Al MacS di Catania
inaugurata la collettiva “Ad Imaginem Suam”
«L’arte che illumina i
misteri dell’uomo»
DI LUIGI TAIBBI
Si è svolta al MacS, Museo D’Arte Contemporanea in Sicilia, la presentazione della mostra pittorica e scultorea, intitolata “Ad Imaginem Suam”. L’incontro ha visto la presenza della direttrice Giuseppina Napoli, che ha scritto a proposito: “La poliedrica realtà che ci circonda non può che imprescindibilmente generare poliedriche forme d’arte, le si chiami pure astratte, iperreali, virtuali, informali, povere, concettuali, ecc. Da sempre, poi, esiste, l’arte figurativa, che è rappresentazione del reale, di immagini riconoscibili riprodotte più o meno fedelmente, è mimesi, è studio della luce e dei materiali, è uso della tavolozza e dei pennelli. È a quest’arte, che raramente si trova oggi nei musei d’arte contemporanea, che il MacS vuole dare spazio con la mostra “Ad Imaginem Suam”, presentando le opere di dodici artisti siciliani ed italiani.” Ha fatto seguito l’intervento del critico Alberto Agazzani, curatore della stessa mostra, il quale ha presentato gli artisti che prendono parte all’esposizione, attraverso un excursus storico-artistico che ha abbracciato la pittura e la scultura preistorica, fino a giungere lungo le rive dell’epoca moderna. Trattando il tema del rapporto tra arte e uomo contemporaneo, Agazzani tiene a sottolineare come «l’incapacità di uscire dall’ovvio, impedisca a l’uomo di cogliere il senso e la sacralità delle cose.» Così, «l’arte che illumina i misteri dell’uomo», viene fatta merce, fonte di guadagno, componente d’arredo, perdendo il suo valore profondo. «L’arte non può servire a illuminare alcuno; né gli artisti, né i mercanti, né alcun altro.» Scrive, infatti, Agazzani: “la rappresentazione del corpo in pittura e scultura ha ancora un significato oltre la sua apparenza?”, rispondendosi che: “Se ascoltiamo le sirene dell’art-system più modaiolo certamente no. La Bellezza che induce contemplazione non è, appunto, contemplata in quel sistema mercificatore e usuraio: troppo difficile, da creare e da comprendere. […] Eppure i dipinti e le sculture raccolte in questa mostra “parlano” la nostra lingua, raccontano ed esprimono emozioni e turbamenti comprensibili da chiunque, sollecitando dubbi, inquietudini, emozioni difficili da afferrare subitaneamente. Ognuna delle opere esposte, nella loro varia varietà e diversità anche estrema, è in grado di risvegliare in noi curiosità e fascinazione, mai indifferenza. Ed il fascino e la curiosità sono alla base di qualunque percorso, di qualunque viaggio anche e non solo interiore, anche e non solo metaforico.” A concludere la presentazione, è stata la giornalista e poetessa Grazia Calanna, che ha ringraziato le personalità artistiche e giornalistiche riunitesi per l’evento. Ha fatto seguito la visita della mostra, i cui partecipanti sono gli artisti: Marco Bolognesi, Giuseppe Bombaci, Roberta Coni, Dino Cunsolo, Peter Demetz, Giuseppe Guindani, Nunzio Paci, Silvio Porzionato, Nicola Pucci, Davide Puma, Alessandro Reggioli, Luciano Vadalà. La mostra sarà visitabile presso Via Crociferi, a Catania, dal 21 dicembre 2013 fino al 30 novembre 2014.
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