mercoledì 13 aprile 2022

“L’alba che verrà” di Lorenzo Marotta, appena uscito in corsa per i Premi “Campiello” e “Vittorini”




L'AUTORE: Lorenzo Marotta, originario di Aidone, vive ad Acireale. Collabora fin da giovane a Riviste culturali e Testate giornalistiche nazionali, tra cui “Il Gazzettino”, “La Provincia”, “La Sicilia”, occupandosi, come opinionista, di costume, giovani, libri, cinema, convegni letterari. Scrive in atto come critico letterario sulla pagina «Cultura» del quotidiano “La Sicilia” e sulla rivista trimestrale «La Nuova Tribuna Letteraria» di Padova. È autore dei romanzi Le ali del Vento, Il sogno di Chiara, Mailén. Una verità nascosta, Isabel. Amare a Salina, Oltre il tempo; delle raccolte poetiche Prove di poesie, Notturni di luce, Schegge dolenti dell’anima; del libro-testimonianza Io non sono il mio cancro. Diario di un malato, sulla propria personale esperienza; de La voce del cuore: Ricordi, Memoria, Riflessioni.

L’alba che verrà, gustoso, imperdibile, romanzo di Lorenzo Marotta edito da Algra, reperibile in tutte le librerie come online (anche sul dito della casa editrice https://www.algraeditore.it/narrativa/lalba-che-verra/), appena uscito è già in corsa per due prestigiosi premi letterari: il “Campiello” e il “Vittorini”

Quello di Marotta è un romanzo attualissimo capace di sporgersi “oltre”, guardando al futuro con una scrittura fluida e moderna. Un romanzo costellato di interrogativi preziosi come ben evidenziato nella prefazione di Dora Marchese che scrive: «…quale mondo stiamo lasciando in eredità ai nati alla fine di un secolo non a caso definito breve? Quanto la loro vita è distante da abitudini e modelli risalenti solo a pochi decenni prima? Verso quale futuro si dirigono? […] L’alba che verrà percorre e attraversa la realtà con l’immaginazione, perché questa è la rivoluzione, il potere più grande che l’Umanità può esercitare per cambiare il proprio destino. Un destino troppo incerto». Un romanzo che consente al lettore di focalizzare il presente e destare la propria coscienza sopita. Un romanzo, distinto da una narrazione magnetica, che intreccia armoniosamente inventiva, scienza e fantascienza, animato da personaggi di diverse nazionalità (fisici, biologi, medici e informatici) che interagiscono sul web accomunati dal desiderio di contribuire al “sapere” e al benessere globale del Pianeta Terra.

 

 



“Parto. Ho chiuso la valigia. Ho messo dentro tutto ciò che mi serve per la prima settimana. Ho preso dei libri da leggere e il mio MacBook. Il resto mi arriverà a parte. Era da tempo che accarezzavo l’idea di partire. Destinazione Parigi: la città dei caffè letterari, della moda, degli enciclopedisti, dei rivoluzionari, dei poeti maledetti. Da Parigi sono partite le idee che hanno influenzato il mondo. E poi, Parigi ha per me suggestioni interiori, inconfessabili. Non voglio visitarla. Già la conosco. Desidero viverci, distendermici, sentirne il palpito, il respiro degli scrittori che l’hanno vissuta. C’è uno spirito che rimane e si avverte camminando in silenzio lungo i boulevards della Città delle luci. È da un po’ che mi sono laureato, ho già pubblicato dei romanzi e mi guadagno da vivere scrivendo e lavorando per le agenzie editoriali. Nella testa si affollano tante letture che moltiplicano il desiderio di capire meglio, di trovare altri stimoli. […]” 

"L’idea di questo nuovo libro - spiega Marotta -, è nata dalla lettura di alcuni libri - romanzi e saggi come da bibliografia -, dovendoli recensire per la pagina cultura de La Sicilia. In particolare “L’era sintetica” di Preston, “Zero K.” De Lillo, “Macchine come me” di Mc Ewan, per citarne alcuni. Il tema dei guasti causati al pianeta Terra con il surriscaldamento climatico, la conseguente desertificazione di parecchie aree geografiche, l’avvelenamento dei mari e dell’atmosfera a causa del modello di vita e di sviluppo economico privilegiato, la sperimentazione genetica selvaggia, tutto poneva e pone una domanda angosciosa: ci sarà ancora un futuro? Che tipo di mondo lasceremo alle nuove generazioni? Domande che, assieme alla crescente perdita o smarrimento della stessa umanità, misero in moto la mia immaginazione, sapendo che la scrittura è in parte misteriosa ed imprevedibile. Anche perché non sono abituato a mappe o trame predefinite. Avvertivo e avverto forte l’angustia della condizione della vita degli uomini rispetto alla devastazione dell’ambiente e della natura, come pure rispetto al crescente prevalere dell’interesse economico su quello umano. Uno sguardo al futuro, tenendo presente il crinale dell’abisso nel quale si trova oggi l’umanità. Quindi il tema della salute della Terra, il contributo che può venire dalla ricerca scientifica e tecnologica, dalla diffusione di una nuova cultura come consapevolezza dei popoli dei pericoli che essi corrono non solo sul versante della natura, ma anche su quello “etico” legato alla possibile sperimentazione senza limiti del genoma. In altri termini tentare di dare voce all’inquietudine per un mondo che sembra camminare nella direzione della sua autodistruzione. Un’inquietudine, ma anche una speranza, che via via ha preso forma tra immaginazione, scienza e fantascienza". 

Nessun commento:

Posta un commento