giovedì 3 ottobre 2013


«ALKESTIS»




Palermo. Debutterà giovedì con repliche sino al 5 e dal 10 al 12 dello stesso mese, «ALKESTIS», liberamente ispirato all'omonimo mito classico, una drammaturgia originale di Manlio Marinelli, per la regia di Lia Chiappara, con Giorgia Coco, Matteo Contino, Francesco Gulizzi, Luca Iervolino, Viviana Lombardo, Rosario Sparno ed Enrica Volponi; le musiche sono di Ruggero Mascellino, scene e costumi di Dora Argento, luci di Gianfranco Mancuso.
«Esiste ancora un'idea del tragico nel teatro contemporaneo? » si interrogano Manlio Marinelli, drammaturgo, e Lia Chiappara regista del Teatro Libero. «Questa è la domanda che ci siamo posti - rispondono - nell'immaginare una nuova Alcesti che rispondesse alla nostra sensibilità. Non abbiamo creduto fosse possibile ridurre l'operazione ad una vaga ricollocazione storica e culturale del mito della sposa di Admeto, ma abbiamo pensato fosse necessario ripensare il testo dentro la nostra civiltà teatrale». Dunque, Marinelli, compie una ricollocazione spaziale diversa rispetto al mito classico, ambientando l'azione in un luogo- non luogo di una città, sospesa tra favola e dolorosa cronaca contemporanea, una comunità devastata dalla guerra che si racconta e trepida per il destino di Alkestis, ultima eroina positiva. Come nella tragedia greca, le azioni non avvengono in scena, ma vengono raccontate da personaggi strani e stralunati, degli autentici anti-eroi, scorie di una umanità dolorosa e insieme ridicola, che patisce la condizione assurda dell'uomo che vive senza speranza trascendente. Tirano le fila dell'azione e del susseguirsi degli eventi due figure estranee al mito originale, ma calate nella dimensione mitologica più propria della storia: mister Apollon e mister Thanatos, due becchini, che celebrano la liturgia della decomposizione di una società martoriata e dilaniata da un conflitto perenne. Il mito si traduce in una drammaturgia che segue un pastiche linguistico con continui sconfinamenti nelle lingue del sud, mescolando tragico e comico.

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