mercoledì 30 giugno 2021

Caliti Juncu di Salvatore Barone, approda in teatro con Saro Pizzuto e Agata Raineri

 


Caliti Juncu, di Salvatore Barone, edito da Operaincerta, non è una semplice raccolta di detti e proverbi popolari ma una loro attenta e contestualizzata spiegazione corredata da commenti rivolti alla comunità e alla società post-inustriale. Durante la sua lettura, pagina dopo pagina, ho sentito il bisogno di raccontare una storia rievocando il particolare legame tra nonno e nipote e ciò che esso di più importante ha lasciato nella memoria. Nasce così, uno spettacolo, nella forma di rappresentazione di Teatro-Canzone, sulla cultura e sulle tradizioni, sulla semplicità delle azioni quotidiane e dei modi di dire, del loro significato e dell'insegnamento da trarre. Come nel libro, si pone l'accento sul significato dei proverbi e sulla "buona" parola, non in ultima analisi, quale potente strumento di comunicazione che regola il vivere sociale e detta suggerimenti alle relazioni tra gli individui partendo dal concetto di educare l'uomo mostrandogli la via più saggia da intraprendere e quanto giochino un ruolo fondamentale i membri anziani di un nucleo familiare nel tramandare tali insegnamenti. Non a caso la figura dell'anziano, del nonno come in questo caso, ci porta inevitabilmente a considerare quanto per una famiglia sia il più bello degli ornamenti e il più prezioso dei tesori. Ed è proprio nonno Pasquale, interpretato dal carismatico attore Saro Pizzuto, con il suo carattere e la sua esperienza di vita, a condurre la nipote e tutti alla riflessione finale: l essere umano, in parte artefice del proprio destino, non può far altro che piegarsi umilmente al volere di Dio e alla natura, nella la speranza che la conoscenza acquisita, porti i suoi frutti anche in un lontano domani e alle generazioni future. Fanno da cornice alla storia, le musiche originali composte da Alessandro Cavalieri e suonate al piano dal maestro Pietro Cavalieri che hanno saputo magistralmente donare anima al racconto e ai testi delle canzoni scritti appositamente per questa rappresentazione. Agata Raineri

 

OPERAINCERTA VA IN SCENA! IL libro di Salvatore Barone che raccoglie i proverbi e detti siciliani: CALATI JUNCO diventa anche SPETTACOLO TEATRALE che verrà messo in scena a Valverde (CT) presso: centro cinofilo SOTTOTIMPA Musiche originali: Alessandro Cavalieri Al pianoforte: Pietro Cavalieri Con : Saro Pizzuto e Agata Raineri (nella foto) Info e prenotazioni: 389 5128601 PREZZO con aperitivo: 15.00€ con libro 23.00€ Per SHOP online: https://www.operaincertaeditore.it/shop/index.php/prodotto/salvatore-barone-caliti-juncu/

domenica 13 giugno 2021

Successo e grande partecipazione al Museo MacS di Catania per il vernissage di “Anthropocene”

 

Giuseppina Napoli: «L'arte di Deli è un’ipotesi d’infinito».

 


 

La personale sarà visitabile al prossimo 16 luglio 20214

 

Catania - Successo e grande partecipazione ieri pomeriggio, al MacS (Museo di Arte Contemporanea Sicilia) di Catania, diretto da Giuseppina Napoli, per il vernissage della mostra personale “Anthropocene” di Alessio Deli.

Quest’ultimo, lo ricordiamo, indaga la dimensione temporale dell’arte attraverso le possibilità espressive che scaturiscono dal reimpiego di oggetti scartati. Il recupero di materiali poveri per la creazione di opere nuove gli permette di sottrarre gli stessi dall’oblio per reinserirli nel flusso incessante del tempo.

Ieri, l’inaugurazione di una mostra ma soprattutto un momento di grande vigore simbolico, di fiduciosa apertura per l’intera città che ha scelto di esserci. Per l’occasione successo e visibili apprezzamenti anche per le raffinate e originali videoproiezioni a cura di Vladimir Di Prima e Alfio Vecchio (Filmkam) che hanno permesso ai numerosi partecipanti di prolungare la visita vivendo all’aperto (e in assoluta sicurezza) le suggestioni interne del Museo MacS.



“È stata un’ulteriore occasione per stare insieme, per socializzare - dichiara la Napoli - per riflettere sulle proposte artistiche di Deli anche all’aperto come si fosse all’interno della struttura museale. La nuova opera di Deli che arricchisce la collezione MacS, è una scultura straordinaria, abbagliante (nasce da un connubio tra resina e marmo di travertino romano), e, potremmo dire, profetica – prosegue la Napoli -.  Anthropocene restituisce l'immagine dello spirito del nostro tempo con il candore e la lucentezza del marmo, la bellezza dei tratti, la gravità e il dramma di una maschera che vorrebbe proteggerci dalla morte. Anthropocene, respira e si rigenera incessantemente proprio come la materia plasmata da Deli che ci dona un inno compassionevole, struggente, alla vita che non muore. La decadenza, la sofferenza e la solitudine sono l'istantanea di oggi, “Non c'è arte senza coscienza di sé, e la coscienza di sé e lo spirito critico sono tutt'uno”. L’arte può ricucire lo strappo di errori reiterati dal e nel tempo. L’arte è e rimane l’emblema di bellezza salvifica. Il viaggio di Deli tra lacerazioni e visioni, annoda e rintreccia la trama del tempo, ricuce lo strappo, risveglia dall'oblio. L'arte di Deli è un’ipotesi d'infinito”.

 

Entusiasta Deli presente pur nella distanza con diversi video-collegamenti telefonici, ha ringraziato i presenti e ha dichiarato: «L’aspetto affascinante di quello che faccio con i materiali di recupero che ho adottato come medium della mia espressività è proprio quello di rendere immortale quella che è la sintesi della nostra civiltà quindi il rifiuto, quel qualcosa che viene abbandonato dall’essere umano, si nobilita attraverso l’assemblaggio, la forgiatura del materiale stesso e attraverso poi la costruzione di una figura umana o vegetale o animale. È come se qualcosa si rigenera dalle proprie macerie, dalle proprie ceneri, un po’ come l’araba fenice, e diventa poi un qualcosa di immortale o che resterà a generazioni future».

 


Entusiasti anche i due curatori della mostra, Adriano Pricoco (Accademia di Belle Arti di Catania) e Daniele Raneri (Storico dell’arte), che hanno ribadito all’unisono l’alto valore della scultura quando, come nel caso di Deli, si prefigge l’obiettivo di “nobilitare l’esistenza e perseguire l’aumento del livello di consapevolezza dell'umanità”.

 

 

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Alessio Deli, nato nel 1981 a Marino, nel 2004 si diploma in Scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara. Attualmente vive e lavora a Roma. Tra le principali mostre personali: 2007 “Metamorphosis”, Museo Civico Umberto Mastroianni, Marino; 2009 “Ars Minor”, Basilica di Santa Maria in Ara Coeli, Roma; 2009 “Sulle Strade della Multiculturalità”, Camera dei Deputati, Palazzo di Montecitorio, Roma; 2012 “Odusia”, Polo Museale S. Agostino, Cortona, e Museo dell’Agro Veientano, Palazzo Chigi, città di Formello; 2013 “Re-cycle”, RvB Arts Gallery, Roma; 2014 Antologica alla III Biennale Internazionale di Grottaglie, Taranto; 2016 “La Bellezza e la Ruggine”, Sala Santa Rita in Campitelli, Roma; 2017 “Immutabile Dea”, Galleria Gagliardi, San Gimignano, Siena; 2019 “Korai, Incipit Memoria”, Palazzo Valentini, Roma. Tra le principali esposizioni collettive: 2009 “Sursum Corda”, Galleria Interno Ventidue Arte Contemporanea Roma; 2010 “Fabula”, Seconda Edizione: Museo di San Salvatore in Lauro Roma; 2011 The Affordable Art Fair (AAF): Stand - RvB Arts Milano; 2012 Biennale Internazionale di Grottaglie 2012 Taranto; 2012 Asta Bandita da Christie’s; 2012 Invitato alla 42 Edizione di Forme nel Verde, S. Quirico d’Orcia; 2012 The Affordable Art Fair (AAF): Stand - RvB Arts Roma; 2013 Arte Fiera Reggio Emilia; 2013 “Natura”, Galleria SMAC, Roma; 2013 Selezionato per la mostra “In Viaggio con Calvino”, Casa dell’Architettura, Roma; 2016 Inaugurazione Collezione Artisti Italiani, MacS (Museo Arte Contemporanea Sicilia), Catania; 2016 “In Vanitas Vanitatum”, Macro (Museo Arte Contemporanea Roma), Roma; 2018 “Empatia”, Triphè Gallery Roma; 2018 “M.A.N.I., Narrativa, Armonia, Narrazione, Italiana”, RvB Arts Gallery Roma; 2020 “Incontri a Sutri. Da Giotto a Pasolini”, Palazzo Doebbing Sutri. Le sue opere figurano tra numerose collezioni permanenti di musei come il MacS (Museo d'Arte Contemporanea Sicilia), Catania, il Museo d’Arte Contemporanea Roberto Bilotti, Rende, Cosenza, il MAM Museo Arte e Mestieri della Provincia di Cosenza, la Raccolta Civica d'Arte Contemporanea, Palazzo Simoni Fè, Bienno, Brescia, il Palazzo Municipale di S. Quirico d’Orcia, Siena e presso la Sede Generale TV 2000 Roma, l'Università degli Studi di Roma La Sapienza Roma, la Basilica S. Maria in Aracoeli Roma e la Nuova Chiesa S. Pietro Apostolo Cosenza. Al suo lavoro Arte Rai ha dedicato il documentario La Scultura Ecologica di Alessio Deli del 2013.

Si allegano:

-        n. 5 foto vernissage di Massimiliano Privitera;

-        n. 1 foto ‘Anthropocene’ di Massimiliano Privitera;

-        n. 1 foto “La mostra” a cura di Filmkam. 


 

Zō Centro culture contemporanee di Catania, domenica 13 giugno "Cu si?" per Seltz Palco aperto

 

Seltz Palco aperto: “Cu si?” di Francesca Auteri e Alex Trejo

Rassegna Seltz – Palco Aperto di Zō Centro culture contemporanee di Catania, negli spazi esterni di SpiaZō

Catania, SpiazZō @ Zō Centro culture contemporanee, 13 giugno 2021, h. 21

www.zoculture.it

 

Rassegna Seltz – Palco Aperto di Zō Centro culture contemporanee di Catania, negli spazi esterni di SpiaZō.

Domenica 13 giugno, h 21

Danza/ “Cu si?”

Coreografi e ballerini Francesca Auteri e Alex Trejo. Musiche di Natalia Lafourcade, Sofiane Pamart, Yann Tiersen. Biglietto: 5 euro

"Cu Si?" (Chi sei? in Siciliano) nasce da una riflessione circa il ruolo di ciascuno di noi nella società odierna. Partendo dall’ipotesi di “Danza” come insieme di forze multiple e differenti espresse attraverso il linguaggio non verbale del corpo, è possibile tracciare un confine tra maschile e femminile? E... esiste davvero questo confine? Essere un uomo, essere una donna, magari essere un po’ entrambi, o magari non sentirsi né l’uno né l’altro; di certo abbiamo un corpo, di certo siamo un corpo. Lo tocchiamo, lo sentiamo, lo perdiamo, e lui racconta di noi, delle nostre paure, delle nostre ansie, delle nostre maschere.

Millenni di storia, millenni di ossa e di pelle, millenni di mani che si sono unite per amare e per uccidere, millenni di relazioni mai uguali, o forse sempre uguali. Quanto i nostri corpi sanno dire di noi? Quanto la danza può divenire strumento narrativo di quelle forze che, necessariamente, si fanno gioco e cura di ciò che chiamiamo “incontro”? Quanto il tango oggi, nella sua dimensione di dialogo tra due esseri umani, può divenire specchio di relazioni assonanti e dissonanti tra generi? Cu si? Chi siamo? Che sia la danza a dirlo.

 

Info

Prenotazione obbligatoria ai numeri 095.8168912 (dalle 10 alle 13.30) e 328.1742045 (whatsapp dalle 15 alle 18). E’ possibile cenare durante gli spettacoli, prenotando al 392 544 8183.

sabato 12 giugno 2021

Da oggi al MacS “Anthropocene” di Alessio Deli

 


Giuseppina Napoli: «La prima mostra nell'etere luminifero del MacS con una proiezione che porterà all’esterno le suggestioni del museo».

 


Si inaugura oggi, sarà visitabile dal 12 giugno al 16 luglio 2021

 

Catania – Si inaugura oggi, alle ore 20.00, al MacS (Museo di Arte Contemporanea Sicilia), diretto da Giuseppina Napoli, la mostra personale “Anthropocene” di Alessio Deli. Introdotti da Giuseppina Napoli, interverranno i curatori Adriano Pricoco (Accademia di Belle Arti di Catania) e Daniele Raneri (Storico dell’arte).

L’ingresso (quest’oggi gratuito) sarà contingentato secondo le vigenti normative. La mostra sarà visitabile fino al prossimo 16 luglio 2021.

 

In esposizione una selezione di sei sculture (Anthropocene, Summer awakening, Figura Femminile, Donna della Preghiera, Donna del Cuoio Blu e Clipeata), realizzate tra il 2010 e il 2019, che rappresentano una sintesi del lavoro svolto dall’artista negli ultimi dieci anni. Profetiche creazioni quelle di Deli. Basti pensare che la scultura (con tanto di maschera in volto) dalla quale prende il titolo la mostra (Anthropocene) è stata realizzata nel 2018, prima che il mondo fosse stravolto dalla crisi pandemica. Una mostra ma soprattutto un momento di grande forza simbolica, di fiduciosa apertura per l’intera città invitata a partecipare. Per l’occasione la Direttrice del MacS Giuseppina Napoli ha ideato e disposto la realizzazione di videoproiezioni (preziosi “docufilm” a cura di Filmkam di Vladimir Di Prima e Alfio Vecchio) che permetteranno ai partecipanti di prolungare la visita vivendo dall’esterno (e in assoluta sicurezza) le suggestioni interne del Museo MacS. “Sarà un’ulteriore occasione per stare insieme, per socializzare - dichiara la Napoli - per riflettere sulle proposte artistiche di Deli anche all’aperto come si fosse all’interno della struttura museale”.

 

La ricerca artistica di Alessio Deli, infatti, indaga la dimensione temporale dell’arte attraverso le potenzialità espressive che scaturiscono dal reimpiego di oggetti trovati e manufatti scartati. Il recupero di materiali poveri per la creazione di opere nuove gli permette di raggiungere due obiettivi: da una parte l’artista compila una sorta di campionatura del reale tramite ciò che è stato rifiutato dal sistema del consumo, mentre contemporaneamente sottrae gli stessi oggetti dall’oblio per reinserirli nel flusso del tempo umano; dall’altra la conseguenza di questo processo scaturisce in un’analisi profonda del rapporto dell’uomo con il tempo, nella sua dimensione personale e collettiva (la memoria e la storia), fino a risalire all’essenza primordiale - all’inizio, all’incipit - dell’opera d’arte stessa. 

 

Giuseppina Napoli – Direttrice MacS: «Le figure femminili a cui Deli affida la sua prosa vengono dal passato e si portano dietro e dentro le mutilazioni e la corrosione della storia umana e la violenza dell'uomo sull'uomo. Narrano la povertà che il capitalismo globale ha creato nel nostro tempo e le conseguenze dello sfruttamento spietato del pianeta. Ci parlano della sopraffazione di una piccola parte dell'umanità sulla parte rimanente, oggi acuita dal culmine nel dramma di una pandemia senza precedenti. Con Anthropocene, la prima mostra nell'etere luminifero del MacS, le principesse di Alessio Deli con la ruggine nel cuore e le lacrime secche per l'orrore, si mettono in cammino, pellegrine senza nome e senza patria, alla ricerca della “cura”. Grazie ad Alessio Deli per il suo straordinario apporto artistico e umano alla cultura internazionale».   

 

Adriano Pricoco curatore della mostra, docente dell’Accademia di Belle Arti di Catania: «L'opera di Alessio Deli che accresce la già notevole collezione del MacS, è come un ponte fra la storia (il passato) e il presente (contemporaneo); un ponte fra un presente insostenibile e un futuro sostenibile. La solennizzazione di un'entità sensibile o sovrasensibile, non scandisce il trionfo dell'artificiale (come fosse un feticcio) sebbene finisca per affermarsi come una universalità astratta, prescinde da qualsiasi legame con una forma determinata e si riappropria di una dimensione immaginifica, che quasi debitrice ad un contesto onirico, crea quel ponte che sublima (o forse istintivamente produce) un processo catartico».   

 

Daniele Raneri – curatore della mostra, Storico dell’arte: «La Bellezza muliebre delle sculture di Deli, sebbene inficiata dalla natura terrena o dai rivolgimenti sociali, rimane imperturbata per giungere alla contemplazione. Eterea e intrisa di malinconia può trascendere il finito per giungere a un livello superiore che non è rintracciabile nel mondo delle cose e che va al di là del tempo e dello spazio terreno. Veramente in queste opere si coglie il più alto valore della Scultura quando questa si pone l’obiettivo di nobilitare l’esistenza e perseguire l’aumento del livello di consapevolezza dell'umanità. Ogni essere umano (e la società nel suo insieme) dovrà prepararsi e ristrutturarsi, se vuole evitare di stagnare nell'inarrestabile cammino involutivo. Quale modo migliore si può intraprendere se non il riscoprimento delle forme femminili di spiritualità, delle immagini dimenticate dalla nostra società patriarcale che vanno recuperate».   

 

 

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Alessio Deli, nato nel 1981 a Marino, nel 2004 si diploma in Scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara. Attualmente vive e lavora a Roma. Tra le principali mostre personali: 2007 “Metamorphosis”, Museo Civico Umberto Mastroianni, Marino; 2009 “Ars Minor”, Basilica di Santa Maria in Ara Coeli, Roma; 2009 “Sulle Strade della Multiculturalità”, Camera dei Deputati, Palazzo di Montecitorio, Roma; 2012 “Odusia”, Polo Museale S. Agostino, Cortona, e Museo dell’Agro Veientano, Palazzo Chigi, città di Formello; 2013 “Re-cycle”, RvB Arts Gallery, Roma; 2014 Antologica alla III Biennale Internazionale di Grottaglie, Taranto; 2016 “La Bellezza e la Ruggine”, Sala Santa Rita in Campitelli, Roma; 2017 “Immutabile Dea”, Galleria Gagliardi, San Gimignano, Siena; 2019 “Korai, Incipit Memoria”, Palazzo Valentini, Roma. Tra le principali esposizioni collettive: 2009 “Sursum Corda”, Galleria Interno Ventidue Arte Contemporanea Roma; 2010 “Fabula”, Seconda Edizione: Museo di San Salvatore in Lauro Roma; 2011 The Affordable Art Fair (AAF): Stand - RvB Arts Milano; 2012 Biennale Internazionale di Grottaglie 2012 Taranto; 2012 Asta Bandita da Christie’s; 2012 Invitato alla 42 Edizione di Forme nel Verde, S. Quirico d’Orcia; 2012 The Affordable Art Fair (AAF): Stand - RvB Arts Roma; 2013 Arte Fiera Reggio Emilia; 2013 “Natura”, Galleria SMAC, Roma; 2013 Selezionato per la mostra “In Viaggio con Calvino”, Casa dell’Architettura, Roma; 2016 Inaugurazione Collezione Artisti Italiani, MacS (Museo Arte Contemporanea Sicilia), Catania; 2016 “In Vanitas Vanitatum”, Macro (Museo Arte Contemporanea Roma), Roma; 2018 “Empatia”, Triphè Gallery Roma; 2018 “M.A.N.I., Narrativa, Armonia, Narrazione, Italiana”, RvB Arts Gallery Roma; 2020 “Incontri a Sutri. Da Giotto a Pasolini”, Palazzo Doebbing Sutri. Le sue opere figurano tra numerose collezioni permanenti di musei come il MacS (Museo d'Arte Contemporanea Sicilia), Catania, il Museo d’Arte Contemporanea Roberto Bilotti, Rende, Cosenza, il MAM Museo Arte e Mestieri della Provincia di Cosenza, la Raccolta Civica d'Arte Contemporanea, Palazzo Simoni Fè, Bienno, Brescia, il Palazzo Municipale di S. Quirico d’Orcia, Siena e presso la Sede Generale TV 2000 Roma, l'Università degli Studi di Roma La Sapienza Roma, la Basilica S. Maria in Aracoeli Roma e la Nuova Chiesa S. Pietro Apostolo Cosenza. Al suo lavoro Arte Rai ha dedicato il documentario La Scultura Ecologica di Alessio Deli del 2013.

mercoledì 9 giugno 2021

Silvana Grasso presidente della Regione Siciliana #sadafa

 




Nel vorticoso mare in tempesta sul volto del nuovo possibile presidente della Regione Siciliana spunta il nome di Silvana Grasso. La Grasso, intellettuale e scrittrice finissima, studiata in tutto il Mondo, acquistò un immenso credito umano e "politico" quando, da assessore tecnico ai Beni Culturali del Comune di Catania, agosto 2007-febbrario 2008, fece una coraggiosa crociata di legalità a salvaguardia di Castello Ursino, dei beni di immenso valore , reperti archeologici e quadri, eredità dei catanesi che dalla custodia  avevano preso il “volo” per altre destinazioni. La Grasso ottenne pieno riconoscimento dalla Magistratura(s trattava di furti sottrazioni perpetrate negli anni)) , ma per avere acceso il non gradito faro della Magistratura sul Palazzo fu politicamente “ghigliottinata”. Ma questo lei lo aveva messo in conto. Da tre anni la Grasso sa di poter contare su un sostegno politico di grande spessore e prestigio,  che a giorni ufficializzerà la sua candidatura per un’era nuova alla Regione, in cui la parola sia un diritto e non un ‘eversione, in cui il silenzio sia un “reato”. L’avere in autonomia partecipato sui social la candidatura, non autocandidatura, è stato anche un segnale della sua indipendenza assoluta in ogni circostanza, anche rispetto al suo grande affidabile autorevole partner politico . La risposta mediatica e popolare sulla candidatura della Grasso  è stata oltre previsione, web e commenti in adorazione della scrittrice, ne hanno accolto la candidatura come l’incipit di aurea aetas alla Regione,  colta ma non spocchiosa, raffinata ma non bacchettona, seria ma divertente e ironica, la Grasso  è il mosaico di Donna che a gran voce l’Isola oggi richiede per sé e a cui il popolo siciliano, di ogni condizione sociale culturale e umana, non intende rinunciare.  L'arrivo su messenger di una richiesta di candidatura, scritta  in siciliano da una donna di Librino, dalla vita non facile, le ha fatto dire #saddafa (si deve fare ndr).

Questa la lettera di Graziella P.: "assissuri grasso ma scusari si scrivu sicilianu iu fici a secuna media du voti ma na passai, mo ma faciva un figghittu lannu e accussi mi ritirai a facirici i sibbizi a mo ma. A sicilia è pessa, i siciliani semu pessi si cia mettiri lei pi prisidenti da reggioni, duminica chistu  discurremu a taula che mo figghi 5 masculi e 2fimmini,  lei ci voli ca quannera assissuri a Catania ni fici cosi belli ritti puliti e navvisava di tuttu ura pi ura. È quannu iu pi un cunsigghiu urgenti vinni o so studio senza prinutazzioni è a segretaria mi vuleva mannari lei si susiu a scattuu mancu su iu era una ca cuntava e mi fici sittari subbutu subbutu. Chiddu ca lei fici pi Catania i catanisi non su scuddaru. Iu a segu sempri su feisbuc è mi ni preiu  ca lei è bedda di facci di cori è priziusa iu e tutta a mo famigghia sei soru fimmini tri frati masculi e setti figghi è tutta a parintela semu a so disposizioni ma lei a tunnari sta gioia nilla dari.sa candidari a Sicilia è cu lei ora nuatri fimmini vutamu ca nostra testa, nonchiu comu na vota ca ni cumannavunu i mariti a cu vutari. Ne vulemu i soliti facci, a telecolor Musumeci dissi ca si candida, uncia bastau na vota e puri u missinisi,un mi ricordu u nomu, partiu nquarta a candidarisi e lautri appressu. Vulemu a lei na fimmina sperta ca quannu fu assissuri i misi tutti abbersu ora ci lassu u mo cellulari********** chista è a via unni staiu********* iu fici 58  anni ma mi ni sentu massimu trenta , a vogghiu beni assai e macari i mo figghi  a  volunu beni assai ".

 

Comunicazione istituzionale AdSP Mare Sicilia Orientale - Visita IX Commissione Trasporti, Posta e Telecomunicazioni

 

In data 9 giugno 2021, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale ha ricevuto la gradita visita della IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera.

Nella sede legale dell’Ente, presso il Porto Commerciale di Augusta, oltre al Commissario Alberto Chiovelli ed il Segretario Generale, Attilio Montalto, presenti il C.V. Garrapa del Comando Marittimo Militare di Sicilia, il Comandante della Capitaneria di Porto di Augusta, CV (CP) Antonio Catino, il Sindaco di Augusta Giuseppe Di Mare con l’assessore al Porto Tania Patania ed alcuni componenti del Comitato di Gestione.

L’Ing. Chiovelli ha illustrato le attività svolte nel recente periodo di commissariamento ed i principali progetti infrastrutturali dell’Ente in corso e futuri, inerenti gli scali di Augusta e Catania. Il Commissario ha evidenziato, in particolare, la rilevanza dell’intervento relativo al collegamento ferroviario del Porto di Augusta e la conseguente necessità di procedere celermente agli adempimenti progettuali oggi affidati a RFI.

È stato inoltre affrontato il tema della bonifica della Rada di Augusta, condividendo la necessità di seguire gli sviluppi del progetto del Ministero dell’Ambiente, attivando ogni possibile azione di coordinamento, fra i vari soggetti interessati.

Successivamente, l’intera delegazione ha avuto modo di visitare il Porto sia da terra che via mare per poter osservare in modo più approfondito le opere marittime in corso e, dopo una breve pausa pranzo, nella splendida cornice del Forte Vittoria, la delegazione ha proseguito la visita verso il Porto di Catania.

Qui anche alla presenza del Contrammiraglio Giancarlo Russo, Direttore Marittimo della Sicilia Orientale, sono state illustrate le principali attività in corso e programmate, nell’ambito nei settori commerciali, della crocieristica e dell’interazione Porto Città.

La Commissione, nell’apprezzare le informazioni fornite dall’AdSP, ha manifestato il massimo interesse per la portualità Siciliana e la piena disponibilità a seguire, nell’ambito dei propri compiti, le tematiche segnalate dall’Ente.

AMBIENTE, PD A MANIFESTAZIONI DI FIUMEFREDDO E MASCALUCIA: “AVVIARE A RECUPERO E FRUIZIONE AREE VERDI DELLA PROVINCIA”

 



 


“Il Partito Democratico della provincia di Catania rimarca con forza il proprio impegno affinché si avviino a fruizione, laddove necessario previo recupero, aree verdi, zone boschive anche piccole, spazi da bonificare, per far crescere le aree naturalistiche in tutta la provincia di Catania e aumentare la vivibilità a favore dei cittadini, soprattutto nelle zone compromesse dall’eccessiva antropizzazione o da presenze industriali dismesse”.

È quanto dichiara il segretario dell’Unione provinciale Catania del Partito Democratico, Angelo Villari, dopo la presenza, ieri, a Fiumefreddo di Sicilia – insieme al vicesegretario Angelo Petralia e ai componenti del locale circolo del Pd –all’iniziativa indetta dall’amministrazione comunale presso l’ex Cartiera Siace la cui bonifica attesa da trent’anni non decolla ancora, e a Mascalucia al Parco di Monte Ceraulo, ormai chiuso da anni, ripulito e riaperto solo per un giorno grazie all’impegno di 15 realtà tra associazioni e comitati locali e nazionali.

“A Fiumefreddo la bonifica dell’ex Cartiera Siace segna ancora il passo – aggiunge Villari –. Sebbene le promesse si rincorrano di anno in anno, il risanamento non ha ancora una data precisa, nonostante gli annunci del governo regionale a cui non è mai seguito un atto concreto. Il Pd assicura tutto il proprio impegno in ogni sede affinché i cittadini di Fiumefreddo possano ottenere ciò che invocano da tre decenni”.

“Ringraziamo le quindici associazioni di Mascalucia per la bella giornata al Parco di Monte Ceraulo e le ringraziamo soprattutto per l’opera di bonifica del luogo, deturpato dai rifiuti a causa della prolungata chiusura – dichiara Angelo Villari insieme al segretario locale del Pd, Giuseppe Sbirziola – . Il circolo di Mascalucia e l’Unione provinciale ribadiscono il proprio impegno per la riapertura del parco che, vogliamo ricordare, da amministratori di questa città negli anni passati abbiamo avviato alla fruizione mediante un modello virtuoso particolarmente apprezzato dai mascaluciesi. Il Parco di Monte Ceraulo, purtroppo, è chiuso ormai da troppo tempo e riteniamo – chiudono Villari e Sbirziola – che questa bella realtà debba schiudere i propri battenti prendendo come esempio quel modello di cui il Pd fu promotore, con una soluzione adeguata ai giorni nostri e condivisa con le quindici associazioni che si sono spese per la bella manifestazione di domenica”.

DALLA PORTA DELLA BELLEZZA ALLA PORTA DELLE FARFALLE




CATANIA - “U rispettu è misuratu. Cu u porta l’avi purtatu”. Sono passati più di quindici anni da quando la “Porta della Bellezza”, opera monumentale donata da Antonio Presti al quartiere di Librino (Catania), ha innescato nelle coscienze di chi vive la periferia il valore della condivisione. «Quella stessa Porta è sempre stata rispettata da tutti gli abitanti e i bambini del quartiere, proteggendo e custodendo la Bellezza – spiega il mecenate e presidente di Fiumara d’Arte Antonio Prestia questo rispetto voglio restituire rispetto, continuando e completando un’opera che oggi è diventata simbolo d’identità e di orgoglio, rigenerando così un atto d’amore che non conosce mai fine. Quando l’abbiamo inaugurata tutti si preoccupavano per il suo futuro, oggi la Porta è nostra: guai a chi la tocca».

 

Perché la “Porta” - realizzata sul muro di cemento dell’Asse attrezzato, alto 8 metri e lungo 500, che divide come una ferita il quartiere - non è un’opera d’Arte ma è una vera e propria agenzia educativa del cuore. La più grande scultura in bassorilievo ceramico di arte contemporanea al mondo, realizzata con 9mila formelle in terracotta da 15 artisti, in collaborazione con 2000 mamme e 2000 bambini, che oggi continua a essere luce tra le ombre; riparo sicuro tra quelle strade a scorrimento veloce che celano trappole e pericoli di questa contemporaneità; simbolo identificativo di una vita che può cambiare Anima grazie alla Bellezza.

 

«Tutti i bambini che allora parteciparono al progetto – continua il presidente della Fondazione Fiumara D’Arte – incontrandomi oggi, da ragazzi maturi, continuano a ringraziarmi per questa grande esperienza, perché hanno percepito il valore di quel pezzo di terracotta condiviso con tutta la comunità. La Porta, quindi, è stata una grande agenzia educativa e spirituale, oltre che manifestazione di bellezza di chi l’ha condivisa in maniera corale. E la coralità dell’innesto creativo ha manifestato una Bellezza estetica, ma soprattutto una Bellezza dell’anima che parla al cuore della gente di Librino. Dopo questo grande risultato, ho voluto donare al quartiere un’altra opera fotografica immensa e monumentale, il Cantico delle Creature – realizzata in nome delle parole di San Francesco - con le fotografie abbiamo dato nuova luce ai volti di tutti gli abitanti, che con le parole del Santo d’Assisi si nutrono oggi di un respiro universale».

 

«Io amo Librino – continua Antonio Presti - amo la gente del quartiere, mi sento amato e rispettato, vedo la gioia negli occhi di chi partecipa ai progetti, scorgo sincerità e quella gratitudine che riempie la mia esistenza. Io a Librino ho trovato solo cuore. E quando il cuore parla al cuore, il cuore risponde. E allora, così come tutti gli abitanti hanno protetto la Bellezza di questa grande opera, adesso questi stessi abitanti meritano rispetto. Il rispetto porta rispetto. E questo pensiero lo voglio affermare completando l’Asse dei Servizi con un’Opera colossale che si chiamerà “Porta delle Farfalle”.  Un’opera in terracotta di oltre un chilometro, per valorizzare il percorso maieutico e spirituale iniziato nelle nove scuole di Librino quindici anni fa, che perdura nel tempo e restituisce futuro. Sommando la nuova Porta con quella già preesistente avremo oltre 1,5 km di Bellezza, una vera muraglia dedicata all’anima. Un’operazione che ho intrapreso non senza paure, soprattutto per il momento che stiamo attraversando, in piena pandemia. Ma credo che il Covid non sia solo emergenza sanitaria, ma anche e soprattutto un’emergenza culturale e spirituale, dove le prime vittime sono i nostri figli. L’infanzia paga il prezzo più caro di questo tempo sospeso. E oggi mentre tutto il mondo cerca un vaccino per il virus, a Librino, dentro le scuole, si sta iniziando un grande processo di condivisione contro il pandemonio. In questo periodo io non mi sono mai fermato, nonostante le incertezze, nonostante la mancanza di energie, nonostante il pericolo di cadere nella depressione dell’anima. Ho sentito la necessità di continuare a innestare Bellezza, con i primi portatori di purezza: i bambini».

 

LA PIÙ GRANDE SCULTURA DI ARTE CONTEMPORANEA AL MONDO

 

Le scuole e i Licei Artistici della Sicilia s’incontrano nuovamente a Librino per un cammino verso un valore comune e universale: il futuro. Un futuro da costruire nel nome dell’etica.

«L’arte ritorna così al suo processo spirituale di azione e condivisione di valori, innestando una nuova coscienza etica e civile – dice Presti - Le migliaia di persone coinvolte e il pensiero di legarle al futuro, rappresentano di fatto un’altra risposta Politica di come l’Arte riesca a restituire una riappropriazione del territorio, una nuova identità, attraverso la fruizione dell’opera stessa. Ancora una volta un pezzo di muro anonimo si trasformerà̀ in una Porta nel grembo della Grande Madre Sicilia».

 

Ecco i numeri della nuova Porta delle Farfalle: un chilometro di muro di cemento armato, oltre 5.000 studenti dei Licei artistici siciliani, circa 10.000 bambini delle nove scuole di Librino e le relative famiglie, più̀ di 50 tra artisti e architetti selezionati dalla Fondazione Fiumara d’Arte, in collaborazione con una rete di giovani curatori.

 

Grazie al sostegno del Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo sono stati realizzati i laboratori didattici, con il coinvolgimento dei ragazzi delle scuole elementari e medie del quartiere di Librino: laboratori attraverso i quali gli studenti hanno potuto approfondire lo studio teorico e la scelta dei valori della vita, avendo così la consapevolezza di diventare guerrieri di luce, e successivamente la pratica della lavorazione dell’argilla. Gruppi di tutor ed esperti hanno così formato gli studenti a creare dei manufatti di terracotta con i quali hanno potuto rappresentare i loro pensieri e il senso del lavoro teorico svolto. «L’intervento del Fondo Beneficenza – afferma Giovanna Paladino, Responsabile della Segreteria Tecnica di Presidenza della Banca che gestisce il Fondo - rientra nell’attività di sostegno offerta ai bambini e ai ragazzi in condizioni di maggiore difficoltà attraverso esperienze didattiche e formative non tradizionali, ma in grado di fornire una nuova prospettiva di vita e di rafforzare la loro determinazione nel continuare a studiare».

 

In questo anno sono stati realizzati i laboratori, gli architetti e gli artisti hanno già incontrato i ragazzi delle scuole e i licei artistici hanno iniziato a realizzare le loro opere nonostante le difficoltà dettate dal Covid. Il progetto è attualmente in corso nelle scuole di Librino e a breve partirà la condivisione con tutti gli abitanti, con la previsione di inaugurare l’opera monumentale i primi mesi del 2022.

 

«La “Porta delle Farfalle” - continua Antonio Presti - rimanda alla visione di un bambino che può attraversare un momento cupo, buio, proprio come il bruco. Che, però, può sempre scorgere la luce e in un istante può trasformarsi in farfalla: vorrei trasmettere questa visione di sospensione e sogno contro la pesantezza di questa contemporaneità, per restituire leggerezza a uno stato dell’anima che rischia d’implodere nella sua gravità. Da una parte ci saranno tutti gli abitanti che proseguiranno il processo di condivisione con gli artisti, dall’altra i bambini, in un percorso di crescita in cui dovranno assumere impegni etici, politici e culturali. Perché il potere è sapere, l’ignoranza è schiavitù. E con la Bellezza possiamo far crescere cittadini liberi, cittadini educati non più a chiedere, ma a fare».

giovedì 3 giugno 2021

Catania, nuovo collegamento di trasporto pubblico tra Humanitas e il centro città

 

DA GIUGNO NUOVO COLLEGAMENTO DI TRASPORTO PUBBLICO TRA HUMANITAS E IL CENTRO CITTÀ
Firmato il protocollo d’intesa tra Ferrovia Circumetnea, Humanitas Istituto Clinico Catanese e il vicino centro commerciale Centro Sicilia, che permetterà il collegamento giornaliero dalla stazione Metro di Nesima, a partire dal 7 giugno

 

 

Misterbianco – Humanitas Istituto Clinico Catanese “si avvicina” alla città grazie al Protocollo d’intesa siglato con Ferrovia Circumetnea e il partner Centro Sicilia, il vicino centro commerciale in Contrada Cubba. Un bus navetta dedicato, in partenza ogni giorno, dal lunedì al sabato, dalla stazione metropolitana di Nesima con fermate presso l’ospedale e il centro commerciale. Tredici corse giornaliere, a partire dalle ore 7:00 e fino alle 19:00 con cadenza ogni sessanta minuti, permetteranno a quanti dovranno raggiungere la Struttura sanitaria a Misterbianco di avvalersi del trasporto pubblico.

 

I pazienti che raggiungeranno la sede di Humanitas a Misterbianco potranno usufruire del servizio gratuitamente; recandosi presso l’infopoint dell’Istituto, infatti, dietro esibizione del biglietto utilizzato riceveranno due biglietti a copertura delle tratte, sia di andata che di ritorno. Per incentivare l’utilizzo di metro e bus la direzione dell’ospedale ha scelto di estendere questa importante opportunità di trasporto a tutto il personale di Humanitas.

 

Quello firmato è un protocollo d’intesa sperimentale, che avrà valore tutti i giorni feriali dal 7 giugno e fino al 30 settembre, e vede la firma, oltre che di Ferrovia Circumetnea e Humanitas Istituto Clinico Catanese, anche del vicino centro commerciale Centro Sicilia, con il quale è stata avviata ormai da mesi una proficua e attiva collaborazione: dalle iniziative di screening dedicate al personale del centro e del parco commerciale, sino alla definizione di convenzione per numerosi servizi sanitari.

 

Quattro mesi di sperimentazione della nuova linea dunque, in attesa poi di potere contare definitivamente sul servizio giornaliero.

“Si tratta di un’azione - recita la convenzione - volta ad incentivare il trasporto collettivo a favore di una mobilità sostenibile, tramite l’integrazione dei servizi urbani con quelli extraurbani. Obiettivo generale è sostenere il miglioramento delle condizioni inerenti la mobilità collettiva e di dotare il territorio di un servizio di trasporto che renda più agevole la fruizione dei servizi sociali, sanitari, ricreativi, commerciali e di svago, all’interno della Città Metropolitana di Catania”.

 

I bus assegnati da FCE sono nuovissimi mezzi che verranno inaugurati in occasione del lancio della nuova corsa del 7 giugno e sono dotati di elementi di modernità: computer di bordo per la localizzazione e certificazione delle corse, così da permettere al passeggero di poter conoscere con esattezza ed in tempo reale l’orario di arrivo alla fermata. All’interno, una pedana per disabile con pianale ribassato per facilitare l’accesso ed un dispositivo per il conteggio di passeggeri in entrata e uscita. I veicoli sono omologati per 102 posti ma, al momento, in ragione dell’emergenza covid-19, possono contenere fino a 50 passeggeri.

 

La fermata Humanitas sarà segnalata dalla presenza di una palina elettronica che comunica orari, tratte e informazioni.

 

Per Humanitas Istituto Clinico Catanese è un importante passo in avanti a favore della collettività locale: “Abbiamo posto particolare attenzione al fatto che ci trovassimo fuori dal centro città, impegnandoci fin dall’arrivo nella nuova sede di Contrada Cubba – fa sapere la direzione dell’Istituto – a definire una collaborazione con il gestore del trasporto pubblico FCE e adesso, in collaborazione con il vicino Centro Sicilia, faremo il possibile perché il protocollo firmato in via sperimentale, possa tradursi in un servizio definitivo dal 1 ottobre 2021”.

 

Ufficio Stampa Humanitas Istituto Clinico Catanese

Francesca Cuffari 095.73390764 – 328 6221948

Mariangela Di Stefano 346 9808966

 

Catania: il 12 giugno al MacS “Anthropocene” di Alessio Deli





Catania - Dopo l’anteprima virtuale dello scorso dicembre 2020, il MacS (Museo di Arte Contemporanea Sicilia), diretto da Giuseppina Napoli, presenta, a Catania, la mostra personale “Anthropocene” di Alessio Deli. Il vernissage si terrà il 12 giugno 2021, alle ore 20.00.

L’ingresso sarà contingentato secondo le vigenti normative.

La mostra sarà visitabile fino al prossimo 16 luglio 2021. Per l’occasione, introdotti da Giuseppina Napoli, interverranno i curatori Adriano Pricoco (Accademia di Belle Arti di Catania) e Daniele Raneri (Storico dell’arte).

 

In esposizione una selezione di sei sculture (Anthropocene, Summer awakening, Figura Femminile, Donna della Preghiera, Donna del Cuoio Blu e Clipeata), realizzate tra il 2010 e il 2019, che rappresentano una sintesi del lavoro svolto dall’artista negli ultimi dieci anni. La ricerca artistica di Alessio Deli, infatti, indaga la dimensione temporale dell’arte attraverso le potenzialità espressive che scaturiscono dal reimpiego di oggetti trovati e manufatti scartati. Il recupero di materiali poveri per la creazione di opere nuove gli permette di raggiungere due obiettivi: da una parte l’artista compila una sorta di campionatura del reale tramite ciò che è stato rifiutato dal sistema del consumo, mentre contemporaneamente sottrae gli stessi oggetti dall’oblio per reinserirli nel flusso del tempo umano; dall’altra la conseguenza di questo processo scaturisce in un’analisi profonda del rapporto dell’uomo con il tempo, nella sua dimensione personale e collettiva (la memoria e la storia), fino a risalire all’essenza primordiale - all’inizio, all’incipit - dell’opera d’arte stessa. 

 

Giuseppina Napoli – Direttrice MacS: «Le figure femminili a cui Deli affida la sua prosa vengono dal passato e si portano dietro e dentro le mutilazioni e la corrosione della storia umana e la violenza dell'uomo sull'uomo. Narrano la povertà che il capitalismo globale ha creato nel nostro tempo e le conseguenze dello sfruttamento spietato del pianeta. Ci parlano della sopraffazione di una piccola parte dell'umanità sulla parte rimanente, oggi acuita dal culmine nel dramma di una pandemia senza precedenti. Con Anthropocene, la prima mostra nell'etere luminifero del MacS, le principesse di Alessio Deli con la ruggine nel cuore e le lacrime secche per l'orrore, si mettono in cammino, pellegrine senza nome e senza patria, alla ricerca della “cura”. Grazie ad Alessio Deli per il suo straordinario apporto artistico e umano alla cultura internazionale».   

 

Adriano Pricoco curatore della mostra, docente dell’Accademia di Belle Arti di Catania: «L'opera di Alessio Deli che accresce la già notevole collezione del MacS, è come un ponte fra la storia (il passato) e il presente (contemporaneo); un ponte fra un presente insostenibile e un futuro sostenibile. La solennizzazione di un'entità sensibile o sovrasensibile, non scandisce il trionfo dell'artificiale (come fosse un feticcio) sebbene finisca per affermarsi come una universalità astratta, prescinde da qualsiasi legame con una forma determinata e si riappropria di una dimensione immaginifica, che quasi debitrice ad un contesto onirico, crea quel ponte che sublima (o forse istintivamente produce) un processo catartico».   

 

Daniele Raneri – curatore della mostra, Storico dell’arte: «La Bellezza muliebre delle sculture di Deli, sebbene inficiata dalla natura terrena o dai rivolgimenti sociali, rimane imperturbata per giungere alla contemplazione. Eterea e intrisa di malinconia può trascendere il finito per giungere a un livello superiore che non è rintracciabile nel mondo delle cose e che va al di là del tempo e dello spazio terreno. Veramente in queste opere si coglie il più alto valore della Scultura quando questa si pone l’obiettivo di nobilitare l’esistenza e perseguire l’aumento del livello di consapevolezza dell'umanità. Ogni essere umano (e la società nel suo insieme) dovrà prepararsi e ristrutturarsi, se vuole evitare di stagnare nell'inarrestabile cammino involutivo. Quale modo migliore si può intraprendere se non il riscoprimento delle forme femminili di spiritualità, delle immagini dimenticate dalla nostra società patriarcale che vanno recuperate».   

 

Attesissimo Deli che, come ha dichiarato Vittorio Sgarbi, “ha nostalgia di un mondo perduto, e non vorrebbe il presente cui è costretto”, che, riportiamo anche le osservazioni di Lorenzo Canova, “crea cicli suggestivi di sculture che compongono una sorta di denso ed elegante racconto figurativo. (…) figure che si collocano (…) come sacerdotesse ieratiche, vergini custodi di riti e di culti perduti, vestali che nella loro solennità ci pongono di fronte a enigmi inquietanti, portatrici di messaggi superiori destinati a essere interpretati come segni di misteri ultraterreni. La capacità del giovane artista, infatti, non è solo quella di lavorare con il ready-made in senso installativo, ma anche di creare un’armonia tra il polimaterismo e la sua capacità di modellare e comporre le anatomie e i volti, con una qualità formale da scultore antico che nella sua leggerezza si redime da ogni possibile accademismo evidenziando invece una finissima intensità di immaginazione e realizzazione iconica”.

 

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Alessio Deli, nato nel 1981 a Marino, nel 2004 si diploma in Scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara. Attualmente vive e lavora a Roma. Tra le principali mostre personali: 2007 “Metamorphosis”, Museo Civico Umberto Mastroianni, Marino; 2009 “Ars Minor”, Basilica di Santa Maria in Ara Coeli, Roma; 2009 “Sulle Strade della Multiculturalità”, Camera dei Deputati, Palazzo di Montecitorio, Roma; 2012 “Odusia”, Polo Museale S. Agostino, Cortona, e Museo dell’Agro Veientano, Palazzo Chigi, città di Formello; 2013 “Re-cycle”, RvB Arts Gallery, Roma; 2014 Antologica alla III Biennale Internazionale di Grottaglie, Taranto; 2016 “La Bellezza e la Ruggine”, Sala Santa Rita in Campitelli, Roma; 2017 “Immutabile Dea”, Galleria Gagliardi, San Gimignano, Siena; 2019 “Korai, Incipit Memoria”, Palazzo Valentini, Roma. Tra le principali esposizioni collettive: 2009 “Sursum Corda”, Galleria Interno Ventidue Arte Contemporanea Roma; 2010 “Fabula”, Seconda Edizione: Museo di San Salvatore in Lauro Roma; 2011 The Affordable Art Fair (AAF): Stand - RvB Arts Milano; 2012 Biennale Internazionale di Grottaglie 2012 Taranto; 2012 Asta Bandita da Christie’s; 2012 Invitato alla 42 Edizione di Forme nel Verde, S. Quirico d’Orcia; 2012 The Affordable Art Fair (AAF): Stand - RvB Arts Roma; 2013 Arte Fiera Reggio Emilia; 2013 “Natura”, Galleria SMAC, Roma; 2013 Selezionato per la mostra “In Viaggio con Calvino”, Casa dell’Architettura, Roma; 2016 Inaugurazione Collezione Artisti Italiani, MacS (Museo Arte Contemporanea Sicilia), Catania; 2016 “In Vanitas Vanitatum”, Macro (Museo Arte Contemporanea Roma), Roma; 2018 “Empatia”, Triphè Gallery Roma; 2018 “M.A.N.I., Narrativa, Armonia, Narrazione, Italiana”, RvB Arts Gallery Roma; 2020 “Incontri a Sutri. Da Giotto a Pasolini”, Palazzo Doebbing Sutri. Le sue opere figurano tra numerose collezioni permanenti di musei come il MacS (Museo d'Arte Contemporanea Sicilia), Catania, il Museo d’Arte Contemporanea Roberto Bilotti, Rende, Cosenza, il MAM Museo Arte e Mestieri della Provincia di Cosenza, la Raccolta Civica d'Arte Contemporanea, Palazzo Simoni Fè, Bienno, Brescia, il Palazzo Municipale di S. Quirico d’Orcia, Siena e presso la Sede Generale TV 2000 Roma, l'Università degli Studi di Roma La Sapienza Roma, la Basilica S. Maria in Aracoeli Roma e la Nuova Chiesa S. Pietro Apostolo Cosenza. Al suo lavoro Arte Rai ha dedicato il documentario La Scultura Ecologica di Alessio Deli del 2013.