 18:00 presso il Teatro Metropolitan. Un’occasione da non perdere per tutti gli appassionati di danza, ma anche per coloro che, attraverso un grande Balletto Internazionale, vogliono avvicinarsi a questa meravigliosa forma d’arte. 

giovedì 28 novembre 2019

Imperdibile "Le tre corde" di Antonella Sturiale al teatro del Canovaccio di Catania




L'idea di questo lavoro nasce dalla mia passione per il personaggio di Ciampa de "Il berretto a sonagli" di Luigi Pirandello" che in passato ho avuto l'onore ed il grande piacere di interpretare lasciandomi un segno nell'anima talmente profondo che, a distanza di anni, mi è venuta l'idea di raccontarlo, insieme a tutti gli altri personaggi pirandelliani, dopo un decennio circa. Ho pensato così di affidare alla poetica penna di Antonella Sturiale, le sorti di Ciampa e degli altri, dieci anni dopo le vicende narrate da Pirandello. Quando ho letto il copione di Antonella mi sono molto meravigliato: aveva colto l'essenza vera e profonda della mia idea. Ho voluto, inoltre, impreziosire il lavoro con le meravigliose musiche originali di Alessandro Cavalieri.
Ho desiderato che gli attori da me diretti conservassero la semplicità e la naturalezza mostrando il lato umano dei personaggi con le loro fragilità, le loro debolezze, le loro personali caratteristiche. Le tre corde simboleggiano quelle corde d'orologio di cui parlava Pirandello nella sua commedia: civile, seria e pazza. In questo caso le corde sono corde vere che legano, liberano, muovono, controllano i comportamenti dell'essere umano nella società in cui egli vive. Le corde sono mosse da un "pupo" che rappresenta l'anima più profonda dei protagonisti, un pupo che è l'alter ego del Buffone. Poesia, suggestioni, musica e pantomime si intrecciano per creare un equilibrio scenico che rappresenta la vita, il divenire, l'evoluzione o l'involuzione di ogni individuo.
(Saro Pizzuto)

Note dell’autore de “Le tre corde”
Parto così, ringraziando l’attore e regista Saro Pizzuto per avermi offerto questa “succulenta” opportunità artistica: scrivere un testo sui personaggi de “Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello dieci anni dopo i rocamboleschi avvenimenti narrati dal grande drammaturgo. L’ho trovata un’idea davvero molto originale che ha stuzzicato in me, fin da subito, una particolare ispirazione.
Parto da una parola, “speranza”, una di quelle parole piene di tanta fede e fiducia nella buona riuscita: speranza, in ebraico, deriva dal sostantivo "tiqwah" che vuol dire anche corda. La corda è quel legame invisibile che lega una persona a qualcosa o a qualcuno ma, anziché negare la libertà, ne valorizza l’importanza attraverso la coscienza dei singoli.
L’atto unico “Le tre corde” (corde che, in questo caso non sono quelle dell’orologio ma tre corde vere), con le bellissime musiche di Alessandro Cavalieri, parla dell'evoluzione o dell'involuzione dei singoli personaggi nati dalla geniale penna di Pirandello; questi si interfacciano con la propria coscienza che in scena viene rappresentata come coscienza unica, universale, custode del segreto del saper vivere un'esistenza saggia e serena, una coscienza che è protagonista indiscussa del palcoscenico della vita e che induce ad una profonda riflessione sulla propria incapacità di giudizio libero da condizionamenti pregiudizievoli.
Principalmente ho voluto dare voce ai due veri protagonisti della vicenda pirandelliana che però rimangono silenti, appartati in un angolo come se i fatti non appartenessero loro: il galantuomo, poetico e romantico Cavaliere Fiorica e la dolce e sognatrice Nina si confessano, cuore in mano, rivelando il mistero della loro relazione in un crescendo di emozioni, turbamento e commozione.
La verità sta nella "parola", nel coraggio di affrontare “vis – à - vis” chi ci ha deluso e ferito: in quel momento scopriamo che la chiave che apre ogni porta è il dialogo onesto, il confronto, la consapevolezza di essere specchio uno dell'altro.
(Antonella Sturiale)

Teatro del Canovaccio di Catania - Via Gulli, 12
28-29-30 novembre\ 6-7 dicembre c.a. ore 21,00
1 e 8 dicembre alle ore 18,00
Per info e prenotazioni: 3914888921 - 330847394

Personaggi ed interpreti (in ordine alfabetico):
Fana e Assunta (Fiorenza Barbagallo)
Nina (Maria Grazia Cavallaro)
La Saracena e Beatrice (Iolanda Fichera)
Il Cavaliere Fiorica (Domenico Fiore)
Fifì (Luciano Leotta)
Spanò (Pippo Marchese)
Il Buffone e Ciampa (Saro Pizzuto)
Pantomime (Agata Raineri)

Costumi di Chiara Viscuso
Scenografia di Gabriele Pizzuto
Sisegno Luci di Simone Raimondo e Gabriele Pizzuto
Produzione: Teatro del Canovaccio

martedì 26 novembre 2019

Balletto di San Pietroburgo Al Teatro METROPOLITAN di Catania LO SCHIACCIANOCI Una Fiaba di Natale








L’appuntamento è fissato per l’8 dicembre alle ore 18:00 presso il Teatro Metropolitan.
In scena l’incanto delle coreografie e dei costumi del Balletto di San Pietroburgo, uno dei corpi di ballo fra i più celebri al mondo.
Amore, sogno e fantasia per uno dei balletti più affascinanti della storia della danza classica.
Le scenografie incantate del Balletto di San Pietroburgo rendono lo spettatore partecipe della fiaba di Hoffmann. Per la sua vicenda, pervasa da un'atmosfera fatata di festa, e il suo agognato lieto fine, "Lo Schiaccianoci" è un susseguirsi di colori e fantasia. Dolciumi, soldatini, alberi di natale, fiocchi di neve e fiori danzanti, topi cattivi, prodigi, il principe azzurro e la fatina, fanno del balletto un racconto che ammalia i bambini e incanta i grandi, oltre che essere lo spettacolo più rappresentato al mondo durante le festività natalizie.

Ci accompagna alla conclusione lo squisito Valzer dei Fiori, dopo il quale Clara, la protagonista, si ritroverà nella sua poltrona con il suo schiaccianoci in grembo, felice di questo sogno di Natale.

L’appuntamento, a Catania con questa produzione è fissato per l’8 dicembre 2019.

Il Balletto di San Pietroburgo, fondato nel 1877 da Nobili Borghesi Russi, ad oggi, è ancora uno dei migliori balletti internazionali. Il repertorio include alcuni classici del patrimonio artistico-musicale come il su citato Schiaccianoci, Il Lago dei Cigni, La Bella Addormentata, Cenerentola, Biancaneve, Giselle, Don Chisciotte, Carmen, Coppelia e tanti altri.

La Compagnia del Teatro si esibisce con notevole successo su ogni palcoscenico del mondo e le loro rappresentazioni sono state seguite da milioni di spettatori  soprattutto in Italia, Germania, Svizzera, Africa, Cina, Taiwan, Giappone. La compagnia si basa sulle grandi tradizioni del balletto russo e ha l’intento, con le sue messe in scena di far vibrare le corde dell’anima degli spettatori.

Così  Lo Schiaccianoci porta in scena l’incanto con favolose scenografie e costumi, e le stupende musiche di P.I. TCajkovskij su coreografie di Marius Petipa. Questa entusiasmante produzione, che conta della partecipazione di ballerini come Ernest Latipov e Tatiana Tkachenko, entrambi solisti del Teatro Marinsky di San Pietroburgo.







Teatro: L'ha fatto una signora in scena da sabato - Teatro Via Ravanusa 18 San Giovanni La Punta


Teatro Via Ravanusa 18

San Giovanni La Punta

“L’ha fatto una signora”

Sabato 30 novembre alle ore 20.30

Domenica 1 dicembre alle ore 18

Sabato 7 dicembre ore 20.30

Domenica 8 dicembre ore 18



Approda sul palco del Teatro di via Ravanusa, 18 a San Giovanni La Punta la commedia brillante “L’ha fatto una signora”, per la regia di Michele Russo. Quattro gli appuntamenti previsti dall’associazione teatrale “Sotto il Tocco”. Si inizia sabato 30 novembre alle ore 20.30 e si continua domenica 1° dicembre alle ore 18, sabato 7 dicembre alle ore 20.30 e domenica 8 dicembre alle ore 18. “L’ha fatto una signora”, testo di Maria Ermollii De Flaviis, è una commedia farsesca e divertente in puro dialetto siciliano. La commedia fa parte del repertorio teatrale di Angelo Musco, fu fatta la versione cinematografica e venne adattata per lo schermo da Guglielmo Giannini. Uscì nelle sale italiane nell’ottobre del 1938. Una commedia dove una serie di situazioni paradossali e di circostanze avverse, equivoci, malintesi e gag, fanno sì che il pubblico possa trascorrere una serata all’insegna del buon umore. La commedia con un adattamento negli anni ‘70 ed ambientata a Catania, racconta una singolare storia. Luca, autista di piazza, dopo avere trasportato una signora sul suo taxi fino alla Collegiata, rileva la scomparsa di costei ed inoltre trova sul sedile posteriore della macchina un neonato in piena vitalità. Lì per lì, non sapendo cosa decidere, ritiene opportuno di portarlo a casa sua con l’idea di tenerselo, senza pensare all’ostilità della moglie che pervasa da cronica gelosia, crede che quello sia il frutto di qualche infedeltà coniugale dello sposo. Una situazione paradossale che coinvolgerà il pubblico ad assistere ad astiose e divertenti circostanze familiari. Il cast è formato da Enzo Tringale, Mary Fichera, Luca Parisi, Serena Lo Bue, Pippo del Popolo, Giovanna Abate, Alessandro Ragusa, Luigi Pace, Marco Legname, Rosanna Trovato e Giuseppe Riolo. Per info e prenotazioni tel: 095-7413845.


Premio Internazionale di giornalismo “Maria Grazia Cutuli” a Tobias Piller, Safiye Alagas, Antonio Denti e Marta Bellingreri


Premio al giornalismo di frontiera,  praticato dove la terra brucia. Si è svolta sabato sera, nella splendida location del Cine Teatro Eliseo di Santa Venerina, la cerimonia di premiazione della quindicesima edizione del Premio Internazionale  di Giornalismo intitolato a Maria Grazia Cutuli, l’inviata del Corriere della Sera uccisa in Afghanistan il 19 novembre del 2001.

I vincitori sono stati quattro:  due per la sezione “Stampa Estera”: il giornalista tedesco Tobias Piller, corrispondente dall’Italia del quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung; oltre al lavoro da corrispondente, si è anche impegnato all’Associazione della Stampa Estera in Italia, l’unione di 350 corrispondenti che lavorano in Italia, presiedendola nei periodi 2007 – 2009, 2011 – 2013 e 2015-2017;  e la giornalista curda Safiye Alagas, perseguitata da un regime spietato. A seguito della chiusura del Pujin Neswpaper, insieme ad un gruppo di trenta  donne ha fondato la Jin News Women’s Agency, un’agenzia di stampa tutta al femminile. La Jin News è, infatti, l’estremo tentativo di non spegnere la voce del giornalismo femminile e femminista turco. Una vita affrontata con coraggio e professionalità tra minacce, giornali chiusi e manette;   per la sezione “Stampa italiana” il giornalista catanese Antonio Denti, dal 1998 cameramen- reporter per l’agenzia di stampa internazionale Reuters. Con la Reuters ha coperto i conflitti in Medio Oriente, i terremoti del centro Italia, le vicissitudini di tre Pontefici, le tragedie delle migrazioni, la grande eruzione dell’Etna del 2002; per la sezione “Giornalista siciliano emergenteMarta Bellingreri:  33 anni, di Palermo,  giovane giornalista indipendente ha realizzato reportage dal Medio Oriente dimostrando notevole capacità e coraggio; Marta è anche autrice, insieme all’ex sindaca di Lampedusa Giusi Nicolini del libro – intervista “Lampedusa. Conversazioni su isole, politiche e migranti “.

                                                                                                          Un premio istituito per onorare la memoria di una giornalista che dava voce alle periferie del mondo. Un motivo di orgoglio per il sindaco di Santa Venerina Salvatore Greco che ha così commentato: “Nel 2004, il Comune di Santa Venerina, nell’istituire questo premio, ha preso l’impegno di onorare la memoria di Maria Grazia, le cui spoglie sono seppellite a Santa Venerina, nel piccolo cimitero di Dagala del Re. Il premio è anche un’occasione di approfondimento e di dibattito. Il valore aggiunto del premio sono anche i premiati che sono tutti di livello. Un ringraziamento particolare voglio rivolgere al segretario  del premio,  Francesco Faranda, a al giornalista  Antonio Ferrari. Un grazie anche a Sabina Cutuli, sorella di Maria Grazia, che non fa mancare mai la sua presenza”.

Maria Grazia Cutuli, a cui è dedicato il premio, accendeva i riflettori sulle storie degli ultimi. Durante la serata sono stati letti alcuni articoli significativi scritti dalla Cutuli affidati alla voce di Patrizia Salerno. 

Momenti di riflessione sono stati innescati dalla tavola rotonda dal titolo “Gli anni ’20 del 2000: l’Europa e il Mediterraneo” a cui ha partecipato la vice ministro degli esteri Serena Marini, l’editorialista del Corriere della Sera Antonio Ferrari, la responsabile di Amnesty International Sicilia Chiara Di Maria.

 Toccante la testimonianza della giornalista curda Safiye Alagas: “In Turchia i giornalisti rischiano la vita. Criticare il governo equivale ad essere considerati nemici del governo. La scorsa settimana sono stati arrestati due giornalisti. Noi che facciamo giornalismo prendiamo esempio da Maria Grazia che ha dato la sua vita per dire la verità. Nel 2006 è stata chiusa la redazione presso cui lavoravo. Negli ultimi anni in Turchia sono state chiuse ben 132 redazioni. Per noi donne fare giornalismo significa resistere.  Noi non possiamo non scrivere la verità. I giornalisti in Turchia non hanno la tessera giornalistica. Se ci vedono con la macchina fotografica ci cancellano le immagini. Siamo costrette a fotografare con i cellulari. L’operazione  fatta dalla Turchia è l’occupazione di un altro territorio, ma dire ciò è rischioso. La vita è difficile non solo per i giornalisti ma anche per la gente comune. Non è possibile esprimere un’opinione su Facebook o su Instagram. Chi lo fa rischia la vita perché considerato nemico del regime. E’ vietato manifestare o  stare in piazza”.

Safiye Alagas pur perseguita dal regime lancia un grido di speranza: “I sindaci eletti dal popolo sono stati arrestati e messi in carcere. I Comuni in cui si erano svolte le elezioni sono stati commissariati per ben tre volte. Il Governo non rispetta l’opinione pubblica che ha espresso un voto. Si tratta di sindaci votati dal 75% della popolazione. Noi giornaliste curde potremo essere anche uccise ma dopo di noi ci sarà qualcuno che continuerà il nostro lavoro!”.

La giornalista Daiana Paoli di Rai News 24, che ha condotto la cerimonia di premiazione  aggiunge: “Non ci può essere democrazia dove non c’è libertà di stampa. Abbiamo bisogno di giornalisti coraggiosi che ci facciano capire cosa sta accadendo nel mondo. Safiye  che è  donna, curda e giornalista   è un concentrato di coraggio desiderosa di cambiare il mondo”.

“Il popolo curdo – dice l’editorialista del Corriere della Sera Antonio Ferrariè il più tradito di sempre. Mentre i Palestinesi hanno sempre ricevuto la simpatia del mondo, i curdi no. In Turchia, oggi fare giornalismo è molto duro, bisogna avere molto coraggio e tenere la schiena dritta. Io personalmente non ho  mai creduto alla teoria del golpe. Troppi elementi che non mi hanno mai convinto. Piuttosto questo è quanto hanno voluto farci credere. Qualcuno mi ha ricordato che in Turchia ci sono ben 1500 imprese italiane.  Ma  ciò non può non farci dire la verità”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche la vice ministro degli Esteri Serena Marini:  Ho preso posizione contro la scelta della Turchia.  Ho condannato un’operazione militare che ha avuto effetti negativi sulla popolazione. I curdi sono stati abbandonati e sono in guerra da otto anni. Erdogan vuole far tornare una parte dei rifugiati siriani nei villaggi occupati dai curdi. Io penso che i profughi dovrebbero poter tornare nei propri villaggi e non in quelli che erano occupati da altri. In Turchia c’è un consenso nazionalista nei confronti di Erdogan anche a prezzo della libertà”.  

La giornalista siciliana emergente Marta Bellingreri, da poco rientrata dalla Siria, racconta le difficoltà in cui si trova ad operare un giornalista: “La sensazione che ho provato  è di un profondo senso di solitudine. Mi sono sentita schiacciata da più lati: da un lato dalla Turchia, dall’altro dal regime siriano. C’è lo sconforto di una guerra che sembra senza fine. Non dimentichiamo, inoltre, che la situazione è divenuta particolarmente pericolosa perché molti prigionieri dell’ISIS sono riusciti a scappare dalle prigioni grazie alle bombe lanciate dalla Turchia”.

Chiara Di Maria, responsabile per la Sicilia di Amnesty International afferma: “Grazie ai giornalisti possiamo conoscere delle realtà che altrimenti non potremmo conoscere. L’Europa ha accordi con la Libia e la Turchia e ciò a scapito dei diritti umani. Al di là di tutti gli stereotipi voglio lanciare una riflessione: ‘Chiunque di noi lascerebbe la propria casa se sta bene a casa sua?’”

   Nel primo pomeriggio di sabato, invece, nel piccolo cimitero di Dagala del Re (frazione di Santa Venerina), che ospita le spoglie della giornalista assassinata in Afghanistan, si è svolta una breve commemorazione di Maria Grazia Cutuli.

sabato 23 novembre 2019

Belpasso. Inaugurato sportello LILT





Taglio del nastro, a Belpasso, per lo sportello divulgativo sulle attività della LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) di Catania e della delegazione belpassese. Il punto informazioni, che si trova in via XII traversa 127, è stato inaugurato dal Presidente della LILT di Catania, dottoressa Aurora Scalisi, dal Sindaco di Belpasso, Daniele Motta, e dal responsabile della delegazione belpassese della LILT, Gino Asero. I locali sono stati concessi in comodato d’uso gratuito dal Comune di Belpasso. Lo sportello, che resterà aperto il martedì dalle 10 alle 12 ed il venerdì dalle 17 alle 19, consentirà di prenotare le visite di prevenzione in occasione delle campagne nazionali della LILT ed ottenere tutte le informazioni sull’attività della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, rivolta essenzialmente alla prevenzione su tre fronti: primaria, diffusione di uno stile di vita salutare; secondaria, diagnosi precoce mediante le visite mediche e gli esami diagnostici; terziaria, sostegno a chi ha avuto una diagnosi di tumore.



«La nostra delegazione di Belpasso rappresenta un punto di forza per l’intera LILT di Catania – dichiara la dottoressa Aurora Scalisi, Presidente provinciale dell’associazione – perché promuove tante iniziative nel settore della prevenzione e non solo, come dimostra la “Scacciata per scacciare il cancro”. Il punto di ascolto è un tassello in più: i belpassesi, adesso, non hanno più scuse e possono ottenere ogni informazione sulle modalità di prevenzione oncologica con risposte puntuali a ogni domanda. Da parte nostra stiamo cercando di fornire occasioni di prevenzione per diversi tipi di tumore: mammella, melanoma, collo dell’utero, colon retto e ci siamo posti come obiettivo la copertura delle neoplasie della sfera genitale maschile, per le quali, da lunedì, – conclude la dottoressa Scalisi – inizierà una campagna ad hoc denominata “Percorso azzurro”».



«Mi corre l’obbligo di ringraziare l’amministrazione comunale di Belpasso per aver concesso i locali che ospiteranno lo sportello LILT – aggiunge il responsabile della delegazione di Belpasso, Gino Asero – che servirà ad informare i belpassesi, ma anche i residenti nei paesi limitrofi, sulle attività della LILT a livello ambulatoriale. Sarà un mezzo che si somma ai canali già attivi quali sito internet, mail, social, per fornire tutte le notizie utili anche sulla prevenzione oncologica primaria secondaria e terziaria».



Chiude il sindaco di Belpasso daniele Motta: «Abbiamo concesso i locali in comodato d’uso gratuito alla LILT per l’attività di prevenzione oncologica e sosteniamo con convinzione queste iniziative perché quando si muove il volontariato il cambio di passo è evidente. Per l’amministrazione comunale è un onore stare al fianco della LILT che ringrazio perché è sempre attiva nel territorio con l’attività di prevenzione, a cui tutti dovremmo sottoporci senza timore e senza paura».

Foto di seguito 
- Il taglio del nastro, da sinistra Aurora Scalisi, Daniele Motta, Gino Asero
- I volontari della LILT
- Un momento della cerimonia


martedì 12 novembre 2019

A Riposto riapre il Cinema Musmeci con la proiezione de “Il Re Leone”.





Tutto pronto per un grande evento atteso, domani 13 Novembre, non solo da Riposto, ma da tutto l’hinterland jonico – etneo, la riapertura dello storico cinema Musmeci. La struttura entra nel circuito del Multisala Macherione – Flaba dei coniugi Domenico Barbera e Loredana Vecchio. In seguito all’avviso pubblico per l’affidamento della gestione del “Cinema Musmeci” di proprietà della Città di Riposto, all’inizio di ottobre, nella sede dell’Ufficio tecnico del Comune,  si è svolta la gara con l’apertura delle offerte pervenute. La commissione di gara ha certificato che sono stati i suddetti imprenditori ad aggiudicarsi la gestione del cinema ripostese. Soddisfazione è stata espressa dall’assessore al patrimonio del Comune di Riposto, Nella Casabella, che tanto ha fatto per la restituzione alla cittadinanza di un luogo di cultura così importante. In meno di un mese gli attivi nuovi gestori hanno eseguito, in tempo record, tutta una serie di interventi necessari per adeguare la struttura a tutti i parametri di funzionalità e alle norme di sicurezza. Per elencare solo parte di quanto è stato ripristinato, iniziamo col dire che è stato totalmente rifatto l’ingresso (bancone, pareti, impianto luci e prese, porte), sono stati acquistati nuovi tendaggi e i cuscini per le poltrone di sala, le luci della sala sono state sostituite in led, è stata realizzata l’insonorizzazione delle porte, ancora, sono stati ristrutturati i bagni (quello dei disabili del tutto) e ne è stata ripristinata la tubazione, è stato acquistato ed installato il processore audio dolby cinema CP9.50 di ultima generazione ed è stato rifatto l’impianto audio, è stato, inoltre, ripristinato l’impianto luci e la loro automazione, acquistato un nuovissimo proiettore 4K. Infine è stato portato a termine il rifacimento della facciata esterna, l’acquisto di mobili e macchine per il bar (frigo e macchina pop corn), i pc e i macchinari per la biglietteria.

Com’è nello stile di Domenico Barbera e Loredana Vecchio la riapertura del Cinema Musmeci, che si terrà domani 13 novembre, alle 19:00, in via Gramsci, a Riposto, verrà festeggiata con un grande evento, la proiezione gratuita, per tutti gli intervenuti, del film campione d’incassi del 2019, “Il Re Leone”, un modo per innescare quel fermento culturale e quel rapporto di fidelizzazione col pubblico dei cinefili che si auspica possa crescere giorno dopo giorno.

Felice del traguardo raggiunto l’imprenditore Domenico Barbera: “Dopo una lunga chiusura il “Cinema Musmeci” di Riposto entra a far parte del circuito Multisala Macherione – Flaba. Pur non essendo cittadino ripostese sono sempre stato a fianco della comunità, anche in questo periodo di chiusura. Sin da subito ho cercato di non far pesare l’assenza di un luogo di aggregazione tanto importante, quale il cinema, offrendo alle scuole la possibilità di usufruire degli eventi del Multisala Macherione – Flaba e portando i bambini nei miei locali di Fiumefreddo. Speriamo che la nostra gestione – conclude Barbera - possa essere un buon input per rilanciare nuovamente la cinematografia a Riposto. Viva la cultura, viva il cinema!”

A tagliare il nastro che sancirà la riapertura del cinema ripostese sarà il primo cittadino Enzo Caragliano che dichiara: “Quello di domani sarà un momento importantissimo per Riposto, una nuova svolta. Il cinema Musmeci riapre rinnovato e all’insegna di nuovi obiettivi come quello teatrale. In sinergia col Comune i gestori raggiungeranno grandi traguardi. Del resto – continua il sindaco – la lungimiranza dei gestori li ha portati, nel giro di qualche mese, a rimettere in sesto il cinema restituendo alla città un pezzo di storia, un luogo di cultura, di condivisione e di stimoli necessari alla formazione di una comunità vivace che ha bisogno di questi centri culturali. La cittadinanza accolga, dunque, l’invito alla ripartenza.” – conclude Caragliano.

Dal canto suo, l’assessore alla cultura, eventi e spettacoli del Comune di Riposto, Carlo Copani, aggiunge: “La riapertura del cinema Musmeci è motivo di grande gioia per l'intera comunità. L'amministrazione ha il dovere di promuovere ed incentivare la cultura in tutte le sue forme, agendo sempre nel rispetto dei cittadini. Ringrazio la famiglia Vecchio - Barbera che ha deciso di puntare su Riposto ed invito la comunità a sostenere l'attività frequentando con passione ed interesse il cinema, luogo  socio - culturale da preservare.” – conclude Copani.

Alla cerimonia di apertura oltre ai gestori e al sindaco di Riposto, Enzo Caragliano, sarà presente l’amministrazione comunale della cittadina marinara e quanti vorranno prender parte a questo nuovo inizio.

Il musical “Il principe ranocchio” un sogno ad occhi aperti per grandi e piccini




CATANIA- La poesia delle fiabe, la magia del teatro e la professionalità di un gruppo di attori, musicisti, scenografi e ballerini arricchito dallo stupore e dalla gioia degli spettatori di tutte le età fanno dell’ottimo musical “Il principe ranocchio”, ispirato al racconto dei fratelli Grimm, riadattato per le scene da Giuseppe Bisicchia, autore della regia insieme a Massimo Giustolisi, spettacolo in anteprima nazionale che ha inaugurato la stagione “Ridi che ti passa” per una produzione “Buio in Sala”, una rappresentazione che non ha nulla da invidiare alle grandi produzioni internazionali.

Ad impreziosire lo spettacolo applaudito dalla sala del Teatro Ambasciatori, gremita in ogni ordine di posto, tribuna compresa, in entrambi i turni di programmazione, la voce di Lorella Cuccarini che ha accompagnato i presenti in una viaggio fantastico tra buoni sentimenti e valori fondamentali come l’amore, l’amicizia e l’uguaglianza combattendo fenomeni di violenza come il bullismo e la conseguenziale emarginazione di chi considerato diverso, facendo emergere la diversità come un valore, una ricchezza di cui non avere paura. 

Le musiche originali di Ettore D’Agostino, le coreografie di Giorgia Torrisi, le scenografie di grande impatto visivo realizzate in digitale da Andrea Ardizzone e in tecnica tradizionale da Mario Rocca con gli eleganti costumi di scena realizzati da Baco di Seta hanno magistralmente raccontato la storia di Cracrà, il principe ranocchio, un convincente Daniele Virzì, e della bella Lorelai, interpretata da Floriana Renna, che tra sortilegi, combattimenti per salvare la propria amata e il proprio amico e maestro dagli inganni della strega, Giovanna Sesto, e le angherie del bello ma stupido e cattivo principe Visodoro, un eccellente Massimo Giusetolisi, vedono trionfare il bene sul male.

Una messa in scena ironica, divertente e allegra composta da un cast di  dodici elementi completato da Ester Salerno, Davide Rao, Leonardo Monaco, Federica Fischetti, Pietro Grasso, Valeria Mazzaglia e Giuseppe Miller che ponendo l’attenzione al valore della cultura che ha reso libero il principe ranocchio di scegliere e realizzare tutti i suoi desideri e ritornare umano grazie al bacio della principessa, stimola la fantasia dei più piccoli e riapre il baule dei ricordi dei più grandi, risvegliando il bambino che c’è in ognuno di noi regalando a tutti un sogno ad occhi aperti.

“Gelsomina e il Principe Tuttomio” nuovo appuntamento del “Teatro dei Giganti” dedicato ai più piccoli della compagnia “La Casa di Creta”


“Gelsomina e il Principe Tuttomio” nuovo appuntamento del “Teatro dei Giganti” dedicato ai più piccoli della compagnia “La Casa di Creta”


CATANIA- Continua con successo la rassegna “Il teatro dei giganti” dell’Associazione “La Casa di Creta” dedicata ai più piccoli, diretta da Antonella Caldarella e Steve Cable, che sabato 16 novembre e domenica 17 novembre, alle ore 18.00, nell’accogliente “Sala Roots” di via Borrello 73 a Catania, metterà in scena “Gelsomina e il Principe Tuttomio”, testo scritto e diretto da Antonella Caldarella, per una produzione “Nave Argo” con il contributo della Regione Siciliana e dell’Assessorato al Turismo e allo Spettacolo.
Gli attori Iridiana Petrone e Giuseppe Brancato sulle musiche di Steve Cable racconteranno la storia di Gelsomina, una bambina che ha tutto ciò che vuole e tutto ciò che chiede circondata da tanti, tantissimi amici di …peluche, spugna e plastica ma pochissimi in carne ed ossa ad eccezione di Nic, che però esiste solo nella fervida fantasia della piccola che non le impedirà di vivere un’avventura straordinaria.
“Gelsomina e il Principe Tuttomio- dichiara l’autrice Antonella Caldarella- è uno spettacolo che con ironica leggerezza aiuta bambini e genitori a compensare, per quieto vivere, le “assenze” accontentando indiscriminatamente i desideri dei propri piccoli e riflettere sull’importanza della condivisione del proprio tempo e sull’esigenza di saper stare in compagnia”. 
La frizzante recitazione, le magiche scene di Susanna Messina con i costumi e le illustrazioni di Ivana Parisi e l’organizzazione di Fabio Navarra, contribuiranno a far divertire i bambini spingendo i genitori a riflettere sulla qualità e sulla quantità di tempo da dedicare ai propri figli.

Al Teatro Metropolitan di Catania "Lo Schiaccianoci" con il "Balletto di San Pietroburgo"





Balletto di San Pietroburgo

Al Teatro METROPOLITAN di Catania



LO SCHIACCIANOCI

Una Fiaba di Natale



L’appuntamento è fissato per l’8 dicembre alle ore 18:00 presso il Teatro Metropolitan.
In scena l’incanto delle coreografie e dei costumi del Balletto di San Pietroburgo, uno dei corpi di ballo fra i più celebri al mondo.
Amore, sogno e fantasia per uno dei balletti più affascinanti della storia della danza classica.
Le scenografie incantate del Balletto di San Pietroburgo rendono lo spettatore partecipe della fiaba di Hoffmann. Per la sua vicenda, pervasa da un'atmosfera fatata di festa, e il suo agognato lieto fine, "Lo Schiaccianoci" è un susseguirsi di colori e fantasia. Dolciumi, soldatini, alberi di natale, fiocchi di neve e fiori danzanti, topi cattivi, prodigi, il principe azzurro e la fatina, fanno del balletto un racconto che ammalia i bambini e incanta i grandi, oltre che essere lo spettacolo più rappresentato al mondo durante le festività natalizie. Ci accompagna alla conclusione lo squisito Valzer dei Fiori, dopo il quale Clara, la protagonista, si ritroverà nella sua poltrona con il suo schiaccianoci in grembo, felice di questo sogno di Natale. L’appuntamento, a Catania con questa produzione è fissato per l’8 dicembre 2019.

Il Balletto di San Pietroburgo, fondato nel 1877 da Nobili Borghesi Russi, ad oggi, è ancora uno dei migliori balletti internazionali. Il repertorio include alcuni classici del patrimonio artistico-musicale come il su citato Schiaccianoci, Il Lago dei Cigni, La Bella Addormentata, Cenerentola, Biancaneve, Giselle, Don Chisciotte, Carmen, Coppelia e tanti altri.

La Compagnia del Teatro si esibisce con notevole successo su ogni palcoscenico del mondo e le loro rappresentazioni sono state seguite da milioni di spettatori  soprattutto in Italia, Germania, Svizzera, Africa, Cina, Taiwan, Giappone. La compagnia si basa sulle grandi tradizioni del balletto russo e ha l’intento, con le sue messe in scena di far vibrare le corde dell’anima degli spettatori.

Così  Lo Schiaccianoci porta in scena l’incanto con favolose scenografie e costumi, e le stupende musiche di P.I. TCajkovskij su coreografie di Marius Petipa. Questa entusiasmante produzione, che conta della partecipazione di ballerini come Ernest Latipov e Tatiana Tkachenko, entrambi solisti del Teatro Marinsky di San Pietroburgo.












“Alle radici” di Alfio Bonanno. A Milo la creatività in dialogo con i fasti della Natura.







A Milo, prosegue in un clima di grande entusiasmo e creatività in dialogo con i fasti della Natura Alle radici, prestigioso progetto artistico curato dalla Storica dell’Arte Laura Cavallaro, organizzato dal Comune di Milo (Ct), con in testa il Sindaco Alfio Cosentino, in partnership con una selezione di prestigiose aziende vinicole del territorio (“Barone di Villagrande”,  Benanti”, “I Vigneri - Aeris”, “Tenute di Nuna”,  Maugeri”. “Eredi Di Maio”), alle quali ne seguiranno altre.  



Indiscusso protagonista l’artista di origini milesi, Alfio Bonanno (classe 1947), tra i massimi esponenti mondiali della Land Art, dal 1975 abitante nell’isola di Langeland in Danimarca, che, nel periodo della sua residenza artistica in Sicilia, all’interno delle citate aziende collocate nel Comune di Milo, realizzerà una mostra diffusa che vedrà l’installazione di opere “site specific”.   



“Quando penso a quello che faccio preferisco parlare di movimento ‘Arte Natura’, solo ‘Arte e Natura’ entrambe sullo stesso piano, senza far prevalere l’una o l’altra. Ciò che faccio non è creare sculture o istallazioni da inserire nella natura ma è un’operazione molto più ampia con il luogo, con la gente che quel luogo lo vive, con gli alberi, gli animali, gli insetti, il luogo tutto. Diverso è per un dipinto o per una scultura. Quello che mi aspetto dal mio lavoro è che spinga la gente ad un dialogo con esso, che possano interagire, non in maniera solo visuale ma fisica, che ne entrino a far parte, la vivano. Questo è il primo approccio, poi è chiaro che ognuno reagisce secondo un proprio modo di pensare, un proprio bagaglio personale, spero però di muovere qualcosa cosicché ci si possa soffermare sulla natura e magari imparando a rispettarla la natura, che è parte di noi, noi siamo anche natura, entrambi facciamo parte della stessa esistenza”, dichiara Alfio Bonanno entusiasta del progetto “Alle Radici” che, come si evince dal titolo, è animato dal piacere condiviso di fare nelle propria terra ritrovando le proprie radici e lasciandone di nuove per mezzo dell’arte.



Il progetto, altresì, si prefigge un’ulteriore accrescimento della visibilità turistica del paese di Milo. In quest’ottica saranno organizzati dei tour su prenotazione (dei quali vi forniremo informazioni dettagliate nei prossimi comunicati stampa) che compendieranno la visita guidata alle installazioni e alle rispettive Aziende di riferimento, comprendenti anche degustazioni di vini e la possibilità di partecipare ad alcuni eventi quali, per citarne alcuni, Laboratori didattici per bambini e genitori e Serate culturali a tema.



“Grazie alla sinergia con le aziende vinicole del territorio si è riusciti a realizzare questo importante progetto con Alfio Bonanno, che, certamente, rappresenterà un valore aggiunto per la nostra comunità che punta sempre più ad uno sviluppo sostenibile, quindi compatibile con la salvaguardia dell’ambiente per le generazioni future, e attento alle tematiche culturali, indispensabili per una crescita condivisa e consapevole”, dichiara Alfio Cosentino, Sindaco di Milo.



Questo progetto artistico nasce da una volontà precisa e condivisa di riconoscere a Milo, il luogo che gli ha dato i natali, il lavoro di Alfio Bonanno e la sua straordinaria personalità, in un modo che non fosse solo transitorio ma che potesse concretizzarsi come esperienza partecipata della nostra comunità e di tutti coloro, ne siamo sicuri, accorreranno ad ammirare le istallazioni di Alfio Bonanno e a visitare le cantine, già rinomate e risorse per il territorio, che le accolgono”, dichiara Laura Cavallaro, Storica dell’arte, curatrice del progetto artistico “Alle radici”.





Biografia Alfio Bonanno



Alfio Bonanno nasce a Milo, in Sicilia, nel 1947. Nei primi anni ’50, la sua famiglia emigra in Australia dove studia la pittura. Tornando in Sicilia nel 1965, passa sei anni a lavorare a Roma prima di stabilirsi sull’isola di Langeland, in Danimarca, nel 1975.

Un pioniere dell’arte sperimentale ed esponente dello sviluppo europeo della Land Art ossia Arte in Natura, Alfio Bonanno da 35 anni crea installazioni esterne site-specific e sculture su grande scala da inserire in selezionati ambienti naturali. La simbiosi tra l’arte, la natura e l’ecologia è un aspetto importante del suo lavoro, assieme al suo ruolo di artista, consulente e docente. Nel 1985, la sua “Installazione dell’Anno del Suono” presso il Museo Miró a Barcellona, in Spagna, in collaborazione con il compositore danese Gunner Møller Pedersen, gli guadagna la reputazione di vero innovatore nell’arte ambientale. Nel 1990, è l’ideatore e primo presidente del Centro Internazionale per l’Arte e la Natura Tickon Tranekær sull’isola danese di Langeland. Nel 2000, L.R. Jensen e T.K. Madsen, con il supporto dell’Istituto Cinematografico Danese e il Laboratorio Video danese, producono Frammenti di una Vita, un film documentario su Alfio Bonanno e il suo lavoro. Nel 2005, riceve il Premio “Amico dell’Albero” della Hydro Texaco.

La sua ricerca, dai decisivi riscontri sociali, gli ha consentito di ricevere, nel giugno 2006, il riconoscimento dell’Ordine della Stella della Solidarietà italiana da parte del Presidente emerito della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi. Nel 2011 è stato presente con un’istallazione alla 54. Esposizione Interazionale d’Arte della Biennale di Venezia, curata da Vittorio Sgarbi.

Una selezione delle sue installazioni e mostre comprende: Museo d’Arte di Trondheim, Norvegia; Kunsthallen Brandts Klædefabrik, Odense, Danimarca; Arte Sella, Biennale dell’Arte e Natura, Italia; Triennale Europea dell’Arte e Natura, Danimarca; Giardini Botanici, Copenaghen, Danimarca; Giardini Botanici della Carolina del Sud, Clemson, USA; 1984 Biennale della Scultura Danese, Danimarca; rappresentato nel Gardino del Lago presso il Museo d’Arte Moderna di Louisiana, Danimarca; Parco di Scultura Cedarhurst e Museo Mitchell, Mt. Vernon, Illinois, USA; Cammino di Scultura del Parco Forestale Sameura, Tosa-Cho, Shikoku, Giappone; Arte del Bambù, Nitiprayan, Giava, Indonesia; Artsummer 2002, KunstNaturLandschaft, Gehren/Niederlausitz, Germania; 2002 Biennale di Scultura “Natures Urbaines”, Fontenay-sous- Bois, Francia; 2003 “Shore/Lines”, Lago Simcoe, Barrie, Canada; “Ratio Naturalis”, Aarhus Kunstbygning, Danimarca; nel 2004, il Ministero dell’Ambiente danese incarica Bonanno della creazione diHimmelhøj, un parco giochi non tradizionale per persone di tutte le età consistente in quattro grandi installazioni specifiche per il luogo presso il Centro di Natura Vestamager, Danimarca. 2005, Målselv Varde, scultura monumentale geograficamente specifica, Olsborg, Norvegia; 2007,ARK, scultura geograficamente specifica commissionata dal Museo del Mondo Naturale, USA, per la mostra internazionale sul cambiamento climatico presso il Centro Nobel per la Pace, Oslo; 2008 rappresenta la Danimarca presso la Biennale Art Ii, Finlandia; 2009. “CO2 Cube”,Installazione da coincidere con COP 15, Conferenza Int., sul cambiamento climatico. Sct. Jørgens Sø. Copenhagen, Danimarca; 2010. “Fra Terra é Cielo”Installation Site Specific, Sculpture in the Parklands, Lough Boora,Co. Offaly, Irelanda; 2011, 54th. Biennale di Venezia, “State of the Arts “, Padiglione Italiano; 2014, “Organic Refuge”, Earth Art, Royal Botanical Gardens, Burlington, Ontario, Canada; 2015, “3 Sentinel” Commission Site Specific, Parco Suburbano,Rocca di Buticari, Nizza Di Sicilia; 2016-17, ”Extraordinary Playscapes”, Mostra Documentaria Internazionale su straordinarie Parci da gioco. Alfio Bonanno é stato invito a presentare il Progetto “Himmelhøj”(Alto al cielo). Design Museum Foundation, USA. Questa mostra e stata presentata a Boston, Portland(OR), Chicago é San Francisco; “Underværker”, Installazione Sensorie interattiva. BRANDTS Museum for Kunst og Visual Kultur. Odense, Danimarca; 2017, “Un uomo d`alto fustoMostra Personale, Radicepura, Giarre.(CT); Ist. Internationale Sculpture Symposium, Art Linnakallio, Kampele, Finlandia; “En Vidunderlig Verden”, Johannes Larsen Museum, Kerteminde, Danimarca.  2019, “Alfio Bonanno. Dialoghi nella nebbia”, Ecomuseo del Castagno di Fornazzo, Milo (CT).



Biografia Laura Cavallaro

Laura Cavallaro è storica dell’arte e curatore indipendente. Nasce a Catania il 3 aprile 1985. Dopo aver conseguito la maturità classica si iscrive all’Università di Catania in Scienze dei beni culturali, dove si laurea, con lode, nell’aprile 2008. Successivamente, assecondando la sua più grande passione, si trasferisce ad Urbino, conseguendo, con lode, la laurea specialistica in Storia dell’arte presso l’Università degli studi “Carlo Bo”. Ha curato diversi testi critici relativamente alla mostra “Sculture” del Maestro Gesualdo Prestipino (Catalogo Edizioni MacS, 2013); alla mostra “Prima Luce” di Stefania Orrù (Alzani Tipografia, Pinerolo, 2015) e alla mostra “Welcome to America” di Ryan Mendoza (Vanspijk Editore, 2015). È stata curatrice delle mostre “Vulcano dell’arte” dell’artista cinese Xu HongFei tenutasi a Zafferana Etnea nel 2013, della mostra antologica dell’artista polacca Marta Czok nel 2014 al Castello di Calatabiano, della mostra fotografica “Essere Sguardo” di Antonio Raciti a Palazzo Platamone di Catania nel 2014, e co-curatrice della mostra “7” a Palazzo Corvaja a Taormina, 2016. Ha lavorato presso il MacS – Museo Arte Contemporanea Sicilia di Catania. Dal 2016 è docente di Storia dell’arte negli istituti superiori di secondo grado. Nell’ambito del “Festival della Bellezza di Noto”, diretto artisticamente da Luisa Mazza, edizione 2019, ha condotto l’intervista pubblica dal titolo “La Bellezza è una promessa di felicità” ad Achille Bonito Oliva. Collabora, per la sezione Arte, con il periodico culturale “l’EstroVerso” dove cura la rubrica “fuori Mostra”.