mercoledì 1 maggio 2024

Fumata nera in assessorato: Medici Specialisti Convenzionati Esterni pronti all'agitazione




 Il Cimest "Sospenderemo i nostri servizi intorno alla metà del mese ma daremo vita anche ad altre iniziative come, ad esempio, una manifestazione davanti alla Presidenza della Regione. Sono in gioco non solo la salute dei siciliani ma anche i posti di lavoro del personale in forza agli ambulatori privati che questa situazione pone a forte rischio".


"Siete imprenditori in cerca di denaro". E' quanto ha detto l'assessore regionale alla salute, Giovanna Volo, ai rappresentanti del Cimest decretando, di fatto, la fumata, nera che è scaturita dall'incontro che questa mattina si è tenuto nella sede dell'assessorato regionale a Palermo tra l'assessore con i suoi dirigenti ed i rappresentati dei Medici Specialisti Convenzionati Esterni. Presenti per il Cimest (Coordinamento Intersindacale Medicina Specialistica di Territorio) il presidente Salvatore Calvaruso ed i coordinatori Domenico Garbo e Salvatore Gibiino.
Oltre all'atteggiamento ostile da parte dell'assessore, secondo i rappresentanti del Cimest, nessuno dato richiesto è stato fornito ma solo numeri senza significato. Il direttore strategico ha presentato un conteggio assolutamente insufficiente ma, in ogni caso, l'assessore ha bloccato tutto escluden0568do di fatto i Medici Specialisti Convenzionati Esterni dalla prevenzione secondaria e terziaria. Anche la richiesta del numero e dell'entità economica delle prestazioni da parte del settore pubblico per parametrarlo con i numeri sia come prestazioni sia dal punto di vista economico del privato, non ha avuto alcuna risposta. Lo scopo di questa richiesta aveva l'obiettivo che, una volta per tutte, i cittadini potessero sapere come la Regione siciliana spende i soldi dati dallo Stato per le visite specialistiche. A questo punto i rappresentanti del Cimest dichiarano che "Sospenderemo i nostri servizi il prossimo 15 maggio quando si esaurirà il budget provvisorio assegnato; ma daremo vita anche ad altre iniziative come, ad esempio, una manifestazione davanti alla Presidenza della Regione. Inoltre, in collaborazione con il Codacons, informeremo i cittadini del loro diritto ad avere rimborsate dalle ASP le prestazioni che non possono essere erogate entro i tempi di attesa. Sono in gioco non solo la salute dei siciliani, perché in tanti saranno esclusi oltre ad allungare ulteriormente le liste d'attesa, ma anche i posti di lavoro del personale in forza agli ambulatori privati che questa situazione pone a forte rischio".
Concludono Calvaruso, Garbo e Gibiino: "Ricordiamo all'assessore Volo che un suo predecessore aveva scritto nel Piano Sanitario Regionale che 'i Medici Specialisti Convenzionati Esterni sono una risorsa irrinunciabile' per l'intero sistema sanitario siciliano. Tutta la categoria chiede un immediato intervento personale del presidente Renato Schifani affinché moderi il suo assessore che non si può permettere di offenderci".
Un'ulteriore riunione in assessorato è prevista il prossimo 8 maggio.

Fumata nera in assessorato: Medici Specialisti Convenzionati Esterni pronti all'agitazione

 Il Cimest "Sospenderemo i nostri servizi intorno alla metà del mese ma daremo vita anche ad altre iniziative come, ad esempio, una manifestazione davanti alla Presidenza della Regione. Sono in gioco non solo la salute dei siciliani ma anche i posti di lavoro del personale in forza agli ambulatori privati che questa situazione pone a forte rischio".


"Siete imprenditori in cerca di denaro". E' quanto ha detto l'assessore regionale alla salute, Giovanna Volo, ai rappresentanti del Cimest decretando, di fatto, la fumata, nera che è scaturita dall'incontro che questa mattina si è tenuto nella sede dell'assessorato regionale a Palermo tra l'assessore con i suoi dirigenti ed i rappresentati dei Medici Specialisti Convenzionati Esterni. Presenti per il Cimest (Coordinamento Intersindacale Medicina Specialistica di Territorio) il presidente Salvatore Calvaruso ed i coordinatori Domenico Garbo e Salvatore Gibiino.
Oltre all'atteggiamento ostile da parte dell'assessore, secondo i rappresentanti del Cimest, nessuno dato richiesto è stato fornito ma solo numeri senza significato. Il direttore strategico ha presentato un conteggio assolutamente insufficiente ma, in ogni caso, l'assessore ha bloccato tutto escludendo di fatto i Medici Specialisti Convenzionati Esterni dalla prevenzione secondaria e terziaria. Anche la richiesta del numero e dell'entità economica delle prestazioni da parte del settore pubblico per parametrarlo con i numeri sia come prestazioni sia dal punto di vista economico del privato, non ha avuto alcuna risposta. Lo scopo di questa richiesta aveva l'obiettivo che, una volta per tutte, i cittadini potessero sapere come la Regione siciliana spende i soldi dati dallo Stato per le visite specialistiche. A questo punto i rappresentanti del Cimest dichiarano che "Sospenderemo i nostri servizi il prossimo 15 maggio quando si esaurirà il budget provvisorio assegnato; ma daremo vita anche ad altre iniziative come, ad esempio, una manifestazione davanti alla Presidenza della Regione. Inoltre, in collaborazione con il Codacons, informeremo i cittadini del loro diritto ad avere rimborsate dalle ASP le prestazioni che non possono essere erogate entro i tempi di attesa. Sono in gioco non solo la salute dei siciliani, perché in tanti saranno esclusi oltre ad allungare ulteriormente le liste d'attesa, ma anche i posti di lavoro del personale in forza agli ambulatori privati che questa situazione pone a forte rischio".
Concludono Calvaruso, Garbo e Gibiino: "Ricordiamo all'assessore Volo che un suo predecessore aveva scritto nel Piano Sanitario Regionale che 'i Medici Specialisti Convenzionati Esterni sono una risorsa irrinunciabile' per l'intero sistema sanitario siciliano. Tutta la categoria chiede un immediato intervento personale del presidente Renato Schifani affinché moderi il suo assessore che non si può permettere di offenderci".
Un'ulteriore riunione in assessorato è prevista il prossimo 8 maggio.

Atelier cittadini per costruire la comunità educante nel quartiere di San Giorgio a Catania



 DAL SOGNO AI FATTI: VIA AGLI ATELIER DI QUARTIERE



"Nessunə si educa da solə" mira a riscrivere il futuro della comunità di San Giorgio

 

CATANIA - Dalle complesse questioni abitative all’accontentarsi dello stato di fatto. Dalle biblioteche chiuse alle strade sporche e scarse di passaggi pedonali. Dalla necessità di orientarsi e riconoscersi parte integrante di unica comunità alla mancanza di spazi verdi, sicuri, aperti che facilitino l’aggregazione. Dalle condizioni problematiche alle azioni apprezzanti, che meritano cura e ampliamento. Sono varie le questioni da affrontare nel quartiere San Giorgio di Catania, altrettante sono le persone che partendo dal sogno e passando al progetto, intendono concretizzare e restituire alla comunità il “ben fatto” con il nuovo progetto "Nessunə si educa da solə".

 

L’iniziativa è stata presentata oggi nel 6° Municipio alla presenza del presidente Francesco Valenti. Il progetto etneo è finanziato dall'Impresa Sociale Con I Bambini per lo sviluppo e il potenziamento della comunità educante in contesti di emergenza educativa e mira alla realizzazione di Atelier di Quartiere, ispirati al modello degli atelier citoyen francesi e secondo un approccio di educazione popolare di matrice freiriana.

Gli Atelier sono finalizzati alla costruzione di una comunità educante che osservi, scardini e trasformi una condizione critica a partire da una “piccola pietra di inciampo”, l’azione trasformativa che consente di cercare le risposte e le risorse necessarie per riscrivere il futuro del quartiere San Giorgio di Catania.

«Ci si educa insieme con la mediazione del mondo – afferma Maria Chiara Salemi, animatrice Atelier di quartiere - la comunità educante sarà costituita da gruppi eterogenei che partendo dalla codifica dei temi emersi, elaborerà osservazioni e indagherà sui punti di vista di ogni persona diversa per età, ambiente, genere. L’intento è costruire soluzioni concrete da restituire e celebrare con la comunità».

«Tutte le azioni del progetto sono rivolte agli studenti e all’intera comunità - spiega l’insegnante Giulia Denaro dell’Istituto Comprensivo San Giorgio – gli atelier sono nuovi spazi di aggregazione esterni di cui c’è bisogno, sentiamo la necessità degli studenti di incontrarsi e di continuare ad essere comunità aldilà del contesto scolastico».

«Abbiamo avuto l’opportunità di entrare a far parte dei gruppi coinvolti delle attività – spiega Adriana Cantaro, insegnante del Liceo Classico Nicola Spedalieri di Catania – la crescita di una parte della comunità si riversa su tutta la collettività. La nostra scuola insiste sul quartiere Antico Corso e siamo consapevoli della necessità di aprirsi e andare oltre le aule per farsì che gli apprendimenti acquisiti a scuola si intreccino con la cittadinanza attiva e la voglia di cambiare la società di appartenenza, siamo anelli che comunicano all’interno di una rete».

«Avviamo i primi 2 atelier e continueremo a sviluppare le attività con altri 6 atelier, lavoreremo sui temi caldi fino al 2025 – sottolinea Giorgia Italia coordinatrice del progetto - le questioni fondanti già emerse dal monitoraggio e dalla mappatura del quartiere saranno i focus di ogni atelier, cercheremo di elaborare insieme risposte tangibili».

Possono partecipare agli Atelier di Quartiere tutti i residenti e tutte le persone che gravitano nel quartiere di San Giorgio, per iscriversi è possibile contattare il numero 3458421319

DI STEFANO DOLCIARIA AL CIBUS 2024

 


Al Cibus 2024 di Parma, la Di Stefano grazie a un serrato programma di appuntamenti e degustazioni libere presenterà una vasta gamma di prodotti pensati per il canale Gdo e HO.RE.CA. nazionale e internazionale. Dai Pestosi – pesti al gusto pistacchio, mandorla e nocciola - alle Cremose e Cremù, ovvero, le creme al gusto pistacchio, nocciola, cioccolato, gianduia e mandorla siciliana. La novità per la categoria dei preparati è la Di Stefano HomeLab, linea pensata per quanti sognano di preparare in casa tipiche ricette della pasticceria e gelateria siciliana, unendo il piacere dell’alta pasticceria e il meglio degli ingredienti e dei sapori siciliani. Saranno presenti anche i prodotti della Linea Boutique – panettoni, colombe,creme e pesti– esclusiva per il canale delicatessen nazionale e internazionale.

 

La Di Stefano – azienda siciliana che da oltre trent’anni opera nel settore dolciario con una presenza consolidata all’interno dei migliori negozi gourmet d’Italia - dal 7 al 10 maggio - sarà presente a Parma per partecipare al Cibusuno degli appuntamenti più importanti del settore agroalimentare nazionale e internazionale. Tra convegni, tavole rotonde e occasioni di scambio e crescita collettiva, Cibus è il luogo ideale e reale in cui poter discutere di innovazione e trend emergenti e far conoscere aziende storiche ed esperienze produttive di ultima generazione uniche e originali a buyer italiani ed esteri.

 

All’interno dello stand (pad. 06 – stand G 064), sarà possibile degustare i Pestosi – pesti in olio EVO nei gusti pistacchio, mandorla e nocciola - le Cremose e Cremù, creme nei gusti pistacchio, mandorla, nocciola, gianduia e cioccolato,pronte a soddisfare i gusti e le occasioni di consumo più disparate nel loro formato da 130 gr pensato appositamente per la grande distribuzione. Tra i best-seller delle Cremose, non si può non citare la storica crema di pistacchio, con un ridotto contenuto zuccherino grazie alla presenza dell’inulina, probiotico naturale presente in numerose verdure, che garantisce anche l’equilibrio dell’intestino, nutrendo il probiota intestinale

 

I riflettori saranno puntati sulle degustazioni delle tipicità Di Stefano HomeLabSi tratta di 17 ricette tipiche e veloci che uniscono il piacere dell’alta pasticceria e il meglio degli ingredienti e dei sapori siciliani da preparare a casa, quando vuoi. Sono suddivise in quattro categorieprodotti da forno (brioches col tuppo, cannolo, dolcini e croccantini di mandorla e di pistacchio); semifreddi (fiordilatte, pistacchio, nocciola, cioccolato); gelati (fiordilatte, pistacchio, nocciola, cioccolato); “granelle” (pistacchio, mandorla, nocciola).

 

Ed ancora, sarà possibile degustare anche le eccellenze della Linea Boutique – panettoni, colombe, creme e pesti – pensate in esclusiva per il canale delicatessen nazionale e internazionale.

 

Il settore agroalimentare è sempre più attento alla salute, al benessere e al concepire una vera e propria esperienza di gusto intesa come un rituale di nutrimento per la mente e il corpo che la Di Stefano ha intuito, accolto e sviluppato facendo dei suoi tanti “no in ricetta” i “si, del mercato e degli addetti ai lavori”.

La Sicilia in casa Di Stefano è onnipresente e a Parma il pubblico avrà modi di toccare con mano l’altissima qualità dei suoi prodotti. 

Ingegneri Catania: focus sull'innovazione, oltre 8 mln di investimenti dal Comune

 Ordine degli Ingegneri di Catania: seconda giornata di studi sull’Innovazione

OPEN INNOVATION, BREVETTI E NUOVE TECNOLOGIE: DAL COMUNE DI CATANIA OLTRE 8 MLN

 

CATANIA - Sviluppo del territorio, innovazione e startup: 8 milioni e mezzo di euro messi a disposizione dal Comune di Catania a favore dell’open innovation nella programmazione 2021-2027, proiettandosi verso nuove frontiere occupazionali, produttive e coinvolgendo soprattutto le nuove generazioni. Un dato emerso nell’aula magna dei dipartimenti di ingegneria dell’Università di Catania (DICAr e DIEEI), durante l’incontro “Dall’idea al mercato: open innovation, brevetti e nuove tecnologie”, organizzato dall’Ordine degli Ingegneri della provincia etnea.

 

Un confronto che «vuole essere un’apertura verso nuovi campi di applicazione e opportunità lavorative, stimolando gli ingegneri a operare con una visione più ampia e a valutare nuove prospettive - spiega il presidente della categoria etnea Mauro Scaccianoce - un’iniziativa che rientra in un progetto di ampio respiro, di cui fa parte anche l’Agorà del Lavoro, per offrire maggiori chance ai giovani professionisti e alle imprese, contrastando il fenomeno migratorio delle eccellenze del nostro territorio». Non solo un’opportunità, ma anche una necessità, «in relazione al veloce progresso tecnologico e innovativo, temi a cui prestiamo particolare attenzione e che hanno già dato vita ad altri confronti in materia, in cui la sinergia con Università e imprese diventa cruciale», aggiunge il consigliere dell’Ordine Stefano Cascone, promotore dell’iniziativa insieme all’ingegnere Antonio Castiglione.

 

Esempi di startup e di sviluppo aziendale sono stati protagonisti del dibattito, che ha coinvolto professionisti e giovani studenti del DICAr e del DIEEI, ancora una volta presenti «nel percorso di orientamento didattico, di ricerca e nell’impegno nella terza missione, rafforzando il rapporto con territorio», commentano il direttore del DICAr Matteo Ignaccolo e quello del DIEEI Giovanni Muscato.

Il metodo dell’open innovation - approccio strategico che prevede l’analisi di idee, soluzioni e competenze tecnologiche esterne - è stato abbracciato anche dal Comune di Catania, rappresentato dal direttore delle Politiche Comunitarie, Fondi Strutturali, Politiche Energetiche e Sport Fabio Finocchiaro. «I buoni risultati ottenuti con le joint venture avviate con la passata programmazione - dichiara - ci spingono a proseguire in questa direzione, per raggiungere obiettivi che il Comune non riuscirebbe a ottenere senza il supporto di risorse esterne e startup innovative: da quelli nel digital a quelli nell’economia circolare, fino a quelli in ambito della sicurezza. Un “valore aggiunto” per operare positivamente nei quattro punti individuati dall’Unione Europea: la digitalizzazione, la transizione green, l’inclusione sociale e le infrastrutture per l’inclusione».

Diversi i focus durante l’arco della giornata, che per il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Catania «è stata occasione per fare cultura d’impresa e condividere il proprio know how», afferma il vicepresidente vicario Stefano Ontario: dall’idea al brevetto, fino alla tutela dello stesso, espressione di valorizzazione dei risultati della ricerca accademica; dalle strategie per proteggere l’innovazione aziendale alle nuove sfide per i giovani imprenditori, dagli attori e politiche di un ecosistema imprenditoriale alla composizione del team di una startup.

 

Gli interventi - moderati da Stefano Cascone e da Antonio Castiglione - sono stati curati da Rosario Faraci (docente di Economia e Gestione delle Imprese UniCT), Giorgio Grasso (docente di Intelligenza artificiale UniME, founder e CTO Smartbug), Irene Manganaro (responsabile ufficio brevetti ATM UniCT), Luigi Alini (docente di Tecnologia dell’Architettura UniCT), Salvatore Antonio Leone (patent attorney ST Microelettronics), Antonio Conti (CEO Digitizers), Dario Privitera (Flazio), Carlo Leonardi (CBDO e VP Paradigma) e Mirko Viola (imprenditore IVLP Fellow on Enterpreneurship and Small Business Development).

 


Lungaggini liste di attesa: i medici specialisti siciliani minacciano di sospendere l'erogazione dei servizi dal prossimo 15 maggio

 

Il Cimest: "Per affrontare il problema delle eccessive lungaggini delle liste d'attesa per le visite specialistiche chiediamo l’adozione di immediati provvedimenti a tutela della salute dei cittadini e di quella degli erogatori sanitari pubblici e privati accreditati soggetti quotidianamente a minacce per l’impossibilità alla erogazione delle prestazioni specialistiche sul territorio". Prevista una riunione per lunedì 29 aprile a Palermo.

"Com'e ampiamente noto ormai i tempi di attesa per l’erogazione delle prestazioni specialistiche pubblico-private oltrepassano anche i 6 mesi di attesa. Dal prossimo 15 maggio, se questo Governo non metterà in campo tutte le risorse disponibili per risolvere tali criticità, sospenderemo l'erogazione delle prestazioni per esaurimento dei budget mensili. Lo affermano il presidente del Cimest (Coordinamento Intersindacale Medicina Specialistica di Territorio) Salvatore Calvaruso e i coordinatori Domenico Garbo e Salvatore Gibiino.
"Oltre alla sospensione del servizio - aggiungono - informeremo i pazienti dei loro diritti e di come potranno ottenere i giusti rimborsi poiché non ci potremmo più sottrarre a non informare i pazienti stante la divulgazione di queste notizie a mezzo TV e stampa. Non vorremmo che si possa configurare per chicchessia una omissione di informazioni perseguibile legalmente. Inoltre, ad oggi, manca il coinvolgimento delle nostre professionalità nella presa in carico del paziente cronico e nella prevenzione secondaria e terziaria come previsto dal 'Piano Regionale del Governo delle Liste di Attesa', anche questo responsabile di un ulteriore allungamento delle liste di attesa. Non è concepibile - concludono Caruso, Garbo e Gibiino - che questa Regione assegni 285 milioni di euro agli specialisti accreditati esterni per erogare il 70% delle prestazioni e 800 milioni di euro vengono sperperati nel pubblico per erogare il restante 30% delle prestazioni (considerato che il MEF assegna alla Regione Sicilia il 13,0% del suo FSR per erogare le prestazioni specialistiche sul territorio, cifra che ammonta a 1 miliardo e 150 milioni di euro). Non servono risorse aggiuntive ma una migliore allocazione delle esistenti".
Il Cimest, in ottemperanza al Piano Regionale del Governo delle Liste di Attesa, chiede con forza l’adozione di immediati provvedimenti a tutela della salute dei cittadini e di quella degli erogatori sanitari pubblici e privati accreditati soggetti quotidianamente a minacce per l’impossibilità alla erogazione delle prestazioni specialistiche sul territorio. Mancata presa in carico del paziente cronico da parte degli Specialisti Accreditati Esterni e loro mancato coinvolgimento nei Piani di Prevenzione secondaria e terziaria ai sensi del PRGLA.
"Quotidianamente - affermano Caruso, Garbo e Gibiino - noi erogatori privati accreditati subiamo ingiurie e minacce da parte dei pazienti, che talvolta culminano anche con azioni non solo verbali, poiché sono addossate a noi responsabilità che non ci competono. ll tutto amplificato da diversi programmi televisivi che quasi quotidianamente informa i cittadini del loro diritto ad avere rimborsate dalle ASP le prestazioni che non possono essere erogate entro i tempi di attesa".
Una riunione è stata convocata per lunedì prossimo, 29 aprile 2024, alle ore 10,30, nella sede dell'assessorato regionale alla Salute - Dipartimento per la Pianificazione Strategica, a Palermo con la presenza di tutte le sigle sindacali del comparto.

venerdì 19 aprile 2024

Fondazione habitat umano Avviato il Crowdfunding “un Montascale per Andrea” «fare la differenza per abbattere la “diversità”»

 


Un Montascale per Andrea, sintitola così la campagna per la raccolta fondi attivata dalla Fondazione habitat umano con il metodo del crowdfunding sulla piattaforma GoFundMe (https://gofund.me/5796d96d). La Fondazione habitat umano, ente morale riconosciuto giuridicamente ai sensi del Decreto Presidente della Repubblica n. 361/2000, dal 2018, è presieduto dall’architetto Francesco Ferrara, tra i pionieri-promotori della Bioarchitettura italiana con Wittfrida Mitterer e Ugo Sasso e consulente tecnico-scientifico di enti pubblici e privati, ideatore del Protocollo di prove fisico-chimiche di bio-compatibilità per svariate opere pubbliche, sviluppato con il prof. Enrico Ciliberto dell’Università Studi Catania e lIstituto Ricerca Medica e Ambientale. 

La Fondazione è impegnata sia sul fronte della ricerca meta-progettuale sociosanitaria, sia in ambito di sperimentazione edilizia: azioni come lacasachecura.it e il Biosensibility Building di Lipari, isola dove ha sede la Fondazione, ne sono esempi concreti in corso di realizzazione.

La Fondazione promuove il cosiddetto Human habitat design: un approccio multidimensionale per la tutela ambientale della salute umana, la cura e il comfort domiciliare della persona fragile e della famiglia con disabilità. Catania, e il suo hinterland, dove ha sede lUfficio di presidenza della Fondazione, prima in Italia, è diventata il territorio di sperimentazione del Modello La casa che cura, con la partnership di Fondazione Cenéstesi E.T.S., oltre ad un nucleo interdisciplinare di medici specialisti e ricercatori in campo tecnologico.

In tale contesto si inserisce il Progetto di assistenza multidimensionale La casa che cura, in corso di sperimentazione, giunto, nel 2024, al suo secondo anno di vita e attivato con il Fondo di solidarietà destinato dalla Fondazione a sostenere nuclei familiari meno abbienti, come quello di Andrea, che vivono particolari condizioni di fragilità.

Andrea, ex dipendente del polo petrolchimico di Priolo, residente al terzo piano di un condominio di San Giovanni La Punta, in provincia di Catania, è il capofamiglia di un nucleo di 6 persone (di cui 3 minori) che lo scorso dicembre, a soli 39 anni scopre, dopo aver accusato le prime difficoltà nella normale deambulazione, di essere affetto da Sclerosi Multipla progressiva grave (con lesioni midollari). La vita familiare già provata da uno stato di indigenza fatta negli ultimi anni di lavoro non regolare e dalle vicissitudini quotidiane di nucleo numeroso, si complica ancor di più.

«La Fondazione habitat umano, nel farsi parte diligente in applicazione del principio di sussidiarietà sancito dal titolo V della Costituzione italiana, in via sperimentale, ha attivato per Andrea e la sua famiglia, tutti gli strumenti utili a superare le lungaggini burocratiche del caso, per portare sollievo morale ma non solo: si tratta di assolvere incombenze amministrative, mediche, di riorganizzare la vita quotidiana e lambiente domiciliare stesso.

A tutto questo si sommano le barriere fisiche e immateriali che già pesano su una persona sana ma che diventano insormontabili per un uomo che di giorno in giorno vede un declino psicomotorio che lo costringe a restare ore su una sedia, quando sino a poco tempo prima era capace di fare anche i cosiddetti salti mortali per provvedere a sé stesso e ai propri cari.

Le famiglie che vivono, come quella di Andrea, un tale disagio misto a sofferenza per una malattia cronica degenerativa, subiscono il danno di essere emarginate da fattori oltre che economici anche sociali e ambientali, vista la carenza generalizzata di infrastrutture e servizi accessibili; oltre allimpatto di una edilizia “dis-umana” che si frappone con barriere costruttive individuali e generazionali: gli anziani subiscono maggiormente tale disagio così come le persone in carrozzina. Noi puntiamo alla concretezza e, con lascolto e la presenza, desideriamo “fare la differenza per abbattere la “diversità”», dichiara larchitetto Francesco Ferrara.

«Lincontro con Francesco Ferrara, Presidente della Fondazione habitat umano, superato un primo comprensibile momento di diffidenza, è stato ed è, tuttora, bello e prezioso. Questo incoraggiamento ci fa sentire una famiglia fortunata sebbene la nostra sfortuna. Abbiamo già ricevuto tanto sostegno anche per il disbrigo di pratiche mediche e burocratiche. La Fondazione oltreché per limportante opera di sensibilizzazione presso gli organi competenti, ha diligentemente avviato le pratiche per lottenimento della pensione di invalidità, indispensabile per il sostentamento di tantissime spese e per lacquisto di farmaci e alimenti specifici necessari anche la nutrizione di Andrea (non soggetti ad esenzione) come per, con tanti figli a carico, le spese relative a cibo, scuola, bollette, affitto. Siamo grati anche per aver seguito e già avviato le pratiche (inclusa la relativa campagna per la raccolta fondi), per lottenimento di un Montascale che vista l’assenza nel condominio di un ascensore, di certo, ci semplificherebbe moltissimo lesistenza. E, ancora, per averci fatto incontrare un gruppo di attenti e competenti medici e tecnici specializzati nei diversi campi, necessari nella nostra situazione così bisognosa di ascolto di cui, certamente, avremo sempre bisogno anche in futuro per seguirci e sostenere psicologicamente noi e i nostri bambini», dichiarano i coniugi Andrea e Raffaella Barbagallo.

 

ISTRUZIONI UTILI PER LA DONAZIONE:

Campagna di Crowdfunding “un Montascale per Andrea

1)     Entra sul sito https://gofund.me/a76e5f76;

2)     clicca sulla voce “fai una donazione”;

3)     procedi inserendo la “tua donazione”;

4)     scegli la modalità di pagamento tra quelle indicate; 

5)     promuovi la campagna condividendo la tua donazione sui social;

6)     attendi, riceverai la conferma di avvenuto pagamento.