mercoledì 30 dicembre 2015

Al Teatro Verga di Catania va in scena Orestea con la regia di Luca De Fusco

 
 
CATANIA – Dopo il debutto nazionale del 24 novembre al Teatro Mercadante di Napoli, approda al Teatro  Verga l’Orestea di Eschilo con la regia di Luca De Fusco, su produzione del Teatro Stabile di Napoli e Teatro Stabile di Catania. Un allestimento di grande impegno per uno dei massimi capolavori del teatro di tutti i tempi, messo in scena integralmente con le tre tragedie Agamennone, Le Coefore e Le Eumenidi, presentate al pubblico in due distinte programmazioni. Dal 28 dicembre al 3 gennaio andrà in scena la prima, Agamennone (durata 1 ora e 35 minuti); dal 4 all’8 gennaio la seconda, Coefore/Eumenidi (durata 1 ora e 50 minuti complessivi). Un’unica storia che affonda le radici nella tradizione mitica dell’antica Grecia suddivisa in tre episodi, che vanno dall’assassinio del re Agamennone da parte della moglie Clitemnestra, alla vendetta, dieci anni dopo, del loro figlio Oreste che uccide la madre e il suo amante Egisto, fino alla persecuzione del matricida da parte delle Erinni e all’assoluzione di Oreste da parte del tribunale dell’Areopago.

Ad interpretare i personaggi protagonisti della tragedia – l’unica trilogia greca pervenuta interamente – uno straordinario cast di attori: da Mariano Rigillo (Agamennone), a Elisabetta Pozzi (Clitemnestra), Angela Pagano (Prima Corifea), Gaia Aprea (Cassandra e Atena), Claudio Di Palma (Araldo e Apollo), Giacinto Palmarini (Oreste), Anna Teresa Rossini (Pizia), Paolo Serra (Egisto), Fabio Cocifoglia (Secondo Corifeo), Paolo Cresta (Quarto Corifeo e Servo), Patrizia Di Martino (Cilissa, la Nutrice), Francesca De Nicolais (Seconda Corifea), Gianluca Musiu (Terzo Corifeo, Pilade e Hermes), Federica Sandrini  (Elettra), Dalal Suleiman (Terza Corifea), Enzo Turrin (Sentinella e Primo Corifeo). Con loro le danzatrici Sibilla Celesia, Elena Cocci, Sara Lupoli, Marianna Moccia, Rossella Fusco, della Compagnia di Danza Contemporanea Körper di Napoli.

Lo spettacolo si avvale delle coreografie di Noa Wertheim e delle musiche originali di Ran Bagno, entrambi israeliani; delle scene di Maurizio Balò; dei costumi di Zaira de Vincentiis; delle luci di Gigi Saccomandi; del suono di Hubert Westkemper; dell’adattamento vocale di Paolo Coletta e dei video di Alessandro Papa.

Il regista Luca De Fusco si confronta con una tragedia classica utilizzando, come nel teatro greco, la parola, il canto, la danza, a definire un linguaggio di teatro totale: uno spettacolo – sottolinea il regista – per alcuni versi classico ma in realtà una messa in scena molto contemporanea, che rinnova lo stile di teatro/video già realizzato in Vestire gli ignudi, Antigone e Antonio e Cleopatra, nel quale si rinnova la felice collaborazione con gli artisti della Vertigo Dance Company di Tel Aviv”.

Dopo Catania lo spettacolo sarà in tournée a Roma al Teatro Argentina dal 12 al 17 gennaio, a Genova al Teatro della Corte dal 19 al 24 gennaio, a Firenze al Teatro della Pergola dal 26 gennaio al 7 febbraio.

"Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta”



 
 
“Ad oggi, un essere umano o animale, è sempre nato da un uomo e una donna. Questo fatto è non solo indiscutibile, ma reale e antropologico. Non occorre avere fede per crederlo e verificarlo. È un dato di fatto”.

Queste le parole ripetute più volte da Mario Adinolfi, giornalista e scrittore, famoso anche per essere tra i fondatori del Partito Democratico, durante l’incontro organizzato dell’associazione “Maria SS. Dell’Elemosina” di Biancavilla. 

Oggi Adinolfi è impegnato da cattolico di sinistra contro i “falsi miti di progresso”, tra i quali in primis l’utero in affitto, l’eutanasia, che mai chiama “dolce morte”, l’aborto e il matrimonio omosessuale.

Mario Adinolfi è stato ospite, lunedì 28 dicembre, a Biancavilla, paese in provincia di Catania sito alle pendici dell’Etna; insieme a lui, sono intervenuti Alessandro Scaccianoce, responsabile dell’evento, don Salvatore Bucolo, responsabile di pastorale familiare dell’Arcidiocesi di Catania in collaborazione con la commissione Pastorale Familiare del XIII Vicariato, padre Agrippino Salerno, Prevosto-Parroco della Basilica e la giornalista cattolica, ma libera nel pensiero, Giuliana Avila Di Stefano.

Adinolfi, ha sottolineato più volte come sia importante spiegare la legge Cirinnà, che il 28 gennaio a Palazzo Madama sarà votata e come sia fondamentale che “i cittadini sappiano che ciò che è naturale lo vogliono far diventare innaturale e obsoleto e che la nascita, ad esempio, potrebbe diventerebbe cosa chimica e da supermercato”.

“Sono stato sempre e resto contrario alle nozze gay, e per non urtare gli amici omosessuali - ha sottolineato il giornalista - non mi sono mai voluto addentrare in discussioni, quando cercavano di tirarmi dentro. Ma mai ho scritto o detto qualcosa contro gli omosessuali. Come potrei io peccatore? Ho già da pensare ai miei di peccati che non alle voglie e preferenze altrui”.

E, anche ieri sera il direttore del quotidiano cattolico La Croce non si è smentito: nessuna parola sui gay, ma solo sull’essere contrario al matrimonio omosessuale, all’ideologia gender e all’utero in affitto. 

Ha descritto nei dettagli ciò che il noto cantante Elton John e il compagno David hanno fatto e spiegato ripetutamente con il loro figlio Zac: semplicemente comprarlo senza tenere conto della dignità e del rispetto della persona, e come si siano resi conto subito che questo figlio nato acquistando un ovulo poi fatto inseminare con il loro sperma mescolato e successivamente impiantato dentro un utero in affitto di una seconda donna, piangesse e volesse sin dalla nascita la “mamma!”, poiché questo è un fatto naturale. “Non siamo noi stessi ad aver pena di un orfano, sia esso di padre o madre quando ne incontriamo uno?” Ha chiedo il giornalista alla numerosa platea, che immediatamente ha risposto di sì ed è scoppiata in un incandescente applauso. “E’ questo che non si vuol capire: tutto ciò serve a ridurre l’uomo a cosa, una cosa che dunque potrà essere comprata e venduta scegliendo da cataloghi attraverso costosissime agenzie che faranno da tramite. Adinolfi ha spiegato come tutto ciò può portare a ciò che in Olanda e Belgio è realtà: inserire nella logica dell’usa e getta e dell’eutanasia anche i minori e i nascituri non sani.

“Ma i figli non si comprano - ha detto Adinolfi citando Filumena Marturano, la protagonista della commedia teatrale scritta da Eduardo De Filippo - e allora se non si comprano, i cittadini devono capire e fermare ciò che una legge vuole invece far comprare solo per accontentare alcuni. La mia opinione, all’inizio non capita adesso è compresa anche dalle femministe! E allora forse una ragione c’è! Dobbiamo fermare ciò che fra un mese potrebbe essere attuato e non esiste un forse. Occorre avere ben chiaro, come ben sanno i giocatori juventini che lo hanno scritto nel retro maglia che "Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta”. “Andiamo sul sito del Senato - ha invitato il giornalista - e scriviamo a ogni singolo senatore, basta cliccare su composizione e verranno fuori tutti i nomi con la rispettiva mail. Facciamo capire che noi cittadini siamo contrari alla Cirinna’ e all’innaturalezza della vita”.

Anche la giornalista Giuliana Avila Di Stefano, ha spiegato come alcuni omosessuali sono contrari alla logica dell’utero in affitto, ricordando la diatriba tra Elton John e lo stilista Dolce, quando quest’ultimo aveva affermato che “La vita ha un suo percorso naturale, ci sono cose che non vanno modificate. E una di queste è la famiglia.” Inoltre Dolce, aveva detto di non condividere i figli della chimica e i bambini sintetici, scatenando ira sul web ma anche molti consensi. “Dobbiamo unirci come cattolici e non essere deboli e silenziosi come spesso siamo - ha affermato Avila - bisogna fare casino per non arrivare a leggere l’indomani della votazione della Legge dei titoli di giornali che ci ricorderanno come non possiamo più tornare indietro. Qui non c’è un referendum come nel caso dell’aborto o del divorzio. Qui c’è da farsi sentire e anche la Chiesa deve fare la sua parte. Dobbiamo spiegare cos’è l’ideologia gender e come questa può rovinare un Paese che si è salvato grazie alla famiglia e alla tutela del soggetto debole. Ascoltiamo Mario: non cediamo su un discorso antropologico, altrimenti cederemo su tutto. Da cattolici esponiamoci e prendiamo una decisione”.

L’incontro, che si è svolto in occasione dell’anno del Giubileo, si è poi concluso con domande e risposte da parte della platea spiegando anche come la sinistra dovrebbe stare dalla parte dei nascituri, cioè i deboli e non dovrebbe aprire ai “diritti individuali”, che sono solo egoismi personali e business economico.


domenica 27 dicembre 2015

"LE RICETTE DI IERI E DI OGGI", LA GASTRONOMIA SICILIANA TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE




SAN GREGORIO - La tradizione e l'innovazione della cucina siciliana vengono proposte in una elegante edizione da Carmelo Pagano e Daniela Sammito che hanno girato l'isola in lungo e largo seguendo un ideale itinerario dei sapori, dei gusti e dei prodotti di qualità.

Un lungo lavoro di preparazione che alla fine è stato condensato in "Le ricette di ieri e di oggi", un pesante volume interamente a colori che racchiude 110 piatti  proposti da 65 cuochi.

Il libro, uno stimolante viaggio attraverso i luoghi del gusto, è stato presentato a Casale Borghese a San Gregorio in occasione delle "Colazioni culturali" che vengono proposte la domenica mattina.

E' stato Carmelo Pagano ad illustrare la filosofia della pubblicazione che valorizza un importante aspetto cultuale ed economico della nostra terra. Pagano (al centro nella foto tra i giornalisti Paolino Licciardello e Daniele Lo Porto e il cavaliere Giuseppe Benanti, appassionato i cucina e unico cuoco non professionista presente nel libro), ha sottolineato che "La Sicilia è un piccolo continente dove storia, arte, cultura sono figlie di una lunga e ininterrotta commistione tra gli elementi autoctoni e i contributi delle civiltà che ne sono venute a contatto, poi metabolizzati e fatti propri dagli isolani. Questa integrazione e fusione ha esaltato anche la cucina siciliana".

"Le ricette di ieri e di oggi", edito da Sicilia da gustare, è anche un ottimo prodotto di promozione turistico grazie al ricco e affascinante corredo fotografico ed ai testi tradotti in inglese.

Al Teatro Verga di Catania va in scena Orestea con la regia di Luca De Fusco

 
 
CATANIA – Dopo il debutto nazionale del 24 novembre al Teatro Mercadante di Napoli, approda al Teatro  Verga l’Orestea di Eschilo con la regia di Luca De Fusco, su produzione del Teatro Stabile di Napoli e Teatro Stabile di Catania. Un allestimento di grande impegno per uno dei massimi capolavori del teatro di tutti i tempi, messo in scena integralmente con le tre tragedie Agamennone, Le Coefore e Le Eumenidi, presentate al pubblico in due distinte programmazioni. Dal 28 dicembre al 3 gennaio andrà in scena la prima, Agamennone (durata 1 ora e 35 minuti); dal 4 all’8 gennaio la seconda, Coefore/Eumenidi (durata 1 ora e 50 minuti complessivi). Un’unica storia che affonda le radici nella tradizione mitica dell’antica Grecia suddivisa in tre episodi, che vanno dall’assassinio del re Agamennone da parte della moglie Clitemnestra, alla vendetta, dieci anni dopo, del loro figlio Oreste che uccide la madre e il suo amante Egisto, fino alla persecuzione del matricida da parte delle Erinni e all’assoluzione di Oreste da parte del tribunale dell’Areopago.
Ad interpretare i personaggi protagonisti della tragedia – l’unica trilogia greca pervenuta interamente – uno straordinario cast di attori: da Mariano Rigillo (Agamennone), a Elisabetta Pozzi (Clitemnestra), Angela Pagano (Prima Corifea), Gaia Aprea (Cassandra e Atena), Claudio Di Palma (Araldo e Apollo), Giacinto Palmarini (Oreste), Anna Teresa Rossini (Pizia), Paolo Serra (Egisto), Fabio Cocifoglia (Secondo Corifeo), Paolo Cresta (Quarto Corifeo e Servo), Dely De Majo (Cilissa, la Nutrice), Francesca De Nicolais (Seconda Corifea), Gianluca Musiu (Terzo Corifeo, Pilade e Hermes), Federica Sandrini  (Elettra), Dalal Suleiman (Terza Corifea), Enzo Turrin (Sentinella e Primo Corifeo). Con loro le danzatrici Sibilla Celesia, Elena Cocci, Sara Lupoli, Marianna Moccia, Rossella Fusco, della Compagnia di Danza Contemporanea Körper di Napoli.
Lo spettacolo si avvale delle coreografie di Noa Wertheim e delle musiche originali di Ran Bagno, entrambi israeliani; delle scene di Maurizio Balò; dei costumi di Zaira de Vincentiis; delle luci di Gigi Saccomandi; del suono di Hubert Westkemper; dell’adattamento vocale di Paolo Coletta e dei video di Alessandro Papa.
Il regista Luca De Fusco si confronta con una tragedia classica utilizzando, come nel teatro greco, la parola, il canto, la danza, a definire un linguaggio di teatro totale: uno spettacolo – sottolinea il regista – per alcuni versi classico ma in realtà una messa in scena molto contemporanea, che rinnova lo stile di teatro/video già realizzato in Vestire gli ignudi, Antigone e Antonio e Cleopatra, nel quale si rinnova la felice collaborazione con gli artisti della Vertigo Dance Company di Tel Aviv”.
Dopo Catania lo spettacolo sarà in tournée a Roma al Teatro Argentina dal 12 al 17 gennaio, a Genova al Teatro della Corte dal 19 al 24 gennaio, a Firenze al Teatro della Pergola dal 26 gennaio al 7 febbraio.

 
 
 
 

martedì 22 dicembre 2015

Jimmy Palmiotti ed Amanda Conner tra i big di Etna Comics 2016

 
 
Mancano ancora più di cinque mesi ad Etna Comics 2016, ma l’attesa è già altissima e in tanti attendono con ansia di conoscere tutte le curiosità della sesta edizione del “Festival internazionale del fumetto e della cultura pop”.

Così lo staff organizzativo ha deciso di sfruttare il “Day Zero” del week-end appena trascorso per annunciare due grandi ospiti, che saranno presenti a Catania dal 2 al 5 giugno ed arricchiranno ulteriormente il valore culturale della manifestazione, e ieri sera il direttore Antonio Mannino e l’art Assistant della manifestazione, Salvo Di Paola, hanno deciso di svelare i primi nomi di caratura internazionale dal palco della Villa Belvedere di Acireale (CT).

Si tratta di due veri e propri big del fumetto mondiale, che hanno riportato in auge uno dei personaggi femminili più amati degli ultimi anni negli USA.

Gli autori di Harley Quinn, Jimmy Palmiotti ed Amanda Conner, saranno infatti tra le special guest di Etna Comics 2016, dove negli anni è cresciuto a dismisura il feeling con i fumettisti americani.

Proprio loro, che fanno coppia anche nella vita privata, sono tra le star della nona arte più apprezzate del momento ed hanno accettato con grande entusiasmo di venire per la prima volta in Sicilia scegliendo proprio la kermesse catanese.

Vantano entrambi un curriculum eccezionale, a partire da Jimmy Palmiotti, noto non solo come sceneggiatore di fumetti, ma anche come uno degli inchiostratori più abili e apprezzati degli ultimi 25 anni.

Palmiotti ha lavorato per la Marvel, firmando delle saghe indelebili nel cuore di tutti gli appassionati di fumetti, come il ciclo di storie di “Diavolo custode” per il mensile Daredevil.

Sempre per la Marvel ha lavorato su mensili della linea 2099, The Punisher, Ghost Rider e Shang-chi: Master of Kung Fu.

Nel 1994 ha fondato la Event Comics, per la quale ha co-creato Ash e Painkiller Jane, di cui ha poi curato  anche la trasposizione televisiva.

Per la DC Comics ha invece inchiostrato Catwoman e ha scritto le storie per Superboy, Uncle Sam, Superman Confidential e Supergirl, sino ad approdare nel 2013 ad Harley Quinn, testata omonima del personaggio che veste i panni della fidanzata di Joker, che in collaborazione con la moglie Amanda Conner e Chad Hardin ha reso in poco tempo il soggetto femminile a fumetti più amato negli USA.

Con loro infatti il mensile è diventato il fumetto a stelle e strisce con protagonista femminile per eccellenza, che vanta il maggior numero di variant cover più vendute al mondo in soli due anni di vita ed anche grazie a questo il 2016 sarà certamente un anno sempre più all'insegna dell’antieroina DC, poiché sarà protagonista dell'attesissimo blockbuster Suicide Squad, trasposizione sul grande schermo dell’omonimo team di mercenari estremi, nel quale Harley Quinn è interpretata da Margot Robbie, la talentuosa e bellissima attrice di film culto come “The Wolf of Wall Street” e “Focus”.

Anche Amanda Conner è una disegnatrice molto apprezzata, soprattutto per lo stile morbido e accattivante.

Ha lavorato per grandi editori come Archie Comics, Marvel (Daredevil, Black Panther, Excalibur, Solo Avengers), Topps Comics e Crusade Comics, realizzando per la DC Comics i primi 12 numeri della testata Power Girl e la miniserie dedicata a Silk spectre nel progetto Before Watchmen.
Le sue cover sono apprezzatissime, il restyling di Harley, moderno e alla moda, è riuscito a fare breccia nel cuore di tutti i DC Comics lovers, rendendo l’antieroina il personaggio USA femminile a fumetti più amato del recente biennio.

Tra l’altro la Conner è un’artista talmente apprezzata e attuale, che nel quinto episodio della serie TV culto The Big Bang Theory, mandata in onda lo scorso ottobre, le è stato chiesto di realizzare una illustrazione come ornamento all’interno del comic shop dove si recano i protagonisti della serie.

 

Ad Etna Comics 2016 ci saranno quindi due mostri sacri del fumetto mondiale, che danno già appuntamento al 2 giugno per l’abbraccio con i propri fan.

Successo per la Mostra – Convegno “Scultura, l’evoluzione della materia”


Al Castello Nelson due giorni all’insegna di arte, storia e bellezza

 
 




 
 
Successo al Castello Nelson per la Mostra – Convegno intitolata “Scultura, l’evoluzione della materia” a cura di Adriano Pricoco, evento accolto dall’Amministrazione Comunale di Bronte guidata dal Sindaco Graziano Calanna e organizzato dal MacS (Museo Arte Contemporanea Sicilia), diretto da Giuseppina Napoli.

Protagonisti quattordici artisti e le loro opere: Annalù Boeretto (Il libro della tempesta; Salto nel blu), Bob Clyatt (Nursing Mother with Smartphone), Gary Weisman (A Bearer), Cristina Costanzo (L'inganno del Tempo), Alessio Deli (Summer awakening), Jorge Egea (Meditativa), Gianni Ruggeri (Terra valenti), Anna Gillespie (Old Giant), Paolo Guarrera (Busto alla luce; Venere), Gesualdo Prestipino (Le braccia e la mente; Kore; Sfere), Fatima Messana (Sine Pietate), Sebastiano Messina (Bambino con vela), José Manuel Martínez Perez (Esclavos), Alessandro Reggioli (Safety Heart Armour).  

 

In occasione del momento inaugurale, lo scorso sabato 19 dicembre, dopo l’intervento del Sindaco di Bronte, Graziano Calanna, che ringraziando i numerosi intervenuti si è congratulato con la direzione del MacS per l’impeccabile organizzazione di un evento perfettamente coniugato allo scenario del Castello Nelson e per la presenza di artisti di grande pregio e di grande valore, ha preso la parola il curatore della mostra Adriano Pricoco (Docente di Teoria e Storia dei metodi della Rappresentazione, Accademia di Belle Arti di Catania) il quale, mettendo in risalto l’importanza della materia e della sua evoluzione inscindibilmente legate alla storia della scultura, all’arte e all'architettura, ha moderato il convegno che ha visto la presenza degli artisti Annalù Boeretto, Alessio Deli, Gianni Ruggeri, Giovanna Vinciguerra e di Natale Platania (Docente di Videoscultura all’Accademia di Belle Arti di Catania).

 

“Il sito archeologico, storico e monumentale del Castello Nelson è stato lo scenario ideale per la promozione di questa nuova avventura del MacS che ha organizzato questo evento, promosso dal Comune di Bronte, con l’intento di coniugare scienza, didattica e allestimento museale - dichiara Giuseppina Napoli, Direttrice del MacS -. Il convegno, con il supporto dell’Accademia di Belle Arti di Catania, ha approfondito ampiamente le tematiche compendiate dal titolo: Scultura, l’evoluzione della materia.

Siamo molto soddisfatti, l’esposizione ha visto la presenza di artisti italiani e internazionali dei quali i tanti visitatori hanno potuto apprezzare e riconoscere il talento. Sono molto contenta perché anche con questo evento il MacS ha potuto ulteriormente promuovere la propria filosofia museale ovvero quella di portare, com’è sempre stato tra i nostri obiettivi primari, l’arte contemporanea all’interno dei siti storici del patrimonio culturale siciliano.

Ringraziamo il Sindaco di Bronte, Graziano Calanna, per averci dato l’opportunità di vivere due intense giornate nel segno di arte, bellezza e storia nell’incantevole Castello”.

 

Mi sono imbattuta nella resina e da sempre per me la costante sfida è stata quella di combinare una materia cosi poco emozionale con un linguaggio espressivo che vuole essere pregno di meraviglia, di freschezza e di poesia dichiara Annalù Boeretto, artista in mostra -. Racconto mondi sospesi in metamorfosi e mi pongo in quell’istante di transizione fra pittura e scultura, in un terreno ibrido che mi permette di sperimentare differenti possibilità espressive.

Il rapporto con le mie opere è appassionato, viscerale, profondo fino a quando sto realizzando il pezzo. Quando termina io sono già oltre, e lo lascio andare immediatamente perché penso subito al suo superamento. Quindi non ho mai nessun tipo di attaccamento a nessuna delle mie opere. In passato ogni sapere, ogni disciplina si univa alle altre per la ricerca di una conoscenza del mondo semplice e profonda.

La mia ricerca in chiave contemporanea va verso questa direzione: si tratta di una riflessione sul mondo e su un senso di sacralità che è intrinseco nelle cose. La materia che uso diventa semplicemente uno strumento per dare forma a questa visione. Cerco di essere in dialogo con l’anima delle cose”.

 

“L’aspetto affascinante di quello che faccio con i materiali di recupero che ho adottato come medium della mia espressività è proprio quello di rendere immortale la sintesi della nostra civiltà – dichiara Alessio Deli, artista in mostra -. Pertanto il rifiuto, quel qualcosa che viene abbandonato dall’essere umano, si nobilita attraverso l’assemblaggio, la forgiatura del materiale stesso e, poi, attraverso la costruzione di una figura umana, vegetale oppure animale.

È come se qualcosa si rigenera dalla proprie macerie, dalle proprie ceneri, un  po’ come l’araba fenice, fino a diventare immortale o fino a restare alle generazioni future. Può darsi pure che la natura stessa si riprenderà tutto, difatti spesso dico che le mie sono delle sculture post-atomiche.  Ultimamente ho lavorato sul tema della famiglia, difatti ho ‘ricostruito’ una famiglia composta da tre elementi (madre, padre e figlio): questa possiamo considerarla un po’ la sintesi del discorso post-atomico. Viene ricreato il nucleo attraverso un’opera multipla. Dunque, non più il singolo soggetto bensì un soggetto accompagnato da altri soggetti che insieme costituiscono un nucleo, in questo caso appunto la famiglia. 

Nel futuro c’è in progetto di realizzare cose ancora più complesse, con un numero crescente di elementi: un bar, una piazza, una stazione metropolitana proprio per restituire il senso di umanità, umanità che si espande”. 

 

 

Foto a cura di Ornella Ginewra.

 

 

 

 

 

 

Sede: MacS – Museo Arte Contemporanea Sicilia

Indirizzo: via Crociferi – via S. Francesco n. 30, Catania

Telefono: 095 715 2207 - 342 301 7376

Orari: ore 9.00 – ore 17.30 (chiusura il giovedì)

Web: www.museomacs.it

Mail: info@museomacs.it 

Ufficio Stampa: ufficiostampa@museomacs.it

Ingresso: €5,00 (biglietto unico) – €3,50 (biglietto ridotto)

 

 

sabato 19 dicembre 2015

Presentato il libro denuncia del generale Angiolo Pellegrini - “Noi, gli uomini di Falcone”




In una stanza del carcere di massima sicurezza dell'Asinara, in Sardegna, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino passarono insieme per ben 29 giorni. Era l’estate del 1985, ed il trasferimento arrivò improvvisamente dopo una soffiata sui preparativi di un attentato di Cosa Nostra ai due giudici impegnati nella stesura dell’ordinanza del primo maxi processo alla mafia.

All’interno di quella stanza Gianluca Barbagallo ha immaginato i magistrati-eroi raccontare ad un’ideale platea la storia della mafia. Così, ripercorrendo quasi 150 anni di storia italiana, Barbagallo ha scritto uno spettacolo multimediale forte e intenso, “Giovanni e Paolo, storia di due eroi moderni”, messo in scena abilmente con Nicola Diodati, l’uno nei panni di Borsellino, l’altro di Falcone, e rappresentato sabato scorso all’interno dell’evento organizzato all’Auditorium Carlo Alberto Dalla Chiesa di San Gregorio, dal Comitato spontaneo antimafia Livatino Saetta Costa e fortemente voluto dal suo presidente onorario avv. Corrado Labisi, per presentare il libro del generale Angiolo Pellegrini “Noi, gli uomini di Facone. La guerra che ci impedirono di vincere”.

Uno spettacolo che ha fatto da prologo ad una serata dedicata interamente alla legalità, svolta alla presenza di autorità civili, militari ed accademiche, che ha registrato il tutto esaurito, e nella quale il Comitato, rappresentato dal presidente, prof. Attilio Cavallaro e dal presidente onorario, avv. Corrado Labisi, ha come sempre dato spazio alla riflessione e al dibattito sui temi dell’antimafia e della giustizia sociale. Assente l’ex colonnello dei ROS Angelo Jannone – autore con Giovanni Falcone delle indagini sul patrimonio di Totò Riina, per due anni infiltrato all'estero in organizzazioni di narcotrafficanti colombiani legati a camorristi – che ha inviato una lettera al caro amico avv. Labsi per esprimere il suo rammarico per non aver potuto presenziare ad un evento di così grande spessore morale.

A testimoniare una stagione sanguinosa e incancellabile, il generale Pellegrini, comandante della sezione antimafia di Palermo dal 1981 al 1985. Come uomo di fiducia del pool e più stretto collaboratore di Giovanni Falcone, Pellegrini ha portato a termine le più importanti indagini nei confronti di Cosa Nostra, raccontate per la prima volta nel libro “Noi, uomini di Falcone”, che è una denuncia contro chi ha protetto la mafia durante gli anni del maxiprocesso.

“Non è solo un libro, ma un pezzo di storia che non va dimenticata – ha commentato l’avv. Labisi – attraverso queste pagine, piene di commozione e significato, riusciamo ad entrare in quella maledetta stagione delle stragi e a rendere onore a coloro che hanno contribuito a fare la storia della lotta alla mafia. La mafia si cela anche dietro i colletti bianche e la maschera dell’antimafia, ed è per questo che il Comitato Livatino Saetta ha avanzato al Capo dello Stato la proposta di non concedere più finanziamenti pubblici alle associazioni antimafia, così che non si possa più parlare di un’antimafia di professione ”

A prendere la parola poi il prof. Cavallaro: “Non avevo inizialmente esperienza della mafia. Pensavo che lo scontro fosse tra stato e mafiosi. Ma ho poi scoperto che tra i due non c'è una contrapposizione e che la politica è il terzo livello della mafia. Il libro del generale Pellegrini è un monito per chi vive nelle maglie della malavita. E’ nel ricordo del loro sacrificio che le idee di Falcone e Borsellino continueranno a perdurare e la mafia verrà sconfitta.”

L’intervento di Valentina Rosana, studentessa di Scienze Politiche che sul testo di Pellegrini ha redatto una relazione, ha introdotto il dibattito con il Generale, moderato dalla giornalista Simona Pulvirenti. L’omicidio di Rocco Chinnici, quello di Carlo Alberto Dalla Chiesa, il rapporto dei 162, il maxi processo, l’amicizia con Giovanni Falcone: un racconto dentro il racconto, fatto di retroscena e particolari inediti che Pellegrini ha voluto regalare alla memoria dei suoi lettori.

“Ho scritto questo libro – ha dichiarato il Generale – soprattutto per lasciare una memoria di Falcone e Borsellino alle nuove generazioni. Anche io a volte ho avuto paura, ma non mi sono piegato. Gli insegnamenti dei due magistrati e di quanti come loro si sono immolati, continuano nella quotidiana affermazione dei valori della legalità”.

Presente con la sua testimonianza anche il sindaco di Corleone, Leoluchina Savona, vittima di intimidazioni e diffamazione da parte della mafia.

“Sono stata eletta non dalla politica, né dalla mafia, ma dalla gente”, ha spiegato. Sono convinta che il pensare mafioso sia peggiore dell’essere mafioso. La mia è una lotta dura. Sono ritenuta sindaco antimafia, ho rinunciato a tutti i miei privilegi, mi sono trovata ad amministrare una città senza soldi, forse non ho potuto realizzare grandi opere ma ho sempre svolto il mio dovere con onestà e così continuerò a fare nonostante i tentativi da parte di alcuni di denigrarmi. Il calore di questa serata mi da ulteriore coraggio, per proseguire nella strada della legalità da me intrapresa”.

Un pensiero è andato anche alla nobildonna Antonietta Labisi, antesignana della lotta alla mafia e fondatrice dell’Istituto Medico Psicopedagogico Lucia Mangano di Sant’Agata Li Battiati, struttura d’eccellenza nel settore della neurofisiatria e neuropsicologia, accreditata presso il Parlamento Europeo (Registro Trasparenza n. 054846014854-49 con sede in Rue Fernand Neuray n. 68 – 1050 Bruxelles).

Alla fine del dibattito l’intervento del dott. Giuseppe Agosta, figlio del valoroso maresciallo capo dell’Arma dei Carabinieri Alfredo Agosta, ucciso dalla mafia, e la consegna delle pergamene del Premio Livatino Saetta Costa e Premio Speciale Antonietta Labisi agli attori Gianluca Barbagallo e Nicola Diodati, premiati dal sindaco Savona e dal generale Pellegrini, al dott. Rosario Grasso, Presidente 4° sezione Penale del Tribunale di Catania, premiato dall’avv. Salvatore Ragusa del Foro di Catania; al dott. Salvatore Costa, Presidente 1° sezione Penale e della sezione Provvedimenti Speciali Corte d'Appello di Catania, premiato dal colonnella della Guardia di Finanza Giuseppe Pisano, dirigente della DIA di Caltanissetta; al Gen. Carmine Canonico, ex Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Siracusa e al prof. dott. Francesco Patti, docente universitario presso Facoltà di Medicina di Catania, entrambi premiati dal generale Pellegrini; al dott. Carlo Alberto Tregua, editore e direttore del Quotidiano di Sicilia, premiato dal generale Pellegrini; ed infine a Patrizio Cinque, sindaco di Bagheria, per il quale ha ritirato il premio il sindaco di Corleone Leoluchina Savona.

Il giorno successivo all’evento il prof. Attilio Cavallaro e l’avv. Corrado Labisi, hanno voluto consegnare personalmente la pergamena alla dott.ssa Elvira Tafuri, sostituto procuratore generale vicario del Tribunale di Catania, e regalare il libro del generale Pellegrini ad alcuni magistrati presso la Procura, impegnati nella lotta alla mafia.

 

 

 

 

 

giovedì 17 dicembre 2015

Arte: al Castello di Nelson, due giorni di “Scultura, l’evoluzione della materia”




 
Sabato 19 dicembre 2015, nell’incantevole sito del Castello Di Nelson, alle ore 09.30,  si terrà l’inaugurazione della Mostra – Convegno dal titolo Scultura, l’evoluzione della materia  a cura di Adriano Pricoco. L’evento è organizzato dall’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Graziano Calanna con l’ausilio del MacS (Museo Arte Contemporanea Sicilia).

Alle ore 10.30 il Sindaco di Bronte, Avv. Graziano Calanna, aprirà i lavori del Convegno. Interverranno, in qualità di relatori: il curatore della mostra prof. Adriano Pricoco (Docente di Teoria e Storia dei metodi della Rappresentazione, Accademia di Belle Arti di Catania) e il prof. Natale Platania (Artista, docente di Videoscultura all’Accademia di Belle Arti di Catania).

Saranno presenti gli artisti: Gianni Ruggeri, Giovanna Vinciguerra, Annalù Boeretto e Alessio Deli. Sabato (19/12) sarà possibile visitare le opere in mostra dalle ore 14.00 alle 17.00. Domenica 20 dicembre, la mostra Scultura, l’evoluzione della materia sarà visitabile dalle ore 9.00 alle ore 17.00.  Espongono, con altrettante opere: Annalù Boeretto, Bob Clyatt, Cristina Costanzo, Alessio Deli, Jorge Egea, Anna Gillespie, Paolo Guarrera, Fatima Messana, Sebastiano Messina, José Manuel Martínez Perez, Natale Platania, Gesualdo Prestipino, Alessandro Reggioli, Gianni Ruggeri, Giovanna Vinciguerra, Gary Weisman.

 

Giuseppina Napoli (Direttrice del MacS) - Un'indagine artistica alla scoperta della materia e delle sue continue evoluzioni e trasformazioni alchemiche, la scultura come voce narrante di un percorso sospeso tra seduzione del reale e fascinazione misteriosa della materia, quest'ultima divenuta la protagonista più ricercata nell'espressione artistica contemporanea. La potenza e la forza espressiva acquisite dalla materia nel corso degli ultimi decenni ha infatti cambiato radicalmente il rapporto preesistente con l'opera d'arte. Distante dalla forma e dalla nozione classica dell'opera, il linguaggio artistico contemporaneo, volto alla ricerca e alla sperimentazione, vede nella sfida con la materia il suo riferimento dominante, per cui non parliamo più di una rappresentazione statica, unica, completa, finita, irripetibile, ma al contrario di un qualcosa che può essere incompiuto, instabile, effimero, indefinito, manipolabile e partecipato.

Lo scardinamento delle avanguardie prima, la pop art, la minimal art, l'arte concettuale le tecnologie digitali dopo, hanno, nel corso del tempo, creato all'interno del grande e immenso mare dell'arte contemporanea degli estremismi, finanche delle autentiche forme di rifiuto e opposizione nei confronti delle tecniche e della materia tradizionali. La ricerca spasmodica volta sempre a nuovi linguaggi e mezzi espressivi, ha visto un “allargamento” ed un “accoglimento” esponenziale dell'arte contemporanea verso una moltitudine di materiali e tecnologie, dalla fotografia al cinema ai video ai pc, ai più disparati oggetti di uso comune, ai corpi, ai paesaggi, all'elettricità, all'acqua. Tuttavia l'arte contemporanea, seppur tra le mille contraddizioni delle sue diverse e molteplici voci, continua il suo racconto e la sua rappresentazione, riuscendo ancora una volta a scuotere le nostre anime e la nostra immaginazione.

 

 

 

 

 

 

Scheda Mostra

Scultura, l'evoluzione della materia
a cura di Adriano Pricoco


Autori
: Annalù Boeretto, Bob Clyatt, Cristina Costanzo, Alessio Deli, Jorge Egea, Anna Gillespie, Paolo Guarrera, Fatima Messana, Sebastiano Messina, José Manuel Martínez Perez, Natale Platania, Gesualdo Prestipino, Alessandro Reggioli, Gianni Ruggeri, Giovanna Vinciguerra, Gary Weisman

Titolo mostra: Scultura, l'evoluzione della materia

Curatore: Adriano Pricoco

 

Inaugurazione: 19 Dicembre ore 9.30

Conclusione:     20 Dicembre ore 17.00

 

Opere in mostra:

Annalù Boeretto, Il libro della tempesta, 2014, resina, carta, inchiostri, cm 250x100x250; Salto nel blu, 2015, resina ed inchiostri, cm 60x28x28

Bob Clyatt, Nursing Mother with Smartphone, 2012-13, gres smaltato dorato, nylon sintetico, cm 52 x 30 x 18

Cristina Costanzo, L'inganno del Tempo, 2015, terracotta policroma, vecchio orologio da taschino, cm 80x50x42

Alessio Deli, Summer awakening, 2010, cera, lamiera, ferro, terracotta, legno, poliuretano, cm 165x60x80

Jorge Egea, Meditativa, 2012, resina di poliestere, cm 93x65x50

Anna Gillespie, Old Giant, 2014, bronzo e legno, cm114x72x 28

Paolo Guarrera, Venere, 2005, bronzo, cm 64,5x27x16; Busto alla luce, 2003
gesso patinato, cm 44x44x24

Fatima Messana,  Sine Pietate, 2015, vetroresina e tecniche miste, cm 150x125x125

Sebastiano Messina, Bambino con vela, 2014, pietra calcarea bianca, cm 51x17x14

José Manuel Martínez Perez, Esclavos, 2004, bronzo, cm 126x35x34

Natale Platania, Italiana, 2008, terracotta e cuoio, cm 215x45x8; Corpo Indiano, 2008, terracotta e cuoio, cm 98x156x8; Corpi di Lewy, 2012, terrcotta e cuoio, cm 78x156x8

Gesualdo Prestipino, Le braccia e la mente, 2006, gesso, cm 250x110x100; Kore, 2008, gesso, cm 235x105x85

Alessandro Reggioli, Safety Heart Armour, 2013, fusione a cera persa in bronzo argentato, cm 15x15x9

Gianni Ruggeri, Mirifiuto, 2009, fil di ferro e ceramica, cm 130x70; Terra valenti, 2014, terrcotta ingobbio, smalti e lustro oro, dimensioni variabili.

Gary Weisman, A Bearer, 2013, legno di ciliegio e bronzo, cm 76x32x23

 

Tu non lo sai da dove vengo" di Francesco Randazzo, Meridiano Zero Editore, nella collana di nuova narrativa contemporanea MZlab.

 
 
 
 
Un romanzo on the road per le strade di una Catania aspra e surreale. Una frenata per scansare un vecchio barcollante. Poi la richiesta d’essere accompagnato. E sale a bordo. Vecchio, puzzolente, smemorato, esigente, bizzoso. Così comincia il lungo viaggio del protagonista, a bordo della sua vecchia Renault Clio, per accompagnare il suo passeggero verso un indirizzo introvabile, attraverso la città e la memoria, perdendosi continuamente, alla ricerca di brandelli di vita passata, di spiazzanti apparizioni e sparizioni, mentre il vecchio sembra sempre più delirante eppure consapevole e svela di sé dettagli che lo rendono affascinante e manipolatore.
Catania e le sue ombre, le sue strade e contraddizioni, è l’altra protagonista sullo sfondo, sempre presente come un’enorme sciara emotiva. Fino alla notte sul mare oscuro, fino alle falde dell’Etna, nell’ora ultima, l’ora obliqua tra il buio e la luce, in un finale che azzera e suggerisce un nuovo inizio.

 
 
 
 
 
 


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