mercoledì 15 aprile 2015

Al Teatro Stabile di Catania: “Una solitudine troppo rumorosa” di Filippo Arriva

 

 



Il Teatro Stabile di Catania, in linea con i suoi fini istituzionali e la sua storia, prosegue nella valorizzazione della drammaturgia più recente e dei suoi autori, segnatamente siciliani. Da diverse stagioni, il direttore Giuseppe Dipasquale ha presentato in quest’ottica una serie di nuove produzioni, inserite nell’ambito del cartellone “L’isola del teatro”, programmato elettivamente nella rinnovata sala “Musco”, dove dal 17 al 26 aprile andrà in scena il nuovo allestimento de Una solitudine troppo rumorosa di Filippo Arriva, riduzione teatrale dall’omonimo romanzo di Bohumil Hrabal e da altri suoi racconti.

Nel ruolo del protagonista Hanta, Stefano Onofri, affiancato da Vitalba Andrea, Plinio Milazzo, Luca Iacono, Ludovica Calabrese, Pietro Casano, Marta Ciriello, Lorenza Denaro, Luciano Fioretto, Valeria La Bua. La regia è di Francesco Randazzo, scene e costumi di Dora Argento, musiche di Mario Modestini, luci di Franco Buzzanca.

Hanta, surreale uomo del sottosuolo, vive in un magazzino sottoterra. Imballa ogni tipo di carta (giornali, fogli sporchi o da regalo, manifesti, libri…) con una vecchia, e amata, pressa e ne fa delle balle dentro cui mette, a mo’ di cuore, un libro. Le fodera con poster di famosi quadri, avviandole così verso il macero. Hanta, che adora i libri che manda alla distruzione, vive in un magazzino sporco, popolato da topi, mosche e fantasmi. Con loro parla, si tratti di ratti o delle ombre di Hegel, Kant, Schiller, Camus… Sino a una fantastica partita a tennis di Cristo. Scrittori, poeti, filosofi discorrono con Hanta, sempre ubriaco di birra. Lui sta per essere licenziato perché una moderna e pulita pressa, con imballatori lindi che bevono latte, sta per sostituirlo.

«Come tutti i passaggi dalla pagina alla scena - sottolinea Filippo Arriva - anche questo non sarà indolore. Per Hrabal. Alcune immagini resteranno attaccate alle pagine del libro, altre saranno riportate sul palcoscenico. Sempre con il rispetto che merita uno scrittore come Hrabal, ma anche con l'infedeltà che nasce da un grande amore. Dal sottile piacere di trovare la vena comune e rubare personaggi, scene, anime da altri suoi famosi romanzi, su tutti Treni strettamente sorvegliati e poi Ho servito il re d’Inghilterra, La tonsura, L’uragano di novembre. Hanta sarà in teatro, e per un vizioso di cinema come chi scrive non poteva essere diversamente, uno Charlot, miscela struggente di poesia e spacconeria, di malinconia e di comicità».



La necessità di salvare la cultura, i libri, la fantasia per poter vivere, sono al centro della riduzione di Filippo Arriva, giornalista e drammaturgo catanese, che fa di Hanta un eroe solitario, tra dolci e poetici fantasmi, che il “nuovo” vuole uccidere. Una storia tessuta da una serie di ballate e canzoni su musiche di Mario Modestini e testi dello stesso Arriva.

«La missione di Hanta – osserva il regista Francesco Randazzo – è quella di rimandare nel mondo ciò che è stato gettato via, rifiutato, invece trasformato, reso mezzo di bellezza e poesia. Rende lo scarto, un pregiato oggetto, da vedere, scoprire, leggere, sentire. Qualcosa d'inimmaginabile, senza la sua opera. Adesso che il suo mondo di fantasia dovrà sparire, cosa resta ad Hanta se non trasformarsi egli stesso, diventare altro, fondersi e sublimarsi in un ultimo gesto di estrema e malinconica poesia? E noi, saremo capaci di accogliere e fare nostra questa purezza perduta, questa libertà della fantasia, questo cuore di poesia smarrita, dandogli un posto dentro di noi?».

 
Info e calendario www.teatrostabilecatania.it.
 
Una solitudine troppo rumorosa
di Filippo Arriva
liberamente tratto dal racconto omonimo di Bohumil Hrabal
regia Francesco Randazzo
scene e costumi Dora Argento
musiche Mario Modestini
luci Franco Buzzanca
 
personaggi / interpreti
 
   
               Hanta, che da trentacinque anni pressa carta
 
                  STEFANO ONOFRI
                Zingara, donna dalla gonna facile
 
                 VITALBA ANDREA
        Zingaro, fotografo senza confini e senza pellicola
         Gesù il campione di Wimbledon
 
                 PLINIO MILAZZO
           Zio Hasek, ovvero l’uomo ciufciuf
  Secondo Raschiafogne, storico dei ratti e surmolotti 
 
                  LUCA IACONO
                                Cameriera, birraia a spirale
                                Lao-Tze, culmine del vuoto
 
                  LUDOVICA CALABRESE
                        Capo, il nuovo che crede nell’igiene
 
                  PIETRO CASANO
                            Piccola Zingara, muta e affabile
                            come il ghiaccio che si scioglie
 
                   MARTA CIRELLO
                    Poeta, violento per necessità di pubblico
 
                  LORENZA DENARO
                                Frantík Šturm, amico di Hanta
                                cronista di una sola notizia
 
                   LUCIANO FIORETTO
  Primo Raschiafogne, storico di liquami e preservativi
 
                  VALERIA LA BUA
    I nuovi imballatori vuoti come la carta bianca
                  LUCA IACONO
                  PLINIO MILAZZO
                  LUDOVICA CALABRESE                     LORENZA DENARO
                    VALERIA LA BUA
 
e ancora con la partecipazione del signor Hegel, del signor Kant, del signor Camus, del signor Goethe,
del signor Schiller e tanti altri signori che hanno contribuito a creare una solitudine troppo rumorosa
 
produzione Teatro Stabile di Catania
Teatro Musco dal 17 al 26 aprile 2015
 

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