giovedì 2 agosto 2018

Stasera a Milo, “Filumena Marturano”, protagonissta del XII Premio “Angelo Musco”






Proseguono, a Milo, nello splendido “Anfiteatro Comunale Lucio Dalla”, gli spettacoli con le compagnie selezionate che si contendono il XII Premio Nazionale Teatrale e Letterario “Angelo Musco” diretto artisticamente da Mimì Scalia, organizzato dal Comune di Milo (Ct) e dall’Associazione Culturale Filocomica Sant’Andrea, con il patrocinio della FITA Sicilia e della Regione Sicilia.

Oggi alle ore 21, protagonista la compagnia Imprevisti e Probabilità” di Formia (LT), con la commedia in tre atti, “Filumena Marturano” di Eduardo De Filippo, regia di Raffaele Furno: spettacolo che, pur mantenendo integro il testo, lavora su un piano visivo-fisico più metaforico e contemporaneo per approfondire gli aspetti dei rapporti di potere tra i protagonisti, entrambi imbrigliati in gabbie culturali e sociali.



“La voglia di partecipare a questo Premio ci è venuta perché - dichiara il regista Raffaele Furno -, abbiamo visto quanto prestigioso e valido sia il legame con la tradizione teatrale rappresentata da Musco. ‘Filumena’ si sposa bene col concetto di tale tradizione. Eduardo e Musco, sebbene in regioni diverse, erano figli della stessa storia teatrale fatta di attori che imparavano lavorando, recitando, crescendo tra strada e tavole del palco. Ed entrambi sono arrivati dalla strada ad interagire con la cultura alta, degli intellettuali. ‘Filumena’ ha il pregio di rispettare la tradizione e il messaggio originale del testo, ma lo fa incorniciandolo in una messa in scena moderna e dinamica che elimina il folklore napoletano e dà allo spettacolo forza ed energia fisica oltre che vocale. Il messaggio principale è che tutti, uomini (Domenico) e donne (Filumena), siamo ingabbiati in convenzioni sociali e culturali, e che la ricerca della rispettabilità e della felicità è un atto coraggioso e sovversivo. Nel mondo sempre più digitale in cui viviamo, il teatro ha innanzitutto il pregio di mettere ancora le persone in contatto tra loro, siano essi gli attori che provano per mesi annusandosi e percependosi, siano essi gli spettatori che dal vivo assistono alla realtà teatrale. Per me non è finzione, ma realtà perché tutto avviene in tempo reale, sia ciò che il regista ha pianificato sia i possibili imprevisti.  Proprio come nella vita. Inoltre, a teatro c'è meno censura che in tv o al cinema e quindi si possono trattare argomenti che non sempre sono accettabili in altri contesti. In questo senso, il teatro ha ancora un valore politico e non solo estetico. Non solo ci mostra chi siamo, ma chi potremmo essere”.



Note di regia - La storia è nota: il tentativo di Filumena, ex prostituta, di dare dignità ai suoi tre figli dopo aver speso una vita nell’attesa che Domenico Soriano si decidesse a sposarla, invece di trattarla come amante, amica, confidente, segretaria, cameriera, ma mai come compagna di vita. La nostra “Filumena Marturano” omaggia lo spettacolo e lo strepitoso personaggio creato da Eduardo, ma allo stesso tempo innalza testo e messa in scena a metafore universali di altro. Utilizzando lo stile surreale che ci contraddistingue, l’universo dei nostri Filumena e Domenico si dipana tra il ring di un incontro di box, e una prigione / gabbia.  Il ring rappresenta la lotta infinita e sempiterna che questa donna, ogni donna, ha condotto e conduce per affermare la sua identità indipendentemente da quella dell’uomo – padre – amante – marito. Le forti emozioni represse da Filumena per anni si trasformano in altrettanti uppercut e ganci sferrati a Domenico, il quale fa di tutto per incassare ma anche per reagire agli attacchi. Nella seconda parte dello spettacolo, il ring si smantella completamente per diventare una prigione che ingabbia Filumena. Quando finalmente crede di aver raggiunto il suo obiettivo, e di potersi riposare dopo tante fatiche, Filumena è fisicamente ingabbiata dalla legge, dalla voce dell’avvocato che sciorina articoli del codice civile. Non si perdona ad una donna la rivoluzione contro il potere maschile, e la legge è dominio dell’uomo acculturato che possiede il linguaggio appropriato, a differenza di Filumena che non sa né leggere né scrivere. La gabbia che stringe Filumena è però simile a quella che blocca Domenico, ossessionato dalla necessità di sapere quale dei tre figli sia suo. Nessuno dei due protagonisti può vivere senza l’altro, nessuno dei due è realmente libero perché sono entrambi schiacciati dal proprio passato.

Interpreti e personaggi: Soledad Agresti (Filumena Marturano), Isabella Sandrini (Diana), Valentina Fantasia (Rosalia), Giuseppe Pensiero (Michele), Annamaria Aceto (Anna), Raffaele Furno (Domenico Soriano), Ugo Fonti (Riccardo), Janos Agresti (Umberto), Sergio Locascio (voce dell’avvocato Nocella). Costumi: Anna Andreozzi. Scene: Bruno Valeriano. Consulenza musicale: Isabella Sandrini.





Infine - così come selezionata dalla giuria presieduta dall’Avv. Vincenzo Zappulla, altresì presidente dell’istituto Storia dello Spettacolo Siciliano, è formata: dalla prof.ssa Sarah Zappulla Muscarà (docente Letteratura Italiana, Letteratura Teatrale italiana, Storia del Cinema), dal sig. Turi Giordano (attore e regista), dal sig. Agostino Zumbo (attore e regista), dal sig. Fabio Costanzo (attore), dall’Avvocato Gianfranco Barbagallo (specialista in Diritto dell’Arte e Legislazione dello Spettacolo, consigliere regionale FITA Sicilia) e dal sig. Luciano Patanè (in rappresentanza del Comune di Milo) – si esibirà nell’Anfiteatro Comunale Lucio Dalla di Milo:





-       Teatro Due”, Castellana Grotte (BA), con la commedia in due atti, “Ferdinando” di Annibale Ruccello, regia di Mario Lasorella (03/08/2018, ore 21), opera sorretta da una profonda analisi antropologica e storica del popolo napoletano che presenta, nel finale, elementi noir.





La cerimonia conclusiva di premiazione che si terrà all’Anfiteatro Comunale Lucio Dalla di Milo, alle ore 21, sabato 4 agosto, sarà condotta dal giornalista Salvo La Rosa e che vedrà, tra gli altri, la presenza, in qualità di ospite d’onore dell’acclamato attore, cabarettista e imitatore italiano Manlio Dovì. Momenti di spettacolo con il gruppo etnicofolk i “Dioscuri”, formato da Giovanni Lo Brutto, Eduardo Cicala, Giovanni Gallo, Franco Sodano (collaborano i musicisti Peppe - Ballacchino, Lillo Guarraci, Mauro Southern Patti) che presenteranno un vasto repertorio di brani e musica etnica siciliana.

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