MARIANNA DE LEYVA di Antonella Sturiale. Regia di Enrico Pappalardo al TEATRO DEL CANOVACCIO 14 e 15 giugno

 


MARIANNA DE LEYVA

di Antonella Sturiale (nella foto)

Regia di Enrico Pappalardo

Con Barbara Cracchiolo

Scene e costumi di Chiara Romeo

TEATRO DEL CANOVACCIO – Via Gulli, 12 – Catania

Sabato 14 giugno e domenica 15 giugno ore 21,00

Per info e prenotazioni tel 347 9987845

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Ho sempre amato “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni ed ho mostrato parecchio interesse e fatto delle ricerche attente e dettagliate sui vari personaggi descritti nel romanzo.

In particolare, sono stata rapita dalle amare vicissitudini di Marianna de Leyva, divenuta Suor Virginia Maria, ma meglio nota come la Monaca di Monza – La Signora. Ordinata adolescente e costretta, fin da piccola, a giocare con bambole vestite da suora, scure e tetre, obbligata a subire le scelte di un padre autoritario ed insensibile, la giovane subisce sulla propria pelle, tutta la spietatezza e la violenza del tempo in cui è vissuta.

Il dolore causato da queste costrizioni la portano alla trasgressione, alla ribellione esasperata e sfociata in una dissolutezza carnale profonda, vissuta come ripicca e senso insensato di libertà.

Il mio testo enfatizza e comprende profondamente il lato umano e spirituale del personaggio, da donna a donna, entrando in intima empatia con la sua enorme sofferenza, pur non condividendo la dissolutezza con cui ella esorcizza l'ingiustizia subita.

Da sempre, attraverso i miei scritti, racconto della violenza che, da tempi immemorabili, è costretta a subire la donna in un mondo che è sempre stato tendenzialmente maschilista.

E' il mio personale modo di contrastarlo.

Buona visione.

 

Antonella Sturiale

 

 


NOTE DI REGIA

 

Lo spettacolo si propone di esplorare la figura di Marianna de Leyva (suor Virginia Maria – La monaca di Monza) attraverso un viaggio visionario che fonde realtà e immaginazione, creando un’esperienza sensoriale ed emozionale. La narrazione si sviluppa come un sogno, un caleidoscopio di ricordi, miti e simboli che riflettono la complessità dell’identità e della memoria. L’atmosfera sarà onirica, sospesa tra il reale e il surreale. La scena evocherà un senso di mistero, meraviglia e inquietudine, attraverso luci soffuse e suoni immersivi. I toni saranno poetici e simbolici, invitando lo spettatore a entrare in un mondo interiore denso di suggestioni. La scenografia è minimale ma evocativa, con elementi di design che rappresentano diversi stati d’animo e dimensioni temporali. L’illuminazione sarà variabile e dinamica, passando da luci calde e avvolgenti a luci fredde e taglienti, per sottolineare i passaggi emotivi e le trasformazioni della protagonista. I suoni saranno immersivi, con una colonna sonora che combina musica classica, elettronica e ambient, arricchita da effetti sonori per accentuare momenti di sospensione e rivelazione. L’attrice vivrà un ruolo altamente simbolico e stilizzato, spesso usando movimenti lenti, danze intuitive e gesti ripetitivi per enfatizzare il carattere visionario dello spettacolo. La regia adotterà un approccio poetico e sperimentale, privilegiando suggestioni visive e sonore rispetto a una narrazione lineare. L’obiettivo finale sarà quello di creare un’esperienza teatrale che stimoli l’immaginazione, l’introspezione e la riflessione, lasciando allo spettatore la libertà di interpretare e di perdersi nelle immagini e nelle sensazioni evocate dalla figura di Marianna de Leyva, simbolo di memoria, trasgressione, trasformazione e spiritualità

Enrico Pappalardo

 


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