giovedì 16 maggio 2024

Abitare il silenzio da domani al 19 maggio alla Biblioteca BELLINI Catania (ingresso libero) il II Festival dell’autobiografia

 

Abitare il silenzio


II Festival dell’autobiografia tra esplorazione del sé e memoria dei luoghi

17-18-19 maggio Biblioteca BELLINI Catania (ingresso libero)

 

S’intitola Abitare il silenzio è la seconda, unica in Sicilia, edizione del Festival dell’autobiografia tra esplorazione del sé e memoria dei luoghi, ideato e diretto da Lucia Caruso, organizzato, insieme, dalle associazioni L'Albero Filosofico (Catania) e Terre perse per ritrovarsi (Venezia) con il patrocino del Comune di Catania.

 

Moderati dalla giornalista Grazia Calanna, interverranno, con anche gli organizzatori Lucia Caruso e Alessandro Doria, Maria Liberti, Federica Marcucci, Alessio Muratore, Francesco Farinella, Massimo Vittorio, Novella Primo, Rosalba Galvagno, Duccio Demetrio (ospite d’onore, presente con Lectio e laboratorio di scrittura) e Daniela Bellavia.

 

Per la prima volta, da un’idea di Lucia Caruso, da segnalare, il “Silent reding party”, un’ora con un libero e senza telefono. Lettori “silenziosi” potranno partecipare portando il proprio libro preferito, un tappetino o un cuscino; si dovrà spegnere il cellulare, volendo condividere la propria lettura tra un benvenuto di rito, una brioche e un caffè.   

                                                            

LA VITA COME NARRAZIONE TRA SILENZI E SCRITTURE: “Caro silenzio, aiutami a non parlare di te, aiutami ad abitarti”, scrive Chandra Livia Candiani, ne “Il silenzio è cosa viva”. E se ci chiediamo perché il silenzio è cosa viva possiamo sviluppare una riflessione su come esso non significhi tacere, ma è stare in compagnia “di qualcosa di tenero e avvolgente”, è tendere una mano tra le parole e l’assenza. Il silenzio non come un vuoto nulla, non come assenza di rumore, bensì luogo in cui realizzare un’originaria narrazione di sé, per cogliere quel colloquio interiore che ognuno di noi intrattiene con le voci e i silenzi della propria anima, stando dentro noi stessi, consapevolmente. Il silenzio come forma vivente di meditazione e bellezza, come cura, come ricerca della verità, stato di grazia. I silenzi parlano, urlano, e rimangono inevitabilmente “una forma di parola” nei paesaggi fuori e dentro di noi.

 


«Per questa seconda edizione del Festival abbiamo scelto di narrarci attraverso il tema del Silenzio. Ma cosa ci consente di costruirci un’identità e di trovare un posto nel mondo? E’ la narrazione ed è proprio da questa premessa che emerge la necessità di valutare l’importanza della scrittura autobiografia che diventa così un potente mezzo di auto-guarigione, di presa in carico della propria storia, di ampliata consapevolezza delle proprie ferite e della possibilità di guardare al proprio passato da un altro punto di vista, stabilendo un distanziamento emotivo e filosofico dagli eventi traumatici, che permette di poter maggiormente convivere  con il proprio presente, rafforzando la propria capacità di reagire ad un passato debilitante che inibisce il  proprio progetto di vita.  Come sostiene F. Cambi: “l’autobiografia è, allora, processo formativo, esperienza di formazione, modellizzazione «rieducativa» di sé, coltivazione narcisistica, esercizio letterario ecc. Ma è soprattutto iter formativo. Un viaggio nel sé, per sé, per darsi forma” […]. L’autobiografia cambia il soggetto. Lo rimette a fuoco in modo nuovo. Ne sposta il baricentro, l’immagine, il senso. Il ricorso sempre più frequente a tali approcci è dovuto in prima istanza al fatto che i metodi autobiografici, sollecitando a riflettere e ripercorrere la propria vita, raccontata o scritta attraverso la voce dei singoli protagonisti, è dovuto non soltanto alla legittimazione della loro utilità quale metodi di ricerca scientifica, ma anche per la loro funzione educativa, terapeutica, rieducativa, autoeducativa e di auto-orientamento, aprendo altresì alla prospettiva del lifelong learning. Il soggetto che narra, infatti, ricostruisce gli episodi della sua vita dotandola di senso. È un soggetto capace di porsi interrogativi, di scrutare dentro di sé e di trovare/costruire la propria identità. È terapeutica, perché permette di prendersi cura soprattutto nei momenti difficili, ed è educativa e formativa perché raccontando le nostre esperienze conosciamo meglio noi stessi rafforzando altresì le capacità metacognitive e di auto-orientamento, dotando di significati sempre più ampi le nostre azioni.  Attraverso la scrittura autobiografica l’individuo non solo ha la capacità di rivedersi, ma cosa ancora più importante ha la possibilità di riprogettarsi e di recuperare le potenzialità residue insite in ognuno di noi, nonostante tutto», dichiara Lucia Caruso, Presidente dell’Ass. L’Albero Filosofico.

 

Ricchissimo il programma (che riportiamo sotto in sintesi, interamente illustrato nella locandina allegata e all’interno del sito www.alberofilosofico.it alla voce EVENTI) animato dalla presenza di illustri ospiti con i quali si potranno fare e approfondire esperienze di conoscenza e ascolto.

 

                                    

 

***

 

ABITARE IL SILENZIO                                                  

FESTIVAL dell’autobiografia tra esplorazione del sé e memoria dei luoghi                                                                                    17-18-19 Maggio 2024                                                                                                             

SECONDA EDIZIONE                                                    

BIBLIOTECA BELLINI, via A. di Sangiuliano 307 – CATANIA

INGRESSO LIBERO                                                                        

IDEATRICE E DIRETTRICE DEL FESTIVAL                      

LUCIA CARUSO

MODERATRICE E ADDETTO STAMPA                                                                                                                              GRAZIA CALANNA 

 

PROGRAMMA

Moderati dalla giornalista Grazia Calanna, interverranno, con anche gli organizzatori Lucia Caruso e Alessandro Doria, Maria Liberti, Federica Marcucci, Alessio Muratore, Francesco Farinella, Massimo Vittorio, Novella Primo, Rosalba Galvagno, Duccio Demetrio (ospite d’onore, presente con Lectio e laboratorio di scrittura) e Daniela Bellavia.

 

 

VENERDI 17 MAGGIO                                                                                                

h 9,30        SALUTI E APERTURA DEI LAVORI

                  L’AUTOBIOGRAFIA COME “CURA SUI” con Lucia Caruso, Alessandro Doria                                        

                   Presidenti delle Associazioni L’ Albero Filosofico e Terre perse per ritrovarsi

h 10,00   LE PAROLE SONO COME CUSCINI…   La biblioterapia nei processi educativi e formativi incontro con le scuole a cura di Lucia Caruso 

h 10,30    SILENT READING PARTY, UN’ORA CON UN LIBRO E SENZA TELEFONO

                 A cura dei formatori autobiografici dell’Albero Filosofico e Terreperseperritrovarsi

h 12,00    NARRARSI NEI LUOGHI DELLA CURA con Federica Marcucci, Alessio Muratore

AUTOBIOGRAFIA E MEMORIA FAMILIARE

h 13,00    PAUSA PRANZO

h 15,00    SCRIVERE NELL’ABBANDONO con Alessandro Doria

h 15,30   IL SILENZIO E LA SCRITTURA con Maria Liberti

h 16,00    UNA MADELEINE TRA IL TEMPO CHE FUGGE E IL TEMPO DELLE PROFONDITA’ con Francesco Farinella

h 17,00     LA SAGGEZZA DEL SILENZIO: una lettura orteghiana con Massimo Vittorio

                                                                                              

SABATO 18 MAGGIO      

h 9,30     “SOLO IL SILENZIO VIVE”

               Cartografie della memoria nelle scrittrici Romano, Spaziani, Anedda con Novella Primo

h 10,30   AUTOBIOGRAFIA E PSICOANALISI: 

                 Il caso Goliarda Sapienza con Rosalba Galvagno

h 11,30   IL TEMPO INTERIORE DI BERGSON con Francesco Farinella

                                                  

h 13,00   PAUSA PRANZO

h 15,00   NEL SILENZIO DEGLI ADDII Lectio e laboratorio di scrittura con Duccio Demetrio

 

 

DOMENICA 19 MAGGIO

h  9,30     AUTOBIOGRAFIA DI UN CORPO Il mio corpo è la mia casa con Daniela Bellavia

h 10,30  “AD UN TRATTO IL RICORDO M’È APPARSO”               

                Autobiografia e memoria involontaria, “Le scritture del desiderio”, laboratorio esperienziale con L. Caruso, F. Farinella.

h 12,30   CHIUSURA DEI LAVORI

mercoledì 15 maggio 2024

La Corte di Cassazione annulla la incandidabilità di Enzo Bianco


“Sono davvero soddisfatto: oggi le Sezioni Riunite della Corte di Cassazione hanno dato pienamente ragione al ricorso presentato dai miei legali in merito all’interdizione comminata dalla Corte dei Conti sulle vicende relative al bilancio del Comune di Catania.
Lo hanno fatto senza rinvio, quindi sposando in pieno le nostre argomentazioni”. Lo afferma Enzo Bianco, leggendo la sentenza arrivata oggi da parte della Corte di Cassazione.
Il dispositivo ha “cassato senza rinvio la sentenza nella parte in cui dichiara, nei confronti di Bianco, la incandidabilità per dieci anni alle cariche di sindaco, di presidente di regione o provincia, di consigliere comunale, provinciale o regionale, del Parlamento e del Parlamento europeo, nonché il divieto di ricoprire la carica di assessore comunale, provinciale o regionale, né alcuna carica in enti vigilati o partecipati da enti pubblici, o di rappresentante di enti locali presso altri enti, istituzioni e organismi pubblici e privati”.
Le Sezioni Riunite della Suprema Corte di Cassazione hanno “chiarito che vi sia stato un travalicamento dei limiti esterni della giurisdizione della Corte del Conti, così come individuati dall'art. 133 c.g.c., per avere, nella specie, il giudice contabile dichiarato, nei confronti del ricorrente (cioè dello stesso Bianco), l’incandidabilità ed il divieto di ricoprire determinate cariche per un periodo di dieci anni”. In definitiva da parte della Corte dei Conti “vi è stata la chiara assunzione di un potere giurisdizionale non spettante al giudice contabile”.
“Oggi è una giornata molto importante - dice Bianco -, perché la Cassazione ha fissato un principio chiaro nella nostra giurisprudenza. Ringrazio gli avvocati Sciaudone, Mattarella e Liuzzo, dello studio Grimaldi Alliance, che hanno seguito tutta la vicenda. Continuerò, da oggi con molta più serenità, a dimostrare in ogni sede la correttezza e la trasparenza dei miei comportamenti”.


lunedì 13 maggio 2024

Medici Specialisti Convenzionati: fumata nera in Assessorato, dal 20 di ogni mese esaurimento dei budget mensili


 


Medici Specialisti Convenzionati: fumata nera in Assessorato, dal 20 di ogni mese esaurimento dei budget mensili


"La montagna ha partorito il topolino. Apprezziamo lo sforzo del Dottor Iacolino dirigente generale della programmazione ma quello che ha proposto è assolutamente insufficiente". Lo affermano i rappresentanti del Cimest (Coordinamento Intersindacale Medicina Specialistica di Territorio), il presidente Salvatore Calvaruso ed i coordinatori Domenico Garbo e Salvatore Gibiino, commentando l'ultimo incontro che si è tenuto oggi a Palermo.
"Si tratta precisamente di 302 milioni di aggregato con un aumento irrisorio 8 milioni per abbattere le liste di attesa di solo 69 prestazioni LEA, Le risorse sarebbero così in totale 310 - affermano Calvaruso, Garbo e Gibiino - mentre ne servono almeno 350. Purtroppo nostro malgrado saremo costretti giorno 20 di ogni mese a sospendere per esaurimento dei budget l’erogazione delle prestazioni in convenzione. Il paziente dovrà pagare le prestazioni di tasca sua".
E aggiungono: "Non è stata nemmeno valutata la nostra proposta di trasferire le enormi risorse pari a 800 milioni destinate al pubblico che esegue solo il 30% delle prestazioni verso chi ne esegue il 70% con appena 310 milioni.
Ci sono settori, vedi la Fisiatria, dove eroghiamo il 92% delle prestazioni dell'intera Sicilia che così verranno definitivamente sottofinanziate.
Riguardo la prevenzione, anche qui c'è stata una fumata nera perché saranno dati 10 milioni di euro ai dipartimenti di prevenzione delle ASP le quali dovranno redigere i progetti, dovranno valutare l’aggregato da spendere, e così nel frattempo arriveremo a dicembre se non oltre. Accadrà quindi come gli altri anni, Infatti addirittura dal 2008 aspettiamo ancora il concretizzarsi di questi progetti.
"A questo punto - concludono Calvaruso, Garbo e Gibiino - lo stato di agitazione non è più delle sigle sindacali ma dei malati siciliani e saranno loro a giudicare le azioni di questo governo. Registriamo inoltre che già il Codacons si è attivato nel valutare azioni da intraprendere a favore dei malati siciliani che non possono accedere alle cure condividendone le loro proposte".

ANGELA BONANNO AL CAFFè LETTERARIO DI ZAFFERANA INTERVISTATA DA GRAZIA CALANNA

 


Il libro, “cusi e scusi”, sarà presentato il 15 maggio, ore 18.30, al “Caffè Letterario Donna Peppina” di Graziella Torrisi, in collaborazione con il “Lions Club Zafferana Etnea”, presieduto da Agata Cirelli. Momenti musicali con Lorella Lombardo (violinista).  

L'intervista sarà condotta dalla giornalista Grazia Calanna 


Angela Bonanno, autrice di poesie in dialetto siciliano e di romanzi, vive e lavora a Catania. Ha esordito con Nuatri (Prova d’Autore 2003, Premio letterario Salvo Basso per l’inedito), cui fanno seguito Setti Viti comu i jatti (Prova d’autore, 2006); Cu sapi quannu (Criluge Meridies, 2007, Premio Ercole Patti per la poesia); Amuri e Vàdditi (Uni-Service, 2009); Dumani ti scrivu (Forme-Libere, 2010); Pani schittu (CFR, 2014, premio Franco Fortini e premio Città di Marineo 2015); Strammata (Forme-Libere, 2017, premio G.Pascoli 2018). Tra il 2011 e il 2018 ha pubblicato tre romanzi: Antologia della malata felice (Forme-Libere); Prima dammi il pane e Tu singolare (Catartica). Alcune sue poesie sono state incluse in varie antologie tradotte in polacco e spagnolo.

 

cusennu e scusennu
u puttusu s’allagga
i punti s’arrusicunu a robba
è tempu di na vesti nova
cucendo e scucendo / il buco si allarga / i punti rosicchiano la stoffa / è tempo di un vestito nuovo

In questa nuova raccolta, i versi in siciliano di Angela Bonanno si snodano con la sonorità e il ritmo che potremmo immaginare di sentire nel canto di una Parca mentre attende al suo lavoro. Un canto che confonde e scambia silenzio e grido, ora nenia sommessa, ora lingua tinta e dispirata, lingua cattiva e disperata. Un canto che cuce i punti storti / a sautari (i punti storti / a saltare). Un canto crudo e fatato, lapidario e fratto, che trova nella lingua di acqua e di pietra dell’isola, nel suo paesaggio di sole e di nero, il senso e il gesto, la voce e il tempo di un incessante cusiri e scusiri, cucire e scucire nomi e cose, amore e dolore, infinito cominciamento della scrittura.

 

Abitare il silenzio II Festival dell’autobiografia tra esplorazione del sé e memoria dei luoghi 17-18-19 maggio Biblioteca BELLINI Catania (ingresso libero)

 


S’intitola Abitare il silenzio è la seconda, unica in Sicilia, edizione del Festival dell’autobiografia tra esplorazione del sé e memoria dei luoghi, ideato e diretto da Lucia Caruso, organizzato, insieme, dalle associazioni L'Albero Filosofico (Catania) e Terre perse per ritrovarsi (Venezia) con il patrocino del Comune di Catania.

 

Moderati dalla giornalista Grazia Calanna, interverranno, con anche gli organizzatori Lucia Caruso e Alessandro Doria, Maria Liberti, Federica Marcucci, Alessio Muratore, Francesco Farinella, Massimo Vittorio, Novella Primo, Rosalba Galvagno, Marina Spada, Duccio Demetrio (ospite d’onore, presente con Lectio e laboratorio di scrittura) e Daniela Bellavia.

 

Per la prima volta, da un’idea di Lucia Caruso, da segnalare, il “Silent reding party”, un’ora con un libero e senza telefono. Lettori “silenziosi” potranno partecipare portando il proprio libro preferito, un tappetino o un cuscino; si dovrà spegnere il cellulare, volendo condividere la propria lettura tra un benvenuto di rito, una brioche e un caffè.   

                                                            


LA VITA COME NARRAZIONE TRA SILENZI E SCRITTURE: “Caro silenzio, aiutami a non parlare di te, aiutami ad abitarti”, scrive Chandra Livia Candiani, ne “Il silenzio è cosa viva”. E se ci chiediamo perché il silenzio è cosa viva possiamo sviluppare una riflessione su come esso non significhi tacere, ma è stare in compagnia “di qualcosa di tenero e avvolgente”, è tendere una mano tra le parole e l’assenza. Il silenzio non come un vuoto nulla, non come assenza di rumore, bensì luogo in cui realizzare un’originaria narrazione di sé, per cogliere quel colloquio interiore che ognuno di noi intrattiene con le voci e i silenzi della propria anima, stando dentro noi stessi, consapevolmente. Il silenzio come forma vivente di meditazione e bellezza, come cura, come ricerca della verità, stato di grazia. I silenzi parlano, urlano, e rimangono inevitabilmente “una forma di parola” nei paesaggi fuori e dentro di noi.

 

«Per questa seconda edizione del Festival abbiamo scelto di narrarci attraverso il tema del Silenzio. Ma cosa ci consente di costruirci un’identità e di trovare un posto nel mondo? E’ la narrazione ed è proprio da questa premessa che emerge la necessità di valutare l’importanza della scrittura autobiografia che diventa così un potente mezzo di auto-guarigione, di presa in carico della propria storia, di ampliata consapevolezza delle proprie ferite e della possibilità di guardare al proprio passato da un altro punto di vista, stabilendo un distanziamento emotivo e filosofico dagli eventi traumatici, che permette di poter maggiormente convivere  con il proprio presente, rafforzando la propria capacità di reagire ad un passato debilitante che inibisce il  proprio progetto di vita.  Come sostiene F. Cambi: “l’autobiografia è, allora, processo formativo, esperienza di formazione, modellizzazione «rieducativa» di sé, coltivazione narcisistica, esercizio letterario ecc. Ma è soprattutto iter formativo. Un viaggio nel sé, per sé, per darsi forma” […]. L’autobiografia cambia il soggetto. Lo rimette a fuoco in modo nuovo. Ne sposta il baricentro, l’immagine, il senso. Il ricorso sempre più frequente a tali approcci è dovuto in prima istanza al fatto che i metodi autobiografici, sollecitando a riflettere e ripercorrere la propria vita, raccontata o scritta attraverso la voce dei singoli protagonisti, è dovuto non soltanto alla legittimazione della loro utilità quale metodi di ricerca scientifica, ma anche per la loro funzione educativa, terapeutica, rieducativa, autoeducativa e di auto-orientamento, aprendo altresì alla prospettiva del lifelong learning. Il soggetto che narra, infatti, ricostruisce gli episodi della sua vita dotandola di senso. È un soggetto capace di porsi interrogativi, di scrutare dentro di sé e di trovare/costruire la propria identità. È terapeutica, perché permette di prendersi cura soprattutto nei momenti difficili, ed è educativa e formativa perché raccontando le nostre esperienze conosciamo meglio noi stessi rafforzando altresì le capacità metacognitive e di auto-orientamento, dotando di significati sempre più ampi le nostre azioni.  Attraverso la scrittura autobiografica l’individuo non solo ha la capacità di rivedersi, ma cosa ancora più importante ha la possibilità di riprogettarsi e di recuperare le potenzialità residue insite in ognuno di noi, nonostante tutto», dichiara Lucia Caruso, Presidente dell’Ass. L’Albero Filosofico.

 

Ricchissimo il programma (che riportiamo sotto in sintesi, interamente illustrato nella locandina allegata e all’interno del sito www.alberofilosofico.it alla voce EVENTI) animato dalla presenza di illustri ospiti con i quali si potranno fare e approfondire esperienze di conoscenza e ascolto.

 

                                    

 

***

 

ABITARE IL SILENZIO                                                  

FESTIVAL dell’autobiografia tra esplorazione del sé e memoria dei luoghi                                                                                    17-18-19 Maggio 2024                                                                                                             

SECONDA EDIZIONE                                                    

BIBLIOTECA BELLINI, via A. di Sangiuliano 307 – CATANIA

INGRESSO LIBERO                                                                        

IDEATRICE E DIRETTRICE DEL FESTIVAL                      

LUCIA CARUSO

MODERATRICE E ADDETTO STAMPA                                                                                                                                               GRAZIA CALANNA 

 

PROGRAMMA

 

Moderati dalla giornalista Grazia Calanna, interverranno, con anche gli organizzatori Lucia Caruso e Alessandro Doria, Maria Liberti, Federica Marcucci, Alessio Muratore, Francesco Farinella, Massimo Vittorio, Novella Primo, Rosalba Galvagno, Marina Spada, Duccio Demetrio (ospite d’onore, presente con Lectio e laboratorio di scrittura) e Daniela Bellavia.

 

 

VENERDI 17 MAGGIO                                                                                                

h 9,30        SALUTI E APERTURA DEI LAVORI

                  L’AUTOBIOGRAFIA COME “CURA SUI” con Lucia Caruso, Alessandro Doria                                        

                   Presidenti delle Associazioni L’ Albero Filosofico e Terre perse per ritrovarsi

h 10,00   LE PAROLE SONO COME CUSCINI…   La biblioterapia nei processi educativi e formativi incontro con le scuole a cura di Lucia Caruso 

h 10,30    SILENT READING PARTY, UN’ORA CON UN LIBRO E SENZA TELEFONO

                 A cura dei formatori autobiografici dell’Albero Filosofico e Terreperseperritrovarsi

h 12,00    NARRARSI NEI LUOGHI DELLA CURA con Federica Marcucci, Alessio Muratore

AUTOBIOGRAFIA E MEMORIA FAMILIARE

h 13,00    PAUSA PRANZO

h 15,00    SCRIVERE NELL’ABBANDONO con Alessandro Doria

h 15,30   IL SILENZIO E LA SCRITTURA con Maria Liberti

h 16,00    UNA MADELEINE TRA IL TEMPO CHE FUGGE E IL TEMPO DELLE PROFONDITA’ con Francesco Farinella

h 17,00     LA SAGGEZZA DEL SILENZIO: una lettura orteghiana con Massimo Vittorio

                                                                                              

SABATO 18 MAGGIO      

h 9,30     “SOLO IL SILENZIO VIVE”

               Cartografie della memoria nelle scrittrici Romano, Spaziani, Anedda con Novella Primo

h 10,30   AUTOBIOGRAFIA E PSICOANALISI: 

                 Il caso Goliarda Sapienza con Rosalba Galvagno

h 11,30   L’ESPERIENZA CINEMATOGRAFICA E IL RACCONTO DI SE’ con Marina Spada                                                         

h 13,00   PAUSA PRANZO

h 15,00   NEL SILENZIO DEGLI ADDII Lectio e laboratorio di scrittura con Duccio Demetrio

 

 

DOMENICA 19 MAGGIO

h  9,30     AUTOBIOGRAFIA DI UN CORPO Il mio corpo è la mia casa con Daniela Bellavia

h 10,30  “AD UN TRATTO IL RICORDO M’È APPARSO”               

                Autobiografia e memoria involontaria, “Le scritture del desiderio”, laboratorio esperienziale con L. Caruso, F. Farinella.

h 12,30   CHIUSURA DEI LAVORI

giovedì 9 maggio 2024

Saggio-verità sulla prima scrittrice italiana vittima del gossip

 


Dora Marchese, in “Adelaide Bernardini: la ‘Chimera’ della Letteratura” svela le vicende da feuilleton da cui nacque il sodalizio umano e artistico tra la donna, una delle voci più note della cultura italiana del suo tempo, e il marito, Luigi Capuana. Le maldicenze e il suo carattere polemico, la misero in contrasto con nomi illustri dell’intellighenzia del periodo, a cominciare da Luigi Pirandello e Filippo Tommaso Marinetti. In appendice l’atto unico Ammatula!

 

Il libro sarà presentato mercoledì 15 maggio, ore 17.00, presso la Fondazione Verga di Catania (via Sant’Agata): introduce Gabriella Alfieri; dialogano con l’autrice Dora Marchese, Rosaria Sardo e Fulvia Toscano.

 

Tra la fine dell’Ottocento e il primo ventennio del Novecento, Adelaide Bernardini che all’inizio firmava con lo pseudonimo di “Chimera”, scrisse articoli giornalistici e critiche, poesie e romanzi, drammi teatrali e libretti d’opera, persino fiabe, divenendo così una delle voci più note della Cultura italiana.

Le opere della Bernardini, umbra di nascita ma siciliana d’adozione, con una formazione d’insegnante, erano molto lette e conosciute, anche perché la scrittrice faceva parte dell’entourage del marito, lo scrittore Luigi Capuana, il più importante teorico del Verismo. Ciò le consentì di essere in contatto con i maggiori editori dell'epoca (Treves, Sandron, Giannotta) e in rapporti personali con personalità come Luigi Pirandello, Giovanni Verga, Federico De Roberto, Filippo Tommaso Marinetti, Matilde Serao, Amalia Guglielminetti, Grazia Deledda.

Poi però la scrittrice fu vittima di una “ingiusta ed arbitraria damnatio memoriae” come si sottolinea nel saggio di Dora Marchese, “Adelaide Bernardini: la ‘Chimera’ della letteratura” (Euno edizioni), pubblicato nella collana “Studi” della Fondazione Verga di Catania. Il volume spiega come alla base di questa autentica cancellazione, vi siano state le maldicenze sulla notevole differenza d’età con Capuana, le vicende da feuilleton da cui nacque il loro sodalizio umano e artistico e, non ultimo, il carattere polemico della Bernardini, che la mise in contrasto con nomi illustri dell’intellighenzia del periodo, a cominciare da Pirandello, Marinetti e il meno noto Francesco Biondolillo, autore della Macellatio Capuanae Bernardinaque un velenoso libretto in cui la infangava come donna e scrittrice.

Il corposo volume di Dora Marchese, che propone in appendice l’atto unico Ammatula!, inserisce Adelaide Bernardini nella più ampia prospettiva della scrittura femminile tra Otto e Novecento, all’interno del cruciale dibattito sui temi dell’emancipazione femminile: istruzione, matrimonio, maternità, divorzio, adulterio.

Attraverso un profilo biografico accuratamente documentato e una stringente analisi dei testi, Dora Marchese ricostruisce con una visione contemporanea la figura della Bernardini donna e intellettuale, testimone di anni cruciali della storia politica, culturale e sociale d’Italia, dal periodo postunitario fino al secondo conflitto mondiale, spinta da una ferrea ambizione.

E il libro cerca di individuare i motivi della cancellazione collettiva sulle sue opere, ripartendo proprio dal gossip: la nascita dell’amore tra la giovane maestrina protagonista di una vicenda di cronaca – era stata salvata dopo aver tentato di uccidersi con del veleno – assunta dal grande scrittore siciliano, che viveva a Roma, nel ruolo prima “di copista, di segretaria e di attenta correttrice delle bozze di stampa”, poi di convivente e, infine, di moglie. Giungendo a essere, secondo il saggio, “ispiratrice, coautrice e curatrice delle sue opere”, punto di riferimento insistito e imprescindibile di Capuana uomo e scrittore.

Da Capuana, Adelaide Bernardini era amata e stimata. E sostenuta. Fin dal 1897, anno in cui, si legge nel saggio, “Capuana inizia l’opera di raccomandazione della sua amata per collaborazioni varie con giornali e riviste”. Che proseguirà anche dopo il trasferimento da Roma a Catania, nella cui università lo scrittore aveva preso a insegnare. E, come segnala Dora Marchese, in quell’ateneo la Bernardini sarebbe stata la prima donna a tenere conferenze ex cathedra.

 

Dora Marchese, Adelaide Bernardini: la “Chimera” della Letteratura, Biblioteca della Fondazione Verga-Serie Studi, N.S. n. 6, Fondazione Verga-Euno Edizioni, Leonforte (EN), 2023, pp. 284. ISBN 978-88-6859-243-1

 

lunedì 6 maggio 2024

ARTE CONTEMPORANEA: Piero Guccione e i giovani, l'Archivio vara il Progetto Accademie. Sulle orme del maestro di Scicli undici allievi si cimentano con i capolavori del passato

 


ARTE: Piero Guccione e i giovani, l’Archivio vara il Progetto Accademie

Sulle orme del grande maestro di Scicli undici allievi delle ABA di Catania e Catanzaro si cimentano con i capolavori del passato

 

Roma, 06 maggio 2024 – Mantegna e Leonardo, Artemisia, de Chirico e Magritte. Rileggere i classici dell’arte nel solco tracciato dal pittore Piero Guccione con la guida – le parole, il pensiero – tramandato negli anni ai suoi allievi più cari.

È il senso del Progetto Accademie, iniziativa voluta dall’Archivio Piero Guccione che, per questa prima edizione, ha coinvolto gli studenti dei corsi di Pittura delle Accademie di Belle Arti di Catania e Catanzaro

 

Undici i giovani che hanno raccolto l’invito e che hanno approfondito la conoscenza dell’arte e della produzione del Maestro di Scicli sotto lo sguardo dei docenti e coordinatori del progetto - gli artisti Proff. Giuseppe Puglisi (a Catania) e Piero Zuccaro (a Catanzaro) – per poi cimentarsi essi stessi con alcuni capolavori dei grandi pittori del passato.  Un progetto che nasce lo scorso novembre e che ha visto gli studenti avvicinarsi alla pittura di Piero Guccione e alla sua poetica tra seminari e incontri-laboratorio. Un processo di apprendimento integrato dalle indispensabili sessioni di tecnica di pittura, guidate dagli stessi docenti-artisti.

 

Questo straordinario esperimento di didattica è approdato il 5 maggio – anniversario della nascita di Piero Guccione (5 maggio 1935 – 6 ottobre 2018) - in una raffinata mostra collettiva virtuale su www.galleriapieroguccione.it, spazio online realizzato dall’Archivio per aprire l’arte del Maestro a un pubblico sempre nuovo che si accosta, curioso, alla sua pittura. Qui, fino al 5 ottobre, saranno esposti digitalmente i tredici lavori realizzati dagli studenti delle due Accademie ispirati alla rilettura di grandi artisti del passato. Ecco Mantegna e Leonardo, Artemisia, ma anche de Chirico, Magritte, Rothko. 

 

A queste opere sono accostati venticinque delicatissimi d’après, realizzati da Guccione tra il 1965 e il 2014, dove – sfocati e quasi evanescenti nella rilettura dell’artista – affiorano volti iconici e dettagli di celeberrimi capolavori dell’arte universale: opere di Caravaggio, Vermeer, Friedrich, Leonardo, Michelangelo, Giorgione, Raffaello, Dürer, Masaccio, Courbet, Hayez, Velazquez.

 

A spiegare il senso del “Progetto Accademie” è Paola Guccione, figlia dell’artista e presidente dell’Archivio: “Abbiamo voluto riprendere – racconta – quel particolare dialogo che mio padre ha sempre intessuto con i giovani pittori durante tutta la sua vita, inizialmente come insegnante presso l’Accademia di Belle Arti di Roma e Catania, successivamente come punto di riferimento – insieme a Franco Sarnari – del Gruppo di Scicli. Un cenacolo di artisti che ha visto al suo interno tre generazioni formatesi proprio nelle Accademie: come quella di Venezia per Carmelo Candiano e Franco Polizzi, di Catania per Giuseppe Puglisi e Piero Zuccaro e di Roma nel caso di Giuseppe Colombo”.

 

 

GALLERIA ON LINE PIERO GUCCIONE | Notizie

Virtuale, ma concepita sulla costa sud-orientale della Sicilia, nella luce crepuscolare e liquida della Baia di Sampieri. Immersa nel nitore del cielo ragusano, tra lo scheletro inconfondibile della Fornace Penna e le dune di sabbia che separano la campagna iblea – i carrubi, gli ulivi, i muretti a secco – dall’eterno azzurro del mare. Quasi un invito al viaggio, sulle tracce pittoriche del più lirico fra gli artisti italiani contemporanei. È la nuova galleria online dell’Archivio Piero Guccione concepita per mantenere un dialogo con gli estimatori dell’artista, ai quali consegna uno spazio digitale arricchito periodicamente di contributi d’epoca, saggi antologici, articoli di quotidiani e rare fotografie. Una vera mappatura delle storiche esposizioni personali dell’artista che consente a studiosi, ricercatori, critici, galleristi, collezionisti o semplici appassionati di approfondire la conoscenza dell’autore con il necessario rigore scientifico e il conforto di testi non sempre accessibili. La visita – o il viaggio - incominciano qui https://www.galleriapieroguccione.it/

 

INFO: Archivio Piero Guccione | info@archiviopieroguccione.com | cell. 339 5739246

 

 

Biografia

Piero Guccione nasce il 5 maggio 1935 a Scicli, piccola città della fascia sud-orientale della Sicilia, in provincia di Ragusa. Dopo il diploma all’Istituto d'arte di Catania, nel 1954 si trasferisce a Roma, dove frequenta i pittori neorealisti della Galleria Il Pincio a Piazza del Popolo.

 

Il 23 aprile 1960 tiene la prima mostra personale alla Galleria Elmo di Roma, presentata dal critico d’arte Duilio Morosini. Dal 1961 al 1964 frequenta il gruppo “Il pro e il contro” formato anche dagli artisti Attardi, Gianquinto e Vespignani. Nel 1966 espone per la prima volta alla Biennale di Venezia e diventa assistente di Guttuso all’Accademia di Belle Arti di Roma, in seguito titolare di cattedra fino al 1969.

 

Alla fine degli anni Sessanta costruisce una casa estiva tra Punta Corvo e Baia di Sampieri, lembo estremo della Sicilia Orientale, dove i suoi soggiorni si fanno sempre più frequenti e prolungati. Nel 1971 la città di Ferrara gli dedica la prima antologica a Palazzo dei Diamanti e l’anno successivo espone nuovamente alla Biennale, dove torna anche nel 1978, 1982, 1988 e nel 2011. Nel 1973 Leonardo Sciascia, presentando una sua mostra a Palermo, conia il termine «platitude» per definire la sua cifra stilistica «come una fuga dalle sensazioni, e cioè dal tempo, per andare (e restare) oltre il tempo». Nel 1979 rientra in Sicilia, sull’altopiano modicano, dove trascorrerà il resto della vita e dove creerà i famosi mari assoluti, densi di una metafisica lirica, i suoi pastelli d'una illimitatezza neoleopardiana, i suoi poetici d’après, divenendo negli anni il riferimento dei pittori del “Gruppo di Scicli”.

 

Con la fine degli anni Settanta, arrivano le prime affermazioni personali all'estero, in particolare a Parigi e negli Stati Uniti. Nel 1985 il Metropolitan Museum of Art di New York presenta una sua antologica di grafica. Nel 1988 la Biennale di Venezia gli dedica nel Padiglione italiano una sala personale. Accademico di San Luca dal 1995, riceve il Premio Speciale per la Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 1999 e la Medaglia d’oro della Presidenza della Repubblica Italiana come benemerito dell’arte e della cultura nel 2004. Le sue opere sono nelle collezioni del Senato della Repubblica Italiana e al Metropolitan Museum di New York.

 

Piero Guccione si spegne il 6 ottobre 2018, a ottantatré anni, nella sua amata casa-studio di Quartarella nella campagna modicana.

 

 IN PH ABACZ_Gabriella Agnello, D'après da Rotkho. Stati d'animo, 2024, olio su tela, cm 50x70.psdok_lgt

Cimest: "Grati al Codacons che ha riposto al nostro appello per tutelare i cittadini”

 


 Cimest: "Grati al Codacons che ha riposto al nostro appello per tutelare i cittadini”

Codacons, Articolo 32 Aidma e Comitato Vittime delle Liste d’attesa nella sanità siciliana, hanno annunciato l’attivazione nei prossimi giorni di centinaia di sportelli per accogliere le domande di richiesta di rimborso del costo sostenuto per le prestazioni sanitarie eseguite presso professionisti e strutture private a causa delle lungaggini delle liste d'attesa.

"Siamo felici e lusingati che Codacons, Articolo 32 Aidma (associazione specializzata nella tutela del diritto alla salute) e Comitato Vittime delle Liste d’attesa nella sanità siciliana, che, per sostenere i cittadini danneggiati dalle liste d’attesa nella sanità pubblica, hanno annunciato l’attivazione nei prossimi giorni di centinaia di sportelli per accogliere le domande di richiesta di rimborso del costo sostenuto per le prestazioni sanitarie eseguite presso professionisti e strutture private a causa dell’oggettiva impossibilità di effettuare le medesime prestazioni presso il Servizio Sanitario Nazionale, in considerazione di tempi di attesa eccessivi". Lo affermano il presidente del Cimest (Coordinamento Intersindacale Medicina Specialistica di Territorio) Salvatore Calvaruso e i coordinatori Domenico Garbo e Salvatore Gibiino.

"Purtroppo - continuano Calvaruso, Garbo e Gibiino - l'arroganza e la supponenza dell'assessore Volo stanno contribuendo in maniera notevole a rendere ancora più complessa una situazione certamente non facile. A meno che emergano, lo speriamo ancora, fatti nuovi, confidando nell'autorevole intervento del Presidente della Regione, Renato Schifani, il prossimo 15 maggio sospenderemo i nostri servizi. Ringraziamo il Codacons, e in particolare il professore Francesco Tanasi, giurista e segretario nazionale dell'associazione che difende i consumatori, in questo caso i pazienti, che ha risposto al nostro appello per informare e sostenere in maniera adeguata i cittadini nel loro diritto ad avere rimborsate dalle ASP le prestazioni che non possono essere erogate entro i tempi di attesa. Mettiamo quindi a disposizione del Codacons le nostre 1800 strutture Per distribuire la modulistica per rimborso delle prestazioni qualora il paziente fosse costretto a pagare presso di noi le prestazioni non eseguibili entro i tempi di attesa.".